
Un'ampia ed esaustiva panoramica delle credenze religiose dell'umanità, dalle religioni della preistoria alle fedi sincretistiche del nostro tempo.
Perché papa Pio XII non andò mai al di là dei generici appelli alla pace, delle deplorazioni per le rovine e i lutti causati dalla guerra, e non parlò apertamente di ebrei e di sterminio? Quali sono i rapporti fra il tradizionale antisemitismo cattolico e il razzismo nazista? A queste domande risponde questo libro di Giovanni Miccoli, che mette in luce le intenzioni, le preoccupazioni, gli oggettivi margini di intervento e le ambiguità del papa, della curia, dei nunzi e degli episcopati nazionali. I dilemmi di fronte a cui si trovarono il papa e la Chiesa erano angosciosi. L'analisi dell'autore ricostruisce la realtà non solo dei fatti, ma degli atteggiamenti mentali che determinarono le azioni e le omissioni.
In questa ricerca Tommaso d’Aquino emerge come interlocutore di rilievo nel dibattito filosofico contemporaneo su temi di indubbio interesse, come la prospettiva gnoseologica sulla conoscenza veritativa, la tensione al bene, la libertà e l’identità umana, ragione e passioni, amore e amicizia, riconoscimento e dignità umana, felicità e fine ultimo. La vitalità della filosofia di Tommaso si riscontra non solo in quei pensatori che, nel nostro tempo, la prendono come punto di riferimento nei propri originali itinerari di ricerca (Edith Stein, Cornelio Fabro), o nelle cui posizioni si può riconoscere un’influenza tommasiana, almeno indiretta (Charles Taylor, Alasdair MacIntyre), ma anche di fronte a problemi e istanze provenienti da chi si considera su posizioni diverse o, addirittura, in radicale discontinuità rispetto all’Aquinate (Kant, Sartre, Habermas, Honneth, Ricoeur). Infatti riguardo a quei problemi è possibile, con il contributo di illustri tomisti contemporanei, rinvenire nella prospettiva tommasiana risposte non evasive.
Nato dalla collaborazione tra Carolyn Osiek e Margaret Y. MacDonald, due neotestamentariste cattoliche, il presente studio appare come uno dei più significativi punti di approdo di un filone di ricerca intensa e illuminata che si propone di approfondire la storia del cristianesimo delle origini come storia anche di donne.
Con la sobria autorevolezza di una ricostruzione rigorosamente storica, immunizzata da qualsiasi tentazione apologetica, l’opera scandaglia nei dettagli la presenza, alcuni volti e il ruolo delle donne nelle chiese domestiche, agli inizi del movimento cristiano. I vari momenti della vita (il parto, l’allattamento, l’educazione…), i ruoli sociali (l’accoglienza degli ospiti, la guida della casa, la presenza ai banchetti funerari…), le relazioni quotidiane (tra schiave e padroni, tra mogli credenti e mariti pagani, tra madri e figli…) rivelano scorci inediti di una storia che molto deve alla presenza delle donne.
Carolyn Osiek insegna Nuovo Testamento alla Bruite Divinità School (Fort Worth, Texas). Tra le sue pubblicazioni, ricordiamo: con Kevin Madigan, Ordained Women in the Early Church: A Documentary History (2005); The Shepherd of Hermas (1999); e, con Balch David L., Families in the New Testament World: Households and House Churches (1997).
Margaret Y. Macdonald insegna Nuovo Testamento alla St. Francis Xavier University (Nova Scotia, Canada). Ha pubblicato: Early Christian Women and Pagan Opinion (1996) e The Pauline Church: A Socio-Historical Study of Institutionalization (1988).
Janet H. Tullochha conseguito il dottorato in Nuovo Testamento presso l’Università di Ottawa.
Possono i “militari” diventare santi?
L’Autore offre una rassegna di santi e martiri, che direttamente o indirettamente, per un tempo più o meno lungo, hanno avuto a che fare con la vita militare e che in essa, o dopo di essa, hanno testimoniato eroicamente la loro fede cristiana. Si tratta per la maggior parte di martiri e santi dei primi secoli e poi di numerose figure di santi russi e slavi in genere, tra i quali principi e re, nonché note figure di santi europei e specialmente italiani. Tutti vengono elencati, indipendentemente dall’epoca, in ordine alfabetico, come riportato nell’Indice.
Il volume è preceduto da una Prefazione dell’Arcivescovo Mons. Vincenzo Pelvi, Ordinario castrense per l’Italia, il quale in poche righe, oltre a darne una chiave di lettura, smonta i tanti pregiudizi verso il popolo militare.
Giulio Cerchietti, nato a Tivoli (Roma) nel 1958 e appartenente all’Ordine dei Francescani Minori, si è laureato in diritto canonico all’Antonianum di Roma e in scienze giuridiche alla Pontificia Università Lateranense. È attualmente officiale alla Congregazione dei Vescovi, dove è anche responsabile dell’Ufficio Internazionale degli Ordinariati Militari.
