Il presente Corso di diritto vaticano risponde al programma accademico della disciplina che intende presentare in modo sistematico e completo l'ordinamento giuridico vigente nello Stato della Città del Vaticano. Gli otto capitoli in cui è strutturato il volume si sviluppano a partire dall'introduzione storica, necessaria per comprendere la ragion d'essere dell'istituzione stessa e delle principali problematiche che la riguardano. Attraverso l'analisi degli elementi che strutturano lo Stato si giunge, poi, alla presentazione della sua organizzazione di governo e del regime giuridico delle fonti che, dal punto di vista del docente, rappresenta il nucleo centrale del Corso, il quale deve esaminare la convergenza di norme date dal legislatore vaticano, con norme italiane di rinvio e quelle provenienti dall'ordinamento canonico che il diritto vaticano riconosce come "la prima fonte normativa e il primo criterio di riferimento interpretativo". Segue poi l'esame dei sistemi di norme di diritto civile, di diritto penale, del lavoro e finanziario che sono vigenti nello Stato. L'analisi del diritto vaticano offre allo studioso la peculiarità di un sistema giuridico che, alle sue caratteristiche proprie, aggiunge un processo di rinnovamento delle norme e delle istituzioni, necessario per tenere il passo con l'evoluzione internazionale dell'organizzazione giuridica. Seconda edizione riveduta e ampliata.
Lo svolgimento della dinamica processuale deve consentire di ristabilire l'ordine infranto e perseguire la via della giustizia, via che conduce a una fraternità sempre più piena ed affettiva, in cui tutti sono tutelati, specie i più debboli e fragili. La legge e il giudizio devono infatti essere sempre a servizio della verità e della giustizia, oltre che della virtù evangelica e della carità. Come affermato da San Giovanni Paolo II nel discorso per la presentazione ufficiale del nuovo Codice di diritto canonico, nel servire la causa della giustizia il diritto dovrà sempre ispirarsi alla legge - comandamento della carità
Il manuale, ampiamente rielaborato rispetto alla sua prima edizione, intende affiancare lo studio della struttura fondamentale del popolo di Dio. I principi della uguaglianza e della diversità, fondati nella loro valenza ecclesiologica, vengono analizzati in una prospettiva essenzialmente giuridica, nel contesto delle due coordinate - Costituzione e Istituzione - che strutturano e organizzano il popolo di Dio. Sono le categorie unificanti, attorno alle quali si sviluppa l'esame della normativa contenuta nella parte prima del libro secondo del CIC. Il volume non vuole essere soltanto un commento ai canoni (204-231; 298-329), ma si prefigge di elaborare un tentativo di trattazione sistematica nella prospettiva di una riflessione organicamente più ampia. Lo studio analitico-esegetico, riservato soprattutto ad alcuni canoni dal forte contenuto teologico, si accompagna alla presentazione storico-critica delle tematiche affrontate, in un costante confronto con i testi del Concilio.
La ricerca, che analizza in particolar modo i testi dei concili e dei sinodi ottocenteschi in riferimento al tema di indagine, ricostruisce l'alveo della elaborazione delle due bozze di canone rinvenute nel Fondo Ojetti dell'Archivio della Pontificia Università Gregoriana di Roma, ed aiuta ad inquadrare anche la normativa attuale, che si è ulteriormente sviluppata con Accordi bilaterali tra Stato e Chiesa, a livello nazionale, regionale e locale. Si tratta, pertanto, di un singolare studio di carattere storico-giuridico che presenta organicamente la legislazione dello Stato Pontificio in materia di tutela del patrimonio artistico e affronta l'evolversi della normativa canonica particolare in Italia nel XIX secolo: il riferimento all'Italia potrebbe dare l'impressione di chiudere la normativa universale nel particolare. In realtà, per questa materia, la realtà italiana, quasi prolungamento dello Stato Pontificio, ha costituito il terreno di sperimentazione che poi si allargherà al resto della cattolicità.
Il presente volume raccoglie gli Atti del XXVI Convegno di studi della Facoltà di Diritto Canonico, nel quale si è riflettuto su alcuni aspetti fondamentali del rapporto tra sacramenti e diritto, chiedendosi in particolare fino a che punto i sacramenti sono al centro del diritto ecclesiale. La riflessione si è svolta da due punti di vista: in primo luogo, quello dei sacramenti come diritti, cercando di mostrare in che cosa consistano i profili di giustizia inerenti alla stessa celebrazione sacramentale; in secondo luogo, si è cercato di approfondire un’altra dimensione giuridica dei sacramenti, quella legata al loro essere sorgente di diritto nella Chiesa, tentando di appurare la valenza giuridico-ecclesiale di quell’effetto permanente che tradizionalmente viene presentato mediante la categoria della res et sacramentum, con particolare riferimento a quei sacramenti che imprimono carattere e, ovviamente, all’Eucaristia. In tale contesto, oltre alle relazioni che trattano la tematica da una prospettiva più generale, sono stati affrontati alcuni argomenti particolari che attualmente hanno un grande rilievo teoretico e pratico: il rapporto tra la fede e il diritto ai sacramenti, la retta condotta esterna e la degna partecipazione ai sacramenti, i profili giuridici del sacerdozio comune dei fedeli, nonché del diaconato e del sacerdozio ministeriale, i diritti e i doveri dei ministri ordinati e degli altri fedeli nei confronti dell’Eucaristia. Il Convegno si è concluso con una tavola rotonda interdisciplinare in cui si sono confrontati approcci di diverse scienze sacre ai sacramenti. Negli Atti sono state incluse due Comunicazioni.
Antonio S. Sánchez-Gil, curatore degli Atti, è docente di Diritto del munus sanctificandi presso la Facoltà di Diritto Canonico della Pontificia Università della Santa Croce
Oltre ad essere materia del corso di licenza in Diritto canonico, lo studio del Diritto della Chiesa sui beni temporali è un’esigenza della vita stessa delle diverse comunità. Il fatto che il Codice di Diritto canonico dedichi a questa materia un intero Libro (il quinto), rende lo studio più agevole, ma quando le disposizioni normative si confrontano con la realtà della vita della Chiesa, sorgono questioni e dubbi che richiedono un approccio diverso, non esclusivamente legale.
Questo libro intende offrire un contributo allo studio dei rapporti giuridici che sorgono nella Chiesa in relazione alla titolarità e alla gestione dei beni temporali, nonché delle responsabilità giuridiche che si determinano nella loro amministrazione, e di altre problematiche simili. Il volume è pensato soprattutto come supporto all’insegnamento della disciplina, ma può costituire un valido aiuto anche per i ricercatori, per i gestori di beni ecclesiastici e per i diversi operatori giuridici (avvocati, giudici, ecc.) che si trovino ad occuparsi di questa materia. Nella stesura del testo si è voluto privilegiare soprattutto la dimensione pedagogica, che è propria di un manuale, preferendo la concisione e la chiarezza, e rinunciando a ogni erudizione ed esaustività nella trattazione delle questioni controverse.
Jesús Miñambres è professore ordinario di Diritto patrimoniale canonico presso la Facoltà di Diritto canonico della Pontificia Università della Santa Croce, della quale attualmente è anche Decano. Ha promosso e coordina il Gruppo di ricerca CASE (Corresponsabilità, Amministrazione e Sostegno economico alla Chiesa). È stato consultore della Congregazione per il Clero (2012-2022) e Segretario di redazione della rivista Ius Ecclesiae (2001-2015). È membro del Consiglio direttivo della Consociatio Internationalis Studio Iuris Canonici Promovendo. È anche socio dell’Associazione Canonistica Italiana. Con questa casa editrice ha pubblicato il volume Volontariato sociale e missione della Chiesa, Roma 2002.
Jean-Pierre Schouppe è professore incaricato di Rapporti tra Chiesa e società civile presso la Facoltà di Diritto canonico della Pontifica Università della Santa Croce, dove ha insegnato anche Diritto patrimoniale canonico. Consultore del Dicastero per i Testi legislativi. Le sue principali pubblicazioni sono Elementi di diritto patrimoniale (Milano 2008; tradotto anche in francese e in spagnolo), La liberté de religion institutionnelle dans la jurisprudence de la Cour européenne des droits de l’homme (Paris 2015, mention spéciale Prix René Cassin 2014) e, in questa collana, Diritto dei rapporti tra Chiesa e comunità politica. Profili dottrinali e giuridici (Roma 2018).
Lo scopo del libro è di evidenziare il ruolo che riveste il concetto di certezza morale, quale elemento fondante dell’intero sistema processuale canonico e dell’attività del decidere da parte del giudice. La finalità è di mettere in luce l’originalità della tematica in argomento, con le sue connotazioni specifiche che qualificano il “decidere e giudicare nella Chiesa”, con l’intenzione d’incentrare la riflessione sul valore metodologico che assume nel processo canonico il requisito della certezza morale giudiziaria. Tali premesse trovano uno sviluppo nel successivo approfondimento della tematica relativa alla certezza scientifica del perito con l’esame del ruolo processuale e probatorio della perizia quale mezzo di prova, nonché la sua funzione epistemica al servizio dell’attività decisionale del giudice in termini di discernimento, per poter raggiungere la certezza morale nel suo animo. Questo tipo di riflessione è stata portata avanti alla luce del principio giuridico dell’aequitas canonica, con riferimento al ruolo dell’equità all’interno dell’ordinamento canonico, vista la prospettiva processualistica del presente lavoro, nella formazione del convincimento del giudice.
