«I teologi della Pastorale accusano il Diritto canonico di non avere una agilità sufficiente e di mancare d'efficacia strumentale. Essi non dimenticano che la finalità del Diritto canonico è la salvezza delle anime. [...] Il Diritto canonico è uno strumento per la Pastorale, e [...] come tale si deve continuamente revisionare la sua fedeltà teologica ed il suo adeguamento pastorale. La costituzione sociale della Chiesa, non essendo immutabile che nelle sue linee sostanziali, rende questa revisione possibile; e le necessità cangianti della Pastorale la rendono necessaria» (Editoriale, in Concilium, 1965, n. 8).
I Sinodi sulla famiglia, con l'esortazione apostolica Amoris laetitia di papa Francesco, e il nuovo ordinamento dei processi di nullità matrimoniale (Mitis ludex Dominus lesus) hanno riproposto all'attenzione dei fedeli la possibilità e l'importanza anche di un corretto discernimento sull'effettiva validità o nullità di matrimoni giunti alla separazione o al divorzio. A tal proposito, non raro raccogliere l'affermazione di alcuni fedeli che ritengono "in coscienza" che il loro matrimonio sia nullo. Ma, che cosa significa questo? Che rapporto c'è fra convincimento in coscienza ed effettivo riscontro da parte di un tribunale ecclesiastico? Può nascere una conflittualità? Questo libro prende in considerazione proprio tali tematiche, sia in generale all'interno del dibattito canonico e morale, sia in particolare nell'analisi dello svolgimento di un processo di nullità. Il testo si rivolge pertanto agli addetti ai lavori, ma anche alle altre persone che desiderano trovare un po' di luce su questioni delicate e complesse, che il diritto della Chiesa ha sempre cercato di affrontare, coniugando attenzione alla singola persona e fedeltà alla dottrina evangelica.
Il confronto tra le normative contenute nel CIC/1917, nel CIC/1983 e nel m.p. Mitis Iudex Dominus Iesus del 2015 relativamente all’istruzione della causa di nullità matrimoniale consente di precisare i concetti base che sono a capo dell’istruttoria. Il testo offre una dettagliata disamina dei mezzi di prova, approfondendo inoltre le problematiche connesse all’uso dei cosiddetti mezzi atipici della prova, cioè l’interrogatorio tramite videochiamata, telefono o questionario e l’uso dell’affidavit.
Pensato originariamente come sussidio al corso accademico di Diritto processuale canonico, il volume si offre anche quale valido aiuto pratico agli operatori del diritto nei tribunali ecclesiastici. Il riferimento a numerose decisioni rotali non serve soltanto a sostegno dell’argomentazione ma anche per orientare l’ulteriore ricerca degli studenti. In appendice, alcuni moduli e questionari utilizzati nella fase istruttoria quali schemi base da adattare alle singole situazioni.
Stiamo vivendo un "cambiamento d'epoca". L'espressione di Papa Francesco permette di comprendere pure i suoi interventi che hanno profondamente inciso in ambito cultuale. La dottrina sui sacramenti si è arricchita, ma soprattutto si è sviluppata la loro disciplina canonica, in piena fedeltà alla missione affidata da Cristo alla Chiesa: la salvezza delle anime. Una nuova sintesi della materia è esposta nel presente manuale. Ne risulta un quadro armonico, completo e aggiornato sui sacramenti (ad eccezione del matrimonio) e gli altri atti del culto divino, sui luoghi e i tempi sacri, al cui vertice sta l'eucaristia.
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In questo numero la parte monografica sarà dedicata al tema della personalità giuridica nell'ordinamento canonico. Contributi di: Orazio Condorelli, Luis Navarro, Andrea Bettetini, Maria D'Arienzo, Juan Ignacio Arrieta.
La XXI edizione del Manuale di Diritto Ecclesiastico costituisce uno strumento di studio indispensabile per quanti vogliano comprendere il rapporto tra religione e società nei suoi aspetti giuridici, in un momento storico sempre più caratterizzato dal pluralismo religioso.
La trattazione, in linea con la manualistica più diffusa, tiene conto delle pronunce della giurisprudenza che, nell’ambito del diritto ecclesiastico, ricopre un ruolo decisivo, laddove l’ordinamento giuridico italiano, pur ispirato al principio di laicità, in ragione della tangibile influenza cattolica, non sempre è riuscito ad adeguare la propria legislazione alle esigenze sociali. Si pensi a quanto accade in tema di surrogazione della maternità, adozione da parte di coppie omosessuali etc.
Inoltre, anche l’azione pastorale di Papa Francesco, tesa al rinnovamento degli organi centrali della Chiesa cattolica, ha consentito una rilettura delle relazioni fra individuo, coscienza e fede che ha dato nuova linfa ai rapporti fra Stato e Chiesa cattolica e a un dialogo di più ampie vedute con gli altri culti.
