All'origine del tema sta per un primo lato un'impressione di questo genere: la predicazione della chiesa pare non riesca fino a oggi a proporre un'immagine del Signore proporzionalmente univoca; in tal senso essa manca di disporre l'antidoto necessario agli usi proiettivi, allegorici e in ogni modo arbitrari che della sua figura, sono fatti ad opera della religione soggettiva della stagione tardo moderna. Per altro lato, sta la persuasione che le acquisizioni della ricerca speciali-stica sui Vangeli abbiano ormai prodotto acquisizioni tali, da rendere virtualmente possibile un racconto della vicenda di Gesù abbastanza preciso, il quale potrebbe e dovrebbe costituire il referente indispensabile per la stessa confessione della fede in Lui. Che cosa manca perché questa possibilità sia di fatto realizzata? Quali sono le responsabilità proprie della teologia a tale riguardo? A questi interrogativi intendono rispondere i saggi qui raccolti.
A tre anni di distanza dalla morte dell’autore, vede la luce il secondo dei volumi da lui programmati sotto il titolo comune di Cristo Signore Risorto, amato e celebrato. Nella Prefazione al primo tomo della serie, edito nel 2001 dall’Eparchia di Piana degli Albanesi, egli così si esprimeva: l’opera «si propone 1) come avvio al contatto e alla frequenza della lettura motivata del formidabile complesso formato dai testi biblici e liturgici della Chiesa celebrante; a offrire più contenuti alla vita di preghiera; alla lectio divina personale da condurre sul Testo biblico; 2) come sussidio: per l’omelia mistagogica celebrativa; per la mistagogia ai fedeli, in specie nella ‘scuola di preghiera’ parrocchiale, dove esiste».
Con le espressioni «scuola di preghiera» e «mistagogia», egli propone una catechesi che ha per oggetto il rito/liturgia (parole e gesti), una catechesi da intendere non solo come istruzione, ma anche come preghiera. Per Federici la Chiesa esiste solo in quanto diocesi e parrocchia e in quanto celebrazione, il vescovo deve essere anzitutto un catecheta/pastore e parimenti il parroco; ogni parrocchia deve avere la scuola della preghiera come luogo permanente di formazione alla fede, per tutti. Chi ha conosciuto Tommaso Federici ne ritrova nel volume il ritratto umano e spirituale: persona dalla fede intensa e dal sentire forte, dal pensare in due direzioni – Bibbia e Chiesa delle origini – con accostamenti improvvisi, amori ed esclusioni nette.
Sommario
Avvertenza. Presentazione (mons. V. Apicella). 1. Cristo Signore risorto nello Spirito Santo, l’orante e il maestro. 2. Lineamenti della «scuola dell’amore di Dio» o «di preghiera» della diocesi e della parrocchia. 3. Realtà della preghiera. 4. Cristo Signore risorto, il contenuto unico della preghiera e della lettura continue. 5. Forme della preghiera della Chiesa. 6. La lectio divina dei fedeli. 7. La preghiera nelle occasioni dell’esistenza. 8. La divinizzazione dei fedeli. Conclusione. Indici.
Note sull'autore
Tommaso Federici (1927-2002), laureatosi in lettere orientali antiche, è stato il primo interprete delle iscrizioni accadiche delle tavolette conservate al Museo Barracco di Roma. Dopo la licenza in Sacra Scrittura presso il Pontificio Istituto Biblico e il diploma di paleografia presso l’Archivio di Stato si laureò in giurisprudenza all’Università di Sassari, per affiancare il padre notaio. Determinanti gli incontri, al Pontificio Ateneo S. Anselmo, con p. Vagaggini e p. Marsili, con i quali portò a termine il dottorato in teologia con una tesi dal titolo: “La Liturgia, dono divino della libertà”. Insieme a studiosi come E. Lanne, M. Lohrer, B. Neunhauser e A. Nocent fu tra i fondatori del Pontificio Istituto Liturgico. Docente di teologia biblica alla Pontificia Università Urbaniana fu consultore delle Congregazioni per il Culto Divino e per le Chiese Orientali, e degli allora Segretariati per i non credenti e per l’unità dei cristiani, in particolare nella sezione per il dialogo con l’ebraismo. Ricoprì, inoltre, l’incarico di pro-segretario della Pontificia commissione per la neo-Vulgata.
Nel nome di Tommaso Federici si è costituita una Fondazione per curare «la conservazione, la sistemazione e la prosecuzione dell’opera culturale e teologica del suo titolare, la pubblicazione degli inediti» ed eventuali riedizioni.
Lo scopo di questo ampio lavoro è introdurre a comprendere "ciò di cui si tratta": chiarendo l'attuale status quaestionis, precisando il modo con il quale si è costituito, evidenziando le linee più significative di riflessione a proposito del mistero di Cristo, indicando le vie per un ulteriore approfondimento. L'auspicio è quello di aiutare il lettore a compiere un pur piccolo passo sulla via di una maggiore comprensione di quale sia "l'ampiezza, la lunghezza, l'altezza e la profondità del mistero di Cristo".
