Nella mitologia greca, Atlante era il titano sulle cui spalle gravava il peso della Terra. Quando nel 1538 Gerardo Mercatore introdusse gli atlanti stampati, il significato della parola "atlante" si modificò, non implicando più una responsabilità nei confronti della Terra, ma una forma di dominio. Quasi cinque secoli più tardi, la situazione si capovolge nuovamente: questo Atlante mostra come il tentativo di controllare e possedere la Terra sia impossibile e l'unico risultato di questa folle idea sia quello di rimanervi schiacciati. Cambiamenti climatici, erosione della biodiversità, cambiamento demografi co, urbanizzazione, inquinamento atmosferico, deterioramento del suolo, catastrofi naturali, incidenti industriali, crisi sanitarie. Per la prima volta, un atlante che riunisce tutti i dati sulla crisi ecologica dei nostri tempi. Prefazione Bruno Latour.
Il mondo dei nostri figli è dominato dalla tecnologia: tablet, smartphone e computer costituiscono ormai parte integrante della loro vita; compito di noi genitori è quello di "prepararli al futuro" e educarli all'uso delle nuove tecnologie. Ma come? Mario Valle, esperto di supercomputer, in questo libro si rifà al pensiero di Maria Montessori (grande ammiratrice delle tecnologie del suo tempo e profonda conoscitrice della mente del bambino) per provare a delineare questo futuro: come risponde il cervello di un bambino alle sollecitazioni di un mondo tecnologico e che cosa possiamo fare per consentire un uso appropriato di questi dispositivi? Non si tratta, quindi, di demonizzare o idolatrare la tecnologia, ma di analizzare il presente per prepararsi al futuro. Prefazione di Alberto Oliverio.
Progettare e realizzare un testo per l’istruzione a distanza richiede, al pari di ogni altra situazione scolastica, che si effettuino scelte impegnative per ciò che riguarda il modo in cui si provvede alle diverse esigenze dell’attività didattica e agli aspetti organizzativi che vi sono connessi ed occorre che le varie soluzioni siano accuratamente preordinate e che siano composte fra loro in un insieme dotato di coerenza. Assume pertanto un rilievo prioritario la precisazione della strategia che si intende attuare: rispetto ad essa si potrà poi stabilire quali scelte siano preferibili per la comunicazione dei messaggi.
Anche nel caso dell’istruzione a distanza è necessario disporre di un modello interpretativo per l’attività didattica. Per la chiarezza della formulazione si richiama qui quello definito nel 1652 da Johan Clauberg, in Logica vetus et nova. Clauberg fonda la sua interpretazione di una didattica razionale su tre dimensioni fondamentali. A ciascuna dimensione corrisponde una domanda: la prima è quid sit tradendum et quo fine, ossia “che cosa si debba insegnare e perché”. La seconda domanda è quis traditurus, quis accepturus, ossia “quali siano le caratteristiche di chi organizza e trasmette il messaggio di istruzione, e quali quelle del destinatario di tale messaggio”. La terza e ultima domanda è quomodo quid tradere conveniat, ovvero “in che modo sia preferibile comunicare il messaggio”.
In questo libro si propongono risposte per tali impegnative domande.
Considerati fondamentali per la comprensione e la cura dei disagi individuali e interpersonali, i segreti hanno occupato un ruolo centrale nella psicoterapia fin dalle sue origini, tanto da indurre molti ad attribuire alla loro conoscenza e al loro svelamento il ruolo di fattori essenziali per la guarigione. In questo volume gli autori analizzano la struttura complessa del segreto e la sua natura etimologicamente e pragmaticamente duplice, in grado di determinare effetti relazionali sia lesivi sia protettivi. Le differenti forme di legami funzionali e disfunzionali, i più frequenti pattern relazionali, insieme ad alcune specifiche configurazioni familiari, vengono rivisitati alla luce della visione complessa del segreto. Gli psicoterapeuti che lavorano con famiglie, coppie o individui rischiano spesso di subire l'effetto paralizzante del segreto, la sensazione di non capire o di non sapere come agire. Ignorati per decenni dalla letteratura del settore, impegnata nella ricerca della rivelazione a ogni costo, i problemi di gestione e, soprattutto, il bisogno di concrete indicazioni per sciogliere i nodi creati dalla segretezza, vengono posti qui all'attenzione dei clinici per cambiare, grazie a una visione complessa, le relazioni disfunzionali che ne derivano.
