Nel Quarto Vangelo, la morte di Gesù è il compimento dell'opera affidata al Figlio dal Padre. Per questo, la croce coincide con la glorificazione del Padre e del Figlio. Il compimento della Scrittura da una parte attesta l'avvenuto compimento dell'opera del Figlio, dall'altra è il codice che apre il lettore all'intelligenza del significato della morte di Gesù, servo sofferente che si offre in sacrificio per generare un popolo nuovo, un popolo di amici di Dio, vittima d'espiazione per i peccati degli uomini, agnello della nuova alleanza nel suo sangue.
Trafitto dal quale sgorga sino alla fine della storia l'acqua dello Spirito. La partecipazione ai frutti del Passaggio pasquale del Verbo-Agnello si realizza per mezzo della fede, mediata dai testimoni.
In questo libro originale è Gesù che parla di se stesso, rispondendo alle domande di un ipotetico giovane alla ricerca di un senso profondo per la sua vita. L'autore reale di questo "libro-intervista", da fine biblista e pastore, ci prende per mano e con molta semplicità ci accompagna alla riscoperta di Gesù che si offre a noi come amico, non chiedendo altro che un dialogo franco e sincero attraverso i Vangeli che sono la sua Parola per noi; ci chiede di metterci totalmente in gioco, perché nessuno di noi possa rendersi responsabile di "un'altra occasione perduta", forse l'unica occasione vera della nostra vita.
Quando, nel 1976, uscì la traduzione italiana de Il Nuovo Testamento di Kümmel, si trattò di un evento importante, in quanto fu resa disponibile all'ampio pubblico una storia dell'esegesi «unica per completezza dell'oggetto e per la lucidità della sua organizzazione». Così la definì Mauro Pesce nella sua lunga introduzione al volume, che tuttavia, congiuntamente a grande apprezzamento, dichiarò l'esigenza, da parte degli studiosi italiani in campo vuoi storico vuoi esegetico, di porsi in maniera dialettica nei confronti dei contenuti in essa proposti. Kümmel assume infatti come modello la scienza neotestamentaria tedesca degli anni '30 e ne ricostruisce pezzo per pezzo la formazione per quanto riguarda sia la struttura che i principali risultati.
A quasi 35 anni dalla prima edizione, in un tempo in cui ancora la questione della possibile composizione di un approccio storico-critico e un approccio teologico ai testi del Nuovo Testamento occupa incredibilmente le pagine dei quotidiani, finendo spesso col contrapporre il Gesù della storia al Gesù della fede, le EDB rendono nuovamente disponibile questa pietra miliare per la storia dell'esegesi europea nell'epoca moderna, arricchendola con un'ampia postfazione del noto biblista Rinaldo Fabris, che accompagna per le vie della storia dell'interpretazione conducendo fino ai giorni nostri.
Sommario
Introduzione all'edizione italiana (M. Pesce). Prefazione alla prima edizione. Prefazione alla seconda edizione. I. La preistoria. II. Il passo decisivo. III. La base delle discipline essenziali alla scienza neotestamentaria. IV. La visione coerentemente storica del Nuovo Testamento. V. Il Nuovo Testamento alla luce della storia delle religioni. VI. L'indagine storico-teologica sul Nuovo Testamento. Conclusione. Bibliografia per la storia della scienza neotestamentaria. Postfazione (R. Fabris). Indice delle citazioni. Indice dei nomi.
Note sull'autore
WERNER GEORG KÜMMEL (Heidelberg, 1905 - Magonza, 1995), teologo ed esegeta protestante, ha studiato a Berlino, poi a Marburgo e a Heidelberg, dove ha conseguito il dottorato nel 1929. Nel 1932 diviene ordinario di esegesi neotestamentaria a Zurigo e nel 1952 succede a Rudolf Bultmann nella cattedra di Marburgo. Le sue principali pubblicazioni sono: Kirchenbegriff und Geschichtsbewusstsein in der Urgemeinde und bei Jesus (1943), Verheissung und Erfüllung (1945), Einleitung in das Neue Testament (1963), Die Theologie des Neuen Testaments nach seiner Hauptzeugen. Jesus. Paulus, Johannes (1969). Una raccolta dei suoi principali articoli fino al 1964 è: Heilsgeschehen und Geschichte. Gesammelte Aufsatz, 1933-1964 (1965). Alla storia dell'esegesi egli ha dedicato una costante attenzione, che si è concretata non solo nella storia tradotta nel volume, bensì anche in frequenti importanti rassegne, pubblicate a parte o sulla «Theologische Rundschau» da lui condiretta.
Descrizione dell'opera
Tra i Vangeli sinottici, Luca è quello che mostra più spesso Gesù in preghiera. Sebbene una sterminata letteratura sia già stata dedicata al tema, nella sua indagine l'autore individua una connessione raramente sottolineata: il costante legame del tema della preghiera con quello della filiazione. «La relazione è evidenziata proprio dalla prima parola dell'unica preghiera che Gesù abbia insegnato ai suoi discepoli e che, di fatto, può essere considerata come il modello di ogni preghiera: "Padre" (Lc 11,2)» (dall'Introduzione).
Da lungo tempo Meynet ritiene che la filiazione costituisca il centro vitale del messaggio di tutto il Nuovo Testamento, in ragione del fatto che non solo Gesù di Nazaret è il Figlio di Dio, ma ogni essere umano è chiamato a vivere da figlio, come lui e grazie a lui.
Tali passaggi costituiscono l'ordito del volume, nel quale i testi vengono esaminati per nuclei tematici e sono preceduti da un prezioso capitolo dedicato al vocabolario della preghiera in Luca.
Sommario
Introduzione. Sigle e abbreviazioni. 1. La preghiera trabocca dal vangelo. 2. Il vocabolario della preghiera. 3. La composizione del Vangelo di Luca. 4. Nel cuore del vangelo. 5. Il Figlio di Dio si prepara nella preghiera. 6. Il Figlio dell'uomo forma i suoi discepoli in Galilea. 7. Il Figlio dell'uomo conduce i suoi discepoli a Gerusalemme. 8. La Pasqua del Figlio di Dio. 9. I cantici evangelici. Conclusione. Bibliografia. Indici.
Note sull'autore
ROLAND MEYNET (Thonon-les-Bains [Francia] 1939), è entrato nella Compagnia di Gesù nel 1959. Ha conseguito le licenze in lettere, linguistica, teologia, scienze bibliche, la laurea in lingua e letteratura araba, il dottorato di terzo ciclo e il dottorato di ricerca in linguistica. Ha lavorato quattordici anni all'Università San Giuseppe dei gesuiti a Beirut, dove è stato direttore del Centro di ricerche e di studi arabi e ha fondato il Centro di studi delle lingue moderne e la Scuola di traduttori e interpreti. Professore emerito di teologia biblica alla Facoltà di teologia della Pontificia Università Gregoriana, è stato per parecchi anni professore invitato all'Università degli studi di Torino e alla facoltà di teologia del Centre Sèvres di Parigi. Dirige, con Pietro Bovati, le collane «Rhétorique biblique» alle Éditions du Cerf e «Retorica biblica» alle EDB. Ha pubblicato per le EDB: La Pasqua del Signore (2002), Morto e risorto secondo le Scritture (2003), Il Vangelo secondo Luca. Analisi retorica (2003), Leggere la Bibbia. Un'introduzione all'esegesi (2004), Una nuova introduzione ai Vangeli sinottici (22006), Trattato di retorica biblica (2008); inoltre ha curato con J. Oniszczuk Retorica biblica e semitica 1 (2009).
Sulla parentela degli enigmatici "fratelli" di Gesù - Giuseppe-Ioses, Giuda e Simone - e delle anonime e ancora più oscure "sorelle" è stato scritto tutto e il contrario di tutto, in particolare dall'inizio del '900. Il temine semita per "fratello" è ampiamente polisemico e i dati reperibili dalle fonti storiche sono in definitiva pochi e sporadici, lasciando così campo libero a una pletora d'interpretazioni più o meno verosimili sulla effettiva parentela col Maestro. Lo studio si propone di fare il punto della questione, tentando di riassumere le diverse argomentazioni a favore o contro circa i molteplici punti controversi.
