Il libro, edizione completamente rinnovata rispetto alla precedente, presenta alcune linee guida dell'insegnamento di Giovanni Paolo II. Viene innanzi tutto messa in primo piano la visione antropologica: centrale per Giovanni Paolo II è la questione dell'uomo e del suo destino, e l'importanza della cultura come mezzo di crescita "umana". Alla visione antropologica corrisponde la proposta cristiana del mistero di Cristo come unica risposta in grado di dare un senso, un significato all'uomo contemporaneo. La centralità dell'uomo nel pensiero di Giovanni Paolo II si coniuga poi con la necessità della missione e con l'importanza della dottrina sociale. Il libro è chiuso da una breve antologia di testi.
La città di Roma ha rappresentato una delle presenze più significative all'interno del percorso di vita di Giovanni Paolo Il: dagli anni della formazione di Karol Wojtyla presso 1'Angelicum (1946-1948) fino alla partecipazione al Concilio Vaticano 11, dalla elezione al pontificato fino alla sua morte. Durante gli anni del suo pontificato la missione pastorale di Giovanni Paolo II ci racconta la sua città e la sua chiesa attraverso le oltre trecento visite alle parrocchie romane all'incontro con la comunità ebraica; attraverso la ricorrenze tradizionali della chiesa. La storia dell'incontro del pontefice con Roma viene raccontata in questo volume con foto, cimeli e documenti e brani dei suoi scritti e dei suoi discorsi.
Caroline Pigozzi riuscì ad avere dal Santo Padre in persona il permesso di affiancarlo per lunghi periodi. E così scoprì in che modo trascorreva le giornate Giovanni Paolo II, chi erano i suoi visitatori e i suoi amici, poté "entrare nel romanzo della sua vita". Nulla è sfuggito a questa osservatrice, che ha conosciuto la "cerchia polacca" di Wojtyla, le persone care e fidate di cui lui si circondava, che ha parlato con gli uomini che vegliavano sulla fragile salute del Pontefice, e che si è recata in Polonia a incontrare i vecchi amici del seminario e sulle montagne della Valle d'Aosta dove il Papa amava passeggiare. Da questa esperienza è nato un libro che svela il mondo intimo e segreto di un grande protagonista del nostro tempo.
Il volume raccoglie scritti e interviste di Leonardo Boff sul nuovo Papa e sulle questioni aperte nella Chiesa, prime fra tutte il dialogo interreligioso e il primato della Chiesa di Roma teorizzato da Ratzinger, i diritti degli omosessuali, l'esclusione delle donne dal magistero, la condanna della Teologia della liberazione, la lotta al relativismo. Boff interviene in particolare a difesa della Chiesa dei poveri e degli ultimi, che ha nella Teologia della liberazione in America Latina un punto di riferimento largo e profondo. Boff parla anche del rapporto con Ratzinger nel corso del processo che lo portò alla condanna al "silenzio ossequioso" per relativismo e, successivamente, a lasciare l'abito talare.
Il libretto invita a "mettersi in ascolto orante" del programma di vita che ci ha lasciato Papa Wojtyla, nel capitolo "Ripartire da Cristo" della "Novo millennio ineunte". Per ogni capitolo sono proposti due momenti: il momento dell'Ascolto, costituito da un brano di Giovanni Paolo II; il momento della Risposta alla parola ascoltata, mediante una breve traccia di meditazione per stimolare l'applicazione alla vita. A conclusione, una preghiera.
La sera del 23 giugno 1858 a Bologna la polizia bussò alla porta della casa di Momolo Mortara, rispettato mercante ebreo. Lo scopo: farsi consegnare il figlio Edgardo di sei anni. Il motivo: all'Inquisitore di Bologna risultava che il bambino fosse stato segretamente battezzato e la legge dello Stato pontificio non tollerava che un bambino cristiano crescesse all'interno di una famiglia ebrea. Tra le proteste della famiglia, Edgardo iniziò un lungo viaggio verso Roma per diventare un buon cattolico. Ma la vicenda (e il suo seguito) non riguardò solo la famiglia Mortara. Mobilitò l'opinione pubblica liberale, indignò le comunità ebrariche, provocò l'entrata in scena del papa Pio IX stesso e finì per influenzare addirittura la storia d'Italia...
Un'enciclopedia sui Papi di questi duemila anni.
Pio V rimane uno dei grandi problemi della storia della Chiesa: osannato da alcuni, molto discusso da altri per i suoi trascorsi come Grande Inquisitore e i suoi rigidi metodi di governo, mai abbandonati anche negli anni del pontificato. In occasione del quinto centenario della nascita, alcuni dei più noti studiosi della storia del XVI secolo affrontano i diversi aspetti della sua vicenda umana, religiosa e politica, studiando gli anni della formazione domenicana, i contesti in cui agì, la sua attività come pontefice e realizzatore del Concilio di Trento.
Già nella tarda serata del 2 aprile 2005, poco dopo che si era diffusa la notizia della morte di Karol Wojtyla, una voce ha cominciato a girare tra i fedeli: Giovanni Paolo II non era stato solo un grande papa, ma era soprattutto un santo: Santo per la eroicità con cui ha affrontato il calvario della malattia, ma soprattutto per le guarigioni e i miracoli compiuti già in vita. Ai funerali di papa Wojtyla questa voce è diventata un grido: ''Santo subito''. L'inchiesta più completa con testimonianze, documenti, fonti inedite - esamina accuratamente le guarigioni inspiegabili e gli eventi prodigiosi attribuiti a Karol Wojtyla, sia in vita sia dopo la sua scomparsa, per fare luce sui miracoli di Giovanni Paolo II e contribuire così al riconoscimento di quella santità che tutti già acclamano.