
Il volume spiega Il Credo, attraverso 12 schede, ciascuna dedicata a un articolo della professione di fede. La struttura di ogni scheda prevede: la sinossi dei tre testi di riferimento: il Credo degli apostoli, di Nicea-Costantinopoli, di Paolo VI; un riferimento biblico, tratto dal Vangelo di Marco; un breve richiamo alla riflessione dottrinale; un confronto con il pensiero contemporaneo; domande per il lavoro in gruppo; citazioni di approfondimento tratte dal Catechismo della Chiesa Cattolica e dal Catechismo degli adulti La verità vi farà liberi; una sezione di parole-chiave, per chiarire i termini più significativi.
Note sui curatori
Marco Bracco (Mestre 1951) è sposato, con due figli, impegnato nel mondo della catechesi e collabora da più di 10 anni con la Scuola di formazione biblico-teologica Santa Caterina di Alessandria del Patriarcato di Venezia, a Mestre. È dottorando in teologia presso l’Università Pontificia Angelicum a Roma, con una dissertazione su fedeltà e sacramento del matrimonio.
Renzo Piccolo (1949), sposato con un figlio, proveniente dal mondo della catechesi, dal 1989 collabora con la Scuola di Formazione biblico-teologica Santa Caterina di Alessandria del Patriarcato di Venezia, a Mestre. È presidente dell’Istituto di cultura Laurentianum di Mestre e sta per conseguire la licenza in teologia presso l’Istituto di Studi Ecumenici San Bernardino a Venezia.
La storia di ogni famiglia è scandita da eventi importanti e spesso critici: le nozze, la nascita del primo figlio, la scuola materna, la prima elementare, l'orientamento scolastico, il diploma, il lavoro. I Quando, collana diretta da due grandi esperti del settore, sono offerti come occasione di riflessione per affrontare ogni problema con una nuova consapevolezza. Mio figlio inizia quest'anno la prima elementare: e adesso cosa faccio, oltre a comperare cartella, astuccio e quaderni? Come aiutarlo ad affrontare la scuola, lo studio, la socializzazione con nuovi compagni, il rapporto con i nuovi educatori che sono gli insegnanti? Come costruire un rapporto positivo con gli insegnati? I coniugi Arianna e Roberto Levorato sono laureati in filosofia, oltre che genitori. Entrambi insegnano, lei psicologia. Lui è anche psicoterapeuta. Fanno parte dell'équipe di lavoro dei coniugi Gillini (direttori di collana).
La storia di ogni famiglia è scandita da eventi importanti e spesso critici: le nozze, la nascita del primo figlio, la scuola materna, la prima elementare, l'orientamento scolastico, il diploma, il lavoro. I Quando, collana diretta da due grandi esperti del settore, sono offerti come occasione di riflessione per affrontare ogni problema con una nuova consapevolezza. Perché ci si arrabbia, si gioisce, ci si emoziona? Perché si litiga e non ci si intende, anche tra persone che si vogliono bene? Riflessioni e regole fondamentali per imparare a comunicare, esprimere i propri stati d'animo e le proprie emozioni, tra marito e moglie e tra genitori e figli. Lucia Pelamatti è laureata in Materie Letterarie all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia e ha conseguito il Baccalaureato in Psicoterapia. Già insegnante e dirigente scolastico, lavora come psicologa, psicoterapeuta e consulente sessuologa. Si occupa di formazione in campo psicosociale - a livello nazionale - per operatori scolastici ed extrascolastici, genitori, fidanzati e coppie. Di particolare rilievo l'attività di formazione e consulenza svolta presso varie comunità religiose. Collabora con numerose riviste educative e ha pubblicato articoli e volumi di carattere psicologico (inerenti soprattutto alle relazioni interpersonali), tra i quali ricordiamo Le dinamiche relazionali del gruppo docente (Brescia 1995).
Il libro raccoglie le relazioni del convegno organizzato dalle Comunita Missionarie del Vangelo (Cefalu, 2000). Le riflessioni contenute aiutano a riconsiderare la realta del problema divorziati con occhi nuovi, con cuore aperto e senza pregiudizi.
A partire da una vicenda di crisi di coppia e dai rimedi cercati e realizzati dai due componenti, si snodano una serie di ulteriori vicende biografiche e di commenti di autorevoli specialisti.