Nella maneggevole collana «Economica EDB» viene riproposto a prezzo contenuto un ‘classico’ della teologia: Cristo e il tempo, l’opera centrale della produzione scientifica di Oscar Cullmann. Partendo dalla concezione che del tempo aveva il cristianesimo primitivo, l’autore, che si muove sempre sul piano biblico e si serve di una esegesi profonda e di largo respiro, delinea un percorso teologico che ha in Cristo il suo centro essenziale. Con Cristo, Dio che si fa uomo e si inserisce nel tempo della storia, si ha il compimento della historia salutis, che troverà attuazione definitivamente alla fine dei tempi. Il tempo presente, intermedio, che va dall’ascensione di Cristo alla sua parusia, è il tempo della Chiesa, il tempo della tensione tra il “già” e il “non ancora”, una tensione che sottende ogni realtà esistente fin quando non si abbia «Dio tutto in tutte le cose».
Sommario
Introduzione all’edizione italiana: linee di sviluppo del pensiero di Oscar Cullmann (B. Ulianich). Prefazione alla I, II e III edizione. Introduzione: il problema. I. La continuità della linea della salvezza. II. Il carattere unico delle differenti epoche della salvezza. III. Storia della salvezza e storia universale. IV. La storia della salvezza e l’individuo. Indici.
Note sull'autore
Oscar Cullmann (Strasburgo, 1902-1999) è stato uno dei più illustri storici, teologi ed esegeti protestanti del secolo scorso. Docente prima a Strasburgo, poi a Basilea, infine a Parigi, prese parte al concilio Vaticano II in qualità di osservatore, ospite del Segretariato per l’unità dei cristiani.
Tra i temi che la riflessione teologica attuale sta approfondendo risalta quello di Gesù Cristo rivelazione del Padre e volto dell'umano autentico, senza dubbio anche per la grave crisi in cui il senso del divino e dell'umano è sprofondato nella coscienza contemporanea. Al riguardo è dedicato il primo capitolo. Poiché la tradizione spirituale e teologica francescana è in grado di apportare un contributo prezioso all'argomento, nel secondo capitolo vengono esposti i lineamenti del volto di Dio e dell'uomo che Francesco e Chiara di Assisi hanno tracciato alla sequela di Gesù e altri santi francescani hanno poi elaborato. Il terzo capitolo, infine, mostra come i dati fondamentali della visione francescana possano essere integrati nell'orientamento cristologico contemporaneo e lo possano arricchire significativamente: in particolare il volto di un Dio-amore, che si dona totalmente e umilmente all'uomo e l'immagine di un uomo che si riconosce dono di Dio e a lui totalmente 'si restituisce' con la scelta di una vita umile e povera.
Destinatari
Il libro si rivolge ai teologi e a chi è interessato ad argomenti teologici, in particolare ai francescani; è uno stimolo a riscoprire e a valorizzare le ricchezze della loro tradizione cristologia.
Autore
GIOVANNI IAMMARRONE, francescano conventuale, è professore di Teologia dogmatica presso la Pontificia Facoltà San Bonaventura e la Pontificia Università Lateranense di Roma. È autore di numerose pubblicazioni, tra cui La spiritualità francescana (1992), Gesù di Nazaret, Messia del Regno e Figlio di Dio (1995), La cristologia francescana (1997), Il dialogo sulla giustificazione (2002), Risurrezione, morte di croce e vita storica di Gesù nella cristologia sistematica contemporanea (2003).
Volume molto attuale: partendo dalla centralita di Cristo il testo prende in esame la sfida epocale del pluralismo religioso e le acquisizioni del recente dibattito sulla teologia delle religioni. Esso e destinato a studenti delle facolta teologiche e degli istituti di scienze religiose. Il saggio prende le mosse dalla necessita di rivedere i temi principali del dibattito sulla teologia delle religioni a partire dalla sua ricaduta sul mistero di Cristo. Viene fuori un'analisi chiara ed approfondita sul pluralismo religioso.
Il volume offre, a studiosi e a cultori di cristologia, uno sguardo attento e ben documentato sul dibattito contemporaneo su Gesu, affrontando in principal modo la questione dell'identita messianica di Gesu. L'Autore analizza, con uno stile chiaro e scorrevole, una delle questioni centrali della cristologia, ossia l'identita messianica di Gesu. L'argomento viene sviluppato a partire dalla tradizione neotestamentaria, soprattutto dai vangeli di Marco, Matteo e Luca, e offre nuovi impulsi al dibattico contemporaneo su Gesu.
Il libro
<< Gesù , che è l’argomento esclusivo di questo libro, dispensa sempre sorprendenti verità ad ogni attento lettore del Vangelo.
In ogni pagina dei quattro capolavori ispirati, egli si offre nella sua meravigliosa e prorompente umanità, che diventa poi una “via” sicura d’accesso alla divinità.
