Viviamo in paesi ricchi, ci siamo affrancati dalla povertà di massa e abbiamo accesso ai beni di consumo, all’istruzione, alla sanità, a una vita più lunga e sana. Eppure ognuno di noi avverte nell’aria il serpeggiare di un’insoddisfazione diffusa, di un malessere e un disagio psicologico che si esprimono in una dolente e ostinata litania che passa di bocca in bocca: la mancanza di tempo. Viviamo di corsa in mezzo a individui frettolosi. E a mancare è prima di tutto il tempo delle relazioni con gli altri, sacrificate sull’altare del benessere materiale, che conosce due soli imperativi: lavoro e consumo. Siamo più ricchi di beni e sempre più poveri di relazioni. Ecco perché siamo sempre più infelici. È questo il quadro desolante confermato dagli studi di varie scienze sociali sulla «felicità» nei paesi a più alto grado di sviluppo. Ma davvero per divenire più ricchi economicamente dobbiamo per forza essere poveri di relazioni interpersonali, di benessere, di tempo, di ambiente naturale? Davvero non esiste un’altra strada? Parte da queste basilari domande l’analisi e la proposta di un economista che da anni studia il tema della felicità nelle società avanzate. Perché i paesi ricchi non sono riusciti e non riescono a coniugare sviluppo economico e benessere? Perché i dati evidenziano che la felicità non è migliorata dal secondo dopoguerra, e anzi in certi casi, come negli Stati Uniti, è addirittura peggiorata? Ad attenderci in queste pagine è dunque un viaggio attraverso le cause e le soluzioni dell’insoddisfazione contemporanea. Il cuore del problema è che lo sviluppo economico si è accompagnato a un progressivo impoverimento delle nostre relazioni affettive e sociali. Questo tipo di sviluppo non solo non produce benessere ma crea anche enormi rischi per la stabilità economica, come la crisi attuale dimostra. Essa infatti è il prodotto di un’organizzazione sociale che genera la desertificazione delle relazioni umane. Ecco dunque perché il nostro sistema economico e molti aspetti della nostra esperienza sia individuale che collettiva – la famiglia, il lavoro, i media, la vita urbana, la scuola, la sanità – hanno bisogno di un profondo cambiamento culturale e organizzativo. Governi e amministrazioni locali, partiti e movimenti politici, imprenditori, manager, genitori, docenti, medici e noi tutti abbiamo la possibilità e la necessità di riprogettare il nostro mondo: coniugare prosperità economica e felicità è necessario e possibile. Cambiare la scuola. Cambiare le città. Cambiare lo spazio urbano. Ridurre il traffico. Ridurre la pubblicità. Sono alcune delle proposte concrete che compongono un vero e proprio manifesto per la felicità.
L'essere padre o madre e lo svolgere i compiti fondamentali di protezione, educazione e cura dei propri figli sono competenze che solo in minima parte hanno un'origine biologica. Nell'uomo il parenting mostra una variabilità che non si ritrova in nessun'altra specie animale. Tra le popolazioni africane !kung i figli a tredici anni sono spronati a costruire la propria capanna e a vivere da soli; in Europa, invece, i figli crescono in famiglia per oltre vent'anni e, anche se autonomi da un punto di vista professionale, spesso attraversano una lunga transizione verso la condizione di adulti indipendenti. Il volume passa in rassegna teorie e concetti psicologici classici, come l'attaccamento e gli stili educativi familiari, rivisitati secondo una prospettiva ecologica, più aderente alla realtà delle relazioni genitoriali che si riequilibrano e cambiano dinamicamente nello sviluppo secondo i bisogni mutevoli dei figli.
La parola creatività ha due radici: una latina, creo, che significa "fare, creare", l'altra greca, kraino, che indica l'azione di "compiere, realizzare". Il presente volume vuole dimostrare che per essere creativi non sono sufficienti doti individuali, come l'immaginazione, l'ingegno e il talento, ma occorre anche la capacità di mettere in pratica le proprie idee, di produrre qualcosa di nuovo e utile per sé e per gli altri, restituendo così un senso etico e relazionale all'agire creativo. Della creatività di solito si percepisce la parte più vistosa, cioè l'estro, la fantasia, la provocazione, e la si ritiene limitata a determinati ambiti, come le arti, la moda, il marketing. Tuttavia la creatività è essenziale anche in altri settori ed è una capacità che, almeno a livello potenziale, tutte le persone hanno, come ha dimostrato un vasto dibattito scientifico sviluppatosi nel corso degli ultimi sessant'anni. La creatività è un metodo, uno stile di vita, un 'abito' da acquisire: per questo si può anche insegnare. L'agire creativo consente di produrre 'intersezioni' tra saperi diversi ed entrare in contatto con esperienze, attività e culture 'altre', rafforzando la propria identità e aprendola a prospettive multiple.
Quale immagine geografica può oggi descrivere efficacemente lo scenario economico mondiale? Geografia economica del sistema-mondo si sviluppa intorno a questo interrogativo: l'ipotesi di partenza è che molte vecchie rappresentazioni, seppur ancora radicate nell'immaginario comune, non siano più utili per orientarsi nello spazio globale. Considerare il Rio Grande, il Mar Mediterraneo e il fiume Amur come i confini fra il mondo "sviluppato" e il "Terzo mondo" suggerisce per esempio un'idea molto superficiale della geografia economica, che non tiene conto delle complesse interconnessioni fra i meccanismi di circolazione del capitale e la costruzione dello spazio economico. Senza negare i terribili divari economici e sociali che affliggono il mondo, occorre tenere a mente che paesi come Cina e India, o città come San Paolo e Seoul, costituiscono spazi "centrali" e strategici sotto molteplici prospettive, per esempio nelle logiche di localizzazione delle imprese multinazionali o nei flussi commerciali mondiali. Occorre quindi tentare di aprirsi a nuovi modi di intendere lo spazio: discontinui, ibridi, socialmente costruiti ed esplicitamente parziali e politici. Attraverso un discorso che coniuga i tradizionali strumenti della geografia economica con contributi della critica culturale e della geografia dello sviluppo, senza trascurare esempi e casi studio che testimoniano la varietà delle strutture economiche dello spazio globale.
Il Social Network: è progettato per individuare importanti variabili che riguardano la comunicazione e per guidare l'intervento che abbia un impatto sullo sviluppo delle abilità comunicative nel tempo. Il Social Network sottolinea il ruolo guida che i partners comunicativi giocano durante il processo di interazione. Fornisce un facile mezzo per coinvolgere bambini e adulti che hanno gravi difficoltà di comunicazione, le loro famiglie e i loro amici nel processo di individuazione degli obbiettivi e di progettazione dei programmi di intervento. Esso consente di conoscere la natura multi-modale della comunicazione e riconosce che i partners di interazione facilmente cambino nelle diverse situazioni sociali, con persone differenti e in diversi periodi di tempo nel corso della vita di una persona, in particolare quando le persone hanno complessi bisogni comunicativi e fanno affidamento sulla CAA. Inoltre il Social Network aiuta ad individuare i componenti della famiglia e le altre persone che possono trarre vantaggio da momenti di formazione destinati ai partner comunicativi. Il Social Network è soprattutto progettato per aiutare i professionisti e gli altri a definire e a realizzare gli obbiettivi che rendono le persone con complessi bisogni comunicativi, in grado di interagire con la propria famiglia, gli amici, i conoscenti, i fornitori di servizi e gli estranei, in modi che migliorino la percezione della loro qualità di vita e la loro partecipazione alle attività quotidiane.
"Chi è il padre?". Cerchiamo la risposta in un viaggio volto alla ricostruzione dell'imago paterna: insostituibile fattore di crescita della personalità. Oggi è in crisi l'istanza paterna, come arbitro che dirime le questioni, in modo da garantire a ciascuno il diritto a esistere secondo il vero-Sé; nell'epoca post-moderna i membri della "società liquida" sono più che mai in attesa del "paterno" che attivi processi creativi e fecondi. Tale personaggio non è solo il padre della realtà, ma ciascun educatore che, in quanto tale, può configurarsi come l'autore della legge che regola e contiene, il modello con il quale potersi identificare, il mallevadore che permette la felicità futura, dando il diritto a prender Parola, a divenire soggetto. Padre è colui che ri-conosce il figlio: così conferendogli la propria personalità, con una parola che è insieme norma, vincolo di parentela spirituale e promessa. Nel volume vengono seguite le varie tappe del processo evolutivo, dal concepimento fino all'età adulta, con particolare attenzione al rapporto con il figlio omosessuale, alle condotte alimentari, alle dipendenze e all'uso del virtuale. Il "Nome-del-Padre" non dà la soluzione, ma la libertà di andare per il mondo in ri-cerca di se stessi.
