Lo studio della scienza liturgica si avvale, come è logico, di fonti assai diverse e prima di poter utilizzare per i propri approfondimenti i libri nati con lo scopo di guidare la celebrazione, deve necessariamente fare ricorso a fonti non liturgiche, consegnateci da chi ci ha preceduto nel cammino della fede.
E' davvero molto bello e proficuo potersi accostare a quanto i cristiani sai primi secoli ci hanno lasciato: scrivevano a favore dei propri contemporanei, senza sospettare, forse, di quanto oggi ci sentiamo loro servitori. Grazie a questi scritti possiamo ricostruire, almeno in parte, la prassi celebrativa di quelle comunità cristiane e anche il clima vi che si respirava.Il presente volume vuole essere un tentativo di aiutare chiunque si accosti agli studi liturgici ad avere a portata di mano buona parte di questa tradizione antica. Ovviamente non si rivolge solo a chi studia liturgia, ma a tutti coloro che sono in qualche modo incuriositi dalla prassi delle primitive comunità cristiane e desiderano accedere direttamente alle fonti. La selezione dei testi scelti per comporre il volume è stata fatta sulla base dell’esperienza docente e di ricerca; si tratta di testi che assai frequentemente vengono citati nei diversi corsi degli studi della Licenza in Liturgia, quando si accostano le celebrazioni da un punto di vista Storico. (dall'Introduzione)
Pubblicato in collaborazione con la Pontificia Università delle Santa Croce
curatore: Prof. Giovanni Zaccaria
in collaborazione con il Prof. Jeronimo Leal
In ogni domenica e in ogni festa dell'anno liturgico, ai credenti e proposta una pagina di Vangelo. Con un ciclo che si ripete ogni tre anni: nel primo (anno A) la prevalenza dei brani è tratta da Matteo, nel secondo (anno B) da Marco e nel terzo (anno C) da Luca, mentre Giovanni e gli Atti degli Apostoli sono utilizzati in tutti e tre gli anni.
Queste pagine evangeliche hanno ispirato, come poche altre, la storia dell'arte. Non solo l'arte sacra, ma anche quella nata con altri intenti; l'arte antica e quella contemporanea; l'arte che abita nelle chiese e nei musei e quella che preferisce i muri delle città; arte dei pittori e degli scultori, degli illustratori, dei grafici e dei fotografi; l'arte firmata e quella anonima di un disegno infantile...
Attingendo a questo straordinario deposito di immagini e di simboli, l'autore propone, per ogni domenica e per le festività dell'anno, una lettura che mette in rilievo aspetti inattesi e tuttavia fondamentali della storia Sacra.
In questo volume, dedicato all'Anno A nella trilogia "colori del cielo”, oltre cento opere ci introducono, cosi, alla comprensione e all'ascolto dei testi evangelici.
Baciare qualcuno, baciare un oggetto, abbracciarsi e darsi un bacio sono riti che accompagnano il vivere di ogni persona.
Un bacio custodisci tesori di affetto, amicizia, appartenenza. Un bacio racconta di prossimità e riconciliazione, di intimità e venerazione, tenendo insieme un massimo di sensualità e un massimo di eccedenza.
Baciare significa vivere pienamente, nutrire i legami e celebrare la fede nel Signore Risorto con le parole e i gesti della liturgia.
Dall'esperienza di vita e di fede di una coppia, Roberta Carpenè e Marco tezza, nasce la preghiera; anzi, una novena, cioè nove tempi di preghiera, per nove giorni consecutivi. Le pagine qui presentate sanno di freschezza: la verità di una vita vissuta come tante altre coppie, con le loro prove e le loro attese, le loro speranze e le loro gioie, tutto vissuto alla luce della parola di Dio. Roberta e Marco ci propongono queste riflessioni per alimentare la nostra devozione e sostenere la nostra preghiera, e per testimoniare che esiste un modo " a due" di seguire Gesù, che gli sposi cristiani devono vivere. Credo che il pregio di questa proposta sia di condurci oltre le immagini oleografiche della Santa famiglia, e di aiutarci a respirare quell'atmosfera di fede e di servizio a Dio che alimentava Maria e Giuseppe, la prima coppia cristiana, e che sgorga dal loro Figlio. Tutto questo in modo molto concreto, senza spiritualizzazioni illusorie o retorica ecclesiastica, ma nella robustezza della casa fondata sulla roccia e nella fiducia nella divina provvidenza.
Non perdiamo la Parola: vuol dire chiedersi che posto prende la Parola nelle parole della propria vita; se diventa reale, se diventa vita. Non perdiamo la Parola: occorre fermarsi per chiedersi se ci si ricorda che ogni giorno c'è una Parola che merita di essere ascoltata. Non perdiamo la Parola: una parola interiore, che risuoni dentro, nella serenità, nella pace. Urgente per ogni cristiano è "Non perdere la Parola", per ritrovare originalità e freschezza spirituale. Per guardare dentro la Parola di Dio e ritrovare il proprio volto più autentico.