L’incontro personale con Gesù cambia di solito la qualità della vita; nulla permane come prima dopo un vero incontro con Lui.
Il Maestro di Nazaret esercita un innegabile fascino su tutti, giovani e meno giovani, perché soltanto Lui, nella profondità del suo mistero, ha la capacità di diventare un valido progetto di vita per l’uomo.
Di qui l’irresistibile desiderio, misto a curiosità, di incontrare Gesù, di conoscerlo per effettuare un sereno e serio confronto con lui e avviare un’esperienza coinvolgente di Lui.
Egli, dal canto suo, desidera ardentemente di incontrare l’uomo per donarsi a lui in un contesto di amicizia e di confidenza.
In questo libro vengono offerte tematiche evangeliche che intendono facilitare l’incontro con Lui.
Resta però confermato che ogni incontro profondo con Gesù comporta inevitabilmente anche un incontro con la propria vita; è un incontro che lascia un segno che decide dell’ intera esistenza.
Per nessuno è precluso l’incontro e l’esperienza di Lui.
Egli d’altra parte, non mette limiti alle sue amicizie, né manifesta rammarico o vergogna alle prese con le nostre miserie. Anzi, il passato e il presente di ognuno vengono da Lui accolti con rispetto e discrezione; non si stupisce mai di ciò che è genuinamente umano.
Solo Lui è davvero libero pienamente, attento ad ogni incontro per donarsi progressivamente ad ogni amico con tutto il fascino del suo Mistero>> (L’AUTORE).
In questo saggio teologico il tema è la figura di Gesù e la sua piena definizione. Dopo aver analizzato l’”evento Gesù” così come ci è restituito sia dalla ricerca storica sia dalle definizioni della fede cristiana, l’autore introduce una nuova categoria per giungere alla piena conoscenza di Cristo, quella che egli chiama “spazio Gesù”. Si tratta di una riflessione che integra e trascende sia il metodo storico-critico sia quello teologico-dogmatico per mettere al centro l’esperienza del credente, descritta nella sua dinamica e colta nella sua natura profondamente spirituale. Frutto di questa concezione è l’apertura verso le altre religioni, verso altri “spazi” che condividono l’anelito al divino, per vedere “il volto di Dio”. Solo così il dialogo può essere profondo, più che non – sostiene l’autore – “se partissimo dalla sola critica storica o dalla dogmatica”.
La Società italiana per la ricerca teologica (SIRT) ha deciso di concentrare i propri interessi di studio attorno al “simbolo di fede”. Al tema ha già dedicato i volumi curati da C. Dotolo, Il Credo oggi. Percorsi interdisciplinari (EDB, Bologna 2001) e da G. Giorgio, Dio Padre Creatore. L’inizio della fede (EDB, Bologna 2003). I saggi raccolti in questa sede rappresentano i contributi offerti al VII Simposio della SIRT sul tema Ridire il simbolo della fede oggi. Credo in Gesù Cristo suo unico figlio nostro Signore, in collaborazione con il Servizio nazionale per il progetto culturale della CEI (Foligno [PG] 22-25.8.2002): essi vertono attorno al secondo articolo del Simbolo apostolico, che specifica gli attributi divini di Gesù, Cristo/Messia, Figlio e Signore.
Note sui curatori
Vincenzo Battaglia, professore ordinario di cristologia al Pontificio Ateneo Antonianum, presidente della Pontificia Academia Mariana Internationalis, è socio ordinario della SIRT e direttore della rivista Ricerche Teologiche. Ha pubblicato: Gesù Crocifisso Figlio di Dio, Pontificium Athenaeum Antonianum, Roma 1991; Cristologia e contemplazione. Orientamenti generali, EDB, Bologna 1998; Il Signore Gesù Sposo della Chiesa. Cristologia e contemplazione 2, EDB, Bologna 2001. È tra gli autori di Contemplare Cristo con Maria, a cura di S.M. Cecchin, Pontificia Academia Mariana Internationalis, Città del Vaticano 2003.
Carmelo Dotolo, professore straordinario di teologia delle religioni alla Pontificia Università Urbaniana e invitato alla Pontificia Università Gregoriana, è socio ordinario della SIRT Tra le sue opere più recenti: La teologia fondamentale davanti alla sfide del “pensiero debole” di G. Vattimo, LAS, Roma 1999; La rivelazione cristiana. Parola, evento, mistero, Paoline Editoriale libri, Milano 2002. È tra gli autori della Storia della Teologia, 3, ED-EDB, Roma-Bologna 1996 e ha curato Il Credo oggi. Percorsi interdisciplinari, EDB, Bologna 2001; La Missione oggi. Problemi e prospettive, Urbaniana University Press, Città del Vaticano 2002.
Testi di Bruno Maggioni, Rémi Brague, Alois Maria Haas, Gisbert Greshake, Roberto Mancini, Luigi Mezzadri, Jacques Servais, Pierluigi Fiorini.