Richiamandosi al Concilio Vaticano II si è operata una demolizione sistematica di quasi tutta la ricchezza musicale della tradizione cattolica in favore di musica profana entrata di prepotenza in chiesa. Questa svolta è stata operata in contrasto con gli insegnamenti ininterrotti della Chiesa, che il Concilio non ha smentito, che Giovanni XXIII ha riaffermato con chiarezza e che Paolo VI ha continuamente richiamato e autorevolmente spiegato. I primi a soffrirne sono i fedeli, che dalle contrapposizioni e dai relativi dissidi escono frastornati e ulteriormente provati nella spiritualità liturgica e forse anche nella fede. Questo timido e provvisorio bilancio relativo alla musica liturgica post-conciliare potrà servire alle generazioni future per realizzare quell’armonia che le nostre generazioni, immediatamente post-conciliari, non hanno conosciuto.
Il presente sussidio, frutto del Convegno diocesano 2010 sul tema Eucaristia domenicale e testimonianza della carità, vuole essere di aiuto ai parroci e agli operatori pastorali nell'accompagnare le comunità a meglio comprendere, celebrare e vivere il Mistero di Cristo e della Chiesa.
Dobbiamo riconoscere che a cinquant'anni dal Concilio Ecumenico Vaticano II le innovazioni celebrative e il nuovo rito, sebbene favoriti negli anni immediatamente successivi al Concilio da opportuni itinerari di catechesi, salvo lodevoli eccezioni, non hanno condotto ancora all'auspicata intelligenza viva del Mistero celebrato voluta dal rinnovamento liturgico.
Molta strada resta da fare perché la celebrazione dell'Eucarestia possa diventare fonte di vita nuova per tutti i cristiani. La verifica pastorale che la nostra Chiesa porta avanti con impegno mira proprio a questo.
È quello che vorrebbe contribuire a realizzar equiseto testo, prendendo quasi per mano i fedeli e, passo dopo passo, introdurli a gustare la gioia di incontrare il Signore nell'atto dello "spezzare il Pane".
Esso è dato anzitutto a coloro che sono impegnati nell'animazione liturgica - parroci, vicari parrocchiali, catechisti, guide delle assemblee liturgiche - ma viene offerto anche a quei fedeli che, singolarmente o in piccoli gruppi, desiderano entrare nella comprensione viva del Mistero dell'altare per penetrarne il significato, il valore e l'importanza per la loro vita.
Abbiamo pensato a brevi ed essenziali catechesi sulla celebrazione della Santa Mesa, introdotte da proposizioni tratte dal Catechismo della Chiesa Cattolica o dal successivo Compendio. Quasi dunque un "piccolo catechismo eucaristico".
Come commento ai testi sono proposte alcune conversazioni sull'Eucarestia di padre Ildebrando Scicolone osb.
Nella prima parte del volume vengon presentati alcuni richiami dottrinali sulla celebrazione dell'Eucarestia e si cerca di rispondere alle seguenti domande: cosa si celebra? Chi celebra? Perché si celebra? Come si celebra?
Nella seconda parte viene spiegato il rito della Messa, seguendo le indicazioni dell'Ordinamento Generale del Messale Romano.
Rimettere al centro tanto la questione del lavoro quanto la dimensione della festa non significa fare un'operazione di retroguardia, ma prendere coscienza dei valori su cui si giocano le scelte delle persone e delle società. Come viverli nell'era della flessibilità, accordandoli l'uno all'altro?
Nove proposte per la preghiera davanti all'Eucaristia, personale o comunitaria. Si possono definire 'adorazioni bibliche", in quanto molti formulari di preghiera sono composti con passi della Bibbia che, anche in questo modo, diventa una 'scuola" di preghiera e di vita. L'autore è un sacerdote sacramentino, biblista, con un'ampia esperienza pastorale.
I contributi raccolti nel volume affrontano sotto varie angolature il tema, assai caro alla teologia di Benedetto XVI, della "tentazione costante nel cammino della fede" di eludere il profondo mistero di Dio, "costruendo un dio comprensibile, corrispondente ai propri schemi e ai propri progetti". Questa deviazione si è verificata pure in campo liturgico: dopo il Vaticano II e sino ai nostri giorni vi sono stati non rari abusi, i quali risultano censurabili nella misura in cui si traducono in atti di culto che, secondo il pensiero del Santo Padre, non sono più teocentrici ma piuttosto antropocentrici, vale a dire protesi ad un'auto-esaltazione dell'uomo e delle sue esigenze. È per questo che il recupero, compiuto da Benedetto XVI, della cosiddetta "Messa di San Pio V" ovvero della Forma extraordinaria del rito della Messa potrà svolgere un utile compito, spingendo ad arginare quelle non isolate deviazioni, onde riportare sempre più al centro dell'attenzione il vero Protagonista anche nelle modalità di svolgimento della Messa secondo la Forma ordinaria o "di Paolo VI" e dei riti adottati a seguito delle riforme conciliari. Va ricordato che, secondo la dottrina tradizionale, tutti i riti sono offerti per adorare, propiziare, ringraziare Dio ed impetrare da Lui le grazie necessarie alla salvezza eterna dell'uomo.
