
In questo breve contributo vengono riassunti i maggiori temi di fine vita non in maniera ideologica, ma dando spazio alle diverse posizioni, favorendo la libertà di una opzione, illuminata dalla sana ragione.
Temi di bioetica riguardo al nascere e al vivere. Dopo un'accurata analisi delle nuove tecnologie riproduttive l'autore propone un approccio per giungere a un giudizio morale sul diritto alla vita, l'amore come fonte della vita e la coniugalità come luogo di accoglienza del nascere.
La teoria del genere sostiene che, prima d’essere uomini o donne, noi siamo tutti esseri umani. Ma l’essere umano in sé non esiste. Noi non siamo asessuati: le persone umane, infatti, sono o uomini o donne. Inoltre il vero significato dell’alterità umana – uomo/donna – proviene dalla rivelazione cristiana. Il matrimonio non può essere compreso che a partire da un corpo sessuato che permette l’unione e la comunione tra un uomo e una donna, chiamati a formare una carne sola. La teoria del genere, inoltre, oppone costantemente l’uomo alla donna spingendosi fino alla rivendicazione di un potere femminile che esclude l’uomo dalla procreazione. Dimostra così di ignorare che il compimento dell’essere umano maturo si realizza allorché il soggetto prende coscienza dell’interdipendenza tra l’uomo e la donna. Questo agevola la loro relazione di cooperazione, di complementarità e di ruoli assunti secondo le qualità, le competenze e il simbolismo di ogni sesso.
L'autore Tony Anatrella, sacerdote e psicanalista specialista in materia di psicologia clinica e sociale, vive a Parigi, dove insegna alle libere Facoltà di filosofia e di psicologia di Parigi. Consultore del Pontificio consiglio per la famiglia e del Pontificio consiglio per la salute, è membro della “Commissione internazionale d’inchiesta su Medjugorje” presso la Congregazione per la dottrina della fede. Ha pubblicato molte opere tradotte in diverse lingue. In italiano cfr. le voci “Confusioni affettive e ideologiche che attraversano la coppia contemporanea” (pp. 87-100), “Giovani di fronte alla regola morale” (pp. 529-535), “Omosessualità e omofobia” (pp. 825-838), “Riconoscimento giuridico delle unioni omosessuali” (pp. 935-946) e “Rivalutare la relazione educativa” (pp. 947-958) in Lexicon. Termini ambigui e discussi su famiglia, vita e questioni etiche, nuova ed. ampliata, a cura del Pontificio consiglio per la famiglia (EDB 2006); le voci “Le confusioni affettive e ideologiche che colpiscono le coppie contemporanee” (pp. 5366),“L’affettività e la sessualità degli handicappati” (pp. 283-292) in Famiglia e questioni etiche a cura del Pontificio consiglio per la famiglia (EDB, 2004);“Felici e sposati. Coppia, convivenza, matrimonio” (Edizioni Studio Domenicano, 2007).
Rimettere al centro dell'agire politico le problematiche giuridiche ed etiche legate al grande tema della vita ha rappresentato il focus del Manifesto dell'Associazione Scienza & Vita, anno 2011-2012. Il titolo, "Scienza e cura della vita: educazione alla democrazia", può essere tradotto anche come l'invito a rivedere i compiti specifici della biopolitica, quando questa non si limiti ad una semplice elaborazione di leggi e regolamenti in tema di pratica medica. Questo Quaderno, attraverso la raccolta di riflessioni interdisciplinari, maturate in diversi contesti, mette in campo vari soggetti: la democrazia, innanzitutto, nel suo costante riferimento alla Carta costituzionale, poi le pratiche mediche in ordine alla cura della salute dei cittadini ed infine il quadro valoriale alla base della crescita morale per una nuova umanizzazione della medicina, sorretta da un nuovo compito educativo.
Il testo tratta in modo sistematico i temi di ordine bioetico in ambito pediatrico. Anche se le singole tematiche affrontate sono state oggetto di varie pubblicazioni mancava a tutt'oggi un'opera che le affrontasse globalmente, con un approccio rigoroso sotto il profilo etico-professionale. "Bioetica in pediatria" valorizza fondamentalmente gli aspetti clinici della bioetica in modo tale da offrire al pediatra (ma anche agli specializzandi, al personale infermieristico e ai cultori della materia) un manuale pratico con cui poter trovare risposte ai principali dilemmi etici che la pratica quotidiana presenta. Prefazione di Roberto G. Burgio.
Questo libro è costituito da undici saggi su vari aspetti della bioetica, un argomento fonte di aspri dibattiti ai giorni nostri. Come in ogni altro campo, anche qui è il concentrarsi sui fondamenti a determinare tutto il discorso e le argomentazioni. È questo il motivo per cui il libro inizia con la domanda riguardo alla vera origine dell'uomo e con lo scopo che ha assicurarne la salute. L'attenzione è poi rivolta alla duplice difesa della vita, naturale e soprannaturale. I capitoli dal quarto al settimo riguardano specificamente la bioetica, con la sua necessità di consistenza, con i suoi autentici fondamenti etici, con la sua essenza, che è legata all'essenza dell'essere umano, e con il suo futuro, che è il futuro dell'anima. Nei tre capitoli seguenti si posa lo sguardo, successivamente, sulle metamorfosi della dignità umana, sugli aspetti parassitari della società moderna e sulle, sfortunatamente, vane speranze che l'estremo bisogno di una bioetica adeguata sia ampiamente riconosciuto e tradotto in pratica. L'ultimo capitolo pone in rilievo il ruolo di Maria nell'incarnazione, come il fattore, spesso non adeguatamente compreso, che costituisce, per coloro che veramente credono in Cristo, la ragione della loro viscerale opposizione all'aborto. Viene ripetutamente ricordato il passaggio dal libro del Siracide, il quale afferma che se lottiamo fino alla morte per la verità, il Dio della verità combatterà per noi.
"Avevo appena poche settimane. Quante? Non lo so. Le ricordi tu? Probabilmente dodici. E annunciai la mia presenza... Sai perché mamma tu mi pensi, anche se non nomini mai il mio nome? Perché io vivo in te. Nei tuoi ricordi? Certamente. Ma non solo nel tuo ricordo, mammina mia. Sono presente in te, nel tuo corpo, con le mie cellule. Tra me e te, mammina bella, c'è un legame biologico che terremo unito fino a quando tu sarai viva su questo pianeta. Io sono mescolato in te."
Storie vere, vissute, descritte con partecipazione, penetrando nel profondo, per affermare e dimostrare che scegliere di vivere o scegliere di morire in nome della sacralità della vita o del diritto all'esercizio del libero arbitrio, anche sulla vita e sulla morte, non sono opzioni che attengono solo alla libertà individuale, ma ai principi fondanti di un Paese moderno. È un libro che permette di vedere, attraverso gli occhi di un medico, il sottile equilibrio tra l'essere padroni della vita e la capacità di accoglierla come dono.
Oltre a dare uno status quaestionis sull'attuale andamento delle neuroscienze, il presente volume intende inserire i risultati e le aspirazioni di tali scienze dentro un orizzonte antropologico ed etico più ampio per offrire linee guida alla comprensione e alla valutazione.
E' la storia di Massimiliano Tresoldi scritta dalla mamma: la prima parte racconterà la vita, la seconda parte raccoglierà le testimonianze.
Diritto di morire o libertà di vivere? Eutanasia o accanimento terapeutico? Autodeterminazione o alleanza? Il confronto serio e costruttivo con tutti i protagonisti del dibattito in corso passa da una condizione preliminare: intendersi sulle parole. Mario Melazzini, noto al grande pubblico per i suoi interventi su questi temi, contro una certa “bioetica laicista”, più volte intervistato in TV in soprattutto in occasione del “caso Welby”, è malato di SLA ma non vuole morire:“Io non ho mai sentito dire a dei malati che hanno provato sulla loro pelle determinate situazioni: non voglio che mi sia fatto questo trattamento, voglio morire a tutti i costi”. Secondo Melazzini, che in questo libro riflette sui pregiudizi del dualismo “sano/malato”, siamo di fronte ad una società folle, che ha perso di vista la posta in gioco, il senso del vivere e del morire. Al fondo del dibattito sta il vero problema, la disabilità come nuova frontiera della giustizia: “Perché noi disabili non possiamo essere liberi di vivere? Perché le nostre città sono disseminate di barriere architettoniche? Questo dimostra che siamo di fatto degli emarginati. La fragilità e la malattia diventano veicoli di isolamento sociale”.
Destinatari
Ampio pubblico
Autore
Mario Melazzini è nato a Pavia il 10 agosto del 1958. Il 17 gennaio 2003 gli viene confermata la diagnosi di SLA, Sclerosi Laterale Amiotrofica, che lo obbliga ad affrontare un lungo percorso verso l’accettazione dei propri limiti, sia come uomo che come malato, ed a raggiungere la consapevolezza che a volte può accadere che una malattia che mortifica e limita il corpo possa rappresentare una vera e propria medicina per chi deve forzatamente convivere con essa senza la possibilità di alternative.
Tra i vari incarichi che ricopre ricordiamo quello di Presidente della Consulta Ministeriale delle Malattie NeuroMuscolari. Dall’aprile 2006 è Presidente Nazionale AISLA (Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica) e dal novembre 2008 è Presidente di AriSLA (Agenzia Nazionale di ricerca sulla Sclerosi Laterale Amiotrofica).
È autore di diverse pubblicazioni scientifiche. Per le edizioni San Paolo ha pubblicato: Ma che cosa ho di diverso? Conversazioni sul dolore, la malattia e la vita (2009) e Io sono qui (2011)
L'aborto fa bene alla madre o uccide sia lei (da un punto di vista psicologico) che il suo bambino? Le risposte nelle tragiche testimonianze di donne che hanno abortito. Mamme che piangono: cioè donne che hanno vissuto e vivono la tragedia dell'aborto. Lasciate sole; costrette" dalle circostanze; ingannate dalla cultura dominante; circondate dal disinteresse generale... Donne che rimpiangono i loro figli abortiti, che ne implorano il perdono, che vorrebbero tornare indietro, che soffrono per anni di problemi fisici e psicologici... "