Spesso recitiamo il Padre Nostro così in fretta e cosi distrattamente da non meritare più il titolo di oranti. Invece sarebbe necessario pronunciare con tutta calma le singole parole, penetrarle, meditarle e approfondirne il ricco significato. Questo testo, ci offre un'ulteriore guida per poter apprezzare l'infinita ricchezza e profondità di questa preghiera che Gesù ci ha consegnato, aiutandoci così a farla sempre più consapevolmente nostra e a nutrire ulteriormente la nostra vita di fede.
Il commento di Papa Francesco al Vangelo di Matteo che si legge durante l'anno liturgico A. Con la brevità sapiente che lo contraddistingue, il pontefice spiega il senso profondo della parola evangelica mostrandone tutta la forza e profezia per il tempo in cui viviamo.
Per ogni giorno feriale del tempo ordinario dispari, il vescovo di Tortona, già maestro delle cerimonie liturgiche del Papa offre una meditazione sulla 1a lettura e il vangelo della messa del giorno. Commenti che scaturiscono dalla preghiera e conducono alla vita in Cristo. Un valido sussidio per la preghiera personale e per chi prepara le omeliie.
I commenti di padre Ermes Ronchi per ogni domenica dell'anno: da leggere personalmente, da commentare in famiglia, con cui pregare perché la nostra festa non sia vuota ma colma della tenerezza di Cristo. "Io credo nella buona notizia di Isaia, Giovanni, Gesù. Lo credo non per un vacuo ottimismo. Il cristiano non è un ottimista, è uno che ha speranza. L'ottimista tra due ipotesi sceglie quella positiva. Io scelgo il Regno per un atto di speranza: perché Dio si è impegnato con noi, con un intreccio così scandaloso con la nostra carne da arrivare fino alla morte di croce".
I Salmi costituiscono un ricco patrimonio di preghiera, un forte grido a Dio nel dolore quando ci si trova in situazioni di pericolo o di grande difficoltà. Sempre più le parrocchie, i gruppi di spiritualità e apostolici, i gruppi giovanili, le famiglie e singoli cristiani apprezzano la ricchezza dei salmi nella preghiera delle Ore, soprattutto quella delle Lodi e dei Vespri. Tuttavia non sempre è facile sintonizzarsi con essi, per applicarli al mistero di Cristo e alla vita cristiana, in particolare per cogliere la ricchezza spirituale e mistagogica che è presente nella celebrazione eucaristica. è necessario guidare «a comprendere i salmi in senso cristiano, in modo da condurli a poco a poco a gustare e a praticare sempre più la preghiera della Chiesa» e attraverso di essi crescere nella partecipazione al Mistero Eucaristico.
L'autore, esperto e pratico di liturgia, presenta in un modo nuovo i gesti, i segni e la ritualità della terza edizione del Messale in lingua italiana che dall'Avvento 2022 è obbligatorio per tutte le comunità. I Vescovi italiani, nella presentazione del Messale, affermano: «Riscopriamo insieme la bellezza e la forza del celebrare cristiano, impariamo il suo linguaggio - gesti e parole...». La "pandemia liturgica", cioè l'esagerata creatività che ha snaturato il rito della messa sui social, richiede una nuova ricomprensione della liturgia. L'Autore con un linguaggio semplice e diretto aiuta con questa nuova e simpatica proposta la lettura e la ricomprensione dei segni, dei gesti e del rito della messa, così che chi prepara e anima le celebrazioni possa averne una conoscenza sempre più intensa. La liturgia è allora realtà viva: vissuta profondamente fa vivere pienamente, afferra la vita, la plasma, la trasforma.
L’estrema luminosità del Mistero eucaristico e la sua importanza per la vita della Chiesa, si manifesta nella celebrazione. Il presente volume si propone di indagare la celebrazione eucaristica sotto il profilo teologico-liturgico, prendendone in esame lo sviluppo storico ma anche, e sopratutto, la comprensione teologica delle diverse parti. Non manca uno studio, nella seconda parte del trattato, della concelebrazione e del culto eucaristico fuori della Messa.
La trattazione riguarda il Rito romano. Punto di riferimento continuo è pertanto il Missale Romanum nella sua ultima edizione tipica. L’oggetto di studio non è propriamente il libro in se stesso, ma la Messa in quanto viene celebrata, donde l’attenzione particolare al libro liturgico, ma sempre in vista della realtà della celebrazione.
Antonio Miralles, nato ad Alicante (Spagna) nel 1941, è stato ordinato Presbitero nel 1965, incardinato nella Prelatura della Santa Croce e Opus Dei. Già Direttore dell’Istituto di Liturgia della Pontificia Università della Santa Croce (Roma), è Professore emerito di Teologia dei sacramenti della medesima Università. È stato Consultore della Congregazione per la Dottrina della Fede e della Congregazione per il Clero. È autore di decine di articoli e contributi, e di diversi volumi.