In continuità con il primo e secondo volume, già pubblicati da Il Pozzo di Giacobbe anche quest'anno viene offerto un breve commento alle letture domenicali (anno liturgico A). L'intenzione è quella di presentare alcune chiavi esplicative che favoriscano una maggiore comprensione dei testi e alcuni spunti di riflessione. La brevità dei commenti è in qualche modo l'incipit di una riflessione che dalla lettura dovrebbe poi proseguire nel lettore. Leggere un testo, infatti, non è mai un'azione passiva: le parole di uno scritto incontrano la vita di chi legge, di chi queste parole le fa entrare dentro il proprio vissuto, la propria realtà e le fa proprie. La Parola di Dio ha bisogno di parole umane, parole che la esprimano, la rendano udibile, leggibile e parole che, nel divenire della consapevolezza e della comprensione umana, la comprendano e la presentino come una tavola imbandita su cui il Cibo-Parola si offre in tutta la sua pienezza di vita. Questo volume, come già quelli dedicati all'anno B e all'anno C, vuole quindi essere una piccola tavola dove ogni domenica il lettore può trovare un "condimento" alla Parola che la liturgia propone.
Non di solo pane vivrà l'uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio (Mt 4,4). Qualcuno una volta disse che la Parola di Dio più la si conosce, la si studia, più la si ama. Leggere e approfondire il testo biblico è un aspetto non secondario del cammino di fede e di preghiera. Questi commenti al Vangelo possono essere un aiuto prezioso per condurre la preghiera personale. Il libro raccoglie riflessioni sui Vangeli delle domeniche e delle solennità dell'Anno A.
Nove omelie inedite di don Tonino Bello, che risalgono agli anni in cui era ancora parroco e cominciava la sua grande corsa di pastore. Testi che hanno un duplice valore: testimoniano come i temi che egli avrebbe amato da vescovo già crescevano e si sviluppavano in lui fin dai tempi della sua vita presbiterale, così come l'impegno per i deboli di ogni genere; ma ci rivelano anche un linguaggio appassionato, che la trascrizione dalla viva voce ci restituisce in maniera folgorante. Queste parole, conservate grazie alla cura di una fedele, che le registrò ai tempi in cui furono pronunciate, oggi grazie alla sua disponibilità, oltre che all'attenzione del parroco attuale, e della Fondazione don Tonino Bello, sono restituiti al pubblico, divenendo un perfetto regalo per la meditazione quotidiana.
Il timore e la gioia sono due sentimenti, tra loro profondamente intrecciati, che fotografano l'animo dei credenti. La gioia di vedere Gesù ancora vivo, trasfigurato nella sua nuova vita, viaggia accanto alla paura che si tratti di un'illusione. Questi commenti alle letture domenicali dell'anno A accompagnano il lettore all'interno della grande scommessa della fede cristiana: credere nel Risorto. Una fede che significa scorgere delle tracce di vita non solo nelle gioie, ma anche nelle paure e nelle fatiche; affidarsi a Colui che può trarre il bene anche dal male. Credere che la Pasqua ha capovolto la realtà, ha proiettato un raggio di luce anche sulle tenebre più fitte, così che i nostri timori, che pure rimangono, siano meno potenti della gioia che ci è donata.
Proponiamo le più belle omelie del cardinale Angelo Comastri, scelte personalmente dall'autore. In tanti anni di predicazione in tutta Italia il Cardinale è amato, conosciuto e apprezzato da vescovi, parroci e tanti laici.