Notevoli sono le difficoltà che gli operatori del diritto affrontano quando si tratta di tradurre in atti formali la normativa canonica relativa al processo penale. A partire da questa constatazione, il volume fornisce una serie di pratici schemi operativi che contemplano ogni applicazione dell’intera normativa vigente. Si tratta di 174 formule, accompagnate da rapide e complete note esplicative. Una proposta originale e pratica, non essendo presenti opere simili che raccolgano formule penali a uso degli operatori.
Contenuti:
- la fase pre-processuale dell’indagine previa;
- il processo penale extragiudiziale e quello giudiziale;
- le norme dei giudizi in generale e del giudizio contenzioso ordinario;
- il tema dell’azione per il risarcimento dei danni;
- i delitti riservati alla competenza del Dicastero per la Dottrina della Fede, tenuto conto delle recenti modifiche legislative (nuovo Liber VI; Normae de delictis reservatis, 2021; cost. ap. di papa Francesco Praedicate Evangelium, 2022).
Stefano Di Pinto, avvocato, dirigente della Santa Sede, nonché docente presso la Scuola di Alta Formazione in Diritto Canonico, Ecclesiastico e Vaticano alla LUMSA di Roma, analizza, in questo libro, le fonti del diritto vaticano e il sistema penale, improntato sul codice Zanardelli e sui successivi atti legislativi e concordatari, che conferiscono ad esso una peculiarità assoluta rispetto alla vigente normativa italiana ed estera.
Corredato di ampia appendice normativa, comprensiva del Trattato tra Santa Sede e Stato Italiano del 1929, l’opera mira ad illustrare tanto i profili teorici quanto gli aspetti di ordine pratico della materia.
Cosa significa tutelare un minore? Quale immagine di tutela dei minori guida l'agire nei contesti istituzionali oggi, compresi gli ambienti ecclesiali? Esistono delle reti di collaborazione tra Chiesa e società civile che promuovano contesti di vita sicuri in cui minori e vulnerabili siano al centro? In un percorso a cavallo tra aspetti giuridico-normativi e psicologico-educativi, il volume, con una prefazione del card. Matteo Maria Zuppi, raccoglie e arricchisce gli atti del Convegno "Accountability e tutela nella Chiesa. Proteggere i minori dagli abusi oggi", organizzato dalla Diocesi di Piacenza-Bobbio, dalle Facoltà di Economia e giurisprudenza e di Scienze della formazione e dal Dipartimento di Scienze giuridiche dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, in occasione della prima giornata nazionale di preghiera e sensibilizzazione per le vittime e i sopravvissuti agli abusi indetta dalla Conferenza Episcopale Italiana. Prefazione di Matteo Maria Zuppi.
Sesta edizione, aggiornata con le nuove norme canoniche e interamente riveduta nella parte di commento, del prestigioso volume realizzato dalla Redazione della rivista Quaderni di diritto ecclesiale. Un testo fondamentale, opera di riferimento nel campo del diritto canonico, per docenti, studenti, operatori del diritto, ma anche per parroci e amministratori di beni ecclesiastici. Il volume si compone di: testo ufficiale latino; traduzione italiana, fonti, interpretazioni autentiche, Costituzione apostolica Praedicate evangelium, legislazione complementare della CEI, commento, testo originale dei canoni modificati, indice analitico. Codice Commentato aggiornato alle ultime norme canoniche e interamente riveduto nella parte di commento. Con tasca interna per accogliere eventuali aggiornamenti.
Lo studio analizza i conflitti tra le associazioni private di fedeli e l'autorità ecclesiastica nel Diritto Canonico latino, conflitti basati su rivendicati diritti di legittimità ed opportunità nell'agire da parte di entrambe le parti e giuridicamente fondati sul can. 323 che sancisce sia l'autonomia delle associazioni private che la vigilanza ed il governo dell'autorità. Esso parte dall'analisi di questi concetti per fornire un quadro di come sono applicati nel vigente ordinamento canonico. Viene poi studiato il processo che porta alla nascita della nuova forma giuridica delle associazioni private, non presenti nel precedente Codice, per giungere ad analizzare la normativa promulgata. La ricerca prosegue esaminando alcuni casi di conflitti reali, anche recenti, trattati dai Dicasteri della Curia Romana o dal Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica. Si giunge così alle ultime due parti della ricerca ovvero: l'analisi delle possibili azioni che l'autorità può compiere per tentare di sanare il conflitto - soffermandosi in modo approfondito sulla questione del commissariamento delle associazioni private e su altri provvedimenti come la rimozione del moderatore - e, dall'altra parte, le possibili azioni che può compiere l'associazione per difendere i suoi diritti in risposta all'azione dell'autorità.