Il presente volume, pertanto, consente un’analisi critica del diritto ecclesiastico e dei culti acattolici, mettendo il lettore in condizione di affrontare in maniera più documentata abilitazioni professionali ed esami universitari.
La "Teologia del Diritto canonico", creata ufficialmente dalla riforma degli studi di Diritto canonico del 2003, pur non ancora stabile sotto il profilo epistemologico, è però in grado di offrire contenuti utili a chi si accosti agli studi canonistici con attenzione alla natura e funzione del Diritto canonico nella prospettiva ecclesiologica del Vaticano II. Il volume propone sei temi di base della Disciplina, offerti nell'essenzialità di un primo approccio: una sorta di ouverture sugli ampi spazi di confine tra Canonistica e Teologia, con attenzione sia alla complessa dinamica del riferimento alle Fonti (= loci theologici), sia alla concreta esperienza ecclesiale, muovendosi lungo il crinale che ancora isola canonisti e teologi impedendo il sorgere di quella koiné epistemologica che - unica - garantisce a ciascuna Scienza di essere davvero tale.
Forestieri, girovaghi, migranti, esuli, profughi, nomadi, naviganti rappresentano dal punto di vista pastorale categorie specifiche di fedeli. Per la loro situazione di mobilità, essi vengono a perdere il riferimento stabile alle strutture territoriali della Chiesa, rendendo così necessaria una diversa cura pastorale impostata su base personale e regolata da una particolare normativa sia nel Codice di diritto canonico per la Chiesa latina sia nel Codice dei canoni delle Chiese orientali.
Tre verbi - formare, lasciare e contemplare - per agevolare la lettura e comprensione di tre saggi di un unico percorso verso il tutto dell'esperienza cristiana. I canoni di diritto canonico, citati e commentati in prospettiva missionaria lungo questo itinerario, sono come "pietre miliari" che segnano le tappe principali dell'ascesi verso la meta. Quest'ultima è pennellata in modo allusivo, discreto, coinvolgente dalle tre "pale" del trittico di rara bellezza, posto in appendice a questo libro. Né le "pietre miliari" del libro, né le "pale" del trittico in appendice possono essere confuse con la meta reale, perché vivere la comunione con Dio, che fonda la dignità della persona umana, è responsabilità personale del lettore, che non può essere in alcun modo sostituita da alcuna legge della Chiesa. Ecco perché questo libro ha una rilevanza pastorale non trascurabile ed è consigliato a tutti i fedeli cristiani, anche non praticanti.
LIBERO GEROSA, già rettore della Facoltà di Teologia di Paderborn e della Facoltà di Teologia di Lugano; presso quest'ultima ha fondato l'Istituto di Diritto canonico e diritto comparato delle religioni (DiReCom) che tuttora dirige. È autore di numerose pubblicazioni in ambito canonistico
La diffusione globale del Covid-19, più comunemente detto coronavirus, si è riflessa rapidamente e profondamente sull'agire quotidiano dell'intera umanità, contagiando anche il fattore religioso. Il diritto canonico e i rapporti tra Stato e Chiesa cattolica non sono stati immuni dalle dinamiche innescate dalle limitazioni di molteplici diritti fondamentali, ivi compresa la libertà religiosa, ritenute necessarie per garantire il distanziamento sociale, quale unico antidoto - al momento - per contrastare l'avanzamento dell'epidemia. A tale riguardo, il presente volume, partendo da una analisi dei rapporti tra Stato e Chiesa cattolica in tempo di pandemia, propone al lettore una ricostruzione dei numerosi interventi normativi prodotti in ambito civile e canonico finalizzati a contenere la diffusione del virus, nell'ottica di una sana cooperatio attuata per il bene comune anche in una fase di momentanea eclissi del principio di bilateralità pattizia.
Questa miscellanea di studi in memoriam del Cardinale Velasio De Paolis (1935-2017), articolata in tre volumi e sviluppata in otto sezioni tematiche, ha visto la partecipazione di numerosi autori, rappresentanti idealmente l'universo che ha conosciuto il Cardinale e che lo riconosce soprattutto come Maestro. Il titolo Opus humilitatis iustitia esprime adeguatamente chi è (stato) Velasio De Paolis. L'humilitas richiama anzitutto il suo legame filiale con la Congregazione dei Missionari di S. Carlo - Scalabriniani. Egli stesso ha voluto inserire nel suo stemma il motto Humilitas, che bene rappresenta sia l'indole del Cardinale, schivo e dimesso, sia uno degli aspetti che maggiormente ha connotato la sua lunga missione ecclesiale di illustre professore, il suo tono espositivo, magistrale e pacato, "mitis vero et humilis".