Il libro analizza i tratti essenziali della riforma del processo matrimoniale canonico realizzata da Papa Francesco con la lettera apostolica «Mitis Iudex Dominus Iesus».Partendo dai lavori del Sinodo dei vescovi e dai numerosi interventi del pontefice, l'analisi si concentra sulla disciplina canonica del processo matrimoniale più breve davanti al vescovo diocesano - nella quale si sostanzia una delle principali novità legislative - e sull'analisi dei riflessi concordatari.
L’impatto della recente normativa antiriciclaggio dello Stato Città del Vaticano viene esaminato focalizzando l’attenzione sui profili economico-giuridici, attraverso l’ausilio di strumenti matematici ed il supporto di teorie economiche.
Strumentale a tale obiettivo è l’individuazione del punto di equilibrio tra quel grado di "regolamentazione" che garantisca la stabilità dei mercati finanziari e quel livello di "sacrificio" misurato in termini di riduzione della libertà del sistema economico in generale.
Dimostrata, infatti, l’esistenza di un trade-off tra stabilità finanziaria e libertà economica, spetta alla legge individuare quella combinazione ottimale che, da un lato, massimizzi il "benessere sociale” e, dall’altro, garantisca quell’efficienza giuridica necessaria ad assicurare un grado di inquinamento finanziario, tollerabile per la società e ravvisabile nell’attività di riciclaggio.
L'Amoris Laetitia e òe unioni "non regolari"
Vademecum delle riforme costituzionali
Ricerca della verità e garanzie dell'imputato
Giudice e avvocato: una toga sola
Il volume approfondisce diversi aspetti della riforma del processo canonico di nullità matrimoniale, introdotta da Papa Francesco con la promulgazione dei motu proprio Mitis Iudex Dominus Iesus e Mitis et Misericors Iesus. Tra le novità principali, volte a consentire una giusta celerità e semplicità del processo, vanno menzionate l’abrogazione dell’istituto plurisecolare della doppia sentenza conforme per il passaggio a nuove nozze e il nuovo processo breviore dinanzi al Vescovo. Muovendo dalla consapevolezza delle situazioni matrimoniali difficoltose di molti fedeli, questa riforma si ispira ad alcuni principi fondamentali che le conferiscono una spiccata connotazione pastorale, ferma restando la necessità di salvaguardare secondo verità e giustizia il principio della indissolubilità del vincolo matrimoniale.
Un quadro complessivo del processo più breve, dei principi ispiratori e degli aspetti innovativi della riforma, potrà contribuire al compito quanto mai urgente di formare validi e preparati operatori dei Tribunali ecclesiastici.
I sacramenti sono il dono fondamentale di Cristo per l'umanità. "Le loro porte sono spalancate a tutti", afferma Francesco, chiamando in causa la missione dei pastori di amministrarli e il diritto dei fedeli di riceverli in modo valido, lecito e fruttuoso. È questo l'oggetto del presente manuale, che espone una sintesi originale di tutta la funzione santificante della Chiesa. Ne risulta un quadro armonico e completo sui sacramenti e gli altri atti del culto divino, sui luoghi e i tempi sacri, secondo una logica che pone al centro l'eucaristia.
Il libro offre un'esposizione d'insieme del bene giuridico del matrimonio e della famiglia nella Chiesa, in cui vengono trattate le questioni fondamentali del diritto matrimoniale canonico. In appendice sono invece raccolti i principali lavori che lungo gli anni l'autore ha dedicato a questi temi, cercando di mostrare anche in essi la fecondità di un approccio realistico al diritto inteso come il bene giusto. Il tema è molto attuale in un momento in cui Papa Francesco, dopo aver convocato due Assemblee del Sinodo dei Vescovi dedicate alla famiglia e pubblicato l'esortazione apostolica post-sinodale Amoris laetita, invita la Chiesa a vivere con particolare intensità la sollecitudine dei Pastori e di tutti i fedeli nei confronti di questo grande dono. E questo testo può aiutare a scoprire che il contributo del diritto canonico non può concepirsi in maniera meramente strumentale, quale semplice mezzo per regolarizzare situazioni, ma corrisponde alla dimensione di giustizia intrinseca ai rapporti coniugali e a tutti gli altri rapporti familiari, che va informata dal vero amore coniugale e familiare.
Quale soluzione giuridica si potrebbe ipotizzare dinanzi alla lacuna legis per la Sede Romana totalmente impedita? La presenza di un silenzio normativo su una tale situazione inerente all'esercizio del munus petrino, servizio necessario all'unità della Chiesa, è sembrata tanto delicata da spingere a cercare di comprenderne la portata nel modo più ampio possibile. Per questo la trattazione si è estesa allo sviluppo generale del tema della Sede impedita. L'intento è stato di non limitarsi a presentare l'elaborazione di ipotesidi dottrina canonica a partire dalle fonti legislative e storiche, ma cercare di comprendere una realtà attinente con la vita odierna della Chiesa, che da pochi anni ha vissuto l'evento della rinuncia al ministero petrino presentata da Benedetto XVI.