Il volume contiene tre favole originali dell'autrice: il venditore di sorrisi, la sapienza di Sofia, questo matrimonio non s'ha da fare. Prova a trascorrere una giornata con un cartoccio pieno di sorrisi in tasca. Al momento opportuno, specie nelle situazioni piu' ingarbugliate, zac! N e fa scivolare uno, e vedrai intorno a te le persone trasformarsi. Davvero solo fantasia? Il volume contiene tre favole originali dell'autrice: il ve nditore di sorrisi, la sapienza di sofia, questo matrimonio
La globalizzazione viene comunemente rappresentata come complesso di fenomeni dotato di un dinamismo inarrestabile, alla stregua di una forza della natura. La rapida strutturazione su scala mondiale dei flussi di merci, capitali e nuove tecnologie è all’origine di trasformazioni economiche, politico-sociali e culturali dagli esiti non facilmente immaginabili. Per molti questa realtà che contrassegna la nostra epoca va salutata con estremo favore. Essa costituisce la forma compiuta del grande ideale liberale: una sempre più ampia integrazione dell’economia planetaria andrebbe generando uno straordinario accrescimento della prosperità, i cui vantaggi ricadrebbero anche sui paesi poveri. E tuttavia, questa rappresentazione mostra la sua parzialità proprio a fronte dell’inconfutabile evidenza di un crescente divario non solo tra paesi ricchi e paesi poveri, ma anche all’interno delle stesse società e democrazie dell’Occidente. Sorgono allora domande ineludibili per chi ha a cuore un profilo di civiltà che non si contragga attorno al mero interesse economico, ma abbia consistenza etica: la globalizzazione è un processo a cui lasciare uno svolgimento del tutto indipendente, o non va piuttosto orientata? Come immaginare un ruolo nuovo della politica perché la competizione non trionfi sulle istanze della giustizia? In quali maniere e attraverso quali soggetti la comunità internazionale, nelle sue diverse articolazioni, deve operare per porre un argine agli elevati costi di questa nuova frontiera del capitalismo? Queste preoccupazioni accomunano le autorevoli riflessioni qui pubblicate. Nella loro diversità, esse si compongono attorno all’esigenza decisiva di un nuovo umanesimo, che richiede il rigore del pensiero, l’intransigenza dell’etica e il cuore della solidarietà. Le inedite questioni poste dalla globalizzazione domandano non meno di questo, se non si rinuncia all’idea di una società che dia forma al proprio destino anziché abbandonarsi inerme al corso degli eventi.
I diritti umani sono ormai da alcuni anni un tema centrale del dibatto internazionale. Ma cosa sono esattamente questi diritti? Sono davvero dei diritti che spettano a ogni uomo e a ogni donna, al di là della loro collocazione in un Stato, e che ciascuno di loro può effettivamente rivendicare? E ancora, si può essere certi che il loro valore e la loro universalità siano davvero tali da poterne consentire, e legittimare, una impostazione con la forza, come è avvenuto negli ultimi anni in Kosovo? O non è piuttosto vero che una simile impostazione apre la strada alla formazione di un sistema internazionale che pone un potere indiscriminato nelle mani di un solo Stato.
Stimolante e provocatoria, questa lettera si rivolge ai giovani incontrandoli sul loro stesso terreno: la notte. Nella certezza che anche la notte è oggetto dell'amore di Dio.
La comunità ci manca perché ci manca la sicurezza, elemento fondamentale per una vita felice, ma che il mondo di oggi è sempre meno in grado di offrirci e sempre più riluttante a promettere. Ma la comunità resta pervicacemente assente, ci sfugge costantemente di mano o continua a disintegrarsi, perché la direzione in cui questo mondo ci sospinge nel tentativo di realizzare il nostro sogno di una vita sicura non ci avvicina affatto a tale meta; anziché mitigarsi, la nostra insicurezza aumenta di giorno in giorno, e così continuiamo a sognare, a tentare e a fallire. Ma se riuscissimo a realizzare una collettività amica, la comunità richiederebbe una lealtà incondizionata e noi perderemmo libertà e autonomia. E' il dilemma affrontato da questo saggio.
Il termine globalizzazione fa parte di un lessico ormai abusato, anche se a questo punto è difficile trovare espressioni meno generiche che conservino la stessa capacità di identificazione e la stessa immediatezza. Ciò non significa che il termine sia privo di una certa ambiguità, dato che assume di volta in volta, nei diversi ambiti in cui è utilizzato, significati contrastanti. In generale, comunque, si parla di globalizzazione a partire dal riconoscimento di fenomeni collocabili a livello macrosociale o macroeconomico, mentre scarsa attenzione è stata posta al punto di vista dell'esperienza individuale. Questa prospettiva consente di osservare un fenomeno molto più sfaccettato e di cominciare ad esplorare il nuovo rapporto tra individuo e contesto sociale.