
Possono scrittori, artisti e filosofi rivelarsi ottimi compagni di viaggio? Alain de Botton non ha dubbi, e affida a guide illustri del passato il compito di scandire le sue partenze e i suoi ritorni, le grandi aspettative così come le piccole ma cocenti delusioni di cui ciascun viaggio è costellato. Ecco perciò Barbados, meta turistica che per l'autore si era rivelata fallimentare, riconsiderata alla luce di ciò che Huysmans scrisse nel romanzo "Controcorrente", e poi la poesia di Baudelaire e i quadri di Hopper, da cui invece ci possiamo lasciare condurre per cogliere la forza evocativa dei mezzi di trasporto e di anonimi luoghi di transito; o ancora l'affascinante urbanistica di Amsterdam e la scenografica bellezza di Madrid colte nel loro incanto dagli sguardi di Flaubert e di Humboldt; ma naturalmente anche il Lake District di Wordsworth, l'aura di serenità della campagna inglese come veicolo di una misurata eppure intensa sensazione di pace interiore o l'intenso cromatismo della Provenza di Van Gogh, per una riscoperta del paesaggio mediterraneo. Partenze e poi speranze e curiosità, paesaggi esotici, evocazioni artistiche e ritorni; ma più di ognuna di queste scansioni e di questi viaggi, conta per Alain de Botton lo sguardo stesso del viaggiatore, il suo desiderio di vedere "davvero", è per questo che, a conclusione del percorso, seguendo questa volta le istruzioni di John Ruskin, anche lui prova a vedere "disegnando" per imparare a viaggiare e osservare tutti i giorni.
Il libro accompagna i lettori lungo le strade del mondo: dal Malawi, per la Val di Non, sulle coste del Sinai, per poi narrare il fascino di un luogo, l'emozione di un incontro, la magia di un momento, le abitudini, la storia, le leggende di un popolo. A volte gli itinerari conducono vicino, quasi dietro l'angolo, altre volte le mete sono più esotiche, ma c'è sempre una piccola scoperta da fare o un ricordo da risvegliare. Il video propone due itinerari insoliti in Italia: "Viaggio nel Parco del Delta del Po", a bordo di una barca in compagnia di gabbiani, volpoche e altri volatili alla scoperta dei nidi delle spatole, fra i canali delle Valli di Comacchio, e "Val di Non, sulla via dei santuari", un itinerario immerso nella spiritualità.
Attenzione, questo non è un volume umoristico e nemmeno un libro di viaggi impossibili. In effetti bisognerebbe correggere il titolo con qualche parentesi: "Mollo (quasi) tutto e vado (temporaneamente) in America". Perché oggi gli italiani volano negli States per fare business, per investire, per lavorare qualche mese, per studiare, per fare stage e ricerche, per scambiare culture ed esperienze. Ma una cosa è rimasta uguale agli anni Venti: il fascino con cui quel continente riesce ancora ad ammaliarci. Queste pagine diventano così una guida pratica al sogno americano.
La Havana: è lei, mitica e cadente, rimpianta e odiata, che abita i ricordi di Cabrera Infante nelle pagine di questo libro. Un libro in cui l'autore, raccontandoci le città della sua vita, le paragona sempre alla capitale cubana. Ma non si tratta solo di un racconto autobiografico: le case di Londra, i musei di Bruxelles, i caffè di Madrid, i palazzi di Venezia, i grattacieli di New York e Sidney, la baia di Rio de Janeiro, sono lo spunto per una divagazione storico e letteraria. Un percorso che dalla pittura fiamminga arriva ai Beatles, da una riflessione sulla città consumista si estende a un confronto politico con il regime di Castro, passando dal concetto greco di polis e dall'idea dell'antica Roma come città modello.
L'Appalachian Trail: un sentiero di 3.400 chilometri che si snoda attraverso 14 Stati americani, dalla Georgia al Maine. Il sogno di tutti gli amanti della natura e dell'avventura. Ed è proprio in cerca di avventura che, all'età di 44 anni, Bill Bryson, in compagnia dell'amico Stephen Katz, si cimenta nell'impresa di percorrere a piedi il leggendario sentiero, senza la minima cognizione delle elementari norme di sopravvivenza nella natura selvaggia. L'avventura dei due cittadini si svolge all'insegna di una divertita incoscienza tra bufere di neve, nugoli di insetti, incontri con gli animali selvatici e con una sorprendente varietà di individui.
Quando Maria Coffey incontra e si innamora di Joe Tasker, lui è un alpinista di notevole fama ed esperienza. Ha già tentato senza successo l'Everest e sta organizzando una nuova spedizione con il compagno di cordata Peter Boardman. Siamo nel 1982 e i due alpinisti vogliono salire l'allora ancora inesplorata parete nord-est dell'Everest. Non torneranno mai più e per molti anni non verrà trovata alcuna traccia dei loro corpi. Questo libro è il racconto di un amore, quello di una donna per un alpinista, ma è anche il tentativo, da parte di chi resta, di spiegarsi il perché della passione per l'estremo.
Partito da Singapore nel 1952 con la sua giunca Marie-Thérèse, Moitessier fronteggiò in navigazione solitaria il monsone dell'Oceano Indiano, approdando infine sugli scogli dell'arcipelago Chagos. Sull'isola di Mauritios riuscì a guadagnarsi da vivere e a costruire con le proprie mani il Marie-Thérèse II, l'imbarcazione destinata a risalire l'Atlantico per portarlo fino a Trinidad. Nel mare delle Antille il navigatore perse anche questa barca. Da allora Moitessier ha doppiato Capo Horn un paio di volte e si è avventurato in un giro del mondo solitario senza scalo.