Nuova edizione
riveduta a cura di Bruno Steimer
e ampliata da Roland Fröhlich
Edizione italiana a cura di Gianni Francesconi
Dalla quarta di copertina:
La 10ª edizione italiana (corrispondente alla 24ª edizione originale tedesca) della Breve storia della Chiesa di August Franzen viene presentata qui in una nuova forma, completamente riveduta, attualizzata e ampliata. La ricostruzione panoramica, pregnante e ampia, si articola in tre parti: l’antichità cristiana; – la Chiesa del medioevo; – la Chiesa dell’età moderna (aggiornata fino a Benedetto XVI).
Un classico, noto in Germania come “il Franzen”
Recensioni:
[...] La trattazione di Franzen è costantemente motivata ed equilibrata. Il suo è un approccio ai dati e ai documenti condotto secondo i percorsi codificati della storiografia, anche se con una straordinaria capacità di sintesi e di panoramica che impedisce la frammentazione meramente fenomenologica, non rara in altri manuali. [...] "il Franzen" rimane un prezioso vademecum per chi vuole rincorrere il filo vitale che ci ha condotti fino a oggi, nella consapevolezza che, se pure non sarà magistra vitae, la storia per la fede ebraico-cristiana è sede anche di teofania ed è retta da un'escatologia, mentre per il "laico" è lo scenario degli splendori e delle miserie umane.
G. Ravasi, in Il Sole 24 Ore 15/06/2008
Le vicende interne della chiesa e le controversie teologiche fino al V secolo
Confessioni di fede e posizioni rifiutate
Selezione di fonti e testi utilizzati nella ricostruzione storica
L'opera è una felice sintesi in due volumi dello sviluppo del pensiero cristiano dei primi cinque secoli: un primo volume sulla chiesa delle origini che alla storia unisce lo sviluppo della riflessione teologica; un secondo volume in cui sono raccolti documenti storici e teologici.
Opera in due volumi indipendenti ma integrati, La chiesa dei primi secoli propone una felice sintesi della storia e dell'evoluzione teologica della cristianità dal I al V secolo oltre a un prezioso secondo volume che raccoglie le principali fonti documentali utilizzate nella ricostruzione.
In questo primo volume, Stuart G. Hall ripercorre l'articolarsi della struttura interna della chiesa delle origini, le controversie teologiche e la progressiva definizione della fede nonché il rapporto con il territorio e il peso sempre maggiore della sede (e del vescovo) di Roma.
Non manca l'analisi del rapporto con lo Stato, conflittuale nel periodo delle persecuzioni, quindi sempre più vicino, dall'accordo con Costantino al riconoscimento del cristianesimo come religione ufficiale.
Le vicende interne della chiesa e le controversie teologiche fino al V secolo
Confessioni di fede e posizioni rifiutate
Selezione di fonti e testi utilizzati nella ricostruzione storica
L'opera è una felice sintesi in due volumi dello sviluppo del pensiero cristiano dei primi cinque secoli: un primo volume sulla chiesa delle origini che alla storia unisce lo sviluppo della riflessione teologica; un secondo volume in cui sono raccolti documenti storici e teologici.
Questo secondo volume dell'opera sulla chiesa delle origini propone una ricca antologia di testi - fonti storiche e teologiche ormai divenute classiche nel mondo universitario - utilizzati da Stuart G. Hall nella ricostruzione dell'evoluzione del cristianesimo dei primi cinque secoli.
Secondo la migliore storiografia, è proprio sulla documentazione storiografica - documenti scritti, autori del tempo, epigrafi, monumenti vari ecc. - che si basano la ricostruzione e l'interpretazione storica, specie quella del lontano passato.
I testi selezionati sono accompagnati da preziose note introduttive.
Nei decenni finali dell'XI secolo e all'inizio del successivo le arti figurative conoscono a Roma un momento di grande fioritura, che è stato interpretato come uno straordinario fenomeno di propaganda da parte della Chiesa riformata e rinnovata. Le immagini, secondo la secolare e resistentissima tradizione della Chiesa romana, sono strumento di primaria importanza in questa accresciuta politica di comunicazione. Attraverso l'esame di episodi nodali - relativi alla liturgia, alla 'teoria dell'arte", all'epigrafia, alla scultura, e naturalmente alla pittura a mosaico e a fresco -, nel volume si delinea un ritratto della città papale negli anni ancora 'oscuri" attorno alla metà dell'XI secolo, al tempo delle aspre lotte tra papi e antipapi; in quelli del pontificato di Gregorio VII, che alla Riforma ha prestato il nome; e infine - iniziato il nuovo secolo - nel momento della 'Roma trionfante", quando il successo del partito papale genera un'ondata di linguaggio raffinatamente antiquario.
Il confronto che la Chiesa cattolica sta sostenendo con una serie di sfide, poste dalla modernità, rischia di trasformarsi in un vero e proprio conflitto. Contribuisce alla crisi l'ingerenza delle gerarchie ecclesiali in campi, dalla politica alla indagine scientifica, che la Costituzione italiana affida unicamente all'iniziativa statale o che la moderna ragione ha costruito in funzione del principio della libera ricerca. La radicalizzazione dello scontro, il crescere delle polemiche, l'inevitabile necessità di prendere posizione in un confronto che coinvolge tutti, non deve oscurare però la necessità di conoscere le posizioni degli avversari in campo.