
Vivere da lombrico o vivere da mosca è la stessa cosa che vivere da bambino? Cosa troviamo di simile e di diverso nei vari modi di nascere, crescere, trasformarsi, invecchiare e morire degli animali che ci circondano? Il testo propone modi per allestire ambienti in cui i bambini possano assistere a corteggiamenti, accoppiamenti, nascite, notando come ogni vivente si mantiene vivo nel suo ambiente nutrendosi, respirando, muovendosi, secondo le caratteristiche della sua specie. Occupandosi quotidianamente di piccoli organismi si sviluppa nei bambini un modo di guardare che li aiuta a riconoscere e confrontare le tante storie della vita, ad osservare metamorfosi e cambiamenti, a rispettare la delicatezza dei processi vitali.
Il volume riunisce i riferimenti teorici e le proposte didattiche tratte da tre diversi approcci espressivi per l'educazione interculturale. Il gioco cooperativo, il laboratorio teatrale e il teatro dell'oppresso vengono declinati in percorsi sperimentati all'interno di contesti scolastici ed extrascolastici. Attingendo da queste esperienze diverse ma non dissimili vengono fornite al lettore indicazioni metodologico-operative per l'acquisizione dei materiali proposti e per la elaborazione di nuovi e originali progetti.
Lo studio della grammatica nella scuola primaria risulta al centro di un dibattito diventato, in questi ultimi tempi, più che mai vivace ed attuale. A fare da sfondo a questo lavoro è una grammatica intesa come studio riflesso della lingua, che diventa un vero gioco di intelligenza quando l'insegnante sa valorizzare le ipotesi e stimolare le domande ingenue che ciascun allievo si pone sulla lingua. I percorsi didattici presentati sono caratterizzati da un forte legame con l'esperienza, le conoscenze e le abilità già acquisite, il vissuto individuale e collettivo, e la dimensione ludica. Il volume si rivolge a tutti gli insegnanti che si occupano di educazione linguistica nelle prime classi della scuola primaria.
Si ripropone qui l'edizione uscita nel 1991 con l'aggiunta del discorso tenuto a Roma nel novembre scorso in occasione del conferimento del Premio Balzan per il Diritto e le Scienze della Politica. Nella Premessa alla prima edizione di questo libro, Bobbio osservava come i regimi democratici, almeno in Europa, si fossero andati estendendo e come il mondo sovietico fosse scosso da fremiti democratici. Oggi, quanto veniva annunciato sembra essersi compiuto, ma proprio per questo è necessario tornare a una visione realistica e disincantata delle "trasformazioni" e dei "limiti" di un sistema che ha sempre in agguato i pericoli della rivincita degli interessi particolari, della persistenza delle oligarchie, della educazione dei cittadini.
Pubblicato dal suo allievo Arriano nel II secolo, esempio fra i più riusciti di letteratura filosofica che si prefigge di ridurre la distanza tra riflessione morale e condotta conseguente, il Manuale è una raccolta di massime e di insegnamenti esposti in modo organico e conciso, pensati per orientare l'azione nella situazione concreta. Esercitò grande influenza sul pensiero filosofico successivo e, più tardi, sul cristianesimo.
In un libro dedicato alla rappresentazione la quasi totale assenza di riflessioni sulla prospettiva può apparire strana. Ma la maggior parte delle rappresentazioni grafiche non utilizzano la prospettiva, bensì il disegno frontale e obliquo: vale a dire le proiezioni parallele. Del resto l'Antichità ha raramente fatto uso degli scorci prospettici, anche per una scelta di chiarezza, semplicità e misurabilità. Dopo la straordinaria produzione illusionistica greco-romana - che dura meno di cinque secoli - per mille anni il mondo mediterraneo e quello cinese continuano a utilizzare solo la proiezione parallela, la cui trascrizione grafica è qui definita disegno obliquo.
Cos'è oggi il corpo? Uno strumento della volontà? Un ornamento plasmabile per vie estetiche o chirurgiche? Un supporto a ornamenti e accessori? Una forma, una zavorra, un confine? Antropologi, psicologi, semiologi, sociologi, riuniti per l'occasione, parlano del corpo in rapporto all'interiorità ed al mondo esterno.
Docente di Filosofia dell'educazione e Storia della pedagogia nell'Università di Firenze, Franco Cambi analizza la storia, le teorie, le correnti, gli autori, i modelli e le opere-chiave della scienza pedagogica del Novecento. Il secolo scorso è stato un secolo di crescita e di svolta, ha inaugurato un nuovo percorso, una nuova storia dell'uomo, proiettandolo in una dimensione di sperimentazione complessiva e radicale. E anche la pedagogia ha intrapreso questo cammino di evoluzione e ripensamento del proprio passato.
Il volontariato, il no profit, le cooperative sociali, i movimenti, le associazioni sportive e culturali, i comitati di quartiere, le organizzazioni dei lavoratori e dei consumatori, il commercio equo e solidale, le Ong e molto altro. Il libro offre un'interpretazione originale di che cos'è e come si compone la società civile. L'autorganizzazione del sociale viene intesa come una membrana che, posta tra il singolo individuo e le grandi istituzioni della vita sociale, permette non solo di esprimere la diffusa domanda di senso e di partecipazione del cittadino, ma anche di innovare e umanizzare i contesti nei quali sono organizzate le società avanzate.
Il volume è un'antologia della storia della cultura letteraria inglese dal 1830 al 1950. Include gli anni del lungo regno della regina Vittoria (1837-1901), con la massima espansione della cultura britannica e del Commonwealth, e la fin de siécle, la stagione di passaggio e trasformazione verso il modernismo degli anni venti. Si chiude sulla metà del XX secolo, con i primi segni di stanchezza nei confronti della sperimentazione modernista, che pure continuerà a sopravvivere per qualche decennio. La scelta dell'anno 1950 individua, attorno a quella data, l'inizio di un passaggio epocale, che segna in molti casi un'inversione di tendenza nei confronti dell'ideologia modernista e di un'idea forte dell'atto letterario.
Questo libro potrebbe essere l'ultimo in cui l'espressione "giornalismo" compare al singolare: i confini di questa professione, fino a ieri ovvi, sono diventati improvvisamente incerti e mutevoli. Se le grandi organizzazioni che si incaricano di raccogliere, selezionare e diffondere notizie (dal "New York Times" alla CNN) sono sempre al loro posto, il loro status è assai più difficile da definire di quanto non fosse dieci o vent'anni fa. È nato un giornalismo politicizzato che, negli Stati Uniti, semplicemente non esisteva, insieme a migliaia di organizzazioni paragiornalistiche, talvolta composte da una sola persona, che mettono in rete notizie o riflessioni personali.