Delle garanzie contenute nel Trattato 11 febbraio 1929 tra l'Italia e la Santa Sede, quella di cui all' art. 15 e relativa al cosiddetto privilegio dell"'extraterritorialità" costituisce, a ben vedere, una delle più trascurate dalla dottrina. In effetti pochissimi sono gli scritti che, da un punto di vista internazionalistico e soprattutto ecclesiasticistico, si sono occupati della questione. La cosa non può non sorprendere, per ragioni di carattere diverso. Innanzitutto per il fatto che la disposizione in esame costituisce una delle più originali soluzioni date dal Trattato del Laterano all'annoso problema costituito dalla Questione romana, ben al di là della soluzione territoriale posta con la costituzione dello Stato della Città del Vaticano. Questa era in qualche modo scontata: ad essa mirava, nei lunghi decenni del doloroso dissidio, la Santa Sede, quale atto idoneo a garantire l'interesse ad un superamento della Questione romana con strumenti internazionalistici, ma ad opera esclusivamente italiana; un interesse che al contempo coincideva con il riconoscimento di una soggettività internazionale della Santa Sede, che era ovviamente preesistente all'auspicata restaurazione di una sovranità territoriale, ma che veniva rafforzata dalla costituzione di un novello Stato pontificio in un'età in cui non si conoscevano ancora soggetti di diritto internazionale carenti del carattere della statualità.
Papa Francesco ha ricordato che «come l'amministratore fedele e prudente ha il compito di curare attentamente quanto gli è stato affidato, così la Chiesa è consapevole della responsabilità di tutelare e gestire con attenzione i propri beni, alla luce della sua missione di evangelizzazione e con particolare premura verso i bisognosi». Il manuale intende fornire gli elementi gestionali indispensabili per tutti coloro che hanno responsabilità su attività e beni di parrocchie, diocesi, istituti di vita consacrata, società di vita apostolica, associazioni di fedeli, fondazioni, e di tutti quegli enti che hanno un patrimonio che deve essere tutelato e gestito con discernimento, alla luce dei fini propri della Chiesa. Il cardine fondamentale su cui è imperniato il libro è il canone 1284 CIC, secondo cui gli amministratori devono svolgere le loro funzioni «con la diligenza del buon padre di famiglia». Ogni tematica è stata analizzata con un'impostazione metodologica multidisciplinare, interdisciplinare e transdisciplinare che ha unito aspetti giuridici, economici e finanziari. Nei capitoli del libro viene proposta una visione orientata verso un'evoluzione dal paradigma di "amministrazione" a quello di "gestione". Sono illustrate tecniche di pianificazione, programmazione e risk management al fine di comprendere meglio la complessità delle organizzazioni, siano esse di tipo profit o non profit. Nel dettaglio, sono spiegati la redazione del business plan, la formazione del budget, le attività di fund raising, i contratti, le tecniche bancarie, gli strumenti finanziari, la regolamentazione antiriciclaggio. Un focus è dedicato alle nuove tecnologie applicate alla valorizzazione dei beni culturali ecclesiastici. Per le istituzioni cattoliche di tipo profit, in particolare, sono presentate le nuove opportunità di approvvigionamento finanziario disponibili sul mercato dei capitali che sono complementari al credito bancario, sempre più sottoposto ai criteri di vigilanza regolamentare dettati da Basilea III.
"La legge naturale non può dunque essere presentata come un insieme già costituito di regole che si impongono a priori al soggetto morale, ma è una fonte di ispirazione oggettiva per il suo processo, eminentemente personale, di presa di decisione" (Commissione Teologica Internazionale cit. in Francesco, Esortazione apostolica post-sinodale Amoris laetitia, 305). In questo volume, dinnanzi all'attuale situazione di crisi del matrimonio e della famiglia e ad un diffuso positivismo giuridico (secondo il quale iustum quia iussum anziché iussum quia iustum), e nel contesto "della dittatura e del colonialismo del pensiero unico e della cultura dominante" (cf. ideologia del gender di cui Papa Francesco parla anche al n. 56 di Amoris laetitia), partendo dalla legge naturale che non è un peso dato all'uomo, ma un dono di Dio per il bene dell'uomo in quanto in essa l'uomo può più pienamente comprendersi, si ripropone - secondo quanto la Chiesa, che è madre e maestra, insegna - la verità, la bellezza ed il diritto del matrimonio e della famiglia, che sempre più devono divenire buon annuncio al mondo...