Il pellegrinaggio è un fenomeno comune a molte religioni. Quello cristiano deriva direttamente dalla Bibbia ed ha come principale meta Gerusalemme e la Terra Santa. Fu soprattutto a partire dal IV secolo d.C., grazie alla libertà religiosa sancita dall'editto di Milano e alla costruzione dei primi santuari cristiani, che il pellegrinaggio in Terra Santa ricevette un forte impulso. Uomini e donne da ogni parte d'Europa si misero in cammino alla ricerca delle tracce dell'esistenza storica di Gesù: i loro diari di viaggi forniscono testimonianze uniche che ancora oggi orientano il lavoro di studiosi e ricercatori. Con contributi di: Eugenio Alliata, G. Claudio Bottini, Pietro Kaswalder, Giovanni Loche, Frédéric Manns, Michele Piccirillo (francescani e docenti presso lo Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme, Facoltà di Scienze Bibliche e Archeologia).
il contenuto
«Risucchiato dal grande gioco cielo-terra», Girolamo Savonarola ha interpretato in modo prototipico la parabola ascesa-e-caduta di un profeta e capopopolo. Gli osanna e gli anatemi che si sono riversati in vita sul Frate sono riecheggiati per secoli anche nella letteratura a lui consacrata, sin dentro a un Novecento pur straripante, al riguardo, di fonti documentali, di archivi finalmente aperti, di acribia filologica. Un immane groviglio che soltanto Franco Cordero è riuscito a districare, in un’opera già consegnata ai classici della storiografia. Questi quattro volumi stabiliscono infatti un canone in diversi domini: gli studi teologali, ecclesiologici ed eresiologici, la storia politica della Firenze del secondo Quattrocento, le indagini antropologiche sui rituali della demagogia e della manipolazione di massa, le ricognizioni sul lessico dei moderni totalitarismi e, non ultime, le grandi narrazioni biografiche. «Mai viste sequele più naturalmente romanzesche» di quelle che scandiscono il cammino del domenicano – «eretico mancato, santo abusivo, taumaturgo fallito» – dal chiostro al pulpito alla forca.
l'autore
Franco Cordero, professore emerito di Procedura penale presso l’Università La Sapienza di Roma, è tra i più insigni giuristi italiani (la sua Procedura penale, Giuffrè, è arrivata nel 2006 alla diciassettesima edizione). Con due pamphlet e undici saggi ha attraversato i territori del diritto e i labirinti teologali, coniugando idee e fantasie in alcuni romanzi (l’ultimo è L’armatura, Garzanti, Milano 2007). Tra i suoi titoli: Gli osservanti. Fenomenologia delle norme (Giuffrè 1967; nuova ed. Aragno, 2008), L’Epistola ai Romani. Antropologia del cristianesimo paolino (Einaudi, 1972), La fabbrica della peste (Laterza, 1984), Fiabe d’entropia. L’uomo, Dio, il diavolo (Garzanti, 2005). Gli articoli apparsi sul quotidiano «la Repubblica» negli anni 2001-04 sono raccolti nei volumi Le strane regole del signor B. e Nere lune d’Italia (Garzanti, 2003 e 2004). Presso Bollati Boringhieri ha pubblicato Aspettando la cometa. Notizie e ipotesi sul climaterio d’Italia (2008).
Esaltata e ricercata per le sue qualità religiose e intellettuali; temuta per la sua intraprendenza; accusata di tramare per la conquista del mondo, la Compagnia di Gesù è tra le espressioni più importanti di quel rinnovamento della Chiesa cattolica che nel Cinquecento seguì la crisi provocata dalla riforma protestante e che portò alla nascita di numerosi ordini religiosi. Espressione della forte personalità di Ignazio di Loyola, seppe interpretare al meglio le esigenze della società di antico regime impegnandosi nei campi più disparati, da quello educativo a quello missionario a quello spirituale, mantenendo d'altra parte uno stretto legame con il potere politico.
Scomparso nel gennaio 2007, Luciano Martini è stato un importante studioso di storia del Cristianesimo. I saggi che compongono il volume, presentati secondo un ordine cronologico tematico, raccolgono le ricerche dello studioso sulla cultura cattolica a Firenze dal primo Novecento agli anni a noi più vicini. Il tema è trattato delineando il percorso intellettuale e di fede di alcuni dei più significativi esponenti di ambiente culturale fiorentino: Domenico Giuliotti, Arrigo Levasti, Ernesto Balducci, don Lorenzo Milani, Giorgio La Pira, Mario Gozzini, padre Giovanni Vannucci, padre Antonio Lupi, Enrico Chiavacci, Silvano Piovanelli. Il volume è corredato da un’appendice contenente un’intervista autobiografica con Massimo Cappitti sul tema 'Esperienza di fede e dimensione ecclesiale' e una bibliografia degli scritti dell’autore.
