Il lavoro vuole proporre una riflessione tra la fede cristiana, i giovani adulti e gli ambiti che caratterizzano la vita dell'uomo a livello politico, sociale e culturale, modificando e migliorando la realtà collettiva. La politica è "azione umana" consapevole ed organizzata, che cura gli interessi collettivi della società, la creazione degli organi necessari e la determinazione delle leggi adeguate al loro funzionamento, contribuendo a superare le situazioni di alienazione e di oppressione. La catechesi non può essere ridotta a trasmissione di sapere o di nozioni di frasi da imparare a memoria. In forza di questi principi, si fa chiaro nella coscienza del giovane cristiano impegnato in politica che la vita di fede, con le sue leggi e i suoi mezzi, va vissuta nelle realtà temporali, incluse quelle politiche, che hanno un valore proprio, perché create da Dio. È necessario perciò fondare una prassi formativo-catechistica, capace di abilitare i giovani ad una pratica politica responsabile, cosciente e condivisa.
Messaggio del Santo Padre per la Quaresima 2021
Il volume raccoglie i contributi provenienti da un Gruppo di Studio Interdisciplinare sulla Pastorale Biblica che aveva come primo obiettivo quello di fare una riflessione accademica in chiave epistemologica sull’Animazione Biblica di tutta la Pastorale. In secondo luogo quello di fare un’indagine interdisciplinare sui significati, i presupposti, i contenuti e i soggetti dell’«Animazione Biblica dell’intera Pastorale» (VD 73) e sul significato dell’affermazione di Evangelii Gaudium 174: «Tutta l’evangelizzazione è fondata sulla Parola di Dio, ascoltata, meditata, vissuta, celebrata e testimoniata». In terza battuta aveva l’obiettivo di riflettere sull’apporto specifico della riflessione sistematica e della teologia pratica nell’ambito di una animazione biblica della pastorale.
Questa raccolta di studi e riflessioni è in linea con il nuovo Direttorio per la Catechesi a cura del Pontificio Consiglio per la promozione della Nuova Evangelizzazione che dice: «La catechesi attinge il suo messaggio dalla Parola di Dio, che è la sua fonte principale. Perciò, “è fondamentale che la Parola rivelata fecondi radicalmente la catechesi e tutti gli sforzi per trasmettere la fede”. La sacra Scrittura, che Dio ha ispirato, raggiunge in profondità l’animo umano, più di qualsiasi altra parola». La pastorale – e in essa la catechesi – ha lo scopo di aprire la persona all’azione trasformante dello Spirito Santo che è il medesimo Spirito che ha ispirato e si comunica nella Parola di Dio. Dunque l’ascolto delle Scritture è fondamentale per poter vivere una spiritualità integrale, che continuamente trasforma la persona nell’immagine di Cristo.
«Tra i principali doveri dei vescovi eccelle la predicazione del Vangelo. I vescovi, infatti, sono gli araldi della fede che portano a Cristo nuovi discepoli; sono dottori autentici, cioè rivestiti dell’autorità di Cristo». Così la Lumen Gentium descrive un dovere, quello del magistero, che è funzione profetica. In un tempo in cui il fare catechesi conosce una profonda crisi, l’itinerario proposto da Maurizio Gervasoni si presenta in chiave profetica come un’ampia rilettura della realtà alla luce della Parola di Dio, del magistero della Chiesa e delle istanze della cultura. Non una comunicazione denotativa e immediata dei contenuti della fede, come lascerebbe intendere un’accezione “tradizionale” del termine catechesi, ma una serie di provocazioni che coinvolgono il vissuto di ogni giorno, invitando il lettore ad accogliere le domande di senso che l’autore lascia volutamente aperte, talora quasi insolute, come insoluta è spesso la quotidianità nella quale spendiamo la nostra esistenza.
Maurizio Gervasoni, ordinato sacerdote nella Diocesi di Bergamo l’11 giugno 1977, ha completato gli studi a Roma, presso il Pontificio Seminario Lombardo, conseguendo il Dottorato in Teologia alla Pontificia Università Gregoriana nel 1982, con una tesi sulla “poetica” nell’ermeneutica teologica di Paul Ricœur. Docente di Antropologia teologica nel Seminario Giovanni XXIII di Bergamo dal 1982 al 2012, ha insegnato anche Spiritualità del clero diocesano e Antropologia delle religioni e, all’Università degli Studi di Bergamo, Storia delle religioni. Dal 2013 è vescovo di Vigevano, delegato per la Pastorale giovanile e gli oratori, per la Pastorale del lavoro e per la Pastorale sociale e la formazione socio-politica presso la Conferenza episcopale lombarda.
È la penna di Emmanuel Falque, professore all'Institut catholiquedi Parigi, che introduce la nuova opera del teologo e catecheta Salvatore Currò. Analizzando il titolo, Falque scrive: «I primi due termini (...) si focalizzano nel terzo. Se i giovani oggi sono perlopiù sulla soglia (prossimità) e la Chiesa è al centro (identità), occorre trovare, o inventare, un ponte che vada da una parte all'altra; le nuove generazioni, infatti, ignorano generalmente il significato culturale della fede della Chiesa, che è riconosciuta solo in quanto portatrice di un contenuto di fede per alcuni. "Comune umanità" non è allora un'espressione vuota. Non allude al riconducimento del divino all'umano o della trascendenza all'immanenza. Al contrario! Non è sufficiente essere uomo per riconoscersi figlio di Dio. Ma, per il fatto che Dio è divenuto uomo (e che dunque l'"Incarnato" dice chi noi siamo come anche chi Lui è), una autentica pastorale potrà e dovrà appoggiarsi innanzitutto sull'essere-in-comune della nostra umanità.» (dalla prefazione di Emmanuel Falque)
Originale e concreta forma di riflessione quaresimale/pasquale in novantasei giorni: dal Mercoledì delle Ceneri alla Pentecoste. Brevi citazioni da voci amiche dei giovani seguite da meditazioni di Armando Matteo (il teologo degli "increduli").
