Diega Giunta, già Presidente (2008-2014), collabora con il Centro di Studi Cateriniani dall’avvio (1977) della ricerca iconografica, il cui primo esito è il volume L. Bianchi – D. Giunta, Iconografia di Santa Caterina da Siena – I – L’Immagine, Roma, 1988. Sta curando il vol. II: Le scene della vita. Ha tenuto corsi di Storia dell’Arte Medievale e Moderna e di Iconografia e Iconologia presso la lumsa di Roma. Alcuni studi: Appunti sull’iconografia delle storie della Vergine nella Cappella degli Scrovegni, (Rivista dell’Istituto Nazionale di Archeologia e Storia dell’Arte, 1974-75); I mosaici dell’arco absidale della basilica dei SS. Nereo e Achilleo e l’eresia adozionista del sec. VIII, in Roma e l’età carolingia, 1976; La presenza di S. Caterina da Siena in Roma: cenni storico-iconografici, (L’Urbe, 1979); La questione delle stimmate alle origini dell’iconografia cateriniana e la fortuna del tema nel corso dei secoli, in Con l’occhio e col lume, Siena 1999; Iconografia cateriniana: committenza, aree di diffusione, tipologie, in ‘Virgo digna coelo’, Editrice Vaticana, 2013.
PRESENTAZIONE DELL'OPERA
Il Quaderno del CISC Profilo cateriniano. Dal fondamento all’azione offre, in dodici sezioni tematiche, 108 titoli degli scritti minori di Giuliana Cavallini, editi tra il 1949 e il 2004. L’autrice delinea il profilo umano e spirituale, dottrinale e operativo di Caterina da Siena, centrato sull’insegnamento del Cristo: Tu sei quella che non sei; io, invece, Colui che sono (Vita §92). «Da qui per Caterina» scrive D. Giunta «la comprensione sempre più profonda del rapporto Creatore-creatura, formulato in quel “cognoscimento di Dio in sé e cognoscimento di sé in Dio”, che è intelligenza amorosa della verità di Dio sull’uomo, ossia della verità di quel Dio così divinamente innamorato della creatura pensata che nemmeno l’eventuale sua disobbedienza Lo esime dal darle forma vitale. Per tale fuoco d’amore, “condito” di ineffabile misericordia, Dio Padre... alla creatura ribelle, ricreata a grazia dal sangue redentore del Figlio, ridona “la chiave dell’obbedienza”», da lei gettata «nel fango e schiacciata con il martello della superbia».
STRUTTURA DELL'OPERA
TOMO I – I 41 titoli del tomo I, suddivisi in tre sezioni, offrono al lettore un approccio con la persona di Caterina da Siena quale è e quale si pone con la sua azione e con i suoi scritti (sezione I e II). Elementi che inevitabilmente rimandano all’idea di attualità da riconoscere ad una laica della seconda metà del Trecento, per di più una donna illetterata, che dal secolo scorso può dire la sua anche su “la costruzione della Casa comune europea” (sezione III).
TOMO II – Alla Chiesa, “La dolce sposa di Cristo” (sezione IV), lo Sposo affida il ministero e il mistero della sua presenza eucaristica. Per Caterina, mistica-apostola, l’Eucaristia è mistero da adorare, da contemplare, ma è altresì vitale nutrimento spirituale e principio fecondo di azione. I due titoli della sesta sezione costituiscono un prezioso ausilio per la comprensione di “Maria secondo la prospettiva cateriniana”. Gli studi dell’ultima sezione (VII) delineano specificità e fondamenti della spiritualità cateriniana, che giustificano per la Senese gli appellativi di “madre e maestra di anime”.
TOMO III – La commemorazione dei più recenti riconoscimenti ecclesiali – Dottore della Chiesa e Compatrona d’Europa – aprono il tomo III (sezione VIII), cui segue la riflessione su Caterina in seno alla “Famiglia domenicana”: si spazia da s. Domenico di Guzman (1170-1221) alle concordanze o consonanze di pensiero con s. Tommaso d’Aquino (1225-1274); dai profili della Senese e della mistica domenicana Lucia Broccadelli da Narni (1476-1544) alle convergenze e sintonie con una moderna domenicana, Luigia Tincani (1889-1976). La Cavallini porta alla ribalta anche temi inesplorati – “La natura e l’uomo”, “La poesia delle cose”, “Ecologia cateriniana” – e sottolinea, sia pure con poche voci, l’idea e l’opera di pace tanto perseguita da Caterina Benincasa (sezioni X, XI). Sempre aggiornata circa le pubblicazioni italiane ed estere su Caterina da Siena, la Cavallini non produce tanto in recensioni. Se ne pubblicano poche, espressamente richiestele o da lei volute (“Recensioni e recensori”).
