
L’opera si compone di due parti, distinte nel linguaggio e nei caratteri grafici, tuttavia sequenzialmente unite e armoniosamente “abbracciate” dallo stesso afflato poetico.
Nella prima parte, in cui si fa uso della lingua italiana corrente, troviamo la preghiera accorata dell’Autrice verso Colui che è vastità di foresta e dolce tepore di tana, di accogliere nella cuna del suo costato il suo pianto di madre ferita.
Prende, poi, inizio quella laude, scritta dalla poetessa in una lingua costellata di latinismi e di rimandi al neonato volgare, usato da San Francesco nel suo celeberrimo Cantico, la quale non mancherà di essere piacevole sorpresa per il lettore.
Il Verbo dell'Eterno Padre, che nella sua immensità comprende tutte le cose, per risollevare all'altezza della gloria divina l'uomo decaduto per il peccato, volle farsi piccolo assumendo la nostra piccolezza senza deporre la propria maestà.
L'enciclica Laudato si' non soltanto ha provocato una accresciuta consapevolezza della questione ecologica e delle sue gravissime conseguenze etiche e sociali ma ha anche rilanciato la riflessione filosofica e teologica sul «Vangelo della creazione», titolo del secondo capitolo. Difatti, l'impegno cristiano per la salvaguardia della casa comune non si capisce fuori da una determinata visione teologica della natura e del posto dell'uomo nel creato. Pertanto, la Pontificia Accademia di San Tommaso ha voluto dedicare la sua XVII sessione plenaria al tema: «Dio creatore e la creazione come casa comune. Prospettive tomiste». Una trentina di accademici, provenienti da diverse parti del mondo, si sono ritrovati i giorni 16 e 17 giugno 2017 in Vaticano, nel Palazzo del Sant'Uffizio, per riflettere su questo tema. I presenti Atti sono il frutto di quelle giornate.
Nella prospettiva di un approccio integrale alla questione del matrimonio e della famiglia, alla luce della dottrina di san Tommaso d'Aquino, vengono indagati alcuni aspetti dell'esortazione apostolica di papa Francesco Amoris laetitia. San Tommaso offre delle preziose risorse speculative nel dibattito antropologico contemporaneo, promuovendo una visione dell'umanità radicata nella corporeità ma aperta alle realtà trascendenti, un'umanità che viene strutturata dalla complementarità biologica, psicologica e spirituale dell'uomo e della donna, che raggiunge nel matrimonio il proprio senso e compimento, poiché viene elevata alla dignità di sacramento dell'amore misericordioso di Dio manifestato in Cristo Gesù.
«San Tommaso si domanda se le passioni possano essere parte della virtù. A prima vista sembra di no, perché la virtù è l'abitudine ad agire secondo ragione e la passione è esattamente ciò che si oppone alla obbedienza della volontà alla ragione. Proprio per questo gli stoici erano convinti che bisognasse fuggire e reprimere tutte le passioni. L'uomo giusto, per loro, è un uomo senza passioni o indifferente a tutte le passioni. San Tommaso la pensa in un modo un poco diverso. Per lui la ragione tramite la volontà deve comandare alle passioni ma non in modo dispotico bensì in modo politico, cioè tenendo conto delle giuste domande delle passioni e dando loro una soddisfazione ragionevole. Il fine della ragione è il vero bene dell'uomo e questo include in sé il benessere del corpo.» (Rocco Buttiglione)
La Pontificia Accademia di San Tommaso d'Aquino propone un percorso selettivo nel tomismo novecentesco a partire da alcune opere maggiori che ne hanno segnato la storia. In conformità con lo spirito dell'Accademia, la cui missione è di unire gli sforzi degli studiosi per promuovere la conoscenza di san Tommaso e della tradizione tomista, diversi membri dell'Accademia presentano ciascuno un'opera che ha segnato la storia del tomismo e che conserva un autentico valore per la filosofia o la teologia contemporanee. Attraverso ventidue note, che si succedono secondo l'ordine cronologico della pubblicazione delle opere, questa raccolta permette di farsi una giusta idea dei temi e delle tesi caratteristiche del tomismo contemporaneo, di identificare le "scuole" dentro la Scuola e di riscoprire opere che non hanno perso nulla della loro attualità.
"LA SCIENZA HA RADICI NELL'IMMANENTE MA PORTA L'UOMO VERSO IL TRASCENDENTE"
GIOVANNI PAOLO II
Un itinerario sulle tracce del santo più amato e famoso, un percorso spirituale nelle terre del poverello di Assisi, un viaggio nella storia, nell'arte e nella natura. Tutto questo e molto altro è la Via di Francesco, che unisce luoghi affascinanti e ricchi di bellezza: deliziosi borghi medievali come Gubbio, Spello e Trevi; importanti luoghi dello spirito come il santuario della Verna, l'eremo delle Carceri, l'abbazia di S. Pietro in Valle e il santuario di S. Maria della Foresta; città ricche di arte e monumenti come Sansepolcro, Perugia, Spoleto e naturalmente Roma; paesaggi naturali incontaminati come le Foreste Casentinesi, il monte Subasio, la cascata delle Marmore; senza dimenticare Assisi, il cuore della Via, il fulcro della vita e della storia di san Francesco. Alla Via di Francesco, ampiamente descritta in tre capitoli, segue un capitolo dedicato agli altri cammini della fede in Umbria: Cammino dei Protomartiri Francescani, Via Romea Germanica, Cammino di San Benedetto, Via Amerina, Via Lauretana.
Abbiamo tutti, in fondo, una idea parziale, `a fumetti' di Francesco d'Assisi. Il Patrono d'Italia è il frate gentile che predica agli uccelli, che ammansisce il lupo, che danza con i lebbrosi. Certamente è così. Ma non è solo così. Francesco è un personaggio di livida complessità: è il poeta del ruvido Cantico delle creature e l'autore, nel 1221, di una regola di vita rude e rigorosa, che i confratelli faticano ad accettare e che per questo sarà riscritta. In questa antologia riscopriamo il grande 'genio' del cristianesimo, il folle di Cristo che non ammette alcun contatto con il denaro e che accoglie "nel bene" tutti, "amico o nemico, ladro o assassino", in tutta la sua cangiante, sublime contraddizione.
"Nella storia della Chiesa cattolica, i veri rinnovatori - spiega il Papa sono i santi. Sono loro i veri riformatori, quelli che cambiano, quelli che trasformano, che sviluppano e risuscitano il cammino spirituale". Ma allora quali sono i santi cari a papa Francesco? Alcuni li conosciamo: sant'Agostino, san Francesco, don Bosco, don Orione, don Cafasso. Non dimenticando Madre Teresa di Calcutta. Altri ci sono meno noti (o sconosciuti), perché appartengono alla storia della Chiesa latinoamericana di cui Jorge Mario Bergoglio è figlio. Ecco allora la figura di Pietro Favre, compagno di sant'Ignazio; di Bartolomé de Las Casas, domenicano difensore degli indios; di padre Roque Gonzales, missionario gesuita del Seicento e di padre Pietro Claver, apostolo degli schiavi africani. Per arrivare ai grandi santi sociali, come padre Alberto Hurtado, e ai martiri per la giustizia (Rutilio Grande e Carlos de Dios Murias). Esempi di vita spesa per il Vangelo e a servizio dell'uomo. Testimoni la cui esperienza ci aiuta a comprendere meglio il dono che lo Spirito Santo ha fatto alla Chiesa con l'elezione di papa Francesco.
L'Autrice ha scavalcato le mura dei conventi e con la sua capacità di ascoltare senza giudicare, ha fatto dire a 12 religiosi di 8 diverse nazioni le cose che nemmeno loro, forse, sapevano di voler raccontare. Un testo sulla vita interna di un Ordine.
«Ars non è più Ars», dicevano tutti. Era evidente. Qualcosa era cambiato. Non per un semplice avvicendamento del parroco. Ma perché era venuto un prete santo. Su di lui si sono dette molte cose inesatte. Non è vero fosse un uomo senza cultura, perché ha portato la cultura della preghiera e della carità. L’unica che serva alla Chiesa.