Il Codice di Camaldoli è un documento di grande importanza per la storia del movimento cattolico del Novecento. Scritto tra il crollo del regime fascista e la fine della seconda guerra mondiale, esso propiziò un intenso scambio di idee sulla dottrina sociale, ispirò la riflessione dei cattolici nell'elaborazione del patto costituzionale e orientò il loro impegno nella politica, nell'economia e nella società. Il testo viene qui riproposto ai lettori e agli studiosi in un'edizione integrale e fedele all'originale e con un quadro storiografico completo e aggiornato delle fonti, dei temi e degli intellettuali protagonisti di una vicenda che contribuì a gettare le basi della Repubblica.
Il credente sa che Dio salva, per questo deve essere missionario: per annunciare tale verità a tutti. Un'affermazione che pare assodata e semplice nella sua ovvietà Ma è davvero così? La natura profonda della missione della Chiesa sta tutta lì?
In queste pagine Jean - Marc Aveline, che prima di essere cardinale e pastore d'anime è (stato) teologo, scandaglia con finezza il rapporto fra dialogo, salvezza e missione. Con parole semplici, intessute di riferimenti a pensatori come Henri de Lubac e Michel de Certeau, appoggiandosi sugli scritti di Joseph Ratzinger e Paolo V. Aveline traccia una prospettiva illuminante di quale sia il compito della Chiesa nella storia: "La missione si ridurrebbe a semplice propaganda se non imparasse. operando umilmente con lo Spirito Santo, a riconoscere che è Lui che la precede sempre e così prepara il dialogo della salvezza".
Vescovo di una città multietnica come Marsiglia, Aveline conosce bene la ricchezza dell'incontro con l'altro. Per la fede questo confronto non è mero esercizio sociale, bensì qualcosa di più radicale: "Quando è in mezzo ai poveri la Chiesa e più pienamente cattolica, perché è lì che apprende dal suo Signore tutta la grandezza, l'ampiezza e la profondità della compassione di Dio per il mondo" Queste pagine lo dimostrano con grazia e bellezza.
Tra le centinaia vergate da Romano Guardini, questa decina di lettere, pubblicate postume e indirizzate all'amico di una vita Josef Weiger, costituisce un documento rilevante per la volontà di affidarvi "la quintessenza della Rivelazione". Redatte negli ultimi anni di Guardini (1963-1967), segnati dalla conclusione dell'insegnamento presso l'Università di Monaco, dai problemi di salute e dall'avvicinarsi alla morte, ma anche da grandi cambiamenti come il Concilio Vaticano ii e il Sessantotto, tessono il filo rosso delle corrispondenze tra Dio, umanità e mondo. In forma e disposizione nuova si ritrovano diverse parole chiave della riflessione guardiniana: finitezza, libertà, storia, responsabilità. Ripercorrendo la sua opera e la sua esistenza, Guardini offre, comunicando solo l'essenziale, spunti per la riflessione teologica distillando una vita di pensiero, esperienza, sofferenza e fede.
Sono sempre di più le persone che bussano oggi alle porte della Chiesa per chiedere il battesimo. Testimoniano la forza e l'audacia dello Spirito che continua ad agire, la sua capacità di rinnovare la Chiesa nel profondo. E rappresentano, d'altro canto, una sfida pastorale: come accompagnare concretamente i catecumeni adulti? Quali piste aprire per un autentico percorso catechistico e liturgico? Questa guida si rivolge a tutti gli operatori pastorali impegnati nel catecumenato - accompagnatori laici, diaconi, preti, collaboratori degli Uffici catechistici diocesani... - e a quanti intervengono, a diverso titolo e con diverse responsabilità, negli altri servizi pastorali. Il testo rappresenta uno strumento indispensabile per accompagnare ai sacramenti dell'iniziazione quanti per la prima volta, da adulti, si affacciano alla fede cristiana. Roland Lacroix offre non solo una ricca riflessione teologica, ma anche una serie di consigli concreti che provengono dall'esperienza pastorale. Un libro che collega la pastorale con la catechesi e la liturgia; mostra gli itinerari possibili e le tappe che li scandiscono (ma adattandoli alle singole persone); utilizza un linguaggio semplice, senza rinunciare ad affrontare gli snodi e gli interrogativi fondamentali; consente di rispondere alle diverse richieste che giungono alle parrocchie, sorretto da un robusto senso teologico e avendo una visione globale del percorso.
Uomini di Dio, il film di Xavier Beauvois (Francia 2010), ha commosso un vasto pubblico rievocando la storia tragica dei monaci di Tibhirine, nell'Atlante algerino, assassinati nel 1996. Christian de Chergé era il priore di quella comunità cistercense. La vocazione monastica risaliva a un incontro con un amico musulmano che, durante la guerra d'Algeria, lo protesse a costo della propria vita. Con i suoi confratelli, Christian si voleva «un uomo che prega tra altri uomini che pregano», in mezzo a vicini e amici musulmani di cui condivideva la vita quotidiana. La sua vocazione fu quella di essere monaco nel crogiolo di questo incontro con l'islàm. Profondo conoscitore degli scritti di Christian de Chergé, Salenson conduce dagli eventi fondanti della sua vocazione alla ricchezza delle sue intuizioni: fa entrare i lettori nell'originalità della vita e del pensiero di questo testimone e pioniere. Mostra come l'esperienza di un minuscolo monastero sperduto nei contrafforti dell'Atlante porti un contributo decisivo ai dibattiti teologici contemporanei. Uno splendido ritratto spirituale del priore di Tibhirine che sa cogliere, oltre i fatti, una teologia esistenziale. Rileggendo i testi di Christian de Chergé, emerge una comprensione visionaria di Cristo e della Chiesa, in un mondo multiculturale e multigeneroso com'è il nostro.
Questo scritto di p. Bruno Mori, presbitero e teologo cattolico, è soprattutto autobiografico e rivela l'urgenza di un cammino verso l'essenzialità del messaggio di Gesù di Nazaret. Autore già per Gabrielli editori di "Per un cristianesimo senza religione", in questo libro (edito per primo in Francia da Karthala "Vers l'effondrement. Crise des dogmes, des sacrements et du sacerdoce dans l'Eglise catholique"), Mori affronta, da un punto di vista personale, il tema della crisi della Chiesa cattolica, che coinvolge la pertinenza e l'utilità dei suoi dogmi insieme alla distanza crescente rispetto alla sensibilità e alla cultura contemporanee. Nel testo sono illustrati gli elementi che si trovano all'origine del progressivo spostamento dall'intuizione religiosa originaria alla struttura di potere e alle influenze che hanno distorto il primitivo messaggio di Gesù. "Liberati dalla paura e dai condizionamenti prodotti dalla religione, liberati dai dogmi e dalle servitù alienanti di un certo cattolicesimo, i cristiani di domani scopriranno che la ricerca di Dio è l'unica e sola domanda che merita di essere e di rimanere al centro degli interessi umani, com'era l'unica domanda al centro delle preoccupazioni di Gesù di Nazaret."
Queste pagine si propongono come continuazione dell'ampia trattazione di N. Cipriani, La retorica negli scrittori cristiani antichi: inuentio e dispositio (Roma 2013). Non sono un trattato teorico, bensì una guida per collegare fondo e forma nella loro vera natura: l'una richiama sempre l'altra, specialmente negli scritti dei Padri della Chiesa. La finalità che si persegue, quindi, è l'analisi del testo antico nella sua integralità. Abbiamo diviso il volume in due parti: L'Elocutio, con speciale attenzione ai Tropi e alle figure, ed abbiamo aggiunto alcuni testi per l'esercitazione; e le Clausole metriche, con un'introduzione alla prosodia e un prospetto storico del suo impiego. Si noterà subito la disomogeneità tra le due, ma questo era necessario perché esistono molti studi validi di retorica su cui approfondire l'argomento, mentre mancava una trattazione unita sulle clausole metriche. Si tratta di riprodurre la finalità che gli antichi diedero a questo aspetto: collegare la fine della frase con lo stile dell'autore. Il ricorso ai classici, specialmente Quintiliano e Cicerone, ci è sembrato molto utile per tentare di capire quale teorizzazione della retorica hanno appreso i Padri della Chiesa. Si impiegano, per tanto, le due vie della dottrina retorica: gli antichi, che dedicano spazio ai principi retorici, e i moderni, che possiedono più strumenti per approfondire questa teorizzazione. Gli esempi che costellano il libro sono tratti da Tertulliano, Cipriano e Agostino, ma anche da altri autori cristiani antichi, nonché alcuni presi dalla Bibbia: il testo della Vulgata può servire anche come modello per i Padri. Il volume termina con un'analisi stilistica del De testimonio animae di Tertulliano. Prendere in esame un'opera breve, come questa, nella sua integralità ci è sembrato il miglior modo di mettere in pratica quanto esposto precedentemente.