Turbamento e disagio hanno insidiato da sempre ogni scelta umana, nelle relazioni dei soggetti con il mondo, con gli altri soggetti, con l'insieme sociale. E la letteratura ha sempre cercato di dar voce al dolore, all'infelicità, alla deviazione, alla rottura, all'assenza, all'impossibilità; ha sempre interrogato il senso del malessere psichico, anche in quelle forme estreme (dalla nevrosi alla follia) che sono state oggetto di cura da parte della psichiatria moderna. Nel nome del grande psichiatra e scrittore Mario Tobino, questo volume (che raccoglie i saggi presentati al convegno Il turbamento e la scrittura, tenutosi a Lucca nel dicembre 2008, curato dalla Fondazione Mario Tobino) propone, con l'intreccio di voci diverse - e con tre contributi di scrittori contemporanei -, una fitta e problematica riflessione sui modi in cui il turbamento e il disagio psichico vengono percepiti, compresi, interrogati, vissuti sia nel quadro clinico che nello spazio della letteratura: nella convinzione che nel rapporto di conoscenza e di cura con la malattia e con i suoi diversi gradi un rilievo imprescindibile tocchi alla parola e al linguaggio, nelle loro molteplici forme e possibilità.
Innovazione, competitività, proattività sono le tre competenze distintive delle organizzazioni di successo, al tempo della globalizzazione. Le tre caratteristiche trovano pratica realizzazione nel modello di organizzazione "flessibile", nato per massimizzare la capacità della organizzazione di rispondere con efficacia alle sfide della complessità ambientale. Reti di impresa, organizzazioni "federate", Business Unit globali, strutture "flat" sono alcuni esempi di organizzazione flessibile. La "rete" è il modello ideale a cui le nuove organizzazioni, secondo la letteratura più autorevole, dovrebbero tendere. La comunicazione e la gestione della conoscenza (tra di loro fortemente correlate) i fattori chiave di successo delle nuove forme di impresa. Spesso, invece, le aziende flessibili sembrano più simili a delle strutture a "silos", sotto-sistemi semi-autonomi, poco comunicanti tra di loro e scarsamente integrati, in termini operativi e di condivisione della conoscenza. Il testo si propone come strumento teorico-pratico per la gestione dei processi di comunicazione e lo sviluppo della conoscenza organizzativa nelle organizzazioni "flessibili". La prima parte del volume presenta una panoramica sui principali modelli teorici e orientamenti manageriali, la seconda una guida per la gestione dei processi di comunicazione-gestione della conoscenza nei nuovi contesti organizzativi. La terza parte del volume presenta delle case histories di successo.
5001 quiz ufficiali, interamente risolti, per esercitarsi nelle materie d'esame e per verificare il tuo livello di preparazione reale. Il volume, aggiornato sulla base delle domande realmente assegnate nel corso degli ultimi anni, consentirà di acquisire rapidamente quella familiarità necessaria allo svolgimento dei test ufficiali. I 5001 quiz di Ingegneria, completi delle relative soluzioni e interamente commentati online, offriranno la possibilità di verificare la propria performance in una situazione simile a una vera prova d'esame, mettendo nelle migliori condizioni di superare il test ed entrare subito nel mondo dell'Università. Online su www.hoeplitest.it si possono trovare: soluzioni e commenti di tutti i quiz; aggiornamenti e integrazioni agli argomenti trattati; simulatore con prove d'esame per verificare la propria preparazione; quiz assegnati nel corso degli ultimi anni; ultime notizie su leggi e normative per le diverse sedi.
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