Islàm: una delle religioni maggiori del mondo, profondamente radicata sui cinque continenti e da quattordici secoli sulla scena mondiale con ruolo da protagonista. Dunque una realtà antica e lontana, ma da tempo divenuta per noi vicina, incombente. E a volte inquietante. Queste poche pagine aiutano a capire: la storia dell'Islàm, a partire dal suo fondatore; i principi in cui i musulmani credono; la loro presenza in Italia: dove, quando, perché; come convivere, cristiani e musulmani insieme.
La Baghdad dei califfi, celebre per le scintillanti storie delle Mille e una notte, nell'anno 922 fu teatro di una sanguinosa tragedia: il processo e la messa a morte di al-Husayn ibn Mansùr Al-Hallàj. Personaggio straordinario e complesso, Al-Hallàj può essere considerato non solo uno dei massimi mistici dell'Islam, ma anche uno dei suoi pensatori più sublimi. Ammirato per la sua eloquenza, per l'infaticabile ascesi, per i miracoli sbalorditivi, fu odiato da tutti coloro che vedevano nella sua predicazione una minaccia all'ordine costituito. Fu per questo che funzionari di corte e dottori della legge, si adoperarono affinché il califfo ne sentenziasse la morte. Al-Hallàj fu crocifisso al termine di un supplizio particolarmente crudele. Anche nella morte, quindi, continuò a incarnare il modello di Gesù, che aveva segnato tutta la sua esperienza spirituale. Il Cristo di cui seguì le tracce è quello del Corano e della tradizione islamica, per molti aspetti diverso da quello che i cristiani hanno imparato a conoscere, ma per i musulmani la somiglianza tra le due figure è tanto intensa da portarli a considerare al-Hallàj un vero e proprio "Cristo dell'Islam". Questo volume riunisce tutti gli scritti sicuramente attribuibili ad al-Hallàj: un Canzoniere, che raccoglie le sue poesie mistiche; il Libro dei Tawàsin, opera sfavillante di intuizioni sul mistero dell'identità fra l'uomo e Dio, e infine i Detti ispirati, sentenze in cui Dio parla agli uomini per indicare loro la via dello spirito.
"Capire l'Islam" costituisce una succinta e accessibile introduzione a una delle grandi tradizioni religiose e culturali del mondo. II libro è organizzato intorno a nove temi chiave: le origini e lo sviluppo storico, gli aspetti del divino, i testi sacri, le persone sacre, i principi etici, gli spazi sacri, il tempo sacro, la morte e l'aldilà, la società e la religione. Ciascuno di questi temi è arricchito con citazioni oppure con riassunti di testi storici, accompagnati da un commento d'autore che spiega il significato di ciascun testo o lo colloca nel suo contesto. Più specificamente, gli argomenti trattati in questo libro comprendono: il Profeta e i suoi insegnamenti; il Corano, lo "Hadith" e la "sharia"; la storia dell'impero islamico; le "madrasa" e il jihad; l'Islam sciita e sunnita; i "Cinque Pilastri"; l'arte e la religione; la Mecca, le moschee e i "mihrab"; gli angeli, i "jinn" e le figure oggetto di venerazione; il nazionalismo secolare e il revival dell'Islam.
Nell'universo interculturale contemporaneo si spalancano minacciosi panorami di scontri di civiltà e si rafforzano pericolosi meccanismi di difesa della propria identità. Mai come oggi l'Occidente si sente minacciato dai vari fondamentalismi e troppo facilmente riduce la complessità dell'Islam a quella di una piatta categoria aggressiva. Ecco allora che un volume sulla religione dell'Islam - da Maometto fino alle nuove spiritualità islamiche di oggi - è strumento prezioso di conoscenza dell'altro.
Il 2 novembre 2004 un olandese di origine marocchina uccide nel pieno centro di Amsterdam con un coltello e in nome del Corano il regista Theo Van Gogh. Era "colpevole" - lui e la sceneggiatrice somala Ayaan Hirsi Ali - di aver girato un film ritenuto blasfemo per l'Islam. Per Buruma è un brutale punto di svolta che segna la crisi di un modello di integrazione - il multiculturalismo - in un Paese che vantava di essere un bastione della tolleranza, che aveva accolto turchi, marocchini, siriani, iraniani, egiziani, cinesi. Dopo quel gesto la crisi politica e identitaria è stata gravissima e ha dato voce a chi urlava che l'Islam è "una religione arretrata", i musulmani "un popolo di bruti", e che non è tollerabile accettare una cultura che tramanda pratiche inaccettabili e violenze. Ma è possibile azzerare le culture di provenienza costringendo gli immigrati ad adeguarsi agli standard culturali occidentali in una sorta di integrazione forzata? Secondo Ian Buruma, tutto ciò è impossibile. E questa presa di posizione è all'origine di uno scontro tra intellettuali di diversa estrazione che ha preso toni di dimenticata durezza. Ma che la lettura di questo libro può collocare nella giusta prospettiva.
Lo scontro di civiltà affonda le sue radici nel passato. Un giorno della primavera del 638 il patriarca ortodosso di Gerusalemme definì la presenza del califfo musulmano nella chiesa del Santo Sepolcro "un abominio agli occhi di Dio". Inizia qui questa storia di odio tra cristiani e musulmani, raccontata in maniera appassionante da Andrew Wheatcroft. Un odio alimentato nel corso dei secoli attraverso discorsi e testi letterari, dipinti, e oggi con giornali e internet. Una lunga e drammatica storia che pesa sui presente e che è bene conoscere per evitare il peggio nel futuro.
Cos'è il jihad e qual è il suo significato? Ma soprattutto in quale accezione e perché è stato evocato nel corso della millenaria storia dell'islam e continua a essere utilizzato anche oggi? David Cook risponde a queste domande ripercorrendo storicamente i testi fondamentali che da Maometto a al-Qaeda menzionano il jihad, offrendo un'analisi unica per completezza di informazione, per numero di fonti considerate e per capacità di sintesi. Il libro ha tre grandi vantaggi sugli altri saggi apparsi sull'argomento soprattutto dopo l'11 settembre: la chiarezza che origina da un diretto riferimento alle fonti testuali e che "pesa" tendenze e divergenze fra interpretazioni sul tema tramite ciò che materialmente tali fonti riportano; la semplicità data da una linea interpretativa forte, esplicitata fin dall'inizio e che ha l'indubbio merito di accompagnare il lettore non specialista con mano ferma in complessi capitoli della storia musulmana; infine la completezza, determinata dalla scelta di affrontare oltre millequattrocento anni di storia, occupandosi del jihad dalle origini fino ai giorni nostri. Il jihad che emerge nell'indagine di Cook ha un significato soprattutto bellicoso, pur nella molteplicità delle interpretazioni che nel corso del tempo hanno cercato di darne un significato più spirituale o irenico, a testimonianza di una molteplicità e varietà di interpretazioni che accompagna tutta la storia dell'islam
Nonostante crociate e guerricciole, scorrerie di pirati, saccheggi e tratta di schiavi, nonostante Lepanto e l'assedio di Vienna, la verità è che con l'Islam abbiamo sempre commerciato bene e avuto, in sostanza, buoni rapporti. In tempi diversi si è sovrapposto un malinteso, dagli esiti spaventosi per l'una e l'altra parte. È la tesi originale di Franco Cardini. (Mario Baudino, "La Stampa") Franco Cardini è docente di Storia medievale all'Università di Firenze.
Un'ottica eurocentrica e coloniale vizia il nostro sguardo di occidentali, inducendoci ad accostare i popoli islamici con categorie falsate dal pregiudizio. Chiara, densa di riflessioni e argomentazioni, questa prima storia sistematica dei musulmani, raccontata alla luce delle loro tradizioni e della loro evoluzione politica e sociale, è uno strumento prezioso per avvicinare una realtà spesso percepita come ostile.
L'Autore ripercorre la vicenda del mondo musulmano nel suo sviluppo storico: dalla tradizione orale al Corano, dall'affermazione della politica del califfato alle grandi stagioni della cultura scientifica e filosofica.
Spesso i media danno spazio a notizie riguardanti il mondo islamico. Altrettanto spesso, però, si limitano a parlare del fondamentalismo islamico, impedendo così a chi non è musulmano una vera comprensione della natura dell'islamismo. Questo breve saggio rappresenta una prima introduzione all'argomento, di cui evidenzia le caratteristiche più importanti e di cui analizza i problemi più urgenti, ad esempio le differenze e i conflitti fra movimenti come quello sciita e quello sunnita.
"Non c'è pace tra le nazioni senza pace tra le religioni. Non c'è pace tra le religioni senza dialogo tra le religioni. Non c'è dialogo tra le religioni senza una ricerca sui fondamenti delle religioni", sostiene Hans Küng. E la ricerca, la voglia di capire guidano le pagine di questo libro. Grazie alla sua profonda conoscenza del mondo islamico, Augusto Negri è in grado di restituire alla nostra comprensione il vasto mosaico di cui è composto. Un libro agile, questo, che però contiene tutto quello che serve per iniziare ad avvicinarsi all'Islam, un libro per chi ha veramente voglia di capire e di confrontarsi con questo mondo apparentemente così lontano eppure così vicino non solo geograficamente, ma anche storicamente. Un piccolo contributo verso la conoscenza di una delle religioni più diffuse nel mondo.