
Il presente lavoro si propone, approfondendo aspetti importanti e poco noti della tradizione storico-liturgica occidentale, di recare un contributo scientifico per una migliore comprensione e valorizzazione del senso teologico e dello spirito originario dei vari momenti della giornata ecclesiale, fondamentali per la preghiera pubblica della Chiesa.
In tutte le liturgie, in Oriente come in Occidente, la Chiesa antica ha manifestato il significato che essa attribuiva a questi momenti, considerati ore gemelle del suo ufficio, sia nei testi biblici da essa scelti, sia nei testi eucologici e poetici appositamente da essa composti per dare espressione alla sua preghiera all'inizio, durante e alla fine della giornata. In questo studio abbiamo inteso restringere il nostro diretto interesse alle sole liturgie occidentali, dando, prima di tutto, al lettore una panoramica storica delle particolari eucologie e diversi sviluppi in seno alle varie aree ecclesiali.
Questo, in particolare, perché la riforma voluta dal Vaticano II mirava alla revisione dei testi e della struttura in uso presso la Chiesa romana, per cui la nuova Liturgia Horarum è il frutto di un plurisecolare, svariato e ricco cammino fatto dalle diverse Chiese locali in Occidente. Ignorare il passato, le fonti e le esigenze di questa storia, significa sradicare dalle sue più profonde radici una perla della preghiera cristiana, oggi in nostro possesso.
Questo libro è frutto di un lavoro di raccolta di dati e studi, ancora mai ordinati in una monografia unitaria, sul Crocifisso delle Stimmate di Santa Caterina, così importante per la città di Siena, non solo perché fa parte delle poche Croci sagomate dipinte del sec. XII, ma soprattutto perché legato in modo unico alla vita della santa senese. Nella prima parte è presentato un approfondimento del legame tra questo Crocifisso e la vita della santa, dato che, proprio mentre pregava di fronte a questa immagine, Caterina ricevette nel suo corpo i segni della Passione di Cristo. La seconda parte espone l'origine e l'iconografia delle Croci dipinte con il Cristo vivo che caratterizzano il periodo medievale dei sec. XI-XIII e, in particolare, la specificità del Crocifisso delle Stimmate, ricostruendo alcune ipotesi attributive. La terza parte accoglie un contributo del maestro Giovanni Mezzalira sull'iconografia sacra della Croce. Il volume comprende anche un inserto sull'ultimo intervento di restauro del 2021.
La liturgia, centro della vita cristiana, è anche il cuore pulsante della nuova edizione, rivista e aggiornata del libro di Aurelio Porfiri, Abisso di luce. La liturgia attraverso gli scritti di Divo Barsotti. Queste pagine offrono un viaggio profondo e ispirato nella visione liturgica del sacerdote e mistico Divo Barsotti, figura cardine della spiritualità contemporanea. Attraverso un'analisi sapiente e meditativa, Porfiri esplora l'essenza della liturgia come luogo privilegiato di bellezza e della comunione con Cristo che culmina nel Sacramento eucaristico.
Il volume affronta una domanda antica e sempre attuale: il Risorto ha incontrato sua Madre? E quando? Siccome nei Vangeli e nel resto del NT non si fa alcun cenno a un episodio del genere, fin dall'antichità, i vangeli apocrifi e, in seguito anche alcuni Padri della Chiesa hanno ritenuto che la prima apparizione del Risorto sia stata destinata proprio alla Madre. Attraverso lo studio dell'antico rito popolare della 'Ncrinata (o Affrontata), l'autore offre una lettura equilibrata che valorizza la pietà popolare senza cedere né a un'accettazione acritica né a un rifiuto radicale.
In questo XXI volume della collana Catechesi in immagini, Mons. Raffaello Martinelli approfondisce con chiarezza e competenza la parte centrale della Santa Messa - la Liturgia Eucaristica, i Riti di Comunione e quelli Conclusivi - attraverso un metodo originale che unisce testo e immagini in slides PowerPoint, rendendo l'opera uno strumento prezioso e dinamico per la catechesi.
Nel XXIII volume della collana Catechesi in immagini mons. Mons. Martinelli approfondisce il significato degli oggetti sacri nella liturgia, presentandoli come segni visibili del Mistero. Un percorso catechetico che unisce testo e immagini in slides PowerPoint, per riscoprire il valore simbolico e spirituale di ciò che accompagna la celebrazione eucaristica.
Una novena a san Carlo Acutis per conoscerlo meglio, imitarlo e pregarlo affinché interceda per noi presso Dio Padre e ci ottenga le grazie di cui abbiamo bisogno e, soprattutto, la grazia della santità, della gioia, dell'amore per tutti e per tutte le creature.