Severo (465 circa-538), patriarca di Antiochia dal 512 al 518, può essere considerato uno dei principali teologi di lingua greca vissuti tra V e il VI secolo. Nel 536 le dottrine di Severo furono dichiarate eretiche dal Sinodo di Costantinopoli, e l’imperatore Giustiniano stabilì che nessuno potesse né possedere né ricopiare le opere di Severo. Questa condanna portò alla perdita pressoché totale degli scritti di Severo in lingua originale. L’Omelia sulla Risurrezione (Omelia 77) riveste un’importanza fondamentale all’interno della produzione del patriarca antiocheno, poiché si tratta dell’unica omelia di Severo a essersi conservata interamente in greco, a fronte di centoventiquattro omelie, oltre a molte lettere ed opere teologiche e polemiche, conservate solo in traduzione siriaca. Sul modello delle Quaestiones ad Marinum di Eusebio di Cesarea, Severo cerca di risolvere alcune apparenti incongruenze contenute nel racconto evangelico della Risurrezione di Gesù (il momento in cui le donne andarono al sepolcro; la questione delle “quattro Marie”) e discute di altre questioni ad esse correlate (i “fratelli di Gesù”; il luogo dell’Ascensione). Vengono qui presentati il primo profilo in lingua italiana sulla vita, la cristologia e le opere di Severo, e l’Omelia 77 in prima traduzione italiana.
«È bello sapere che la prova ultima della bontà della fede sta nella sua capacità di trasmettere e custodire umanità, vita, pienezza di vita. Questo ci pone tutti serenamente e gioiosamente accanto a tante persone anche non credenti, che però hanno a cuore la vita e si appassionano per essa. Il Dio di Gesù è un Dio che ama la vita, che ama la libertà e la felicità dell’uomo. I miracoli ne sono il segno.
Questi commenti, pur senza pretesa, tentano di interpretare l’anelito di spiritualità e di trascendenza presente nelle domande degli uomini e delle donne di oggi».
Sommario
Premessa. TEMPO DI AVVENTO. Vegliare per crescere! Il convertirsi non è un comando, ma un’opportunità. Coltivare le domande. La crisi di Giuseppe, sposo di Maria. TEMPO DI NATALE. Notte di Natale: tre icone, tre grandi annunci. Affinare l’udito. Un modo nuovo di pensare. Amare e saper attendere. Gesù è venuto per turbarci. Gesù sceglie di stare con gli uomini. TEMPO DI QUARESIMA. Gesù fu realmente tentato! I discepoli sono smarriti! Gesù è il pozzo! L’uomo prima della religione! Gesù è contro la morte, ogni morte. Perché Gesù è pericoloso? TRIDUO PASQUALE. Il centro di Dio è l’uomo. La sofferenza non è un valore in sé! Credere che è possibile il cambiamento. TEMPO DI PASQUA. Verrà un mondo nuovo. Il dubbio come tensione creativa. Come cogliere i tempi e gli eventi? No a una fede bavaglio! Una fede creativa! Lasciarsi amare! Andare per imparare. Lasciarsi incendiare dallo Spirito! TEMPO ORDINARIO. Quando si è «battezzati»? Il cambiamento nasce dal basso, dagli ultimi. Le beatitudini: perché l’uomo non è felice? La Chiesa è per il mondo. La nuova giustizia è guarire il cuore! Amare il nemico non è un atto di benevolenza. Un Dio diverso. Il rischio del credere nel miracolismo. Perché Gesù chiama i peccatori? Consolare o guarire? La Chiesa non dovrebbe cercare il consenso. La famiglia è sempre un valore? La meraviglia di Gesù. Saper pensare. Più umani. Dio è il tesoro. L’uomo: un essere di fame! La Chiesa nella tempesta! Gesù impara da una donna. Gesù alla ricerca della sua identità. Come pensa Dio? Saper scuotere! Il perdono è buonismo? Oltre la giustizia! Quando si è figli di Dio? Una Chiesa profetica! Non si può andare alla festa se non si è felici! A chi obbedire? Perché amare? Non maestri ma discepoli. Lavorare per il futuro. Il coraggio di essere creativi. Amare è credere. FESTE E SOLENNITÀ DURANTE L’ANNO LITURGICO. La flessibilità di Maria. La profezia non è appannaggio dei giovani. Il coraggio di Giuseppe. Vivere trinitariamente. Un Dio che vuole stare con gli uomini. Maria donna di coraggio. I santi: briciole di Dio sulla terra.
