Il testo, tratto dalla lezione inaugurale di Joseph Ratzinger, continua il discorso di Ratisbona sul rapporto fede e ragione. La concezione biblica di Dio oltrepassa quella dei filosofi, perché è un Dio personale, che ciascuno può invocare, che parla agli uomini e che è diventato uomo. Un Dio che è amore, questa verità è una sfida tanto per la ragione che per le religioni. In tale prospettiva, l'incontro del Vangelo con la filosofia non ha solo un positivo significato dal punto di vista storico, ma può offrire spunti promettenti anche per attuali questioni teologiche, per il dialogo ecumenico e per quello interreligioso.
L’11 febbraio 2013 Giovanna Chirri, giornalista italiana dell’Ansa, è la prima a comprendere il clamoroso annuncio in latino di Benedetto XVI, la sua rinuncia al soglio pontificio. La notizia viene lanciata su Twitter e in pochi minuti fa il giro del mondo e conferisce a Giovanna Chirri un’improvvisa notorietà. L’evento le dà anche il coraggio di realizzare un progetto da tempo nel cassetto: scrivere un libro per raccontare le sue esperienze di vaticanista accanto a Benedetto XVI, al quale è legata non solo per frequentazione professionale ma anche per ragioni personali. In questo volume, Giovanna Chirri prende le mosse dal presente, dalla notizia della rinuncia, per affrontare le tappe più importanti del pontificato di Ratzinger, le tante battaglie che ha intrapreso gettando le basi per un’autentica riforma morale e finanziaria del mondo cattolico; basi su cui il suo successore, papa Francesco, non ha atteso un attimo per iniziare a edificare. Un ritratto appassionante e documentato sui gesti che hanno segnato il pontificato di Benedetto XVI. Un libro coraggioso che affronta questioni spinose come il discorso di Ratisbona e il dramma della pedofilia.
L'autrice
Giovanna Chirri,vaticanista dal 1994, ha seguito gli ultimi dodici anni del pontificato di Wojtyla e Benedetto XVI sin dall’inizio, dando per prima al mondo la notizia delle sue ‘’dimissioni’’. Laureata alla Sapienza
in filosofia teoretica con una tesi su Erotismo e religione in Georges Bataille, master in giornalismo alla Luiss, è giornalista d’agenzia dal 1987 e ha lavorato ai servizi Scientifico, Speciali e Diplomatico, prima di approdare al servizio Vaticano della sua testata,
di cui dal 2007 al 2009 è stata responsabile. È autrice di Karol Wojtyla, il Papa raccontato ai ragazzi. Artigiana di Twitter, preferisce il reale al virtuale, ama i libri e apprezza l’intelligenza in chiunque si manifesti. Ha vinto il “Premiolino” 2013 e il premio “Più a Sud di Tunisi”.
"In un mondo dilaniato dai fondamentalismi, una discussione su religione e scienza, e più in generale su fede e ragione, costituisce un evento ad alta necessità, ma a bassa probabilità. A volte, però, anche l'improbabile trova la via per realizzarsi: questo libro dimostra che non è impossibile che addirittura un papa e un ateo arrivino a confrontarsi, e che lo facciano scambiandosi non salamelecchi formali, ma argomenti sostanziali." Nell'aprile 2011 Piergiorgio Odifreddi scrive a Benedetto XVI una lettera aperta in cui sollecita una discussione sul rapporto tra fede e ragione, religione e scienza, prendendo spunto da passi salienti di alcuni dei testi più noti di Ratzinger. Due anni più tardi, dopo essersi dimesso, Benedetto XVI legge "Caro Papa, ti scrivo" e decide di rispondere, punto per punto, capitolo per capitolo, agli argomenti del matematico a favore dell'ateismo e contro la religione in generale, e il cattolicesimo in particolare: dalla provocazione della teologia come fantascienza, al comportamento peccaminoso dei sacerdoti come prova della presenza del male all'interno della Chiesa stessa, al dubbio radicale sulla veridicità storica della figura e delle parole di Gesù. Il risultato di questo scambio, come sottolinea Odifreddi nella Prefazione, "costituisce un unicum nella storia della Chiesa: un dialogo fra un papa teologo e un matematico ateo. Divisi in quasi tutto, ma accomunati almeno da un obiettivo: la ricerca della Verità, con la maiuscola."
La rinuncia al pontificato di Benedetto XVI ha suscitato stupore e interrogativi. Come guardare a questa decisione? Essa si è realizzata nel cinquantesimo anniversario del Vaticano II. È comprensibile soltanto alla luce della novità di quell'evento e della sua indiscutibile centralità nella vita della Chiesa del nostro tempo. La sorprendente scelta compiuta dal Papa appare così un atto di singolare recezione degli insegnamenti del Concilio.