In questo libro O'Loughlin libera l'eucaristia dallo spazio chiuso dei tabernacoli. E la libera anche dai polverosi scaffali delle biblioteche, là dove è stata a lungo confinata dai teologi. Mantenendosi sempre rispettoso, riesce a collocare il corpo di Cristo sulla mensa delle nostre case, perché possiamo condividerlo in particolare con quanti vivono in situazioni svantaggiate o di rifiuto. L'eucaristia non è infatti un oggetto, men che meno un oggetto statico di adorazione, bensì un evento di ringraziamento senza tempo, un banchetto imbandito dal Dio di Gesù al quale ognuno può trovare posto: lo impongono questioni di giustizia. Questa meditazione ci nutre e ci ricorda con la sua freschezza che è il popolo di Dio ad essere chiamato a celebrare il proprio mistero di fede. Eucaristia è dunque un verbo, più che un nome: è l'azione semplice e potente di "condividere un pezzo di pane". O'Loughlin ce ne illustra le implicazioni dirette per tanti aspetti della nostra vita: dalla costruzione di una comunità alla giustizia alimentare. È prendersi cura l'uno dell'altro e accogliere gli altri alla stessa mensa come fratelli e sorelle.
Cantare e pregare sono forse le due azioni più antiche. Rappresentano gli abissi della nostra preistoria che, in un cammino rituale, religioso, sociale e culturale, tecnico e biologico arrivano a noi esprimendo i più lontani punti di vista che ogni lingua mette in evidenza, di cui ne racconta una certa realtà propriamente soggettiva. Questo testo nasce con l'intento di riportare alla luce alcune tracce di queste oscure origini rituali incentrate sulla parola, sul canto e sulla danza, sul ricordo e sul racconto, interrogando le più diverse competenze testimoni di periodi storici e preistorici molto lontani tra loro.
La risposta di Simon Pietro: «Ti voglio bene» alla domanda di Gesù risorto: «Mi ami?» restituisce forza allo spirito umano, illumina, conforta e rafforza la fede e la trasforma in fiducioso abbandono all'amore che ci precede. Anche la chiesa, che è madre, sull'esempio di Maria, vuole donare nella celebrazione del mistero pasquale quella gioia interiore che è vera forza.
Maria è parte del mistero di Cristo. Lo hanno compreso le prime comunità cristiane e l'hanno celebrata, chiamandola beata! La beatitudine della Madre del Signore sta tutta nell'aver creduto, divenendo matrice di salvezza per ogni generazione. La sua memoria ha infatti permeato le tradizioni oranti di Oriente e Occidente, come si descrive nei nove Capitoli di questo libro. I primi secoli testimoniano le fonti della pietà mariana (Capitolo I), approfondita in epoca patristica come attestato dall'omiletica mariana orientale dei secoli IV-V (Capitolo II) e dalla portata mariana del Natale in Occidente nella tarda antichità e primo Medioevo (Capitolo III). Sono poi le feste in onore di Maria a maturare, nei secoli V-VIII, la venerazione per la Madre di Dio nelle Chiese orientali e occidentali (Capitolo IV). La pietà liturgico-mariana si arricchisce nei secoli VIII-XI (Capitolo V), mentre nei secoli XII-XV sorgono in Occidente altre feste mariane e fiorisce rigogliosa la pietà mariana non liturgica (Capitolo VI). Il percorso continua con le feste mariane dei libri liturgici tridentini e gli sviluppi del Calendario romano nei secoli XVI-XX, senza dimenticare pie pratiche e devozioni (Capitolo VII). Il rinnovamento del Concilio Vaticano II ha riguardato anche la memoria di Maria nell'anno liturgico e nell'odierno Calendario romano, come le particolarità mariane delle altre liturgie occidentali, l'ambrosiana e l'ispano-mozarabica (Capitolo VIII). Anche la pietà popolare mariana, ereditata da secoli, è chiamata al rinnovamento alla luce della liturgia, con la quale deve armonizzarsi (Capitolo IX).
Questo volume costituisce un bel testo sulla preghiera cristiana, letta e vissuta basandosi sul fondamento sicuro della Parola. Punto di partenza del libro è l'analisi della preghiera di Gesù, fatta alla luce in particolare dei testi del Vangelo di Luca. Ciò che mi sembra particolarmente interessante è la proposta di una lettura cristiana dell'Antico Testamento che arriva ai Salmi partendo sempre dalla figura di Gesù e da una forte riflessione sulla sua preghiera, letta con attenzione a partire dai testi evangelici. La frase di Gesù che dà il titolo al libro, Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito (Lc 23,46), è una chiara eco del testo del Sal 31,6.