Con questo libro l'Autore cerca di motivare i sacerdoti, responsabili di presiedere la celebrazione eucaristica, affinchè celebrino adeguatamente, compiano i gesti sacri e pronuncino le parole sante con devozione e rispetto.
Il volume che presentiamo, dal significativo titolo, non vuole essere un libro teorico, nè si tratta di una esposizione completa sull'Eucaristia. L'Autore cerca coraggiosamente di stimolare e motivare i sacerdoti, responsabili di presiedere la celebrazione eucaristica. Parla dell'Eucaristia "che il Signore ci ha comandato di celebrare". Essa è il suo testamento, la sua eredità, la sua memoria.
Nella Messa, o anche a distanza da essa, ma semprenella sua lunga ombra, si svolge la trama della vita cristiana. È questo il luogo di un incontro, sempre nuovo e diverso per ciascuno, con il Risorto. E fondamentalmente è la celebrazione di un banchetto in cui ognuno è compartecipe e insieme testimone. Questo libro ripercorre tutte le fasi dell'evento liturgico, dai riti iniziali fino al momento in cui il fedele, trasformatoo semplicemente rinnovato dal mistero della comunione sponsale, abbandona la Chiesa e continuaa camminare per la strada della vita, forse più buono ecresciuto nella fede, ma certamente più responsabile. Chi legge questo libro vi troverà momenti della propria biografia, pensieri e sentimenti che credeva perdutio verità che non ha mai affrontato, ma che gli permettono di entrare nel cuore dell'Eucaristia e assaporare il culmine dell'Alleanza d'amore tra Dio e il suo popolo, firmata nel sangue di Cristo: segno e sorgente di gioia cristiana, tappa per la Festa eterna.
Opus Dei, lavoro di Dio con noi, lavoro di Dio in noi, la liturgia è un mestiere che confina con il mistero. Questo saggio non vuole essere una storia dell’arte liturgica contemporanea né pretende legiferare in quest’ambito, piuttosto – con una riflessione sempre alle fondamenta stesse della realtà liturgica – tenta di ripensare teologicamente le arti in liturgia, ridefinendo quest’ultima quale principio che le suscita e le coordina in quanto arte per eccellenza. Pagine nelle quali l’autore si propone di risvegliare una riflessione e un’ammirazione nuove per la liturgia, seguendo un metodo sperimentale, intuitivo, meditativo, dunque omogeneo all’oggetto della sua indagine, ovvero di tipo artistico.
François Cassingena-Trévedy (Roma 1959) è monaco benedettino dell’abbazia di Saint-Martin di Ligugé in Francia. Dottore in teologia, insegna liturgia all’Institut catholique di Parigi. Presso le nostre edizioni ha già pubblicato La bellezza della liturgia (2003).
Per una corretta ars celebrandi è importante essere attenti a tutte le forme di linguaggio previste dalla liturgia". (Benedetto XVI) "
In questo libro si analizza la riforma dell'Anno Liturgico e del Calendario Romano effettuata nel contesto della riforma generale della liturgia attuata per mandato del Concilio Ecumenico Vaticano II.
I testi delle meditazioni per la via crucis del venerdì santo al Colosseo, presieduta dal Papa, sono affidati a Maria Rita Piccione, preside dellea Fondazione delle monache agostiniane. Sarà la prima volta che tutte le meditazioni sono scritte da una donna. Le immagini che accompagnano le stazioni sono disegnati da Suor Elena Manganelli. Le meditazioni sono della monaca agostiniana Madre Rita Piccione del monastero dei Santi Quattro Coronati di Roma e madre preside della Federazione delle Monache Agostiniane, i disegni sono stati realizzati da suor Elena Manganelli, anch?essa monaca agostiniana, appartenente al Monastero di Lecceto, vicino Siena. Lo schema della Via Crucis è quello con le 14 stazioni tradizionali". "
Descrizione:
Questo piccolo manuale è dedicato al ruolo importante dell'accoglienza in parrocchia, sia nei momenti sacramentali (Messa domenicale e feriale, e celebrazioni particolari) che nella pastorale ordinaria (incontri di preparazione al matrimonio o al battesimo dei bambini, vicinanza discreta a chi è nel lutto, attenzione ai nuovi arrivati sul territorio...). È una piccola miniera di suggerimenti pratici per aiutare sacerdoti e laici a migliorare, con piccoli gesti, l'accoglienza verso tutti coloro che per svariati motivi, si rivolgono alla parrocchia.
L'analisi sulla visione promossa in Henry o in Marion circa sia il sacramento sia la liturgia sacramentale, è il lavoro al quale Albertino Sacchi si rivolge. è l'occasione perchè egli non solo richiami le nalisi sul sacramento a non ignorarvi il legame all' "essenza del cristianesimo", ma perché sia lui a esemplificarvi su come l'esame sul sacramento possa rinnovarsi sicché le conclusioni non appaiano la semplice riconferma concessa alla visione classica, quella reperibile giù nel manuale barocco.
