Il libro raccoglie i contributi di diversi biblisti e rappresenta una riuscita sintesi di competenza esegetica ed esperienza spirituale.
Riflessioni espresse in racconti, parabole e aforismi, pervase da una profonda religiosità e ricche di pathos. In questo libro di Gibran, curato da I. Farinelli, si respira libertà e si avverte la presenza dell'altro come fratello, nella condivisione di qualcosa o qualcuno che trascende tutti.
A. de Mello in questo libro, frutto della sua esperienza di guida spirituale e di direttore del centro pastorale “Sàdhana” in India, cerca di concretizzare, attraverso una serie di esercizi, due tesi caratteristiche della sua metodologia per un’ascesa verso Dio.
La prima tesi è che la preghiera è un esercizio che genera pienezza e soddisfazione ed è assolutamente legittimo cercare queste cose dalla preghiera. La seconda tesi è che la preghiera deve essere fatta meno con la testa e più con il cuore. Il cammino che propone De Mello è accessibile a tutti. Unica prerogativa: essere sensibili e aperti spiritualmente, consapevoli che Dio trascende ogni nostra possibilità di espressione e concretizzazione.
Il libro
È’ un libro molto bello che si distingue fra i commentari biblici per l'apertura spirituale del suo autore: direi che inaugura un genere nuovo. Finora avevamo commentari storico-filologici; questo va decisamente oltre, e non solo per i riferimenti dì carattere psicologico e letterario, ma soprattutto per la sua impostazione che mira a cogliere il valore dei problemi umanissimi di Giobbe al di là del libro, presentando in definitiva al lettore uno scorcio del problema del male dal 2000 a. C. fino ai nostri giorni... Il commento al testo è ricco e puntuale, pieno di suggerimenti affascinanti.
PAOLO SACCHI in "Henoch"
Nel frattempo, tento di non perdere i contatti con il «Libro di Giobbe», rileggendolo - quando capita - nelle varie traduzioni della Bibbia, più o meno buone, che circolano per casa; consultando assiduamente le 874 pagine (utilissime tutte) del Giobbe, traduzione e commento di Gianfranco Ravasi.
BENIAMINO PLACIDO in "La Repubblica”
Possiamo affermare di avere ora a disposizione, in Italia, un «Giobbe» che vuole essere esaustivo a livello di alta divulgazione. Ciò che qui ne abbiamo detto è solo un pallido riflesso delle infinite cose che vi si possono trovare. Esso sarà certamente utilissimo per studenti in teologia, per circoli biblici, per una lettura spirltuale-culturale, per conferenze e dibattiti sull'eterno problema della sofferenza umana. Il grandioso sforzo compiuto dal Ravasi in evidente simpatia col biblico personaggio è certamente riuscito a renderlo attuale e parlante.
ROMANO PENNA in "L'Osservatore Romano”
Questo poderoso commento di G. Ravasi è un prezioso, e sotto molti aspetti originale, contributo allo studio scientifico del libro biblico di Giobbe...La versione del testo ebraico è nuova, letterariamente saporosa e pregevole, filologicamente cauta ed accurata...L'opera di Ravasi è ben riuscita, e uno strumento validissimo, scritto in linguaggio elegante e piacevole, per studiare e anche per gustare un'opera suprema della letteratura mondiale quale è il libro di Giobbe.
ANTONIO BONORA in "Parole di vita”
Questa grande intrapresa su Giobbe dimostra, se pur ce n'era bisogno, l'impegno e la preparazione di G. Ravasi e l'interesse e l'eccezionalità di un libro come quello di Giobbe, spesso oggetto di fraintendimenti più che di incomprensioni.
G. ARLEDLER in "Civiltà cattolica"
Teologia fondamentale sull'esistenza di Dio e la sua Rivelazione.
L'opuscolo, illustrato con foto, raccoglie preghiere di Madre Teresa.