Una ricerca, basata anche su documenti conciliari, che approfondisce le modalità per riconoscere e interpretare i "segni dei tempi", capaci di dischiudere nuove vie lungo le quali sviluppare l'azione ecclesiale di trasmissione della fede.
Celebrare i 50 anni del Concilio significa coglierne in profondità il "soffio pentecostale" per metterne a frutto il magistero, evitando la facile "monumentalizzazione" di tale evento. A ciò intende contribuire questo volume della collana "Il Concilio Vaticano II" (sez. "Storia"), dedicato alla ricostruzione di quella fase (1959-1963) in cui sotto la guida di Giovanni XXIII si chiude per la chiesa cattolica una lunga stagione di "scontro" ancora presente negli schemi preparatori e si apre una prospettiva di dialogo "salvifico" con l'umanità e di libertà e collegialità al suo interno.
Tutta la vita fu per Angelo Giuseppe Roncalli un viaggio in un labirinto. A guidarlo fu la fede e la sottomissione alla volontà di Dio, bene espressi dal suo motto: Oboedientia et Pax che lo portarono al Sommo Pontificato e alla convocazione del concilio più grande della storia, convinto di aver ricevuto un preciso mandato dallo Spirito perché iniziasse per la Chiesa una nuova Pentecoste. In queste pagine ci accompagna di un viaggio all'interno di un evento che ha riempito la nostra storia e la nostra vita.
Il volume, pubblicato in occasione del 50° anniversario della morte di Giovanni XXIII (3 giugno 1963) e dell'elezione di Paolo VI (21 giugno 1963), riprende molte relazioni presentate in occasione di un grande convegno internazionale tenuto al Laterano nell'ottobre 2002 e si arricchisce di nuovi importanti contributi.
Tre giornalisti che hanno lavorato con lui raccontano il privato e il pubblico di Cristelli, uno dei più coraggiosi testimoni e divulgatori, in terra trentina ma non solo, delle novità del Concilio Vaticano II. Dalla tribuna del settimanale diocesano «Vita Trentina», di cui è stato direttore dal 1968 fino al clamoroso "licenziamento" nel 1989, Civi - come firmava i suoi fulminanti articoli di fondo - ha rappresentato per più di vent'anni una Chiesa che sta dalla parte dei poveri, che ama e promuove il dialogo, che non ha paura delle polemiche. La sua scrittura giornalistica lucida e affilata lo ha reso protagonista di memorabili battaglie di opinione e ha fatto della sua direzione di «Vita Trentina» un argine autorevole contro tante logiche di potere che tendono a farsi strada dentro e fuori la Chiesa. Per la prima volta viene raccontata la vita privata di questo vivacissimo prete pubblico, a partire dall'infanzia montanara sull'altopiano di Piné fino alle ultime battaglie giornalistiche.
Un punto di vista prezioso per approfondire - nel contatto con la storia e la cronaca degli ultimi cinquant'anni - le premesse, i valori e gli esiti del Concilio Vaticano II.
Il 29 settembre 1963, con l'inizio del secondo periodo di congregazioni generali, si apre il concilio di Paolo VI, figlio e padre del concilio nel medesimo tempo. Dopo la morte di Giovanni XXIII, il Vaticano Il si trova a "ricominciare". Per l'impulso del collegio dei moderatori, voluti al vertice del concilio dal nuovo papa, l'assise conciliare affronta temi cruciali quali la teologia della chiesa, la liturgia, l'ufficio pastorale dei vescovi, l'ecumenismo. La conclusione del secondo periodo (4 dicembre 1963) vede arrivare i primi frutti dei lunghi dibattiti con l'approvazione definitiva dei testi sul rinnovamento liturgico e sui mass media, ma anche il pellegrinaggio di Paolo VI a Gerusalemme. La seconda intersessione 1963-1964 è caratterizzata dall'incertezza sull'ulteriore durata del concilio e dallo sviluppo dei grandi nodi teologici. L'avvio della riforma liturgica marca una peculiarità del Vaticano II: un vero anticipo di post-concilio. Sulla base di un'ampia e importante base documentaria, questo terzo volume offre una ricostruzione analitica e scientificamente articolata dell'evento conciliare in tutta la sua ricchezza.
"Ci sono voci che vogliono andare indietro rispetto al concilio. Questo si chiama essere testardi" (Papa Francesco). L'unico modo per capire il Vaticano II è conoscerlo. Il concilio Vaticano II, l'evento che ha plasmato la fisionomia del cattolicesimo di questo secolo e segnato l'intero ambito cristiano del pianeta, prima di questa opera non era affrontabile sulla base di una ricostruzione storica organica. La "Storia del concilio Vaticano II", promossa dalla Fondazione per le scienze religiose Giovanni XXIII di Bologna e coordinata da Giuseppe Alberigo, costituisce la sintesi di un progetto internazionale che si avvale di una ricca base documentaria inedita e dell'apporto di autori di diversi ambienti, lingue e ambiti culturali. L'opera - pubblicata in sette lingue - si articola in cinque volumi e intende ricostruire la dialettica che ha animato l'assemblea nelle varie fasi. Se ne ripropone ora la riedizione italiana, arricchita da una nuova introduzione di Alberto Melloni, già curatore della precedente edizione (1995-2001), e da un apparato iconografico a cura di Federico Ruozzi. Vengono approfonditi in questo quarto volume gli avvenimenti e i nodi critici dell'autunno 1964 e della successiva intersessione, l'ultima prima della conclusione effettiva del concilio. È una fase per diversi aspetti convulsa, in cui diviene più o meno netto il ruolo guida di Paolo VI, mentre le correnti conciliari si attestano su posizioni distanti e non facilmente componibili.
Questo volume raccoglie i contributi di 26 autori di fama internazionale, che hanno collaborato per approfondire al meglio l'insegnamento del Concilio Vaticano II sul rapporto tra primato pontificio ed episcopato. Il Concilio stesso diventa un tema del volume, infatti la maggior parte degli articoli qui raccolti trattano un aspetto della teologia del Concilio, rimandando ad altre tematiche ed esperienze ad esso collegate ed illustrando il carattere ecclesiale dell'ermeneutica conciliare. Questo lavoro desidera onorare la carriera di Mons. Agostino Marchetto, che lungo il suo percorso a servizio della Santa Sede, nella sua prospettiva di canonista, storico e vescovo, ha dato un enorme contributo alla ricerca storica e al discorso teologico sul tema del rapporto tra primato pontificio ed episcopato e sull'ermeneutica del Concilio Vaticano II.
Il concilio Vaticano II ha cambiato la chiesa in molti modi: non ultimo, attraverso quelle nuove forme di vita cristiana note come “nuovi movimenti cattolici” (Focolare, Sant’Egidio, Opus Dei, Neocatecumenali, tra gli altri). Analizzare il rapporto tra questi movimenti e il processo di recezione del Vaticano II ancora in corso è essenziale per comprendere uno degli ambiti privilegiati di storia vissuta del Concilio nella chiesa negli ultimi cinquant’anni. Un passaggio obbligato per gettare uno sguardo verso il futuro della chiesa cattolica, in Europa e nel mondo.
L'autore
Massimo Faggioli, già membro della Fondazione per le scienze religiose Giovanni XXIII di Bologna, insegna nel dipartimento di teologia della University of Saint Thomas (Minnesota) e collabora con giornali e riviste, nazionali ed estere. Tra i suoi libri pubblicati in italiano: Il vescovo
e il concilio. Modello episcopale e aggiornamento al Vaticano II (Bologna, 2005); Breve storia dei movimenti cattolici (Roma, 2008); Interpretare
il Vaticano II. Storia di un dibattito (Bologna, 2013; ed. originale Paulist Press, 2012); Vera riforma. Liturgia ed ecclesiologia al Vaticano II (Bologna, 2013; ed. originale Liturgical Press, 2012).
In occasione del 50mo anniversario del Concilio Vaticano II si apprezza in modo speciale questo volume che studia la recezione dell'ecclesiologia conciliare, a partire da quel Sinodo, la cui Relatio finalis individuo' nella nozione di communio ''l'idea centrale e fondamentale nei documenti del Concilio''. Attraverso una rassegna critica degli studi riguardanti l'ecclesiologia di comunione, nel periodo compreso tra il 1985 e il 2000, ed esaminando un'ampia letteratura nelle aree linguistiche italiana, francese, spagnola e inglese, l'autore presenta la recezione della nozione di communio in ordine ad una migliore conoscenza dell'insegnamento conciliare sulla Chiesa. Il pregio di questo lavoro consiste innanzitutto nel fornire una visione sintetica del dibattito ecclesiologico sul tema, permettendo al lettore di orientarsi nella vasta bibliografia considerata e di cogliere al tempo stesso le principali linee di sviluppo dell'ecclesiologia di comunione.
O'Malley, basandosi su una ricerca di prima mano sugli atti conciliari, come nel suo ormai classico libro sul Vaticano II, offre una narrazione avvincente, svelando intrighi e retroscena e facendo rivivere l'evento conciliare anche attraverso dettagli minori ma significativi quali le condizioni meteo o le esigenze di accudimento dei cavalli che trainavano le carrozze dei protagonisti.
Dalla restaurazione compiuta dal Concilio Vaticano II fino ai giorni nostri il Diaconato ha percorso un lungo cammino nel quale è avvenuta una graduale presa di coscienza della sua identità e delle sue potenzialità. In questo testo l'autore prende in esame proprio lo sviluppo del ministero diaconale, analizzando le ragioni che ne hanno determinato il rinnovamento e le modalità che ne hanno caratterizzato la realizzazione. Con il Concilio infatti è iniziato per il Diaconato un vitale quanto faticoso percorso su due fronti: da un lato l'approfondimento normativo da parte della Santa Sede e delle Conferenze episcopali, dall'altro la presa di coscienza delle diverse comunità che gradualmente si preparano ad accogliere questo ministero.