Dieci anni fa, Papa Francesco firmava quello che da tutti è stato sempre considerato il documento programmatico del suo pontificato: l'Esortazione apostolica Evangelii gaudium sull'annuncio del Vangelo nel mondo attuale (24 novembre 2013). A dieci anni di distanza dalla pubblicazione di questo documento, pietra miliare del suo magistero, il Papa torna a occuparsi del tema dell'evangelizzazione, dedicando un intero ciclo di catechesi al cosiddetto zelo apostolico o passione per l'evangelizzazione. Se mai ce ne fosse bisogno, questa felice coincidenza non fa altro che attestare come per Papa Bergoglio la Chiesa non ha altro compito se non quello di annunciare la Buona Notizia del Vangelo, cioè che l'amore di Dio è per tutti, non esclude nessuno. La Chiesa non può prescindere da quella che è la sua missione specifica: assumendo lo sguardo di Gesù, annunciare a tutti la bellezza del Vangelo. Papa Francesco, nelle catechesi raccolte in questo volume, oltre a richiamare l'esempio di Gesù e dei primi testimoni del Vangelo, non si stanca di ripetere che l'evangelizzazione è l'ossigeno della vita cristiana. Senza la passione per l'annuncio del Vangelo, la Chiesa si ammala di autoreferenzialità, vive ripiegata su sé stessa ed è destinata a non avere più futuro, perché non sa più generare nuovi cristiani. Presentazione di Armando Matteo.
In risposta alla deriva antireligiosa e secolarista che segna la contemporaneità, l'uomo occidentale avverte il bisogno sempre più pressante di riappropriarsi di strumenti che rinvigoriscano la pratica religiosa e, tramite essa, il significato stesso della vicenda umana. La preghiera interiore, in tale prospettiva, deve essere ricollocata al centro dell'esperienza cristiana: occorre tornare ad abitare il silenzio, grembo in cui la Parola ha origine e condizione di cui necessita per essere interiorizzata, affinché non si disperda il «lievito evangelico» che ha cambiato il volto del mondo. In questo volume l'autore presenta una compiuta rassegna della pratica contemplativa cristiana, con richiami alle grandi tradizioni spirituali. Grazie alla sapiente supervisione di padre Gentili, il libro segnala l'urgenza della preghiera e della contemplazione, strumenti essenziali per raggiungere la dimensione interiore da cui scaturisce uno stile di vita autenticamente evangelico: una necessità, questa, evidenziata e posta alla base del grande Sinodo indetto da papa Francesco. Prefazione di padre Antonio Gentili.
L'"Imitazione di Cristo" appartiene alla ristretta schiera dei capolavori assoluti. Nei secoli ha saputo parlare in modo inimitabile al cuore non solo di monaci, per i quali fu composto, e di fedeli di ogni religione, ma anche di deisti, agnostici, miscredenti. Secondo Voltaire «bisognerebbe che le opere utili non appartenessero ad alcuno. Si hanno ancora dubbi sull'autore dell'Imitazione di Cristo. Che importa l'autore di un libro, se fa del bene alla brava gente?». Carducci lo definì «il più sublime libro religioso del Medioevo». