Il cardinale Dominic Trujillo Guzman soffre da tempo di lancinanti dolori al ventre, accompagnati da orrifiche allucinazioni: una schiera di demoni avvolti da pestilenziali effluvi, dediti a giochi autoerotici con cui stimolano le immense pudenda. A nulla valgono i rimedi indigeni che gli somministra Concepcion, la giovane e bella cuoca diventata sua concubina, dalla quale ha avuto un figlio, il piccolo Cristobal. La diagnosi del più illustre medico della capitale è infausta quanto incomprensibile: Teratoma di Tapabalazo. Convinto che si tratti della giusta punizione per la sua vita dissoluta, il cardinale lancia una crociata di evangelizzazione per snidare eretici e miscredenti e ottenere così il perdono divino. Nel frattempo, a Cochadebajo de los Catos, remoto villaggio andino che fa da sfondo alla vicenda, succede di tutto, compreso il tragicomico scontro tra gli integerrimi crociati del famigerato monsignor Rechin Anquilar e gli eroici e goduriosi abitanti del pueblo, capitanati da Dionisio Vivo e da Remedios, con l'immancabile aiuto dei fedeli giaguari neri. Uno spaccato di vita sudamericana, succulento e immaginario ma pur sempre veritiero, sospeso tra storia, commedia e misticismo, in un magico realismo dal sapore piccante e indimenticabile, come le pietanze che offre il ristorante di Dolores, ex puttana ravveduta e diventata cuoca provetta.
Sotto il ghiaccio che copre un lago nel Montana appare il volto di una ragazza assassinata. È Abbie, giovane figlia di una ricca coppia della borghesia di New York: era fuggita da casa per unirsi a un gruppo di ecoterroristi responsabili di una serie di attentati e dell'uccisione del dirigente di una compagnia petrolifera. I genitori di Abbie, Ben e Sarah, si ritrovano per riconoscere il corpo della figlia. Sono separati da quattro anni, da quando Ben se n'è andato con un'altra donna; ed entrambi sanno che quella crisi familiare è alla radice della fuga di Abbie. Il romanzo di Evans ha il ritmo di un thriller e ruota attorno a un doppio mistero: la tragica morte di Abbie e la fine improvvisa del grande amore che per decenni ha legato i genitori.
Un bicchiere di vino rosso gettato in pieno viso durante una festa - un'onta immotivata eppure avvertita come ineluttabile - è la scintilla che innesca un viaggio a ritroso nella vita di Stefan Vogel. Nato e cresciuto nella Germania Est pre-perestrojka, Stefan accetta di avvallare e perpetrare la bugia materna di sé come poeta d'avangurdia sperando di farne uno strumento di riscatto sociale e di fuga verso il luogo che solo incarna ogni aspettativa e ambizione: gli Stati Uniti d'America. La via imboccata, che dal plagio quasi naif giunge fino al vile tradimento, in un percorso di costante autodregadazione, sembrerebbe condurlo alla meta. Ma non basta un oceano a fermare le menzogne ormai sbrigliate. Né una vita a espiarle. Il sogno americano e il suo fallimento acquisiscono in questa rivisitazione inedita lucentezza, grazie a una scrittura elegante e misurata idonea a esprimere tanto i dissidi interiori di un antieroe ambiguo e fragile, quanto il ritmo incalzante di un plot fitto e ben congeniato.
Due gemelli siamesi, separati dopo 33 anni di condivisione degli organi, possono finalmente entrare nel mondo normale e imparare di nuovo a vivere scoprendo le gioie e le disillusioni della normalità. Da un'altra parte del mondo vive una famiglia in difficoltà, in una provincia inglese dell'Azerbaigian. La giovane e bella Ludmila è pronta a rifarsi una vita, ma un giorno uccide il nonno, e questo nonno non può morire: c'è il magro mensile di una pensione da mantenere a ogni costo, l'unica fonte di sostegno in un paese in guerra tra milizie violente e disperate. Quando il bel viso di Ludmila appare su un sito internet di contatti matrimoniali, come una perfetta promessa sposa russa, gli eventi cominciano a prendere una piega diversa, si intravede la possibilità di un amore, l'alternativa di un mondo diverso, forse il sogno di una vita nuova.
"Improvvisamente il cielo diventa nero ... e subito dopo la tempesta aggredisce con violenza terrorizzante la carovana. Enormi vortici di sabbia mista a sassi sono sollevati in aria e turbinando colpiscono uomini e bestie. L'oscurità aumenta e strani schianti risuonano fra i ruggiti e gli ululati della bufera ... è un fenomeno che sembra lo scatenarsi dell'inferno". Il deserto del Taklamakan, nel Turkestan cinese, è ancora oggi una meta sconsigliata dalle agenzie turistiche, e per secoli, dal graduale abbandono della Via della Seta in poi, è rimasto uno dei luoghi meno attraversati del pianeta. Finché all'inizio del Novecento, quasi all'improvviso, alcuni fra i migliori - e più visionari - studiosi di cose antiche hanno deciso, tutti insieme, di partire alla scoperta delle civiltà che si dicevano sepolte, e intatte, sotto la sabbia. In questo libro, Peter Hopkirk racconta la storia, ancora una volta semisconosciuta ed emozionante, di come un gruppo di uomini quasi troppo adatti alla parte - per rendersene conto, basta guardare i ritratti di Le Coq, di Aurel Stein o di Paul Pelliot che corredano il volume abbiano sfidato e sconfitto il caldo rovente, il gelo mortale, le tribù ostili, e persino i demoni che la leggenda voleva a guardia dei tesori disseminati sulla Via della Seta. Il risultato è una cronaca accurata e fedele che trasuda, quasi involontariamente, romanzesco ed esotismo.
