L'educazione cristiana è parte integrante e determinante della più ampia formazione umana e spirituale della persona. Attraverso questo sguardo integrale sui bambini, possiamo aiutarli a costruire un rapporto personale con Gesù, a sperimentare e interiorizzare i valori cristiani, a essere protagonisti e promotori di rapporti di fraternità. Età di lettura: da 10 anni.
Il testo è diviso in due parti: nella prima viene esplorata una mappa per la ricerca della felicità attraverso l'analisi di alcune tematiche del mondo giovanile - lo studio, lo sport, l'arte, il lavoro, i sentimenti, i viaggi - e semplici ma incisive fotografie su valori come il bene, la giustizia, l'onestà, la libertà, la solidarietà e il bene comune.Nella seconda parte la Bibbia e le parole di papa Francesco diventano il filo rosso per tracciare il proprio individuale cammino verso la felicità.
La Guida per i catechisti 3 è a sostegno delle SCHEDE del secondo anno. L’obiettivo è quello di fornire ai catechisti strumenti di formazione e di approfondimento attraverso parole chiave, brevi incursioni in ambito pedagogico, psicologico, teologico, con proposte di canzoni, film, libri, attività, giochi con cui arricchire la proposta per i bambini.
Anselm Grün suggerisce ai giovani la fede come autentico aiuto per la vita, come sentiero che conduce alla libertà.
Gesù grida, si indigna, ha la forza fisica per far uscire pecore e buoi dal tempio, ribaltare tavoli pieni di monete.
Gesù dice cose durissime a costo di portare su di sé il peso della solitudine e dell’incomprensione. Gesù accusa i farisei
di essere vipere, ipocriti. Gesù sceglie e rimprovera.
Gesù prega, perdona, accoglie. Gesù non
risponde a tutte le domande e non ha paura di deludere. Gesù sta anche in silenzio e quando parla dice cose non immediatamente
comprensibili. Gesù Cristo non cambia rispetto a quello del Vangelo. Rispetto a quello che dovrebbe essere per risultare gradevole a ogni palato moderno,
inesorabilmente diverso.
Questa proposta recepisce gli Orientamenti nazionali per l'annuncio e la catechesi della CEI 2014. Il progetto Con Te! si compone di 4 testi per i bambini e 4 guide a uso dei catechisti con la disponibilità di un sito web per accedere a contenuti multimediali. Il percorso, strutturato in 4 anni, è così suddiviso: 1° - Figli: l'essere creati e il primo annuncio del Vangelo; 2° - Discepoli: il cammino al seguito di Gesù; 3° - Amici: l'unione sacramentale con Gesù nell'Eucaristia; 4° - Cristiani: la cresima e l'appello alla missione. Voglio conoscerti e ascoltare ciò che hai da dire alla mia vita, Gesù! Sento che mi stai aspettando: per accogliermi, per abbracciarmi, per parlarmi. So che posso incontrarti in ciò che vivo ogni giorno! Come posso riconoscerti? Queste pagine mi aiutano a percorrere le vie del tuo amore, a scoprire le tue opere... a camminare e a crescere da figli di Dio. E tutto questo non da solo, ma con la mia famiglia, nella Chiesa e soprattutto... con Te! Queste pagine mi aiutano a diventare tuo amico, a ricevere con gratitudine il tuo perdono che cambia la vita, a entrare nella ricchezza della celebrazione dell'Eucaristia che sostiene il cammino della tua Chiesa e ci unisce in comunione con Te!
"Con Te!" è l'itinerario di Iniziazione Cristiana della diocesi di Milano. L'itinerario vuole introdurre e accompagnare i ragazzi dai sette agli undici anni all'incontro personale con Gesù nella comunità cristiana. I ragazzi, durante il cammino di quattro anni, si scopriranno: figli, discepoli, amici e cristiani. "Con Te!" è una proposta integrata, ricca di esperienze e attività, in cui è possibile sperimentare quattro dimensioni fondamentali: il vissuto dei ragazzi, la Parola di Dio, la Liturgia e la preghiera, l'esperienza di Chiesa, nella comunità e nella famiglia. Una Guida per utilizzare in modo adeguato il nuovo itinerario di Iniziazione cristiana per ragazzi dai 7 anni. Una proposta assolutamente originale per introdurre e accompagnare i ragazzi all'incontro con Gesù
«Impara l'arte del cammino: non è in tuo potere evitare la fine, puoi solo fare che essa sia il compimento, il raggiungimento del fine... L'unica cosa decente che possiamo fare in questi più o meno numerosi giorni che compongono la nostra vita è fare in modo che il loro scorrere vada verso un compimento dell'esistenza». Da questo asserto don Manuel Belli, che più volte ha compiuto il Cammino di Santiago, invita i suoi lettori, tutti noi, a riflettere sul senso di un percorso che non è solo una strada, ma un progetto di vita e ci offre un manuale interiore, spirituale, utile per i camminatori, ma anche per chi ancora progetta il Cammino. Ne viene un libro che non dice quello che le solite guide indicano come necessario, ma che va a colmare un vuoto che, spesso, le guide lasciano: insegnare non la strada, ma il motivo per cui la si percorre. Un libro sorprendente, che non spiega come fare il Cammino, ma che insegna come amarne ogni passo e come scoprire chi è il pellegrino, mentre lo compie.