La nuova edizione di Psicologia delle risorse umane, aggiornata nei contenuti e integrata con nuovi capitoli, analizza le relazioni tra persone e organizzazioni dal punto di vista della realizzazione di condizioni di reciproca soddisfazione, affrontando i contenuti e i processi psicologici in gioco in tale relazione. Vengono esaminati i principali problemi di gestione e sviluppo delle risorse umane, con riferimento alle recenti trasformazioni del lavoro e del contesto socio-economico entro cui si svolge, dando risalto a temi di particolare attualità: empowerment, career counseling, valutazione dei rischi psicosociali, gestione della diversità e dell'internazionalizzazione, conciliazione lavoro-non lavoro, outplacement. Raccogliendo i contributi di alcuni tra i più autorevoli studiosi italiani, il volume propone una riflessione psicologica sulle evoluzioni recenti del mondo produttivo e i nuovi contesti organizzativi, utile per definire e affrontare la complessità dei temi gestionali connessi alle risorse umane.
L'Impero è necessario al buon governo del mondo? È esclusivo appannaggio di Roma? Infine: la sua autorità deriva da Dio o dal papa? È Dante stesso a porre le questioni dottrinali che intende affrontare nel suo trattato. Forme e lingua - il latino - sono quelle tradizionali della trattatistica del suo tempo; rivoluzionarie invece le tesi sostenute, quelle intemptate veritates che fanno della "Monarchia" l'espressione dell'eterna tensione tra due poli, lo spirituale e il temporale, e l'innovativa, originalissima rielaborazione di un ampio retaggio d'idee e di dottrine. Il testo dantesco è qui presentato con il ricco commento di Diego Quaglioni, noto studioso di diritto medievale.
Il Design Thinking è il metodo di progettazione visuale che ti permette di realizzare prodotti e servizi innovativi che i clienti desiderano. Questo libro ripercorre il ciclo del Design Thinking e, per ciascuna delle sue sette fasi, dalla comprensione del problema al testing, propone i migliori strumenti disponibili, scelti sulla base di un ampio sondaggio condotto presso i design thinker di tutto il mondo. Grazie a "Gli strumenti per il Design Thinking" potrai: acquisire una comprensione profonda, depurata da ogni idea preconcetta, dei bisogni reali degli utenti, attraverso strumenti quali l'"intervista empatica", "i 5 perché" e la "mappa degli stakeholder"; far emergere all'interno del team le idee migliori, mediante tecniche strutturate di brainstorming; realizzare rapidamente prototipi per dare corpo alle idee, dal "prototipo di funzione critica" fino al "prototipo finale"; raccogliere il feedback degli utenti mediante svariati strumenti di testing, dall'"intervista sulla soluzione" fino al "test di usabilità strutturato".
L'attività didattica e di apprendimento del corso è proposta all'interno di un ambiente digitale per lo studio, che ha l'obiettivo di completare il libro offrendo risorse didattiche fruibili in modo autonomo o per assegnazione del docente. Il codice presente sulla copertina di questo libro consente l'accesso per 18 mesi a MyLab, una piattaforma digitale interattiva specificamente pensata per accompagnare e verificare i progressi durante lo studio. MyLab offre la possibilità di accedere al manuale online: l'edizione digitale del testo arricchita da funzionalità che permettono di personalizzarne la fruizione, attivare la lettura audio digitalizzata, inserire segnalibri anche su tablet e smartphone.
Anche se nell'ultimo ventennio l'attenzione nei confronti del fenomeno è nettamente cresciuta, il Terzo settore rappresenta ancora una sfida aperta per la teoria economica. I modelli interpretativi basati sul paradigma mainstream, che dipingono gli individui come agenti guidati da motivazioni egoistiche, fanno infatti fatica a render conto dell'esistenza e della vitalità di organizzazioni che non possono far leva, per mobilitare le risorse, né su strumenti coercitivi, né sulla lusinga del guadagno personale. Eppure il Terzo settore esiste e prospera a dispetto della sostanziale incomprensione della letteratura economica. Questo volume si propone di avvicinare i lettori alla conoscenza del Terzo settore attraverso un percorso articolato tra teoria economica, storia politica ed evoluzione istituzionale: vengono introdotte le nozioni base di microeconomia necessarie ad interpretare il funzionamento delle organizzazioni di Terzo settore; se ne ricostruisce il ruolo giocato nella complessa transizione dal modello di Welfare State ai modelli di Welfare Mix e Welfare Community; infine si delinea sinteticamente il quadro normativo che sta emergendo nel nostro Paese all'esito della ambiziosa operazione di riordino del settore avviata con la legge delega n. 106/2016.
Il libro colloca la frase al centro della trattazione, integrando grammatica, tipologia e mutamento. Dopo la descrizione dell'interazione tra le strutture sintattiche della frase e un sistema indipendente di strutture concettuali nella costruzione dei significati complessi, la parte del volume dedicata alla grammatica mette a punto i criteri di identificazione delle classi di parole; quella dedicata al lessico ne evidenzia poi le strutture formali, i contenuti concettuali e la dimensione relazionale. L'analisi tipologica, integrata nella descrizione grammaticale, sposta l'attenzione dalle strutture specifiche di una lingua ai compiti funzionali comuni che rendono confrontabili soluzioni grammaticali diverse nelle lingue del mondo. Lo studio del mutamento inserisce queste prospettive nella dimensione della storia, mettendo in luce la necessità di considerare lo spazio della frase come il luogo potenziale di cambiamenti che coinvolgono diversi livelli di analisi del linguaggio e sottolineando le potenzialità connesse a questo approccio.
Il Decreto interministeriale n. 182 del 29/12/2020, in attuazione del D.Igs. 66/2017, ha introdotto i modelli nazionali del Piano Educativo Individualizzato e le corrispondenti Linee guida. Il volume presenta la nuova versione ufficiale del PEI, fornendo numerosi esempi pratici e commentati punto per punto.
La relazione tra le tecnologie della comunicazione e le forme della politica ha assunto un'importanza nevralgica, come risulta con evidenza dai contributi a questo volume. Il filo che li lega è anzitutto la questione etica. La ricerca filosofica e i suoi percorsi riflessivi sono sollecitati, infatti, ad ampliare, in modo responsabile e critico, il loro perimetro, per indagare le capacità e le potenzialità inedite, per i corpi individuali e collettivi, che sono esaltate dall'uso degli strumenti, senza però ignorarne i limiti, specialmente quando si rischia di non prenderli nella dovuta considerazione. Di qui la necessità di avviarsi lungo piste di ricerca che consentano l'indagine delle relazioni inedite, fino ad ora solo immaginate, che si instaurano tra gli individui e i gruppi sociali, allo scopo di portare a evidenza i modelli di umanità veicolati dalla espansione delle tecnologie, senza fermarsi alla ovvietà della loro valenza funzionale ma affrontando il problema della loro incidenza sul senso della condizione umana. Andando decisamente contro corrente, si tratta di volgere le competenze tecnologiche a forme più attive e più partecipative di un impegno politico che sappia farsi carico del compito di realizzare con uno sforzo comune la buona condizione esistenziale di ogni persona.