Di domenica in domenica il Risorto dà appuntamento ai suoi: il suo vangelo li raggiunge nelle loro fatiche, nei loro dubbi e nelle loro speranze. La sua Parola è una realtà viva: domanda di essere accolta e messa in pratica, oggi. È questa la vera fatica del credente: tenere sempre il cuore aperto, lasciarsi interpellare, disposto alla conversione. Le preghiere di questo libro nascono da questo ascolto, ascolto personale e ascolto condiviso con altri cristiani. Le loro reazioni e le loro esperienze sono il terreno fecondo in cui sono nate. Non intendono "coprire" la Parola, cioè sovrapporsi ad essa, ma casomai destare una risposta che parte dalle labbra per investire l'esistenza. Dall'ascolto, dunque, del vangelo della liturgia domenicale sorge il dialogo orante con il Tu che nella Scrittura torna a parlare a noi, per rispondere agli interrogativi e ai problemi che punteggiano la nostra vita quotidiana.
L'autrice offre spunti, approfondimenti e riflessioni sulle pagine del Vangelo di Matteo proclamato nelle domeniche e feste dell'anno A. Con sapienza, offre orizzonti di speranza sul modo di vivere odierno, sempre alla luce della Parola di Dio. Al termine di ogni commento, l'autrice propone una preghiera che riflette la sua profonda frequentazione delle Scritture.
Il dolore per la morte di una persona cara è una delle esperienze più decisive nella vita, preludio e anticipo della morte che tutti affronteremo. In Cristo risorto questo male è diventato un passaggio, l’incontro decisivo con Colui che ci ha amati per primo, il Padre delle misericordie. La comunione con Lui, infatti, ci permette di vivere le esperienze della vita quotidiana – con le sue gioie ma anche le fatiche e le tante piccole/grandi morti di ogni giorno – come un incontro con il Signore e con i fratelli e come una palestra per crescere nella capacità di amare gratuitamente. Questo è ciò che realizza lo Spirito santo in noi, se accogliamo docilmente la sua azione. Proprio per questo san Giovanni Crisostomo in questa bellissima omelia, per la prima volta tradotta in italiano, può dire: dov’è Cristo, lì c’è il paradiso.
Si dirige a chi desidera nutrire la propria vita spirituale, ad appassionati di letture patristiche, a coloro che desiderano affrontare nella fede l’esperienza del lutto. Teste semplice accessibile a ogni persona.
Notizie sull’autore:
È un Padre della Chiesa e teologo del IV secolo. È stato Patriarca di Costantinopoli (l’odierna Istanbul, in Turchia). Venne deposto come vescovo della città ed esiliato per l’ostilità di alcuni membri dell’alta società e in particolare della corte imperiale. Severe, infatti, sono le sue omelie contro vizi, le tiepidezze e gli ecclesiastici troppo attaccati alle ricchezze. Il soprannome di Crisostomo, cioè, “bocca d'oro”, gli venne dato per la sua straordinaria eloquenza. È considerato, infatti, uno dei migliori oratori cristiani di tutti i tempi. È sepolto nella Basilica di San Pietro in Vaticano.
Nell’ampio panorama degli scritti basiliani, le Omelie diverse rappresentano un importante esempio di quel genere di omiletica morale verso la quale anche gli altri Padri Cappadoci mostrarono sempre un vivo interesse. Nel volume si intende proporre la traduzione con le note dei discorsi genuini di Basilio (eccetto le omelie agiografiche, già pubblicate nel vol. 147 della presente Collana, il Panegirico per il martire Barlaam, non autentico, e il Discorso ai giovani, che esula per vari motivi dal resto della raccolta). I diciotto discorsi, che attestano ed esemplificano nel modo migliore la reale e costante attività di predicazione da parte del grande vescovo di Cesarea, offrono un ricchissimo quadro storico-culturale, fondamentale per la comprensione dell’ambiente e della società cappadoce del secolo IV d.C.: precetti ed esortazioni a pratiche di vita cristiana, condanna delle ricchezze, elogi della povertà, biasimo del vizio ed encomio della virtù sono soltanto un fugace abbozzo della numerosità di spunti che questi testi continuano a fornire anche a distanza dei tanti secoli che da essi ci separano.
Le 100 omelie più belle di Benedetto XVI, divise per argomenti con indice omiletico. In aggiunta numerosi discorsi del Santo Padre (Ratisbona, Sapienza, ONU, Dimissioni, Declaratio).
Elegante veste tipografica