In queste pagine c'è il sogno, la nostalgia,, ci sono i fioretti e le mille cose di un mondo che sembra lontano da noi non solo per il tempo, ma per la capacità che c'era di fermarsi e respirare a pieni polmoni quell'aria dello spirito, che alitava su San Giovanni Rotondo, quando Padre Pio era vivo.
Fr. Francesco Savino, nato l'8 aprile 1949 a San Giovanni Rotondo, ha vestito l'abito cappuccino il 29 settembre 1965, ha emesso la professione temporanea il 2 ottobre 1966, quella perpetua l'8 dicembre 1972, stato ordinato sacerdote il 10 agosto 1974.
Una ricostruzione storica, con testimonianze e documenti inediti, del periodo della vita di Padre Pio coinciso con il Pontificato di Giovanni XXIII (1958-1963). Introduzione del Card. Tarcisio Bertone.
Con questo libro si offrono spunti per la riflessione individuale per ogni giorno dell'anno e per la conoscenza del Santo di Pietrelcina. La vita e il pensiero di Padre Pio rivivono in un volume, analogo a quello su Giovanni Paolo II, che accanto alle immagini ispirate ai suoi insegnamenti presenta anche fotografie della sua vita, della devozione popolare e dei suoi luoghi.
«Padre Pio, il giallo delle stigmate» e «Padre Pio, un immenso inganno». Due titoli a tutta pagina – comparsi nell’arco di due giorni sul «Corriere della Sera» – hanno creato sconcerto e dibattito. All’origine di tutto ciò l’uscita di un libro dello storico Sergio Luzzatto che, sulla base di documenti del Sant’Uffizio, tanto vecchi quanto già scandagliati dal Vaticano, ha rilanciato antichi sospetti.
Padre Pio da Pietrelcina, definito “piccolo chimico”, messo ancora una volta in cattiva luce da un fascio di accuse che ha lasciato amarezza in chi, conoscendo con quanta cura sia stato svolto il processo di beatificazione, sa bene come ogni obiezione, anche la più piccola, sia stata a fondo analizzata e adeguatamente risolta.
Che origine avevano, dunque, le stimmate di Padre Pio? Quali prove ed evidenze scientifiche abbiamo sulla natura di quelle ferite? Perché scomparvero prima della morte del futuro santo?
Senza alcun intento agiografico, ma sulla base di documenti storici e testimonianze di prima mano, questa inchiesta vuole rispondere una volta per tutte a quel terribile ultimo sospetto.
Quando padre Pio celebrava la Messa, il tempo si fermava per cedere il passo al Mistero. Il frate delle stigmate stava ore all’altare, dove riviveva misticamente la passione e la crocifissione di Gesù. Che cosa accadeva veramente durante quelle estasi interminabili? Che frutti portava nel mondo quella straordinaria celebrazione del Sacrificio divino?
Ma non sono solo questi gli interrogativi posti dalla sconvolgente vita terrena di padre Pio. Che cosa voleva dire quando confidò a un figlio spirituale: «La mia missione finirà quando sulla terra non si celebrerà più la Messa»? Quale era questa misteriosa missione affidatagli dal Cielo? È vero che la risposta si troverebbe in un dipinto quasi sconosciuto custodito in una chiesa di Campobasso?
Partendo da queste domande, Alessandro Gnocchi e Mario Palmaro hanno condotto un paziente lavoro di indagine che li ha portati in luoghi inattesi, fino all’archivio inesplorato di un figlio spirituale del santo. Hanno potuto così ricostruire uno degli aspetti meno conosciuti della vita di padre Pio: quello in cui il frate di Pietrelcina si è offerto come vittima sacrificale in opposizione all’inquietante disegno anticristico di distruggere la Messa.
L'Autore in queste poche pagine non vuole raccontare tutto il percorso di padre Pio prima di diventare sacerdote oppure raccontare la sua vita da presbitero a Pietralcina e successivamente a San Giovanni Rotondo, ma un brevissimo periodo della sua vita: dal 10 agosto al settembre di 100 anni fa cioè dal giorno della sua ordinazione sacerdotale a Benevento fino alle prime stimate a Piana Romana di Pietralcina, passando per il 14 agosto, giorno della celebrazione della sua prima messa in questo borgo del Sannio.
Padre Pio viveva di Eucarestia, nell’Eucarestia, per l’Eucarestia, l’Eucarestia era il suo tutto. Questo innamorato dell’Eucarestia è stato ben più che un contemplativo, è stato un mistico, anzi un estatico dell’Eucarestia. Mistico autentico ai livelli più alti, aveva raggiunto l’alta contemplazione infusa, intelletto, volontà e memoria erano in contatto con la divinità. L’altare era il nuovo Calvario, il luogo dove P. Pio si immolava. La prima pellegrina, in assoluto, che partiva dal cielo per assistere alla Messa di Padre Pio era proprio Maria.
Padre Pio, che, annientandosi, ha saputo attivare a sé per la salvezza dei fratelli l’Onnipotente e farlo operare nel suo ministero, è oggi modello, messaggio della forza dell’Eucarestia: con tutto se stesso chiama, invita ad andare, a vivere, a usufruire sempre dell’Eucarestia, che è rimedio assoluto, fondamentale, divino, per curare i mali gravissimi da cui siamo affetti.
Della vita di Padre Pio l’Autore prende in considerazione il periodo che va dal 1909 al 1916: sette anni che il santo passerà nella sua cittadina natale di Pietrelcina a causa di misteriose indisposizioni fisiche che si verificano ogni volta che il frate ritorna in comunità; viceversa, quando ritorna a Pietrelcina, in famiglia, guarisce in modo inaspettato, al punto che i suoi superiori decidono per una permanenza prolungata nella sua città natale. Padre Pio accoglie le disposizioni dei suoi Superiori e, già ormai sacerdote, collabora nella pastorale col parroco del posto.
In questi lunghi anni Padre Pio si tiene sempre in contatto con la sua comunità. Studia trattati di teologia dogmatica e morale, opere di spiritualità, specialmente di Teresa d’Avila e Giovanni della Croce. Tuttavia, è proprio in questi anni che si verificano nella vita del frate eventi particolari, incluso quello delle stimmate.
Alla fine ritornerà definitivamente nella comunità di San Giovanni Rotondo, a Foggia, dove resterà fino alla morte. Qui cominceranno le varie «persecuzioni» anche da parte della Chiesa che egli tanto amava come madre. Ma l’Autore qui chiude la sua narrazione.
Punti forti
Un periodo particolare della vita di Padre Pio: sette anni che passò “forzatamente” nella sua terra natale e che lo prepareranno alla futura missione tra la gente più disparata che accorrerà a lui.
Singolarità dei fenomeni mistici sperimentati da Padre Pio.
Destinatari
Tutti coloro che amano Padre Pio.
Quanti sono interessati ai fenomeni mistici.
Autori
Donato Calabrese, vive a Benevento dove è nato nel 1945. Diploma di perito aziendale e corrispondente in lingue estere. Studi di Teologia all’Istituto di Scienze Religiose di Benevento. Volontario, ha operato per trent’anni nel «Centro Volontari della Sofferenza». Collaborazioni giornalistiche a varia testate, a radio e televisione per programmi religiosi.Attualmente, con alcuni collaboratori, ha creato una emittente televisiva. Ha al suo attivo diverse pubblicazioni, tra cui Il Rosario delle Beatitudini per Paoline Editoriale Libri.
Uno studio di come Padre Pio abbia vissuto una vita incentrata sulla carità, di come egli abbia sopportato prove dolorose", passando attraverso la sofferenza e di come il santo cappuccino in tutto il suo soffrire fu sostenuto da una "Speranza certa". "
Un esame della Fede in Padre Pio esercitata attraverso la virtù dell'umiltà, le virtù cardinali e l'osservanza dei voti religiosi.
Un dono ai figli spirituali e devoti di Padre Pio, per rischiarare l'itinerario di vita spirituale ed umana tracciato dalla fede, dalla speranza, dalla carità, dall'obbedienza vissuta dal cappuccino del Gargano.