Donne tradite da chi diceva di amarle e poi le ha "buttate via". Donne tradite dalle loro famiglie che non hanno saputo trovare abbastanza amore per accoglierle e offrire loro un'altra possibilità di vita. Donne tradite anche dalla Chiesa, perché hanno trovato in essa "o più esattamente in uomini della Chiesa, regole di moralità disastrose, invece di trovarvi una primaria difesa". Questo libro, dopo una prima pubblicazione nel 1937, venne "custodito" per molti anni da Elisa Salerno, che solo nel 1950 lo pubblicò con lo pseudonimo di Maria Pasini. Elisa Salerno, femminista cristiana dei primi del '900, sa affrontare con coraggio e determinazione temi che, con altri volti e altre storie, sono ancora profondamente attuali. Ripubblicare il testo all'interno della collana Sui generis, con alcuni contributi utili a comprendere meglio il contesto storico e l'impegno dell'autrice, ci aiuta a non dimenticare le tradite del nostro tempo; ci obbliga a non "voltare la faccia" di fronte alle violenze di ogni tipo perpetrate contro le donne. Rileggere, nelle parole della Salerno, la sua passione per la "causa santa della donna" e la sua denuncia sulla "doppia morale" nei confronti dei due sessi, ci interpella sulla responsabilità di ognuno nel "prendere la parola" per denunciare ogni violenza, sostenere chi ne è vittima e non tradire il nostro poter essere donne e uomini per relazioni e tempi nuovi.
Nel libro un confronto tra globalizzazione e teologia. La prima non impatta forse sulla seconda? L'analisi parte da lontano per approdare ai giorni nostri. E delinea, in definitiva, due tipologie molto diverse di globalizzazione: quella del potere politico e quella di una fede religiosa.
"Non si tratta di opporre il pane allo spirito ma neppure lo spirito al pane; bisogna piuttosto riconoscere e vivere il pane come segno dello spirito e lo spirito come urgenza della condivisione del pane. L'uomo è l'aperto, talmente aperto da riuscire ad arrivare fino alla bocca dell'altro. Da questo punto di vista la carità è forse la forma antropologicamente più aperta di apertura, forse essa è il solo luogo all'interno del quale lo stesso pane, nella mano che lo porta alla bocca dell'altro, si trova trasformato in spirito. Forse l'uomo è un essere spirituale proprio perché sa rispondere al bisogno materiale dell'altro uomo. Forse la spiritualità di quell'essere spirituale che è l'uomo rivela il suo ultimo volto proprio nel pane spezzato e condiviso con l'altro. Forse la carità è l'umanità stessa dell'umano". Un filosofo che sa mirabilmente legare parola ed esperienza umana ci aiuta a evitare le 'trappole' dell'evidenza per condurci alle verità essenziali.
La fede trinitaria non è il risultato di un’articolazione sottile tra unità e pluralità, ma una meditazione sulla relazione di Gesù con il Padre e con il loro Spirito comune. Questa è la tesi principale del libro, che esplora il mistero in due grandi maestri: Tommaso d’Aquino, per il quale la Trinità è la chiave per interpretare e comprendere l’orizzonte della Vita Christi, e Hans Urs von Balthasar, che considera la figura di Cristo e dei suoi misteri i luoghi di eccellenza della rivelazione trinitaria di Dio.
Un aspetto particolarmente problematico riguarda il rapporto tra la specificità delle tre persone e la loro profonda unità; a questo proposito l’autore propone una vera e propria «teologia dei misteri di Cristo» sulla base di una elaborazione filosofica di rivelazione come irruzione e novità, coerente con la singolarità e la contingenza dei misteri.
Sommario
Premessa (B. Sesboüé). Sigle e abbreviazioni. Introduzione. I. La Trinità come orizzonte dei misteri. Tommaso d’Aquino. Introduzione. Il trattato degli acta et passa tra teologia della natura e teologia dell’agente. 1. Lo Spirito Santo attore dell’ingresso del Verbo in questo mondo. 2. I misteri dell’infanzia e il battesimo: dalla testimonianza da parte della Trinità alla manifestazione della Trinità. 3. La vita pubblica, tra cristologia delle due nature e cristologia trinitaria. 4. La passione: obbedienza al Padre nella carità dello Spirito. 5. L’esaltazione di Cristo: l’ingresso del Verbo incarnato nella vita trinitaria. 6. La Trinità e l’incarnazione. Riflessioni conclusive sull’approccio di Tommaso. II. La Trinità rivelata nei misteri. Hans Urs von Balthasar. Introduzione. I misteri della vita di Gesù ovvero la figura e le sue diffrazioni. 7. Dai misteri dell’infanzia alla passione: una vita sotto il segno della relazione. 8. La risurrezione. Azione trinitaria e rivelazione della Trinità. 9. L’unità della Trinità: tra economia dei misteri e vita intradivina. Riflessioni conclusive sull’approccio di Balthasar. III. Pensare la rivelazione e l’operazione della Trinità. Una proposta. 10. Il Mistero si rivela nei misteri. 11. Unità e distinzione dell’operazione delle Persone divine (1): indagine storica. 12. Unità e distinzione dell’operazione delle Persone divine (2): proposta teologica. Conclusione. I misteri di Cristo: Trinità e spiritualità. Bibliografia. Indice dei nomi.
