Per secoli la teologia cristiana occidentale ha ignorato lo Spirito oppure lo ha relegato all'interiorità della persona. Con questo lavoro, Böhnke punta a "recuperare" quel deficit che si è verificato sia nella riflessione sia nella prassi cristiana. Per farlo, egli ricorre a una pneumatologia pratica e a una cristologia basata sulla teologia biblica, analizzando la spiritualità della pratica di Gesù e il significato del "dire nello Spirito" di marca paolina. Böhnke può così sviluppare una dottrina della Trinità che risulta innovativa - e rilevante per l'oggi -, in quanto non si presenta come speculazione metafisica, ma come dottrina pratica dell'opera definitiva e universale dello Spirito nel mondo. La dottrina su Dio e la riflessione sul suo autorivelarsi nella storia si arricchiscono così convintamente della dimensione dello Spirito, mentre al tempo stesso il discorso teologico guadagna "responsabilità" e "credibilità" agli occhi del contesto odierno. Alla comunicazione del vangelo cristiano vengono insomma aperte vie affidabili, spalancando nuove possibilità per una comprensione convincente. «Questa riformulazione pneumatologica della dottrina sulla Trinità si caratterizza non solo per la serietà e il rigore formale, ma anche per la grande densità di contenuti e di spunti di riflessione che fornisce» (Dominik Lorenz). Un testo di autentica teologia: tanto nelle analisi che dispiega, quanto nel metodo con cui fonda il ragionamento.
La destrutturazione della famiglia e dei suoi ruoli attualmente in atto sfrutta anche fenomeni quali l'omosessualità, la bisessualità e la transessualità. L'opera, partendo dalla figura chiave di Gesù, Sposo dell'umanità redenta, intende offrire una lettura del fenomeno in modo teologicamente critico. Il rapporto tra buona notizia evangelica e matrimonio viene dapprima considerato alla luce della relazione sponsale che lega Maria a Giuseppe. Il desiderio omoerotico, la dinamica polarità fra i sessi e la dimensione sponsale del Mistero cristiano, verranno invece letti in prospettiva trinitaria e cristologica, orizzonte in grado di teologicamente inquadrare anche fenomeni quali la bisessualità e la transessualità. In conclusione verrà fatto un cenno anche all'attuale decostruzione transumanista, dalla forte caratterizzazione transessuale, della maternità e della paternità.
In questo volume p. Umile Giletti ha raccolto le sue omelie e riflessioni sulla Santissima Trinità, da sempre al centro del suo ministero sacerdotale, come testimonianza di fede e annuncio per quanti lo leggeranno. Pur nella consapevolezza che il mistero della Santissima Trinità è inesauribile ed eccede di gran lunga l’umana possibilità di comprensione, questa raccolta vuole dare un contributo a diffondere la conoscenza e l’amore di Dio.s
Che valore ha per noi contemporanei, per le nostre società laiche e consumistiche, il concetto teologico di "Trinità"? Rispondere a questo interrogativo vuol dire, per Teresa Forcades, affrontare il tema del Dio uno e trino, dell'unità nella diversità, intrecciando la riflessione teologica a quella filosofica, per arrivare a considerare le sue ripercussioni sociopolitiche. Confrontandosi e dialogando con il pensiero di Gisbert Greshake e Ioannis Zizioulas, Forcades ci invita a considerare l'unità della Trinità in termini di relazione, fondata sulla categoria della gratuità. Ed è così che, in modo sorprendente, la "pericoresi" fra il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo diventa uno sprone ad allargare l'orizzonte, suggerendo una nuova idea di comunità, in cui vedere la crescita personale come parallela a quella del bene comune.
«Il libro propone una "cristologia della venuta di Cristo", in chiave trinitaria e storico-salvifica. Contemplando Cristo che viene nel mondo, l'autore predilige una cristologia espressiva, pneumatologica e filiale, che mette in risalto l'unità teandrica di Gesù di Nazaret, l'uomo nel quale, "quando venne la pienezza del tempo" (Gal 4,4), il Figlio è stato generato, il Verbo si è espresso, l'Immagine si è impressa, in una kenosi concepita come pienezza che si "effonde". Essa induce una soteriologia della partecipazione filiale alla vita intratrinitaria, alla quale viene ordinata la salvezza dal peccato, dove emerge la fecondità di un inclusivismo cristocentrico trinitario, radicato nella logica biblica dell'elezione e dell'alleanza delle libertà» (dalla Presentazione di L. F. Ladaria).
