Età di lettura: da 8 anni.
Gli Atti degli Apostoli sono la storia della Chiesa delle origini? Quali elementi delle comunità cristiane primitive sono ancora fondamentali per la Chiesa di oggi? Il confronto tra il Vangelo di Gesù Cristo e le culture giudaiche e pagane ha qualcosa da dire anche oggi nella vita delle singole confessioni cristiane? E nei rapporti tra credenti e non credenti? Queste sono alcune delle domande a cui desidera rispondere questo libro, che è un'introduzione complessiva alla lettura degli Atti degli Apostoli. L'autore, con la collaborazione di Renzo Petraglio e di Elena Lea Bartolini De Angeli, offre pagine attente all'articolazione generale del libro degli Atti, all'analisi di passi significativi e alla loro interpretazione, dai contesti culturali del I secolo d.C. a quelli odierni. Si tratta di un testo di alta divulgazione, che si rivolge a chiunque intenda entrare nel mondo delle origini cristiane senza fondamentalismi religiosi e rigidità culturali, nella consapevolezza che il Dio di Gesù Cristo sia sempre al di là di ogni tentativo di inquadrarlo in categorie ideologiche transitorie e fini a se stesse.
Il 17 settembre del 1998, nella basilica di Santa Giustina a Padova, un piccolo gruppo di studiosi assiste all'apertura di una cassa di piombo, sigillata da oltre 500 anni. Dentro ci sono i resti di uno scheletro senza testa, di un uomo vissuto nel I secolo. La sua identità, attribuita dalla tradizione va verificata dalla scienza: sono davvero i resti di san Luca evangelista? O la reliquia autentica è custodita altrove? La risoluzione dell'enigma è affidata dal vescovo a storici, filologi, archeologi, e infine fra pochi scienziati in un mare di umanisti, a Barbujani, chiamato ad analizzare il DNA dello scheletro e sancirne la compatibilità con le tramandate origini del santo. Una straordinaria e divertente avventura, non solo intellettuale: un lungo viaggio che lo porterà fino in Siroa, ad Aleppo, città millenaria, tra colonnelli corrotti, campioni di sangue clandestini e inconvenienti climatici. Ma anche nei recessi, a volte prosaici, a volte entusiasmanti, del lavoro dello scienziato, tra viaggi, congressi e sorprendenti incontri con grandi ricercatori. Una vicenda sul confine tra Oriente e Occidente, ma anche su quello tra cultura umanistica e scientifica, ove la penna del Barbujani scienziato si confonde con quella, estremamente abile, del narratore.
Lo scritto più universalistico del NT (Luca-Atti) è in pari tempo il più attento alla esplicitazione delle radici ebraiche del cristianesimo e - dopo Paolo - il più interessato al futuro di Israele. Partendo dal finale dell'opera (At 28,17-31), dove il rapporto chiesa-Israele-pagani emerge in tutta la sua portata e complessità, il lavoro prosegue con l'analisi di At 13,13-52 e 18,1-18, dove troviamo le stesse problematiche di At 28,17-31 (cf 28,26-27.28 con 13,46 e 18,6). Conclude la tesi una serie di riflessioni sul rapporto chiesa-Israele oggi. Di questo complesso e fondamentale tema vengono ripercorse le tappe fondamentali dalla dichiarazione conciliare "Nostra aetate" del Concilio Vaticano II a oggi e si offre, a partire dall'opera lucana, qualche spunto di attualizzazione utile per l'approfondimento e lo sviluppo dei rapporti tra ebrei e cristiani.
Gli studi qui presentati, di cui alcuni inediti, sono volti a cogliere la tipicità della fede cristiana e vertono quasi tutti sugli scritti neotestamentari, chiamati canonici" perchè sono il canone/regola della fede. " Si propongono alcune riflessioni di carattere fondamentale, anzi fondativo, che evidenziano l'importanza e la qualità delle Scritture bibliche. Si procede poi con lo studio e la presentazione di alcuni fattori costitutivi della fede cristiana e l'analisi di testi significativi che la esprimono. Seguono infine due sezioni, paoline e giovannee, che colgono diversi punti di vista e che mettono in luce la molteplice ricchezza insita nella fede cristiana.
L'autore dà corpo alle figure femminili più note del Nuovo Testamento. Esse ci raccontano la loro storia in prima persona, ci narrano delle loro gioie e delle loro sofferenze, attraverso la quotidianità della loro vita semplice e ci introducono al mistero dell'essere donna, attraverso un incontro che ciascuna di loro ha fatto: quello con Gesù di Nazaret. Si tratta di incontri che avvengono nei luoghi e nei contesti più disparati, ma che hanno il potere di mettere a nudo ognuna di esse, come davanti a uno specchio, e di metterle di fronte alla loro verità.
La storia degli Atti degli apostoli racconta di gente che cammina a fatica, che riceve colpi e ferite, ma con la grazia dello Spirito «mette ali». Vogliamo accostarci a queste pagine per ritrovare entusiasmo e freschezza nella nostra vita di credenti. Esse ci offrono l’immagine viva della prima comunità cristiana, ci mettono a confronto con la grazia e la fatica degli inizi, ci ricollocano con fiducia nel solco di un’azione dello Spirito che precede, accompagna e supera i nostri poveri sforzi. Le vogliamo rileggere con questa intenzione profonda: riprendere il cammino, ritrovare il coraggio, mettere ali.
L'ultimo capitolo del Vangelo secondo Marco si articola in due parti: i primi otto versetti riferiscono della visita delle donne alla tomba vuota, mentre gli ultimi dodici raccontano le apparizioni di Gesù risorto che conferisce il mandato missionario. Questi ultimi sono stati aggiunti nel II secolo e spiccano per originalità: lo stile, il vocabolario, le peculiarità teologiche non si armonizzano, infatti, con la narrazione precedente.
Secondo alcuni antichi manoscritti e le testimonianze di Clemente di Alessandria, Eusebio di Cesarea, Girolamo e Origene, il Vangelo di Marco terminava originariamente all'ottavo versetto del sedicesimo capitolo. Al lettore, che con stupore vedeva la narrazione interrompersi improvvisamente con la fuga, il silenzio e la paura delle donne, l'aggiunta offre un seguito più soddisfacente. Attraverso materiale presente anche nei racconti pasquali degli altri vangeli, essa intende ricordare l'urgenza della missione, garantita dalla presenza stessa del Risorto. Il pressoché unanime consenso attribuitole dalle antiche comunità cristiane ha incoronato questa aggiunta come legittimo finale del testo di Marco.
Sommario
Raccomandazione. Perché preferisco la stilografica. Perché sono tutti inutili i libri dopo il vangelo. Prefazione. Premessa. Parte I. il racconto delle donne alla tomba (Mc 16,18). 1. Le donne discepole. Sequela:una questione di tenace fedeltà. La paura di essere trascinati nella morte. Un ministero di riconciliazione. 2. Discepole fedeli ma non perfette. Seguire Gesù: il tema del cammino in Marco. La distanza sospetta: le difficoltà della sequela. Risorgere: un'antropologia dell'assurdo. 3. Oli e profumi. Saper corrispondere. La virtù dello spreco. Effondere il profumo di Cristo. 4. La pietra rotolata via. Le nostre pietre. Lamenti. Risurrezione e fraternità. 5. Il giovane in bianche vesti. L'età delle scelta importanti. Siamo nudi. Rivestiti di gloria. 6, l'annuncio pasquale: è risorto. Cercare o arrendersi? Accogliere la Rivelazione. Il vangelo: la storia di Gesù raccontata da Dio. 7. L'annuncio pasquale: l'invio. Sequela e annuncio del vangelo. Il vangelo: una storia mia terminata. Se il Risorto precede. 8. La fuga. Trascinati via dalla potenza del Risorto. L'inizio di un nuovo giorno. Nell'attesa dell'incontro definitivo. 9. Il silenzio. Le voci del silenzio. Risurrezione, l'ultima parola di Dio. Un silenzio volto a comprendere. 10. La paura. Travolti dall'annuncio. Affidati alla parola di Gesù. 11. Al termine del racconto. Parte II. Il finale lungo (Mc 16, 9-20). 12. Un nuovo racconto. 13. Le tre apparizioni (Mc 16,9-14). Maria di Màgdala e le donne discepole. L'apparire del Risorto. Incredulità e fede. 14. Il discorso di invio in missione (Mc 16,15-18). Una missione universale. L'ordine di battezzare. I segni potenti. Il quadro conclusivo (Mc 16,19-20). Al termine del Vangelo.
Note sull'autore
Maurizio Compiani è docente di Teologia all'Università Cattolica di Milano e di Esegesi biblica negli Istituti superiori di Scienze religiose delle diocesi di Crema-Cremona-Lodi e di Mantova. È inoltre professore incaricato all'Istituto filosofico e teologico interdiocesano di Scutari, in Albania. Ha pubblicato Fuga, silenzio e paura. La conclusione del Vangelo di Marco. Studio di Mc 16,1-20 (Pontificia Università Gregoriana 2011).
Del Vangelo di Marco il volume propone: il testo greco: è tratto dall'edizione interconfessionale "The Greek New Testament" (GNT), basato prevalentemente sul codice manoscritto B (Vaticano), risalente al IV secolo; la traduzione interlineare eseguita a calco, cerca di privilegiare il più possibile gli aspetti morfologico-sintattici del testo greco, anche a scapito, in alcuni casi, della semantica; il testo della Bibbia CEI a piè di pagina con a margine i passi paralleli. Non si tratta di una "traduzione", ma di un "aiuto alla traduzione": un utile strumento di facilitazione e sostegno per affrontare le difficoltà del greco e introdursi nel testo biblico in lingua originale.
Sotto il titolo Da Gesù ai vangeli Helmut Koester non prende le mosse dal Gesù storico per poi mostrare come da esso si siano sviluppate le tradizioni evangeliche, bensì, al contrario, illustra come la complessità delle tradizioni su Gesù non consenta un accesso semplice né tantomeno immediato alla figura storica di Gesù. Individuare tradizioni specifiche attribuendole a Gesù di Nazaret si è rivelato un vicolo cieco. E ciò si mostra chiaramente nella letteratura più recente su Gesù: sia egli presentato come mago, filosofo cinico, seguace della dea Sapienza o profeta rivoluzionario, sempre è un Gesù interpretato secondo presupposti ermeneutici moderni. Da preconcetti del genere ci si può liberare soltanto mediante la ricostruzione di una traiettoria storica che contempli la totalità delle componenti sociali, politiche, religiose e teologiche di tutto il periodo studiato. All'interno di queste coordinate si muovono i lavori di Helmut Koester, il quale anche in questo volume dà prova della quantità di conoscenze e del lavoro di scavo che qualsiasi ricostruzione delle tradizioni di Gesù che si voglia quantomeno plausibile di necessità richiede.
Chi era Gesù? Per alcuni era un contestatore politico, un rivoluzionario, per altri era il Messia, il figlio di Dio. In lui si riponevano in ogni caso immense speranze, e ancora oggi la sua figura e i suoi insegnamenti hanno un peso enorme nella coscienza collettiva. Com'è possibile? Per arrivare al cuore del segreto di quest'uomo, Alois Prinz accompagna il lettore in un viaggio nella Palestina di oltre duemila anni fa, un paese dominato da una forte inquietudine politica e sociale, per comprendere meglio quali fossero e da cosa nascessero le aspettative del popolo ebraico nei confronti di Gesù. Il viaggio si articola dunque in undici tappe che narrano del potere degli occupanti romani e di governatori spietati come Erode il grande, dei disordini che seguirono la sua morte e della spartizione del suo regno tra i figli, del ritorno a Betlemme di Giuseppe e Maria e della nascita del Salvatore, la cui figura diviene realmente centrale solo dal quarto capitolo in poi, quando si racconta del suo ritrovamento nel tempio di Gerusalemme, dove si era intrattenuto per tre giorni a conversare con i dottori della legge. Età di lettura: da 12 anni.