
Più famoso come romanziere, fin dal fortunato esordio con “Cercando l’Imperatore” - uscito da Marietti nel 1985 e poi ripubblicato da Garzanti e nella Tea - Roberto Pazzi è anche poeta, avendo iniziato la sua carriera letteraria con la prefazione di Vittorio Sereni alle sue prime poesie, nel 1970. Lo scrittore ferrarese - tradotto in venti lingue, vincitore di alcuni dei più prestigiosi premi, come il Grinzane Cavour con Vangelo di Giuda, il SuperFlaiano e il Comisso con Conclave, due volte premio Selezione Campiello con Cercando l’Imperatore e Incerti di viaggio e due volte finalista allo Strega con La principessa e il drago e La città volante - non ha mai abbandonato la poesia e, nel 1987, ha vinto il premio E. Montale, con un volume uscito da Garzanti, Calma di vento.
Il "Libro delle domande" si presenta forse come la più originale delle 'opere postume' nerudiane, con quel suo incalzante rincorrersi di domande senza apparente risposta, quasi una 'summa', come scrive Giuseppe Bellini nella prefazione, dei "molteplici interrogativi che da sempre hanno assillato il poeta". Ma nella poesia di Neruda tutto sembra essere originale e insieme ciclico; è una poesia, la sua, nata già matura e rimasta sempre giovane, dove i rimandi da una raccolta all'altra sono molteplici, quasi come un unico, incessante discorso lirico: vera e propria 'commedia umana', in versi, di questo grande e inimitabile poeta.
L'originalità della poesia di Atxaga sta nella posizione del poeta che vede le cose che ha davanti da un punto di vista di completa innocenza, come un bambino, cercando di capire, senza influenze né pregiudizi, come funzionano. In tutta la sua opera Atxaga si presenta come un narratore nascosto dietro il sipario, creando una distanza che fa sì che il poeta non s'intrometta nel modo in cui si accostano le immagini o si intrecciano i ragionamenti.
In cofanetto sono riuniti un video e un volume con le nuove liriche della poetessa milanese. Nel video, curato da Vincenzo Mollica, Alda Merini canta, racconta se stessa e i suoi amici, gli anni del manicomio, le sue allegrie, le sue malinconie. E legge le sue poesie. Nello stesso video sono poi testimoniati gli incontri con Lucio Dalla, che canta con lei "L'anno che verrà", con Nancy Brilli, che legge le pagine della poetessa, Adriano Celentano, Vittorio Nocenzi del Banco del Mutuo Soccorso e Roberto Vecchioni.
Archeologo medievista, autore e conduttore radiotelevisivo, autore di saggi e pubblicazioni varie, Umberto Broccoli realizza da venticinque anni in Rai programmi centrati sul recupero delle storie della storia. Qui è proposto un viaggio tra amori impossibili, sofferti, colorati e appassionati, raccontati da Catullo, Rufino, Properzio, Ibn Hazm, Shakespeare, e riletti con lo stile di "Con parole mie", il programmma di Radio 1 firmato da Broccoli con la collaborazione di Patrizia Cavalieri, da cui sono tratte le letture.
Un libro che non potrebbe esistere senza la poesia e senza un poeta che lo scrivesse. Un libro duro che nasce dal dolore e pone in continuazione domande, attinge a matrici orientali, ma in una prospettiva occidentale. Modulato su una lingua fermissima, formalmente non in versi, ritorna al verso attraverso la drammaturgia e la lancinante sequenza di domande. Un libro di dolore e di speranza, scritto con una lingua limpida e capace di conquistare tanto il lettore di poesia e quanto il giovane carico di domande forti.
Con "Piccola cosmogonia portatile" Raymond Queneau ha voluto realizzare un equivalente moderno del "De rerum natura" di Lucrezio. In sei canti, come il predecessore latino, egli esplora gli orizzonti dell'astronomia, della geologia, della biologia, della chimica per creare una storia dell'universo in chiave giocosa ma scientificamente precisa, aggiornata alle conoscenze delle varie discipline nel 1950, quando il libro uscì per la prima volta in edizione originale. Il testo di Queneau è seguito da un commento di Italo Calvino.
"Io vi consiglio di ascoltare con attenzione questo grande poeta e di cercare di commuovervi con lui; ognuno alla propria maniera. La poesia richiede una lunga iniziazione, come qualsiasi sport, ma c'è nella vera poesia un profumo, un accento, un tratto luminoso che tutte le creature possono percepire. E voglia Iddio che vi serva per nutrire quel granello di pazzia che tutti portiamo dentro, che molti uccidono per mettersi l'odioso monocolo della pedanteria libresca e senza il quale è imprudente vivere." (Federico García Lorca). La raccolta, curata da Donatella Ziliotto, contiene un pensiero di Daniele Silvestri.