Autunno 1943: dopo la disfatta di Stalingrado, Hitler sa che la guerra è oramai perduta, e sa anche che l'imminente Conferenza di Teheran tra gli Alleati si occuperà di stabilire le condizioni della inevitabile resa del Reich nazista. Rendendosi conto che la resa incondizionata chiesta da Roosevelt sarebbe una rovina per la Germania, Hitler ha lanciato dei segnali di pace, cosa che a sua insaputa ha fatto anche Himmler, pronto a tentare persino un colpo di stato che sostituisca Hitler pur di raggiungere un accordo. Roosevelt e Stalin sono pronti a negoziare. Solo Churchill si rifiuta. In breve, a Teheran la tensione raggiunge il massimo grado, e la città, tra il tentativo di un colpo di mano tedesco e i contrasti tra gli Alleati, diviene il palcoscenico di una rappresentazione pericolosa i cui termini sono di un'importanza cruciale per il futuro del mondo. Al centro di questo gioco di specchi sta il protagonista Willard Mayer, filosofo di Harvard, aggregato al Controspionaggio americano come esperto della Germania, che Roosevelt sceglie come suo collaboratore. Intellettuale fascinoso e vitale, ma con un passato da nascondere, Mayer è il personaggio perfetto per quel mondo di menzogne, tradimenti e delitti che si dispiega davanti ai suoi occhi. Con questo libro Kerr torna alla fonte di ispirazione che sta alla base della sua 'Trilogia berlinese': gli anni della Seconda Guerra Mondiale e il thriller storico nel quale convivono personaggi reali e di invenzione.
Questa volta succede tutto per colpa di una donna. Un'agente dei Servizi Segreti, assegnata alla protezione di personalità politiche avvicina Reacher e, in virtù del suo passato militare, gli chiede di commettere un crimine: violare le difese che proteggono il vicepresidente. Dovrebbe essere un test, una prova per vedere quanto è sicuro il sistema che circonda il politico. La paga è buona. La ragazza gli piace e poi... perché no? Tanto dovrebbe essere tutto per finta. Si tratta di eludere dei veri professionisti ma nessuno si farà male, nessuno sparerà... e Jack accetta.
I Bennet vivono con le cinque figlie a Longbourne, nello Hertfordshire. Charles Bingley, ricco scapolo, va ad abitare vicino a loro con le due sorelle e un amico, Fitzwilliam Darcy. Bingley e Jane, la maggiore delle Bennet, si innamorano; Darcy, attratto dalla seconda, Elisabeth, la offende con il suo comportamento altezzoso. L'avversione aumenta quando le sorelle riescono a separare Charles da Jane. Darcy chiede la mano di Elisabeth, non nascondendo però quanto la cosa costi al suo orgoglio. La ragazza, sdegnata, lo respinge. In un secondo tempo Elisabeth apprende che la sorella Lydia è fuggita con Wickhman. Con l'aiuto di Darcy i fuggiaschi vengono rintracciati e fatti sposare. Infine Darcy e Elisabeth, Bingley e Jane si fidanzano.
1830, complotto a Istanbul. Una serie di omicidi costringe Yashim ad abbandonare le amate letture, l'adorata cucina: dovrà diventare detective. Nelle sue investigazioni Yashim frequenta ambasciate e diplomatici, si reca da gilde e corporazioni, coltiva l'ambiente dei danzatori eunuchi, gruppo di magnifici travestiti di cui fa parte un'amica informatrice che farà una brutta fine. Le sue indagini sembrano condurre ai Giannizzeri, il potente corpo d'élite ottomano, per secoli considerata la fanteria più efficiente e feroce del mondo. Nel frattempo una serie di incendi minaccia la città, e poiché i Giannizzeri sono anche i pompieri della capitale tutto sembra preparare il loro minaccioso ritorno...
Quando entra come cameriera nella dimora di Markham Thorpe, la giovane Ellen Braithwaite si rende conto che dietro i cancelli della proprietà le relazioni tra padroni e servitù non sono come dovrebbero. Chi detta legge è la signora Rundell, sua cugina nonché governante di Markham Thorpe. Donna formidabile con progetti grandiosi, la signora Rundell pare intenzionata a ottenere ben più del controllo della casa.
Tra le più felici e celebrate opere di Conrad, scritta negli anni della prima guerra mondiale, "La linea d'ombra" rievoca la vera storia del primo comando toccato al trentenne Joseph Conrad sul vapore Vidar. Alle qualità autobiografiche e drammatiche della vicenda, si aggiunge il racconto della crisi di un uomo, la fine della sua giovinezza, riassunta nella potente immagine della linea d'ombra. Il volume presenta una nota introduttiva di Cesare Pavese e prefazione dell'autore.