Celestino V. Un monaco, un Papa, un Santo. Un uomo nel tempo 'fuori dal suo tempo', che in assoluta umiltà ha introdotto i suoi contemporanei nelle fila di una compromissione della storia personale con quella più ampia della salvezza, decretandone l'iniziazione attraverso la Inter Sanctorum solemnia, la Bolla il cui portato documentale trascrive l'autentico sostrato di valori, simboli e significati capaci di oltrepassare i confini territoriali dell'Aquila per costituirsi ponte tra l'oggi e l'eco lontana del 29 agosto 1294. Questo testo, attraversando criticamente 717 anni di storia, affida a quel nome il coraggio di un gesto rivoluzionario, un gesto che ha consegnato al mondo il prototipo del Giubileo, presentandosi esso stesso quale primo esperimento nel XIII secolo ormai al tramonto, e traccia il percorso di una spiritualità locale che s'imprime nella magniloquenza architettonica della Basilica di Collemaggio, dallo stesso pontefice voluta ed eletta scenario dell'evento, concentrandosi sulla Porta Santa quale elemento fisico più rappresentativo, vibrante di quella sinergia che fa dell'architettura il linguaggio prescelto per la trascrizione materica degli alfabeti della cristianità, del sentimento, della presenza di Dio nella storia del suo popolo.
Il volume Liturgia e Vita è un manuale che introduce globalmente al dinamismo interdisciplinare tra i sacramenti, considerati come lex orandi, e la lex vivendi, e quindi come esplicitazione e impegno della nuova vita in Cristo originata dagli specifici eventi sacramentali. Sia i cultori di morale che di liturgia vi potranno trovare un'impostazione originale dell'ethos sacramentale, da suggerire agli studenti che partecipano ai corsi di teologia morale e di liturgia sacramentale. La fedeltà ai principi del Vaticano II e l'oculata attenzione alle problematiche essenziali sollevate dai recenti studi di morale e di sacramenterai, è un pregio dell'opera che potrà introdurre gli studenti nell'ambito delle opinioni e degli odierni dibattiti relativi alla morale sacramentale. Un testo che ben lungi dall'avere nostalgia della morale casistica - analogamente andrebbe detto per i casi astrusi relativi alla esattezza dei riti liturgici - lascia ampio spazio alla integrazione con le discipline pastorali che studiano, da altre angolature, la stessa materia ed affrontano le medesime problematiche.
Interessante saggio il cui scopo e far si che l'azione liturgica torni ad essere il peculiare luogo di incontro tra Dio e il suo popolo.
A distanza di diversi anni dalla pubblicazione del Rito dell'Unzione e della Messa per gli infermi, questo volume presenta uno studio approfondito sullo sviluppo, nel corso dei secoli, dei riti degli infermi, partendo dalle prime testimonianze, passando per la forma tridentina, fino ad arrivare alle nuove disposizioni del Concilio Vaticano II. L'autore, nel suo lungo e accurato lavoro, si sofferma dapprima sull'identificazione dei documenti e la loro successiva classificazione in "Rituali" e "Tipi", per poi analizzare, dal punto di vista sia storico che dottrinale, le fasi che hanno portato al formarsi del Rito dell'Unzione e della Messa per gli infermi. Si delinea così una storia della Liturgia degli Infermi, nel suo nucleo centrale del Sacramento e della Messa, arricchita di approfondimenti di carattere teologico-dottrinali sul significato e la portata dello sviluppo dei riti nelle varie fasi. Il volume risulta di particolare interesse per i liturgisti e gli studiosi di storia della Chiesa, con l'auspicio che possa fornire un avanzamento nella conoscenza del Sacramento degli infermi.
Molto è stato scritto sulla liturgia occidentale, ma lo stesso non si può dire della liturgia bizantina, soprattutto per quanto riguarda sintesi accessibili ai non addetti ai lavori.
Padre Robert Taft, uno dei più grandi studiosi di liturgie orientali, dopo una vita immersa nelle fonti della storia e della teologia bizantina, contribuisce a rimediare a questa lacuna.
In questo libro, descrive il periodo di formazione del rito bizantino - dai suoi inizi fino alla caduta di Bisanzio del 1453 -, nelle dinamiche che hanno plasmato la struttura del rito così come è celebrato ancora oggi.
Liturgia nella postmoderni è uno studio nuovo in quanto pone in dialogo filosofia e scienza della comunicazione sociale con la liturgia. Analizza quali sono le potenzialità dell'azione liturgica nella sensibilità a noi contemporanea.
La domanda centrale suona così: qual è la possibile corrispondenza tra ciò che l'esistenza nella condizione presente (postmoderna e neomoderna) chiede e ciò che i sacramenti in un certo senso possono offrire.
È il tema del soggetto celebrante nella situazione postmoderna e deuteromoderna.
Il volume tocca le questioni del soggetto celebrante, di etica e liturgia, della ritualità nelle nuove religioni, della parola sacrificio travisata nel linguaggio comune, dell'assemblea liturgica e democrazia confrontandosi con diversi pensatori e correnti di pensiero del tempo presente.
Nella seconda parte guarda alla liturgia come al grande comunicatore di Cristo e della Chiesa nel mondo.
Lo fa con la competenza di chi pratica entrambi gli ambiti, liturgico e mediale. Intende aiutare a comunicare il mistero della salvezza con ottimismo e speranza cristiana.
Il volume n.66 della collana MSIL tratta della LVII Settimana di studi sulla liturgia svoltasi a Parigi dal 28 giugno al 1 luglio 2010 presso l'Istituo di Teologia di Saint-Serge