«Questa storia della Chiesa cattolica, che conformemente alla tradizione resta imperniata sulla storia della sola Chiesa romana, oltre a dedicarsi a tracciare questa storia nello spirito ecumenico, intende anche fare largo posto ai gruppi nazionali cattolici sviluppatisi nel mondo germanico e nel mondo anglosassone in primo luogo, senza dimenticare il mondo slavo e quello orientale, né tanto meno le "giovani Chiese" che arrivano all'età adulta nella metà del XX secolo. In questo modo la nostra storia della Chiesa si inserirà in una prospettiva veramente "cattolica", visto che questo attributo della Chiesa significa precisamente "universale" e si contrappone all'idea di una Chiesa che intendesse ridursi a una sola regione della terra, almeno in quanto allo spirito a cui si ispira». (Dall'Introduzione generale)
«Questa storia della Chiesa cattolica, che conformemente alla tradizione resta imperniata sulla storia della sola Chiesa romana, oltre a dedicarsi a tracciare questa storia nello spirito ecumenico, intende anche fare largo posto ai gruppi nazionali cattolici sviluppatisi nel mondo germanico e nel mondo anglosassone in primo luogo, senza dimenticare il mondo slavo e quello orientale, né tanto meno le "giovani Chiese" che arrivano all'età adulta nella metà del XX secolo. In questo modo la nostra storia della Chiesa si inserirà in una prospettiva veramente "cattolica", visto che questo attributo della Chiesa significa precisamente "universale" e si contrappone all'idea di una Chiesa che intendesse ridursi a una sola regione della terra, almeno in quanto allo spirito a cui si ispira». (Dall'Introduzione generale)
«Questa storia della Chiesa cattolica, che conformemente alla tradizione resta imperniata sulla storia della sola Chiesa romana, oltre a dedicarsi a tracciare questa storia nello spirito ecumenico, intende anche fare largo posto ai gruppi nazionali cattolici sviluppatisi nel mondo germanico e nel mondo anglosassone in primo luogo, senza dimenticare il mondo slavo e quello orientale, né tanto meno le "giovani Chiese" che arrivano all'età adulta nella metà del XX secolo. In questo modo la nostra storia della Chiesa si inserirà in una prospettiva veramente "cattolica", visto che questo attributo della Chiesa significa precisamente "universale" e si contrappone all'idea di una Chiesa che intendesse ridursi a una sola regione della terra, almeno in quanto allo spirito a cui si ispira». (Dall'Introduzione generale)
La bolla "Auctorem fidei" è stata un documento di primaria importanza nella formazione del clero in senso ultramontano nell'800 e poi più in generale del clero cattolico nella prima metà del '900. La gran parte del clero non era portato alla filologia o alla ricerca storica, ma piuttosto al proprio compito di pastori nella Chiesa. Le 85 proposizioni dell'Auctorem fidei erano come un quadro comodo di riferimento: una sorta di catechesi papale e cattolica proposta in termini essenziali e rispondente pienamente alle urgenze dei tempi nuovi.
Ordini monastici e canonici regolari nel XII secolo
Soltanto un logoro luogo comune pretende che il discorso scientifico sia fondato esclusivamente su algide e impassibili deduzioni razionali. La dialettica delle idee combattuta da Galileo e dai non meno agguerriti ricercatori della Compagnia di Gesù mostra al contrario come, pur entro un universo della precisione, agiscano le suggestioni delle risorse fantastiche ed emozionali. Il loro impiego mira, infatti, a potenziare l'istinto esplorativo con un'interrogazione della natura sorretta da un forte senso dell'avventura, ma insieme a rafforzare retoricamente il valore delle argomentazioni, il cui impatto agisce anche fuori della giurisdizione degli addetti ai lavori, alimentando l'immaginario della letteratura e delle arti. Dietro la rivoluzione scientifica di Sei e Settecento si gioca una partita più ampia sul terreno di una riforma spirituale da cui si vorrebbe il rinnovamento dell'epistemologia e, insieme, dei costumi e dell'etica. Va configurandosi un nuovo profilo di scienziato, votato allo studio dei fenomeni naturali e, insieme, attraverso la loro comprensione, all'esaltazione della gloria del Creatore, celebrata sia nella grandezza infinita del cosmo, sia nelle sue manifestazioni più quotidiane. Risalta, in tale profilo, la cifra barocca di un atteggiamento contraddittorio, oscillante tra il senso di smarrimento e di inadeguatezza dell'uomo dinanzi alla ricchezza del reale e l'orgoglio per le sue scoperte e per il progresso prodigioso delle nuove acquisizioni.