Il saggio raccoglie articoli composti per il Quaderno di spiritualità "Santa Maria Regina Martyrum" pubblicato dall'Ordine dei Servi di Maria, rivista divulgativa di cultura mariologica fondata nel 1905, con la direzione editoriale dal 1983 del Padre servita Angelo Maria Gila. Gli articoli sono redatti sul filone della "mariologia sociale" con l'intento di dare una lettura contemporanea delle grandi tematiche del dibattito pubblico e investono in particolare l'area del Magistero riletto nelle sue specifiche implicazioni mariologiche. L'arco temporale di riferimento risulta essere quello del pontificato di Papa Bergoglio a cui quasi esclusivamente gli approfondimenti rimandano. Lo scopo della raccolta è di diffondere la riflessione mariologica calandola nella realtà sociale dei nostri tempi per scoprire come essa risulti essere di profonda attualità, chiave privilegiata di comprensione del messaggio evangelico e linea di indirizzo vincente nel cammino della itineranza spirituale.
Un cammino spirituale e teologico per affrontare, alla luce della Parola di Dio, i grandi temi di escatologia: morte, giudizio, inferno, purgatorio e paradiso. Oggi tali argomenti sembrano piuttosto "vecchissimi", e tuttavia si riscontra non poca confusione: che cosa rimane di noi dopo la morte? I morti risorgono, o c'è la reincarnazione? Cos'è la resurrezione della carne, di cui parliamo nel Credo? Che cosa possiamo sperare? Perché bisogna fare il bene, anche quando costa? La fede cristiana ha il suo punto focale in Cristo, nella sua morte e resurrezione e nel suo ritorno glorioso: punto di partenza per dare risposte di senso.
Una lezione magistrale sul battesimo nello Spirito in chiave biblica e carismatica.
"L'espressione "Battesimo nello Spirito Santo" non è un'invenzione del Rinnovamento Carismatico.
Risale infatti a Gesù stesso che prima di salire al cielo disse agli apostoli: Giovanni battezzò con acqua, ma voi sarete battezzati in Spirito Santo fra non molti giorni" (At 1,5).
Gesù non si limita a usare l'espressione "battezzare nello Spirito", ma ne indica anche il significato e il contenuto. Cosa avvenne di lì a non molti giorni, per la la precisione dieci giorni dopo? La Pentecoste! Se il battesimo nello Spirito, nell'uso che ne fa Gesù, indica, in primo luogo e direttamente, la Pentecoste, per conoscere il suo significato e i suoi effetti, la via più semplice e anzi quasi obbligatoria è vedere cosa avvenne a Pentecoste, quali furono i suoi effetti nella vita degli apostoli e della Chiesa nascente confrontarlo con ciò che avviene oggi in coloro che hanno ricevuto I battesimo nello Spirito.
Il viaggio attraverso la Sacra Scrittura ci fa conoscere caratteristiche e significati della coppia nella Prima Alleanza che ci permettono di cogliere modalità nuove al fine di attuare una esistenza piena, proprio a partire dal carattere peculiare della nostra epoca: la liberazione della vita dell'amore e della persona. Si tratta di tracciare una possibile modalità concreta di vivere a immagine di Dio nella vita digitale attuale. È la prima volta nella storia della Chiesa che si può parlare in modo così esplicito della modalità in cui i significati di ogni libro della Sacra Scrittura illuminano qualunque aspetto della vita coniugale e familiare. Nasce così un dialogo sorprendente: le nuove dimensioni della vita nuziale attuale fanno scoprire nuovi significati della Parola di Dio, e antichi significati nuziali della Scrittura illuminano nuove dimensioni della vita familiare attuale.