Un compendio sullo Spirito Santo, sui suoi doni e frutti, sulla sua azione sacramentale e carismatica nella storia, nella vita della Chiesa e di ciascuno di noi. Per i più maturi è una "coscientizzazione" straordinaria. Per i neofiti, un'introduzione completa e biblicamente fondata alla Terza Persona della Trinità.
A partire dal volume conclusivo della celebre Trilogia di von Balthasar – l’unico interamente dedicato allo Spirito Santo – e da un’indagine sulla prima stagione della sua produzione teologica, il presente studio fa progressivamente emergere l’originale pneumatologia che attraversa l’intera opera del teologo svizzero. Nella corrispondenza tra la sua singolare identità personale e la sua incidenza decisiva nella forma peculiare della vita cristiana e del sapere della fede, il «Terzo» della Trinità risulta occupare un ruolo strategico nella stessa configurazione teorica e metodologica della teologia balthasariana.
Virgilio Sottana è presbitero della diocesi di Treviso. Dopo la licenza in teologia sistematica presso la Facoltà teologica di Milano, ha conseguito il dottorato in teologia e il diploma in studi interreligiosi presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma. Insegna teologia trinitaria e teologia delle religioni presso lo Studio Teologico Interdiocesano di Treviso e Vittorio Veneto e l’ISSR “Giovanni Paolo I” per il Veneto orientale.
Ciò che Antonietta fa attraverso queste pagine non è un excursus teologico dall'antichità all'oggi, sono riflessioni che rimangono nell'ambito dell'esperienza esistenziale. Sono alla fine il tentativo di dire qualcosa a partire dalla esperienza dell'autrice e dal desiderio di vedere come questo Mistero ci coinvolge. Il libro ha una struttura circolare, dove i temi e i concetti vanno e vengono. Questa struttura imita il movimento trinitario ma anche la vita, nonostante il suo disordinato muoversi. Nella frammentazione della vita questo testo ci aiuta ad addentrarci in quel Mistero che è Uno e Trino, ma indivisibile.
Come entrare nel mistero della Trinità? In che modo questo cuore imperscrutabile della fede cristiana può illuminare l'esistenza di ogni persona? Come, infine, il mistero che è Dio può fare luce sull'enigma dell'essere umano? Emmanuel Durand, uno dei teologi contemporanei che hanno dato nuova ispirazione agli studi trinitari, ci offre qui la sua opera più rigorosa e pedagogicamente chiara per quanti vogliono accostarsi al Mistero che è il Dio di Gesù. Fra le grandi questioni che il domenicano francese affronta in modo semplice e preciso vi sono l'ambiguità di molte rappresentazioni della Trinità e il rapporto delicato fra il Dio dei cristiani e il Dio unico del giudaismo. Ma egli si dedica soprattutto alle implicazioni concrete della fede trinitaria - le sue "ricadute" etiche e politiche, potremmo dire - su quella comunità che è la chiesa, sulla nostra concezione (e la nostra pratica) dell'amore umano, sul nostro rapporto con l'altro e su altre dimensioni-chiave della vita. La Trinità cristiana, "sminuzzata" nelle sue risonanze più ampie e più attuali.
Chi è Raimon Panikkar? Qual è stato il genio e la versatilità del pensiero e del suo successo teologico e letterario? La propensione aperta e mai conclusa verso la pienezza e l'integrazione, lo rende interprete suggestivo ed originale della nuova epoca post-razionalista e tecnocratica. L'intuizione qui presentata della visione «cosmoteandrica» della realtà - Dio-Uomo-Mondo - è il compimento e la luce inscritta della tradizionale cristologia storica mediterranea e del cristianesimo occidentale.
«Siamo davanti al mistero dell'Uni-trino: un solo Dio in tre persone uguali nell'essere, distinte nella e per la relazione reciproca e siamo immersi nel mistero umano plurale, vario, fatto di differenti popoli, stili, culture. Unità e diversità sono in Dio e nel genere umano: l'unità di Dio è data dalla ineffabile pericoresi trinitaria, ed essendo una tale unità costitutiva dell'essere di Dio, parlare dell'unità nel contesto umano significa riconoscere e rilevare i caratteri trinitari dell'umano non come attributi esteriori, ma connaturali, altrettanto costitutivi. L'unità e la trinità di e in Dio non possono essere trascurate né separate, così come nell'umano l'essere uno e plurale. Mi propongo di indagare l'argomento e di restituire la forma di unità del Dio trinitario e come questa, facendo da specchio al genere umano, può essere percepita, accolta e vissuta.» (dall'Introduzione)