Con questa raccolta di studi, per lo più inediti o, se editi, largamente rielaborati e fondati su nuove ricerche archivistiche e sulla più recente bibliografia, si intende contribuire ad una conoscenza più approfondita della famiglia di Caterina Benincasa e di taluni ambienti nei quali si affermò la sua vocazione e si diffuse il culto per la “beata Caterina”prima della sua canonizzazione, delineando con maggiore precisione alcune figure tra le più rappresentative di “caterinati”, seguaci e discepoli che continuarono a venerarla anche dopo il suo “transito”, o più semplicemente di personaggi, anche meno noti, destinatari delle sue epistole, per poi accennare a personalità che, nel corso dell’ultimo secolo, si sono distinte nel celebrare con opere e iniziative diverse la santità della Vergine senese.
Una nuova storia dell’Inquisizione in Italia dall'istituzione del Sant'Uffizio nel 1542 per opera di papa Paolo III alla fine del XVIII secolo. Le procedure, le vittime, i processi più significativi, il fenomeno della censura e il confronto con l’Inquisizione spagnola vengono ripercorsi in questo libro – che non ha mancato di suscitare accesi dibattiti in Italia e all'estero – con particolare attenzione all'ingombrante sistema di comando. Partendo da alcuni casi emblematici, Christopher Black racconta in modo vivace e coinvolgente quale sia stato il ruolo che questa famosa – per alcuni famigerata – istituzione ha svolto nella vita religiosa e sociale italiana, sfatando alcuni pregiudizi legati alla “leggenda nera” che ancora circonfonde l’immagine vulgata dell’Inquisizione.
Un viaggio nella storia, nei luoghi, nei simboli, nella mentalità dei pellegrinaggi medievali nel tentativo di comprendere e illustrare il significato di un fenomeno che ha profondamente segnato la civiltà europea e che torna oggi a essere di grande attualità
Le guerre di religione del XVI e XVII secolo tra cattolici e protestanti sono, ancora oggi, un argomento imbarazzante per i cristiani di ogni confessione. Un tabù che non si può nemmeno sfiorare, senza che i toni si alzino con reciproche e rinnovate scomuniche. Inoltre, questa storia sanguinosa viene spesso adoperata dall'ideologia laicista per attaccare un cristianesimo che, a fronte di simili orrori, non riesce a costruire un'apologetica realmente efficace e obbiettiva.
Une storia delle guerre di religione sarebbe, tuttavia, incompleta senza uno sguardo alle guerre contro la religione: una serie di atrocità, dalla Rivoluzione francese ai totalitarismi, per le quali ben poche volte si è assistito a un mea culpa laico.
Alberto Leoni riprende la cruenta materia della storia militare in un viaggio che parte dalla crociata contro i catari e arriva fino alla guerra civile irlandese degli anni Settanta, passando per la notte di San Bartolomeo, la guerra dei Trent'Anni, il Terrore giacobino, il Risorgimento italiano, la rivoluzione dei cristeros in Messico. Il tutto approfondendo motivazioni e istanze degli uomini di allora, per capire meglio loro e noi stessi.
"Il volume collettivo Roma e i georgiani è dedicato al XXV anniversario delle relazioni diplomatiche tra la Santa Sede e la Georgia. Il materiale presentato ripercorre una storia plurisecolare di relazioni tra Roma e la Georgia che, pur nella eterogeneità del percorso, data almeno dal II secolo a.C fino ad oggi. [...] Nella percezione dei georgiani, storicamente Roma è apparsa sotto vari profili. Il volume comprende episodi della lunga storia delle relazioni tra Roma e il popolo georgiano che vede la storia di Roma attraverso due prismi: l'impero romano e la cattedra episcopale di Roma, collante religioso-culturale della civiltà occidentale. Il volume mira a portare alla conoscenza di un vasto pubblico temi specifici emersi nelle relazioni tra l'impero romano o il patriarcato romano e il popolo georgiano durante i secoli" (dalla Premessa di Tamar Grdzelidze).
Durante gli anni Sessanta e la prima metà del decennio successivo, le aperture del Concilio Vaticano II sul rapporto Chiesa-mondo e sul tema dei diritti umani, in particolare quello della libertà religiosa, imprimono un nuovo slancio al mondo cattolico nell'affermazione della democrazia in contesti europei dominati ancora da dittature di opposto segno ideologico, comunista a Est e di estrema destra nel Mediterraneo. Sia l'Italia che la Santa Sede si propongono dunque sullo scenario internazionale con una presenza più incisiva, che implica l'assunzione di un ruolo primario tra gli attori della politica mondiale. La recente disponibilità della documentazione archivistica consente di arricchire la conoscenza dell'azione insieme diplomatica, culturale e religiosa di Roma, al di qua e al di là delle due sponde del Tevere.
Il volume offre una valida testimonianza circa gli sviluppi dei fenomeni religiosi focalizzati in senso spazio-temporale in Italia, un insieme geografico indicato con un termine univoco dopo il XIII secolo.
Una terra caratterizzata da una netta omogeneitaÃÄ cristiana, ma anche da una frammentazione ecclesiastica, dall ºassenza di uniformitaÃÄ nel suo sviluppo storico, da originalitaÃÄ regionali molto marcate.
Nella storiografia italiana il nome di Baldassarre Labanca è stato quasi cancellato in una sorta di congiura del silenzio di cui furono protagonisti clericali e anticlericali nel clima delle feroci contrapposizioni della “questione romana”. Questo libro ripercorre il sofferto itinerario formativo e accademico di Labanca che dalla natia città di Agnone nell’Alto Molise e passando per Licei (Chieti, Bari, Milano, Napoli) e Università (Padova e Pisa) divenne primo professore di storia del cristianesimo all’Università di Roma, promotore della disciplina e precursore degli studi storico-religiosi in Italia tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo. L’Autrice, grazie ad un meticoloso studio di carte inedite di archivio e di un esteso epistolario, ricostruisce una pagina decisiva della cultura nazionale e degli studi di cristianistica di cui Labanca fu solitario protagonista, rimanendo tra i rarissimi che mantennero relazioni internazionali con gli specialisti della materia e rivendicando – in una quantità di scritti – per la Storia del cristianesimo autonomia di ricerca e dignità scientifica.
C’era una volta la Democrazia Cristiana, il partito dei cattolici. C’erano i cattolici e i comunisti, due entità opposte e inconciliabili. E c’era la Politica. Ci sono oggi i cattolici in quel che resta dei partiti, su più fronti e senza riuscire a farsi sentire con una voce comune, se non con l’intervento diretto della Chiesa. Ci sono i comunisti, ma spostati sempre più ai margini di una sinistra che è un’altra cosa. La politica è uno show da vivere sui social, con il risultato che il primo partito è quello del non voto. Settant’anni dopo le elezioni politiche che aprirono la cosiddetta Prima Repubblica può essere utile allora fare un passo indietro, al clima appassionato e ideologico che caratterizzò il 1948, l’anno in cui l’Italia si divise, si schierò in maniera netta da una parte o dall’altra. Democrazia Cristiana e Fronte Democratico in campo in quella che veniva considerata la madre di tutte le battaglie: perché in gioco c’erano la costruzione del nuovo corso istituzionale, i valori fondanti della società e le alleanze nello scacchiere internazionale. Cattolici contro comunisti. Comunisti contro cattolici. In un confronto che si giocava nelle piazze, con i comizi, e attraverso manifesti, radio e giornali. Quella calda stagione elettorale viene qui riletta attraverso un punto di vista particolare, le pagine di due testate, le più vicine alla Chiesa: il quotidiano vaticano L’Osservatore Romano e la rivista quindicinale dei padri gesuiti, La Civiltà Cattolica.
"La formazione della donna negli scritti e insegnamenti di Elena da Persico Una raccolta inedita di scritti di Elena da Persico (1868-1948), giornalista, scrittrice e politica italiana, promotrice di opere sociali a favore delle donne e fondatrice dell'istituto secolare le Figlie della Regina degli Apostoli. Dichiarata Venerabile dalla Chiesa. Il volume è suddiviso in due parti: nella prima Carmela Tascone riporta e commenta brani tratti dalla rivista “L?Azione Muliebre”, che la da Persico diresse dal 1904 al 1948, affrontando varie tematiche, perlopiù incentrate sull’importanza della formazione della donna; nella seconda Dora Castenetto propone una selezione di scritti rimasti fino a oggi inediti e destinati alla formazione delle Figlie della Regina degli Apostoli. Chiude il volume una breve nota biografica."