Nel perseguire il proprio obiettivo l'autore fa ampiamente ricorso a schemi, statistiche, rappresentazioni grafiche e alberi genealogici, nonché a modelli forniti dalle scienze umane sociologiche. L'applicazione di questi ultimi e della statistica al "vissuto sociale" dei personaggi neotestamentari, inclusi i "fratelli", pur auspicato dalla Pontificia Commissione Biblica nel documento L'interpretazione della Bibbia nella Chiesa (1983), è però un campo ancora poco battuto, verosimilmente perché richiede la sinergia di competenze che procedono comunemente per sentieri distinti. In questo senso lo studio offre risultati di sicuro interesse.
Sommario
Prefazione (E. Manicardi). Introduzione. I. "Fratello" e affini nella Bibbia. II. Nomi, epiteti e relazioni. III. "Fratelli" di Ges√π e omonimi nelle fonti storiche. IV. Punti controversi. V. Clopa-Cleopa e Alfeo. VI. L'altra Maria. VII. Tre fratelli apostoli. VIII. Interpretazioni tradizionali. IX. Altre interpretazioni. X. Analisi statistica. Conclusione. Bibliografia.
Note sull'autore
ROBERTO REGGI (1974) è laureato in filosofia con una tesi sul mito e la sua interpretazione, baccelliere in sacra teologia, licenziato in teologia dell'evangelizzazione. Con le EDB ha pubblicato le traduzioni interlineari in italiano di Esodo (2001 22007), Genesi (2003 32007), Salmi (2004 ²2007), Profeti minori (2005), Isaia (2005 22009), Megillot. Rut, Cantico dei cantici, Qoèlet, Lamentazioni, Ester (2006 ²2008), Giosuè Giudici (2007), Deuteronomio (2008), Geremia (2008), Proverbi Giobbe (2009), Daniele (2009), Ezechiele (2009), Levitico (2010) e Numeri (2010).
Descrizione dell'opera
Dai primi anni '90 don Cantoni inizia a lasciare i testi delle proprie omelie domenicali in chiesa, per rispondere a una precisa richiesta della gente: sono tante le persone, credenti e non, attirate dalle sue parole. Sin dagli anni '70, in un clima culturale favorevole ai fermenti del concilio, egli aveva posto la Parola di Dio a fondamento del progetto pastorale: la costruzione della comunità.
«Quella di don Agostino Cantoni è una predicazione che muove all'impegno per il cambiamento della realtà, a tradurre in opera il Regno di Dio che predilige gli ultimi. Un fatto concreto nella sua comunità è la scelta preferenziale degli handy».
Il testo raccoglie i suoi commenti ai vangeli, distribuiti nei tre anni liturgici. Sono pagine appassionate, ricche di interiorità e di profezia.
Sommario
Introduzione. Prefazione. La vita di don Agostino Cantoni. Le opere di don Agostino Cantoni. Tempo di Avvento. Tempo di Natale. Tempo di Quaresima. Settimana santa. Tempo di Pasqua. Tempo ordinario. Solennità e feste. (Anno A. Anno B. Anno C). Ascoli Piceno, 22 Novembre 2003. Natale del Signore 2007. Dopo Natale 2007.
Note sull'autore
AGOSTINO CANTONI (1925-2008), sacerdote dal 1948, consegue nel 1949 il dottorato in teologia allo Studio teologico del seminario di Crema, ove insegna fino al 1992. Consegue poi il dottorato in filosofia e la libera docenza in storia della filosofia moderna e contemporanea. Nel 1954 è assistente diocesano della FUCI e dal 1962 al 1972 insegna religione al Liceo classico "A. Racchetti" di Crema. Dal 1970 è parroco in Crema, dove traduce in gesti concreti la scelta preferenziale per gli ultimi, in particolare poveri, disabili e immigrati. Nel 1980 si reca per la prima volta in Guatemala; a questo seguiranno altri viaggi missionari. Nel 1982 viene fondato il Gruppo Handicap San Giacomo, di cui don Agostino rimane presidente per tutta la vita; membro della Fraternità sacerdotale "Jesus Caritas", collabora alla rivista omonima e a Servitium. Tra i suoi scritti filosofici e teologici: Michele Federico Sciacca. Trascendenza Teistica e Filosofia Cristiana, SEI, Torino 1960; Il problema Teilhard de Chardin, scienza-filosofia-teologia (n. 9), Editrice Marzorati, Milano 1969; Pierre Teilhard de Chardin. Saggi di Antropogenesi (n. 20), Editrice Benucci, Perugia 1994; Gabriel Madinier. Realismo della Significanza, (n. 12), Editrice Benucci, Perugia 1979; inoltre ha pubblicato: Aneddoti di casa nostra, Arti grafiche cremasche, Crema 2001; Il bruco e la farfalla ovvero la speranza, Arti grafiche cremasche, Crema 2002; Preghiamo il Vangelo, Tipografia Trezzi, Crema 2005; La pastorale è un'arte: lettura dei segni dei tempi, Tipografia Trezzi, Crema 2005; I Vangeli della Speranza, Tipografia Trezzi, Crema 2006.
Gli studi riuniti in questo volume riguardano soprattutto i Vangeli sinottici (nn. 1-7), il Quarto Vangelo (nn. 4 e 8), le lettere paoline (nn. 9-12) e la Prima lettera di Pietro (n. 13); ma si estendono all’esegesi patristica (nn. 4, 16, 17, 18), alla teologia biblica (n. 15) e alla metodologia esegetica (n. 19).
Questi commenti ai vangeli domenicali rivelano una grande originalità, rispetto a “cose” simili oggi assai più diffuse, ma più scontate. L’autore intende coinvolgere l’ascoltatore, innanzitutto con una prosa molto piacevole, capace di incantare e di inquietare, allo stesso tempo. (dal «Discorso al termine» di A. Levi e B. Rinaldi)
Camillo De Piaz
nato nel 1918, frate dei Servi di Maria, compiuti gli studi è stato ordinato presbitero nel 1940. A Milano ha conseguito poi la laurea in Lettere. Dagli anni della Resistenza – periodo in cui collaborò al foglio clandestino L’Uomo –, è vissuto, come il suo amico e confratello David M. Turoldo, nel convento di S. Carlo al Corso in Milano.
Protagonisti ambedue di una grande stagione di ricostruzione civile, culturale e di rinnovamento ecclesiale, negli anni ’50, diedero inizio al centro culturale “Corsia dei Servi”. Ma venne poi allontanato da Milano nella metà degli anni ’50, e fu trasferito nella sua terra natale, Tirano (Valtellina) dove è rimasto fino alla morte, avvenuta il 31 gennaio 2010. Uomo di vasta cultura, fu attento al dialogo e costruttore di relazioni d’amicizia.
"Lo studio dei tre testi 'strategici', fondamentali nello sviluppo di questa Lettera pastorale (Tt 1,1-4; 2,11-14; 3,3-7), rappresenta un'illustrazione ben ragionata degli interessi soteriologici ed escatologici che sottostanno allo scritto. L'autrice mostra che il dinamismo della fede cristiana è compreso tra la grazia dell'incarnazione e la gloria della vita eterna. Questo dinamismo diviene esso stesso epifania divina sotto forma di un'etica "estetica", contrassegnata dalle belle opere, espressione di uno stile di vita che custodisce l'insegnamento apostolico, testimonia ai lontani l'appartenenza alla compagine ecclesiale, e li attrae verso il Signore".
Scriba della misericordia di Dio, Luca è tutt’altro che sdolcinato; anzi, tra i quattro evangelisti è forse il più esigente. A chi legge il suo Vangelo, egli non concede il lusso di essere subito sazio. Luca ha un messaggio che è sempre “oltre” rispetto a quello che sappiamo già, perché così è stato Gesù: un salvatore più grande rispetto alle attese e alle capacità di chi lo incontrava. È questo il filo rosso che emerge dalla lettura del Vangelo, di cui vengono qui presentati sei brani particolarmente significativi.
Carlo Broccardo, prete della Diocesi di Padova, ha conseguito il dottorato in Scienze bibliche presso il Pontificio Istituto Biblico di Roma. Attual- mente insegna Sacra Scrittura alla Facoltà Teologica del Triveneto ed è coordinatore dell’Apostolato Biblico diocesano. Con Cittadella Editrice ha pubblicato La fede emarginata. Analisi narrativa di Luca 4–9 (2006).
Cesare Marcheselli-Casale, nato a Venezia-Mestre nel 1941, dal 1984 è professore ordinario di esegesi del NT presso la Pontificia Facoltà Teologica dell'Italia Meridionale. Autore di numerosi volumi e di diverse pubblicazioni scientifiche, è inoltre membro della Society for New Testament Studies (SNTS). Nella sua attività di ricerca s'interessa al mondo giudaico ellenistico e palestinese, alla documentazione di Qumran, ai rapporti tra esegesi e archeologia e tra Bibbia e psicologia del profondo.
Il libro
Le Lettere Pastorali raccontano, ma potremmo anche dire: Paolo, Timoteo e Tito si raccontano. Il presente volume costituisce infatti una monografia che si inoltra nelle due Lettere a Timoteo e nella Lettera a Tito, di tarda tradizione paolina, onde carpirne storia (Parte prima) e messaggio (Parte terza). La crescente attenzione al profilo letterario dei tre testi rivela il metodo e gli approcci necessari a sondarli e comprenderli. Disposizione retorica e strutturale, tesi, tema e temi (Parte seconda) spingono a considerare le tre lettere come un corpo unico, inviato a chiese e pastori rappresentativi della vitalità ecclesiale nell'ampia conca del Mediterraneo: Efeso e Creta; Timoteo e Tito, all'insegna di un'evoluzione sempre bisognosa di un ritorno alle origini. Copioso il frutto cristiano ed ecclesiale sul finire del I sec. d.C: mentre istituzione e carisma si promuovono reciprocamente in un dialogo rispettoso, l'assemblea protocristiana rivela una permanente dinamica di autocomprensione (self-identification); questa poi avviene nella celebrazione liturgica nella quale prende profilo un enorme potenziale socio-ecclesiale.
Il neo del dissenso e il dinamismo del «deposito» contribuiscono a consolidare quel profilo: ansia ecumenica e interreligiosa. Frammenti innici propri di ogni lettera, colonne portanti del messaggio, sono l'espressione di una spiritualità che indica nella Parola di Dio, nella Pasqua, nel Battesimo e nella comunione ecclesiale il terreno su cui essa si articola e sviluppa. Ne nasce e fiorisce un'etica della maturità nella fede, sempre in tensione verso il meglio; prende corpo un progetto pastorale, sempre ancorato alla concretezza ecclesiale.
Dati tematicamente ordinati, a servizio dell'omiletica, della catechesi e di confronti impegnati con la Parola di Dio anche nella forma di Lectio Divina, intendono rispondere a un bisogno ecclesiale crescente nel nostro tempo. La traduzione integrale delle Pastorali in disposizione tematica apre il lavoro: il racconto delle Lettere Pastorali continua.
Un libro sul Gesù storico che porta all’incontro con il Cristo della fede «in carne e ossa». È un rivivere l’esperienza dei primi discepoli che dopo averlo conosciuto, prima come «profeta potente in opere e parole» (Lc 24, 19) passarono poi a riconoscerlo come «Signore mio e Dio mio» (Gv 20,28). L’umanità di Gesù – la sua incarnazione – diventa così la via di accesso privilegiata alla sua divinità.
Destinatari
Tutti.
Autore
Pedro Barrado (Madrid, 1960), teologo e specialista in Sacra Scrittura, dedica la maggior parte del suo tempo a divulgare la Bibbia nelle parrocchie. Attualmente è direttore della Scuola Giovanni XXIII, gestita dalle Hermandades del trabajo di Madrid. Dal 2004 è segretario dell’Associazione biblica spagnola. Ha pubblicato: La oración del barrio (1997), e Preguntas claves sobre la Biblia (2003).