La manifestazione pubblica della propria nudità torna in almeno tre episodi importanti della vita di san Francesco: a Roma sul sagrato di S. Pietro, ad Assisi davanti alle autorità cittadine, e alla Porziuncola, al momento della morte. La spogliazione costituisce una delle chiavi di lettura più affascinanti e meno studiate della vicenda personale del santo di Assisi. Da questa constatazione è nato questo libro, accolto con interesse e curiosità. Esaurita la prima edizione, ne viene proposta una seconda arricchita da una bibliografia ragionata sul tema e da una postfazione del famoso storico del medioevo André Vauchez.
Due avvenimenti che hanno caratterizzato l’anno 2018 sono stati al centro della Giornata di Studio dell’Istituto francescano di spiritualità. Il primo riguarda direttamente il mondo francescano, il centesimo anniversario delle stimmate di padre Pio e il cinquantesimo anniversario della sua morte; il secondo è la pubblicazione dell’esortazione apostolica Gaudete et exsultate di papa Francesco, che ha orientato la riflessione sul tema della santità.
Le relazioni principali hanno affrontato il tema della bellezza della santità nella Chiesa di oggi, le caratteristiche della santità francescana nelle più recenti canonizzazioni e alcune figure di santi francescani: padre Pio, Agnese di Praga, Junipero Serra e Massimiliano Kolbe.
Contemplare la ricchezza della tradizione di santità della famiglia francescana non ha uno scopo puramente archeologico. Come evidenzia il sottotitolo della giornata – Quale messaggio per il mondo di oggi? – l’interrogativo che i francescani si pongono è comprendere il loro ruolo nella Chiesa per rispondere alle attese degli uomini e delle donne di oggi.
E se Francesco d'Assisi fosse vissuto ai giorni nostri? Francesco ha diciotto anni e un grande fuoco che gli arde dentro. Non è capace di stare fermo un attimo e conduce una vita a cento all'ora, tra discoteche e ristoranti di lusso insieme agli amici. Grazie alla sua famiglia, non ha problemi di soldi e può avere tutto ciò che desidera. Francesco però non sa che cosa desidera. Forse sono le ragazze. Forse sono le corse in moto. Forse è semplicemente il divertimento puro. Ma se fosse qualcosa di più? Qualcosa che non riesce a vedere, mentre sfreccia per le strade della città, in sella al suo bolide? Sarà l'incredibile incontro con don G. a cambiare tutto e a spingere il ragazzo a rallentare, fino a fermarsi, per osservare ciò che gli sta attorno. Un mondo fatto di piccole e grandi sofferenze, di ingiustizie, solitudine, ma anche pieno di persone dal cuore grande, pronte a rimboccarsi le maniche per aiutare gli altri. Grazie al confronto con gli amici, Chiara e Ruf, Francesco deciderà così di mettersi in viaggio, percorrendo a piedi mezza Italia, per scoprire che cosa vuole e chi è per davvero. Dopo il "Ammare", i Pellai orchestrano un racconto senza tempo, dimostrando che la storia di Francesco d'Assisi è più moderna che mai. I Pellai ci regalano un romanzo in cui Francesco è un adolescente del nostro millennio. Pieno di dubbi, desideri, passioni. Pronto a sbagliare, ma anche a cambiare il mondo. Età di lettura: da 12 anni.
Papa Francesco ha recentemente invitato 500 giovani imprenditori ed economisti di tutto il mondo ad incontrarsi ad Assisi, per dialogare e confrontarsi sul sistema economico attuale, colpevole di consumare senza criterio le risorse naturali, di sfruttare i lavoratori e di accrescere il divario tra nazioni ricche e povere. Il papa ha intenzione di proporre un patto con questi imprenditori per una nuova visione di economia chiamata “The Economy of Francesco”. Ma di cosa si tratta? È possibile stabilire un legame tra una tale visione di sviluppo e il pensiero economico francescano? Grazie al contributo di un frate minore, di un terziario francescano e di esempi imprenditoriali, il testo offre piste di riflessione e strumenti utili per chiarirsi le idee su un argomento più che mai attuale.
I Fioretti sono una raccolta di episodi della vita di san Francesco e di alcuni suoi primi compagni. Coprono un periodo di circa 110 anni e sono da sempre un classico della spiritualità e della vita cristiana. Presentano tutti gli aspetti della personalità di san Francesco che nella sua radicalità nel vivere il vangelo sapeva essere anche duro con sé e con gli altri e temerario fino ad affrontare lupi e briganti e ad intraprendere un viaggio nelle terre dei musulmani. Va oltre la versione un po' edulcorata che spesso si conosce di un frate mite, poetico e amico degli animali. L'autore della versione in volgare italiano è tuttora anonimo. Si ritiene sia un frate o toscano o marchigiano che ha tradotto alcune parti del preesistente testo latino noto come "Actus beati Francisci et sociorum eius".
Le Perle di San Francesco d’Assisi raccolgono un gran numero di brevi e folgoranti frasi di uno dei santi più amati di ogni tempo. Sono Perle attraversate da un unico «filo»: l’amore.
Per Francesco l’amore non è astrattezza, ma abbraccio, integrazione, è non sentire la diversità; è essere tutt’uno con se stesso, con il mondo, con chi sta nella felicità di vivere una sensazione, un’emozione.
Francesco ha consumato la sua intensa esistenza in quest’ansia di condivisione, di cui noi riusciamo a raccogliere solo le briciole, ma sono briciole preziose vere e proprie perle che fanno di questa vita un raro gioiello.
Un grande pericolo che rischiamo di correre è vivere nell'illusione di sapere chi siamo. Ciascuno di noi è abbastanza lucido per giudicare gli altri, ma farlo con se stessi è più difficile: ci esaltiamo o ci denigriamo. Percepirsi come si è realmente è molto arduo, eppure quanto è importante prendersi cura di sé! È un cammino progressivo, faticoso ma avvincente, dove si impara a gustare la vita in pienezza e a riconoscere cosa veramente conti nella nostra esistenza. In queste pagine, scritte a quattro mani, gli Autori ci conducono in un viaggio - sia di impronta psicologica che spirituale - per apprendere, passo dopo passo, ad amarsi pienamente e tornare ad essere liberi. Ci accompagna l'esperienza di Francesco d'Assisi: è anche grazie a lui che impariamo a dare un senso nuovo alla nostra vita e riscoprire il senso di infinito che abita il cuore dell'uomo.
Quella di Chesterton per San Francesco fu una passione che durò per tutta la vita. Quando scrisse l’opera a lui dedicata, nel 1923, non era passato nemmeno un anno dalla sua conversione al cattolicesimo. Non si tratta di una biografia in stile classico, ma un invito a leggere la figura del santo di Assisi sotto una luce nuova, attenta alla sua peculiare spiritualità e al contesto della sua epoca. Per Chesterton, Francesco è stato un uomo innamorato di Dio e della Creazione, un poeta che si sentiva piccolo e cantava la gloria delle piccole cose e dei piccoli esseri viventi. Tutti i suoi gesti terreni erano rivolti al Cielo e la sua mistica semplice è qualcosa di assolutamente scandaloso per il mondo cinico di oggi. La genuinità e la sua spontaneità di San Francesco ci indicano la strada per una fede semplice, libera dagli orpelli e restituita alla sua essenzialità.
Storia di una grande amicizia a partire dalla lettura dei due autografi di Francesco inviati a frate Leone. Una lettura globale di tipo storico-esegetico che ne evidenzia gli elementi esistenziali. La vicenda di Leone nel suo legame di forte amicizia con Francesco ha in questi due testi una testimonianza di insuperabile bellezza e intensità. La preziosità ed esclusività di questi testi è riconosciuta subito anche da Leone: essi sono giunti fino a noi perché egli li ha conservati presso di sé come memorie preziose del consiglio e della consolazione ricevute da Francesco. Il linguaggio “io-tu” dei due autografi fa emergere la profondità della vicenda umana e cristiana dei due amici e fratelli.
Il lavoro, frutto di un avvicinamento al Crocifisso protrattosi per più di un quarto di secolo, mette il lettore dinanzi a una lettura del tutto inedita del Crocifisso di San Damiano: per la prima volta, infatti, è indicata come soggiacente all’iconografia del Crocifisso l’iconologia mutuata dall’inno kenotico della Lettera ai Filippesi, riproposta nella partitura del dipinto nel duplice movimento di discesa e risalita, katabasis e anabasis, abbassamento ed esaltazione, kenosis e doxa.
La suggestione così riassunta scandisce il volume in tutte le parti, fino a mostrare come l’icona sia la trascrizione pittorica dell’inno; detto altrimenti, qui come altrove – ed è elemento costitutivo dell’arte cultuale cristiana – l’iconologia biblica supporta la rappresentazione iconografica.
Il Cantico di frate Sole, composto da san Francesco quasi al termine della vita, in un periodo di pesanti sofferenze fisiche e morali, appare come il canto di un cristiano che ama l'universo intero e tutti i suoi elementi, li abbraccia come fratelli, ne esalta la bellezza e insieme a loro eleva all'«altissimo, onnipotente e bon Signore» una lode degna di lui. Carlo Dallari, francescano, ci invita in questo suo studio a seguire Francesco d'Assisi nel suo cammino di riconciliazione e di pacificazione con Dio, con i fratelli e con le creature. Scopriamo così quanto sia falsa la mentalità che vede l'uomo come onnipotente dominatore della creazione, mentre veniamo invitati ad accogliere la visione biblica che ci rende fraterni custodi del creato e di ogni creatura.
Francesco d'Assisi ci appare come un uomo che ha saputo "gustare" la vita in modo semplice e profondo: ha capito che vivere significa accogliere sé stesso come dono di Dio, creare relazioni, voler bene, avere fiducia... Questo gli ha permesso di vivere nella massima gioia e nella pace con tutti. Joxe Mari Arregi, francescano basco, in queste pagine, ha chiesto a san Francesco di insegnarci il suo "segreto", così che tutti possiamo sperimentare la pace e la fiducia che hanno caratterizzato la vita di Francesco d'Assisi. In questo modo anche noi potremo accogliere serenamente la sfida del quotidiano, così da sperimentare in ogni nostro giorno la presenza di Dio che illumina le nostre tenebre.