I testi raccolti in questo libro propongono le riflessioni dell'edizione 2019 di due giornate di studio che alcune realtà ecclesiali propongono ogni anno per condividere un cammino di ricerca e di approfondimento su questioni di attualità nella Chiesa. Si tratta della Pia Società San Gaetano, congregazione religiosa di preti e diaconi; della Famiglia di don Ottorino, che si ispira al carisma del venerabile don Ottorino Zanon (1915-1972); delle Suore Orsoline di Breganze, che hanno ispirato l'associazione «Presenza Donna»; delle teologhe italiane; della Comunità del diaconato in Italia (con l'appoggio del Coordinamento dei diaconi del Triveneto); della Diocesi di Vicenza.
Il tema della disabilità è trattato con frequenza in ambito scientifico e pedagogico, ma assai meno in ambito ecclesiale. Il volume intende sviluppare un argomento specifico, finora non approfondito in maniera sistematica negli studi di settore: l’insieme dei pronunciamenti che, a vario livello, sono stati elaborati dal Magistero ecclesiale inerente alle persone con disabilità. Questi documenti stanno promuovendo una pastorale con una prospettiva inclusiva: essi riconoscono che, in virtù della dignità battesimale, le persone con disabilità sono a pieno titolo christifideles e hanno il diritto e la responsabilità di comunicare la fede, attraverso l’utilizzo dei propri linguaggi.
La struttura del libro è molto semplice, essendo distribuita in due grandi parti che comprendono, da un lato, i pronunciamenti del magistero ecclesiale vaticano e, dall’altro, quello italiano. L’insieme dei dati raccolti permette di cogliere l’intuizione profetica ecclesiale circa il concetto di integrazione/inclusione, subordinato al riconoscimento umano-cristiano della dignità della persona con disabilità, soggetto ecclesiale a pieno titolo, come pure il ruolo della comunità sia nell’accogliere la persona con disabilità sia nell’attivare processi di formazione in équipe e capace di utilizzare i cosiddetti “plurimi linguaggi”.
Suor Veronica Donatello, religiosa delle Francescane Alcantarine, è responsabile presso la Conferenza Episcopale Italiana del Servizio Nazionale per la pastorale delle persone con disabilità, già responsabile del settore catechesi delle persone con disabilità presso l’Ufficio Catechistico Nazionale. Docente invitato presso l’Università Pontificia Salesiana per il corso “Metodologia catechetica: Persone con disabilità”, è anche docente incaricato alla Pontificia Università Urbaniana e al Pontificio Istituto Teologico Giovanni Paolo II. Studiosa e docente di Lingua dei segni nella religione cattolica, islamica ed ebraica, si occupa di formazione inclusiva sia nelle diocesi italiane che estere. È inoltre autrice di libri e di contributi su riviste scientifiche sul tema della disabilità e inclusione.
Pastore valdese, professore di italiano e latino, esegeta e grande conoscitore della letteratura delle origini cristiane, negli anni Trenta del Novecento Francesco Singleton Lo Bue (1914-1955) entrò nel gruppo dei "giovani barthiani" che, stretti intorno a Giovanni Miegge, opposero le prime forme di resistenza morale al fascismo attraverso la rivista "Gioventù Cristiana" e le giornate teologiche presso il tempio del Ciabàs. Nell'opprimente clima di regime e nel quadro più generale degli avvenimenti del secondo conflitto mondiale e dell'occupazione nazifascista, dopo un profondo conflitto interiore, Lo Bue decise infine di partecipare al movimento antifascista e alla Resistenza, aderendo al Partito d'Azione e al Movimento federalista europeo.
"Il volume offre i materiali del Convegno regionale svoltosi nell'ottobre 2010 a Palermo, con la visita del Papa. I giovani e le famiglie insieme hanno vissuto una vigorosa condivisione di ideali e speranze, riflettuto sulle difficoltà e sulle opportunità che la Sicilia non manca di porre sotto sguardi che debbono essere pieni di coraggio per educarci ed educare alla speranza. C'è un'educazione alla speranza che è educazione ad uno sguardo profondo, acuto, penetrante che i nostri giovani e le nostre famiglie devono avere per un'autentica ricerca della capacità di bene, di progettualità, di riscatto. Lo ha sottolineato il Papa quando ha affermato: 'La fede vi dona la forza di Dio per essere sempre fiduciosi e coraggiosi, per andare avanti con nuova decisione, per prendere le iniziative necessarie a dare un volto sempre più bello alla vostra terra. La tentazione dello scoraggiamento, della rassegnazione, viene a chi è debole nella fede, a chi confonde il male con il bene. Invece, chi è saldamente fondato sulla fede, chi ha piena fiducia in Dio e vive nella Chiesa, è capace di portare la forza dirompente del Vangelo'." (dalla presentazione del Card. Paolo Romeo)