
Pensieri, testimonianze, preghiere sul variegato e sempre più problematico mondo della relazione di coppia. Le sfide, le fatiche, le crisi che mettono a dura prova le famiglie di oggi vengono lette sotto la lente d'ingrandimento della Amoris laetitia: da papa Francesco emergono, sempre chiare, parole di speranza che spronano a non lasciare mai nulla di intentato per ricucire dolorose ferite.
Il volume contiene le riflessioni sulla famiglia "capolavoro di Dio" tracciate dall'Autore a seguito di uno studio serio e profondo delle pagine della Sacra Scrittura. Il tema, affrontato sotto diverse angolature, è sugellato dall'approfondimento del quarto comandamento: Onora il padre e la madre. Contiene inoltre «un viaggio nei Sinottici, in San Paolo e in San Giovanni fino a ripercorrere il magistero dei Sommi Pontefici. Da Leone XIII a Paolo VI, da Giovanni Paolo II fino a Francesco».
Il ministero ordinato, partecipe della Successione Apostolica, è l?espressione della carità divina verso l?umanità perché sia possibile, in ogni luogo e in ogni tempo, l?esperienza unica e irripetibile della Chiesa Apostolica, iniziata da Gesù con i suoi discepoli. Per questo anche del sacramento dell?ordine si può affermare con sant?Ambrogio: «In tuis Te invenio sacramentis».
Il volume offre una vera e propria catechesi sul valore dell’amore che si nasconde nell’amore coniugale e nella famiglia. L’eredità del Giubileo della Misericordia di Papa Francesco va proprio in questa direzione. Queste pagine propongono un vero e proprio cammino verso la costruzione della civiltà dell’amore una responsabilità affidata a uomini e donne che nella storia non sono solo esecutori di norme etico-morali ma reali collaboratori di Dio.
Dal divorzio all’omosessualismo, è visibile una lunga linea rossa che evidenzia l’attacco all’istituzione matrimonio voluta da Dio. Prima ancora della ribellione contro la natura e le sue leggi, si tratta di una ribellione all’ordine della creazione stabilito una volta per tutte del Creatore. E, proprio quando servirebbe una parola chiara da parte della Chiesa cattolica e dei suoi pastori, ecco che ci si trova davanti a sinodi dove trovano cittadinanza, e sono persino maggioritarie, teorie che sovvertono l’ordine naturale e sovrannaturale del matrimonio.
In questo quadro, l’opera di don Pietro Leone compie un atto di vera misericordia, di carità intellettuale, nel rimettere le idee al loro posto, facendole camminare sui piedi e con la testa rivolta verso l’alto. Ed è proprio questo il pregio maggiore del lavoro di don Leone, quello di riconoscere a fondamento dell’ordine naturale il volere e la legge di Dio.
Un lavoro che si raccomanda per la sua profondità dottrinale e per il suo afflato spirituale che offrirà a chiunque lo legga gli strumenti per capire in che cosa consiste la vocazione al matrimonio e alla famiglia.
Cosa pensare della pratica della "comunione spirituale" raccomandata ai divorziati risposati che non possono ricevere sacramentalmente l'Eucarestia? Si tratta forze di un'ipocrisia? Per rispondere a questa domanda occorre anzitutto precisare cosa si intende per "comunione spirituale". Dopo aver chiarito il significato di tale espressione e pratica, questo libro intende approfondire le possibili strade nelle quali accompagnare il desiderio di comunione eucaristica dei fedeli divorziati impegnati in una seconda unione, e capire così quale cammino di conversione e di comunione proporre loro.
Nel Motu proprio Mitis Iudex Dominus Iesus vi è la previsione esplicita della mancanza di fede personale tra le circostanze che rendono manifesta l'invalidità del consenso. Dallo studio delle presunzioni elaborate nella giurisprudenza rotale più recente emerge la distinzione tra la semplice carenza di fede, che di per sé non irrita il matrimonio, e il fermo rifiuto di ogni dipendenza da Dio, che può costituire la causa proporzionata e grave dell'esclusione di qualche proprietà o elemento essenziale o della stessa della sacramentalità del matrimonio.
Il misterioso accadimento dell'incontrarsi e del riconoscersi, della meraviglia del sapersi compresi dall'altro e nell'altro, è da sempre la magna quaestio dell'esistenzaiale umano. La differenza sessuale indica una nostalgia primordiale, una radicale dichiarazione di essere in "attesa" dell'altro, non per una necessità di completamento, ma per l'accoglimento di un dono non dovuto che costituisce la misura della festa dell'essere. I due autori offrono, dal punto di vista antropologico e morale prima, sacramentale poi, una riflessione che, a partire dalla Sacra Scrittura, accompagna il lettore in un itinerario che dall'esperienza primordiale dei corpo narrata da Genesi 2-3, giunge fino al mistero sacramentale della nuzialità proclamato in Efesini 5,21-33.
In cinque capitoli l’autore espone argomenti diversi riguardanti l’eucaristia: la terminologia, l’interesse dei cristiani attraverso i secoli, i fondamenti biblici, il rapporto con la Pasqua giudaica, la ri flessione teologica, il culto, l’interesse dell’arte figurata e degli scrittori.
Questo libro racconta quanto la vita sia imprevedibile e come sia meglio prima che dopo accostarsi al sacramento della confessione. Troviamo tutte le indicazioni per confessarci veramente bene, tutti i passi da compiere e le domande da porci per facilitare l'esame di coscienza, perché la nostra confessione sia consapevole ed efficace per noi, per Dio e per le altre persone, e per poterci così degnamente preparare a ricevere l'Eucaristia. "Giovanni Paolo II, nell'esortazione "Ecclesia in Europa", riconosceva la perdita di valori nella "banalizzazione" dei sacramenti. Limitandoci al sacramento della penitenza sul quale Ania ci propone di riflettere in modo chiaro ed esperienziale in quest'anno della misericordia, mi unisco a lei nel desiderio di veder dissipata, per quanto sia piccolo il mio contributo, la confusione e l'ignoranza presenti in molti. Come emerge dalle testimonianze e riflessioni del libro, il senso vero della confessione è la gioia del perdono, mentre l'umiltà di riconoscere le colpe e il dolore per averle commesse è, pur necessario, solo il rovescio della medaglia" (dalla Introduzione di fra Renzo Gobbi).