Note sull'autore
Étienne Vetö, prete cattolico francese della Comunità Chemin Neuf, è responsabile dello Studium di Filosofia di Chartres e docente al Centre Sèvres di Parigi.
Il libro si sofferma su due icone del Nuovo Testamento particolarmente significative per cogliere il valore dello studio teologico. La prima raffigura una tappa paradigmatica dell’itinerario esistenziale di Paolo di Tarso e offre alcune riflessioni sull’affetto credente per Cristo, la comunione ecclesiale e il desiderio ardente di vita.
La seconda rappresenta l’esperienza spirituale dei discepoli Pietro, Giacomo e Giovanni al cospetto di Cristo trasfigurato, un’icona che delinea la teologia come ambito di rivelazione divina del senso della vita e della morte. Intesa come scientia Dei e opera di carità, la ricerca teologica diventa così un’occasione favorevole in cui lo Spirito trasfigura il teologo in un’immagine vivida di Cristo.
Sommario
Premessa. La teologia odierna tra fatica e frammentazione. I. Affetto credente, comunione ecclesiale e desiderio di vita. 1. Affectus fidei e inculturazione della «bella notizia» di Cristo. 2. Communio Ecclesiae e unità interiore dell’evangelizzatore. 3. Concupiscentia vitae e debolezza credente dell’evangelizzatore. II. Teologia come itinerario trasfigurante della mente, del cuore e dei sensi.
1. Teologia come esperienza del «Tabor». 2. Teologia come ambito di manifestazione divina del senso della morte e della vita. 3. Teologia come scientia Dei. 4. Teologia come opera di carità. Epilogo. Teologia come itinerario di trasfigurazione della persona. Bibliografia.
Note sull'autore
Franco Manzi, sacerdote della Diocesi di Milano, ha conseguito nelle Pontificie Università Romane il dottorato in Scienze Bibliche e in Teologia. È élève titulaire de l’École Biblique de Jérusalem. Insegna nel Seminario e nell’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Milano e nelle Facoltà Teologiche dell’Italia Settentrionale e di Lugano. Direttore della rivista La Scuola Cattolica, è autore di numerosi libri. Con EDB ha pubblicato Attirerò tutti a me. Ermeneutica biblica ed etica cristiana (in collaborazione con A. Fumagalli, 2005).
Nella domanda Che significa amare Gesù? pulsa il cuore della fede cristiana. Ciò che la fede professa come sua realtà più intima, va incessantemente esaminato e fatto oggetto di riflessione se vogliamo sperimentare in maniera sempre più viva la sua incommensurabile profondità.
Questa meditazione teologica dimostra ancora una volta l’arte di Karl Rahner nel porre domande feconde, le quali fanno vedere come in ciò che appare la cosa più ovvia si celi la realtà più misteriosa: domande esistenziali,
che incalzano ogni cristiano. Come si invera propriamente, nei confronti di Gesù, quella vicinanza che ogni amore ricerca? Com’è possibile che Dio, in Gesù, mi abbia promesso se stesso in maniera definitiva e insuperabile?
La riflessione di Rahner si trasforma così in un incessante tentativo di ascolto di quanto Dio stesso dice, in Gesù, a ciascuno di noi.
L’AUTORE
Karl Rahner (1904-1984) fu filosofo
e teologo gesuita. Comunemente considerato tra i maggiori teologi cattolici del sec. XX, partecipò come perito al concilio Vaticano II. La sua amplissima e varia produzione teologica (più di 30 volumi e, complessivamente, circa 1.600 pubblicazioni) costituisce un autentico patrimonio per la riflessione credente del nostro tempo.
L'itinerario teologico di Louis Bouyer che dal luteranesimo approda alla Chiesa cattolica mantenendo un'attenzione costante all'ortodossia. In esposizioni liturgiche, spirituali, storiche, fino alle grandi sintesi economiche e teologiche, l'autore descrive la teologia come moto personale ed ecclesiale teso a promuovere la vita mistica, congiunzione tra divino e umano, letta in termini sofiologici e dossologici. Il saggio esplora il cammino di ricerca e studio di un teologo tanto ricco quanto singolare.
La riflessione su alcuni testi biblici, dai quali si traggono suggestioni anche laddove non ci aspetteremmo di trovarle, e la concretezza di alcuni nodi problematici riguardanti la politica ed il diritto, finiscono per incontrarsi, e difficilmente distinguersi, nello sguardo "strabico" dell'autore. Il libro diventa così il tentativo di porsi lungo un confine stretto ma fecondo, tra l'irruzione nella storia di un modo differente di vivere, reso evidente dalla vicenda di Gesù di Nazareth e così pensato da Dio "all'inizio" della storia umana, e la necessità di continuare a servirsi, per costruire un mondo più giusto, di quelle "istituzioni della convivenza" (politica e diritto, appunto), destinate però a dissolversi nell'orizzonte del regno.
L’offerta del perdono è un segno vincente di pace in ogni conflitto lacerante, specialmente dove massima è la violenza come la guerra o il terrorismo. L’inizio della pace avviene mediante gesti unilaterali di riconciliazione, rinunciando all’accanimento contro il nemico. Questo capovolgimento di mentalità è l’orizzonte del presente libretto nato dal confronto con il nodo della violenza radicale, alla cui origini si trova una ragione che la giustifica come “dovere etico”. Insieme, credenti e non credenti, sono interpellati ad agire per consolidare un’etica nonviolenta, mossi da un cuore pacificato che cerca di fare ciò che è giusto al di fuori della ragione giustiziera e vendicatrice.
La Chiesa di oggi sembra in cerca di un varco per il futuro. Mossa dal potente impulso riformatore di papa Francesco, diventa sempre più consapevole della necessità di un cambiamento al proprio interno per essere all'altezza di quanto richiestole dal vangelo di Gesù. Ma quali priorità deve assumere? Quali nodi deve sciogliere? Che forma dare all'istituzione ecclesiastica perché non finisca con l'oscurare il volto del Dio di Gesù, ma riprenda quell'arte di tenere accesa la luce della fiamma evangelica che sa attirare moltitudini? Sono le domande a cui la riflessione di Giuliano Zanchi offre una risposta lucida e persuasiva. Molto va ripensato delle figure che popolano la Chiesa: quella del laico, ancora in posizione subordinata rispetto al clero; quella della donna, marginale nei processi decisionali; quella del prete stesso, il cui profilo è diventato precario e incerto. Ma perché il vangelo possa parlare alla storia è necessaria anzitutto l'esistenza di una comunità. La testimonianza credente può darsi nel mondo solo grazie a una comunità di uomini e di donne che danno alla loro vita la forma del vangelo, solo attraverso il loro laborioso esercizio di quotidiana fraternità che si fa largo nei gesti di costruzione della città, della storia, della convivenza umana. Questa è la posta in gioco della presenza dei cristiani nel mondo. A questo essi servono.
Questo nostro tempo frettoloso ha un estremo bisogno di mistica. Una frase che sembra la regina delle contraddizioni: come può l'esercizio interiore per eccellenza, l'intimo cammino verso la contemplazione del divino che richiede l'abbandono se non la rottura dei legami con il mondo, venire in soccorso delle donne e degli uomini di oggi? Eppure José Tolentino Mendonça non ha dubbi. Esiste una mistica da praticare nel qui e ora della vita, che parte dall'uomo tutto intero, anima - certo - ma anche corpo, sensazioni, relazioni. È la 'mistica dell'istante', che riconosce come portali d'ingresso del divino nella nostra vita i cinque sensi, quanto di più concreto e corporeo ci caratterizza. E, a pensarci, è un'esperienza ben nota alle Scritture, per le quali il corpo è immagine e somiglianza di Dio. È grammatica di Dio che si inscrive nella nostra pelle. È la lingua materna di Dio. Questo libro poetico e volutamente frammentario, aperto alla modulazione personale di ognuno, ci guida per mano per insegnarci come fare, come riconoscere in ciascuno dei sensi l'occasione di incontri che nel presente ci schiudano frammenti di infinito: un infinito che diventa semplice gesto, suono armonioso, profumo di nuovo, sapore frugale... Con il soccorso della poesia, di certi film e libri universali, di storie di vita, di suggestioni per una lettura dei testi biblici nuova eppure così vicina alle radici originarie, Tolentino ci indica i modi di questa mistica alla portata di tutti. Impariamo così che gustare, vedere, annusare, ascoltare e toccare Dio si può nell'istante che ci è dato di vivere e che ci appartiene. Perché l'istante «è il contatto fra le infinite possibilità dell'amore divino e l'esperienza mutevole dell'umano. È il fango in cui la vita si modella e si scopre. È il fragile ponte di corda che unisce il tempo e la promessa».
L'esame teologico delle condizioni poste, oggi, dal Magistero per l'accesso ai sacramenti della penitenza e dell'eucarestia di un divorziato risposato, mostra l'esigenza di un perfezionamento della prassi attuale, in continuità con la Tradizione della Chiesa e ispirato al vangelo della Misericordia. L'amicizia più grande è anche quella a cui aspirano alcune persone omosessuali, che desiderano unirsi responsabilmente in un amore di coppia, unico, fedele e gratuito. Il riconoscimento di reciproci diritti civili ai componenti di una coppia omosessuale, che è questione relativa alla legislazione degli Stati, in tale prospettiva di approfondimento teologico si pone quale esigenza della naturalità della situazione di queste coppie.