La Messa Antica nelle intenzioni del Papa secondo le spiegazioni dei più importanti liturgisti. Questo volume raccoglie gli Atti del Terzo Convegno dell'Associazione Giovani e Tradizione" sul Motu Proprio Summorum Pontificum di Benedetto XVI, celebrato a Roma dal 13 al 15 maggio 2011 nell'ottica di rivitalizzare e recuperare i tesori liturgici e spirituali del Rito Romano celebrato fino alla riforma liturgica consecutiva al Concilio Vaticano II... "
Nell'Anno della fede le parole di Benedetto XVI rappresentano un momento di riflessione particolarmente utile per tutti i credenti, invitati dal Papa a scoprire o a riscoprire la bellezza e la gioia della loro fede, attraverso una maggiore conoscenza del magistero della Chiesa e una testimonianza di vita più autentica. Ma questa raccolta, nella varietà dei temi e degli aspetti che affronta, selezionandoli dal vasto corpus di insegnamenti di Benedetto XVI, si rivolge anche a un pubblico più vasto come occasione preziosa per capire ciò che al Pontefice sta maggiormente a cuore nell'indicare a tutti il cammino verso una vita buona e felice. In realtà, i brevi pensieri tratti dalle encicliche, dai discorsi, dalle omelie e da altri documenti offrono una visione d'insieme dei temi-chiave sui quali più insistentemente indugia la predicazione di Joseph Ratzinger: temi che, considerati nel loro insieme, diventano non solo elementi caratterizzanti del suo magistero spirituale, ma anche orientamenti di fondo del suo pontificato. Con la finezza del teologo, ma insieme con l'afflato del pastore universale, Benedetto XVI compone qui una sorta di mosaico della fede: ciò che la costituisce nelle sue fondamenta e ciò che contribuisce a sradicarla o indebolirla. Mentre infatti da un lato denuncia l'eclissi del primato di Dio, i pericoli del relativismo, la desertificazione etica e spirituale, dall'altro non manca di ribadire che non c'è alcuna inconciliabilità tra fede e ragione.
Vol.VIII, tomo 1 con gli insegnamenti di papa Benedetto XVI nella prima parte del 2012. La raccolta di tutte le catechesi e gli incontri tenuti da Benedetto XVI nella prima parte del 2012.
Joseph Ratzinger (Benedetto XVI), "vescovo emerito di Roma", si è ritirato nel silenzio e nella preghiera dell’ex-monastero di clausura "Mater Ecclesiae", sulla sommità del Vaticano. Questo libretto vuol essere un piccolo tributo alla sua figura.
Il volume raccoglie le tre lettere encicliche che Benedetto XVI, nel corso del suo pontificato (2005-2013) ha indirizzato alla cristianità: 1. Deus caritas est (2005), sull’amore cristiano. All’inizio dell’essere cristiano non c’è una decisione etica o una grande idea, bensì l’incontro con un avvenimento, con una Persona – Gesù Cristo-Dio – che dà alla vita un nuovo orizzonte e con ciò la direzione decisiva. 2. Spe salvi (2007), sulla speranza cristiana. Una speranza affidabile che ci dona la salvezza; una speranza in virtù della quale possiamo affrontare non solo il presente spesso faticoso, ma anche il futuro, costituito non da un cielo vuoto, bensì dallo Spirito che in Gesù Cristo si è rivelato come Amore, ed è promessa di vita eterna. 3. Caritas in veritate (2009), sullo sviluppo integrale nella carità e nella verità. L’amore che spinge le persone a impegnarsi con coraggio e generosità nel campo della giustizia e della pace è una forza straordinaria che ha la sua origine in Dio, Amore eterno e Verità assoluta. Difendere la verità, proporla con umiltà e convinzione e testimoniarla nella vita sono forme esigenti e insostituibili di carità.
L’AUTORE
Benedetto XVI succede nel pontificato a Giovanni Paolo II e governa la Chiesa dal 2005 al 2013. Il 28 febbraio 2013, con grande consapevolezza e umiltà, rinuncia al ministero petrino. Al soglio pontificio gli succede papa Francesco. Benedetto XVI è ora Papa emerito.
Lo spirito di Assisi, icona di pace nel mondo, nel venticinquesimo anniversario dell'evento voluto dal beato Giovanni Paolo II nel 1986, ha ricevuto conferma solenne da parte di papa Benedetto XVI il 27 ottobre 2011. A un anno di distanza, il 29 ottobre 2012, un convegno, a cui è intervenuto mons. Gerhard Ludwig Müller, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, ha approfondito le linee di percorso indicate da papa Ratzinger. Il volume raccoglie gli Atti di quel convegno. L'auspicio, affidato alla forza soave del "Principe della pace", è quello di fare di questi testi il punto di riferimento per ogni ulteriore sviluppo del cammino indicato dal beato Giovanni Paolo II e dal suo successore Benedetto XVI.
A partire dalle linee teologiche di Benedetto XVI e dal suo linguaggio sapienziale, il presente volume propone alcuni tratti e tesi che manifestano un'insospettata ispirazione tomista del suo magistero.
"Finalmente posso consegnare nelle mani del lettore il piccolo libro da lungo tempo promesso sui racconti dell'infanzia di Gesù. Non si tratta di un terzo volume, ma di una specie di piccola "sala d'ingresso" ai due precedenti volumi sulla figura e sul messaggio di Gesù di Nazaret. Qui ho ora cercato di interpretare, in dialogo con esegeti del passato e del presente, ciò che Matteo e Luca raccontano, all'inizio dei loro Vangeli, sull'infanzia di Gesù. Un'interpretazione giusta, secondo la mia convinzione, richiede due passi. Da una parte, bisogna domandarsi che cosa intendevano dire con il loro testo i rispettivi autori, nel loro momento storico - è la componente storica dell'esegesi. Ma non basta lasciare il testo nel passato, archiviandolo così tra le cose accadute tempo fa. La seconda domanda del giusto esegeta deve essere: è vero ciò che è stato detto? Riguarda me? E se mi riguarda, in che modo? Di fronte a un testo come quello biblico, il cui ultimo e più profondo autore, secondo la nostra fede, è Dio stesso, la domanda circa il rapporto del passato con il presente fa immancabilmente parte della stessa interpretazione. Con ciò la serietà della ricerca storica non viene diminuita, ma aumentata. Mi sono dato premura di entrare in questo senso in dialogo con i testi. Con ciò sono ben consapevole che questo colloquio nell'intreccio tra passato, presente e futuro non potrà mai essere compiuto e che ogni interpretazione resta indietro rispetto alla grandezza del testo biblico." (Benedetto XVI)