Il volume documenta scientificamente (con 160 illustrazioni) una lunga ricerca, iniziata per caso a Giornico sulla via francisca del S. Gottardo per approdare a Auxerre e a Parigi (abbazia di St-Denis) e giungere lungo la Via Francigena a Viterbo, a Roma, a Troia (Puglia) fino a Caltabellotta (Agrigento). Un grande mosaico "San Pellegrino", dove ogni tassello (16 luoghi in Europa descritti da autori vari) è costituito da una scheda che evidenzia caratteristiche comuni: epoca di fondazione, ubicazioni su vie longobarde, vie francigene o vie di transumanze o passi, vie di transito da una regione all'altra; similitudine e diversità di dedicazione a santi-eremiti di ipotetica provenienza francese, greca, siriaca, scozzese, ma tutti accomunati dallo stesso appellativo "pellegrino". Il volume contiene l'introduzione di Franco Cardini e i saggi di Anna Benvenuti, André Vauchez, Michel Sot, Paolo Chiesa. Il libro ha in appendice una biografia sintetica di san Pellegrino martire romano del II sec. e l'iconografia di sette diversi santi Pellegrino.
Nel corso degli ultimi cinque secoli la Chiesa si è trovata a vivere la sua missione in un mondo che progressivamente si è allontanato da essa. Le conversazioni qui raccolte concentrano l'attenzione sui momenti salienti di un attacco alla Chiesa che, iniziato a livello del pensiero, è sfociato in aperte persecuzioni: la Rivoluzione francese come i totalitarismi del XX secolo hanno apertamente cercato di distruggerla. Sotto la guida sicura di grandi papi, essa ha saputo affrontare le diverse circostanze storiche, approfondendo la coscienza della propria natura ed ergendosi a baluardo della libertà e della ragione dell'uomo, vittima dell'ideologia e del potere. La seconda metà del XIX secolo vede sorgere nuove opere, generate da numerosi santi, e un nuovo movimento di presenza cattolica nella società, frutto di un laicato profondamente radicato nella fede. Nella società smarrita di oggi è questa la strada per ridestare negli uomini l'attrattiva per un luogo che esiste nel mondo come via per la felicità e il compimento dell'uomo: «I santi, praticando il Vangelo della carità, rendono ragione della loro speranza; essi mostrano il vero volto di Dio, che è Amore, e, al tempo stesso, il volto autentico dell'uomo, creato a immagine e somiglianza divina» (Benedetto XVI).
In queste pagine viene presentata, a quindici anni dalla sua nascita, l'esperienza della Comunità Nuovi Orizzonti.
Il Concilio Vaticano II ha segnato un momento fondamentale nella storia della Chiesa del XX secolo, coinvolgendo in vari modi anche la vita del monachesimo. Prima applicazione monastica del Vaticano II è il documento La vita benedettina che fu determinante per il rinnovamento dei monasteri benedettini e per proporre alle varie comunità e Congregazioni i principi essenziali di vita e spiritualità. Il volume esamina la genesi storica del documento, lo commenta e propone una sintetica analisi dello sviluppo della spiritualità monastica. Uno strumento per conoscere, approfondire e apprezzare la vita monastica.
Il libro analizza il rapporto fra Michelangelo Buonarroti, il gruppo di riformatori capeggiati dal cardinale inglese Reginald Pole e Vittoria Colonna, sullo sfondo della Roma di Paolo III, attraverso l'analisi dei disegni di Pietà e Crocefissione realizzati per l'amica poetessa ma anche delle statue della tomba di Giulio II in San Pietro in Vincoli. Accanto ad essi vengono esaminati anche due piccoli dipinti che ebbero grande diffusione fra gli "spirituali", due prototipi di Pietà e di Crocefissione, che si ritengono, per la prima volta, eseguiti sotto la diretta supervisione di Michelangelo. Tale acquisizione finisce con incrinare però una consolidata tradizione critica, secondo la quale egli avrebbe preferito affidare al solo disegno e alle sue ultime sculture la grandezza del suo tormentato animo di uomo e di artista.