In uno scambio amichevole con un gruppo di giovani, papa Francesco ha risposto alla domanda di uno di loro sul coraggio e le paure nelle scelte della vita, invitandolo a saper rischiare, perché, ha affermato: «Chi non rischia non cammina». Ecco da dove nasce il titolo del presente volume, indirizzato alle guide spirituali e ai formatori che accompagnano i giovani nella loro maturazione umana e cristiana. Sostenere i giovani nell'itinerario di crescita della fede è un ministero di aiuto che richiede un'indispensabile attenzione alla dinamica del discernimento vocazionale, tema che verrà trattato dalla Chiesa nel prossimo Sinodo sui giovani. Aiutare a discernere la peculiare vocazione di ogni persona è il compito della guida spirituale, il motivo (a volte non evidente) per cui un giovane chiede aiuto e, non da ultimo, lo scopo di questo contributo, del quale l'autore offre una serie di riflessioni sul tema della vocazione, della scelta dello stato di vita, della direzione spirituale e del discernimento vocazionale.
Preghiere tratte prevalentemente dalle Omelie di Paolo VI quando Egli parlava soprat-tutto ai giovani, indicando ad essi Cristo come il loro Messia. Preghiere dunque per i giovani, ma che bene interpretano anche le esigenze degli adulti. Preparate per l'anno centenario della morte di S. Giovanni Bosco, Apostolo della gioventù, sono affidate anche a tutti coloro che oggi nella Chiesa hanno la grande missione di condurre le giovani generazioni alla scoperta di Cristo. Quel Cristo che Paolo VI, grande credente e grande poeta, ha cantato innumerevoli volte, nelle forme più entusiaste ed elevate. In un meraviglioso discorso-preghiera tenu-to a Manila il 29 novembre 1970, Paolo VI con-fessava: "Io non finirei mai di parlare di Lui". Ma Paolo VI ci insegna soprattutto a "parlare a Lui": di noi, della Chiesa, del mondo. E a Paolo VI, amico dei giovani, maestro di preghiera e di vita, la nostra riconoscente memoria.
Il testo è pensato per gruppi di ragazzi e/o giovani, con una particolare attenzione all'inclusione di persone con disabilità cognitiva. Il percorso segue la storia di Giuseppe, re dei sogni, narrata nel libro della Genesi. Ogni scheda è divisa in due parti. La prima fornisce ai giovani e ai loro educatori spunti di riflessione 'vocazionale', in relazione alla storia di Giuseppe; la seconda fornisce degli strumenti ai catechisti che vogliono costruire un percorso narrativo-simbolico. La proposta è arricchita da foto e proposte laboratoriali concrete, perché non nasce a tavolino, ma dal ripensamento di un'esperienza di fatto vissuta con un gruppo di ragazzi con diverse-abilità.
Cari amici, quello che avete tra le mani è il nuovo Tracce.
È un cambiamento importante, come vedete. I motivi li abbiamo spiegati in maniera approfondita nel numero scorso, raccontando perché ci sembra adeguato, in questo momento, passare dal giornale a cui eravamo – ed eravate – abituati, in stile newsmagazine, a una rivista che, senza cambiare la sua natura, cerchi di andare ancora più in profondità, di offrire elementi che aiutino a scandagliare il tema principale scelto ogni mese con articoli anche ampi, dati, suggerimenti di lettura. E di compiere insieme dei “percorsi” negli argomenti che trattiamo nella seconda parte, con interviste, incontri e reportage. Il tutto mentre il ritmo della vita quotidiana del movimento nel mondo è raccontato dal sito (clonline.org) e via social.
È un cammino nuovo, che iniziamo insieme a voi, con letizia e consapevolezza che si tratta di un tentativo. Partiamo. E lo facciamo iniziando da un tema particolarmente urgente: i giovani. A loro, papa Francesco dedicherà addirittura un Sinodo. A ottobre chiamerà la Chiesa universale a discutere su “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”, ovvero la scelta della propria strada in un mondo che si sta facendo sempre più complesso, confuso, difficile da decifrare. Ma lo farà anzitutto interpellandoli, facendo parlare in primo luogo loro, «mettendosi in ascolto» delle loro domande ed attese.
I primi passi del nuovo Tracce vogliono offrire un contributo a questo lavoro. Accettando quella che per la Chiesa – come dice Julián Carrón, la guida di CL, nella premessa di un libro appena pubblicato (La voce unica dell’ideale) – è «un’avventura entusiasmante: verificare se la proposta cristiana trova ancora spazio nel cuore dei giovani». È una partita decisiva, perché il futuro della Chiesa, e non solo, dipende da questo. Ed è un’avventura che non riguarda solo i nostri figli o alunni, ma anche – e soprattutto – noi, gli adulti. Quanto siamo disponibili a fare con loro questo cammino? E che cosa abbiamo da offrirgli? I giovani «non si accontentano di parole», osserva Carrón: «Hanno bisogno di qualcosa che sia all’altezza dei desideri del loro cuore».
Tracce è, da sempre, un tentativo di trovare, guardare e raccontare questo “qualcosa”. Qualche anno fa, all’inizio di un altro cambiamento, dicevamo che in fondo la natura del nostro giornale è semplice: «È un amico che ti dice: guarda! Guarda che cose grandi Cristo sta compiendo davanti a noi», per farsi conoscere e per diventare compagno alla nostra strada. Ecco, vorremmo continuare ad esserlo ancora di più, in una veste più essenziale, ma dove il filo rosso – e non potrebbe essere altrimenti – non sono le idee e le parole, ma la vita stessa. Ovvero, testimoni e fatti, da guardare e comprendere nella loro profondità, per scoprirne l’origine. Buona lettura. E buon cammino, insieme.