Sacchi, con passaggi sempre esemplari, ne precisa il percorso per illuminarvi il complesso legame teologia-filosofia e ne sancisce il ruolo per l'analisi sul reale, compreso il fenomeno cristiano. (dalla Presentazione di Sergio Ubbiali)
"Il libro di Padre Manuel Nin costituisce una valida proposta per quanti vogliono conoscere meglio l'anno liturgico della Chiesa bizantina.
Questo libro ci mostra l'anno liturgico in tutta la sua divina dolcezza.
La celebrazione delle feste diventa perciò più chiara al nostro spirito e gli eventi salvifici celebrativengono meglio compresi: attraverso le feste ci è dato di amare maggiormente Dio Uno e Trino. ogni evento che Dio ha compiuto nella storia del suo popolo è stato deciso nel suo amore per la nostra salvezza. Sicchè, conoscendo bene le feste e celebrandole con dignità e ardore, rendiamo grazie a Dio per tutto ciò che ha fatto per noi"
Dalla prefazione di S.E.R. Cyril Vasil'
Una seconda edizione, con 11 capitoli del tutto nuovi, un vero manuale di studio e un contributo originale alla ricerca teologica sulla questione liturgica". "
Per noi cristiani i pericoli nascosti nella partecipazione all’Eucarestia sono soprattutto la poca consapevolezza del suo significato, dei suoi gesti, dei suoi riti, e che le cose che facciamo con più frequenza, anche le più significative, corrano il rischio dell’abitudine.
Gli autori hanno quindi pensato di scrivere questo semplice testo animati da una duplice speranze: la prima è di aiutare chi lo leggerà a capire e a cogliere il significato spirituale del mistero dell’Eucarestia; la seconda è di proporre cose, forse anche note, la cui meditazione però aiuta a vincere la meccanica abitudinarietà e la stanca ripetitività che rischiano di insinuarsi nella nostre celebrazioni.
Chiarimenti e precisazioni su come trattare la concelebrazione eucaristica e la comunione sotto le due specie, attraverso l’analisi dei documenti e dei riferimenti teologici e magisteriali.
Più messe e meno messe. Anzi, facciamo il “Messone”, un’unica messa con molte intenzioni e poi battesimi, comunioni, persino confessioni comunitarie! Soprattutto concelebrazioni e mega-concelebrazioni. La messa celebrata dal singolo sacerdote sembra ormai una specie in via d’estinzione. Tutto questo sta accadendo da circa quarant’anni, da quando, dopo il Concilio Vaticano II, è stata ripristinata nella chiesa latina la messa celebrata da più sacerdoti. Così sempre più si oscura la ragion d’essere del sacerdote cattolico: aiutare Gesù Cristo a far incontrare l’uomo con Dio – in termini classici, la mediazione – senza cui avrebbero ragione i protestanti a non vedere differenza tra prete e fedele. Per chiarire tutto questo serve la storia e anche la lettura critica dei documenti più recenti: Nicola Giampietro ne è maestro e lo dimostra in questo saggio, destinato a far riflettere. Ciò aiuta a chiarire che il Vaticano II aveva posto chiari limiti alla concelebrazione e non l’aveva imposta ai sacerdoti. Allora, ecco che il documento Sacramentum Caritatis di Benedetto XVI, dopo il Sinodo dei Vescovi del 2005, auspica che il ricorso alla concelebrazione, specialmente con molti sacerdoti, vada ridimensionata. Soprattutto, questo libro aiuta a intuire le gravi conseguenze che ne vengono per i fedeli, privati della possibilità di poter partecipare in più luoghi e ore alla Santa Messa: perché essa è l’unico vero antidoto alla secolarizzazione. Dunque, un saggio che aiuta a capire che cosa non ha funzionato e cosa fare affinché la concelebrazione torni ad essere un atto sacramentale, non pura cerimonia, secondo l’ammonimento del venerabile Pio XII. Un contributo fondamentale, questo di Mons. Nicola Giampietro, alla ripresa della riforma liturgica.
Mons. Nicola Giampietro è nato a Raiano (AQ) il 9 aprile 1963. Attualmente è sacerdote nella Diocesi di Sulmona-Valva. Il 18 giugno 1996 ha difeso la Tesi Dottorale in Sacra Liturgia presso il Pontificio Istituto Liturgico Sant’Anselmo in Roma dal titolo: "Il Cardinale Ferdinando Antonelli e gli sviluppi della riforma liturgica dal 1948 al 1970", pubblicata in lingua francese, spagnola, inglese e prossimamente in lingua Polacca. Ha pubblicato numerosi articoli su riviste di liturgia. Dal dicembre 1996 è Officiale della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti.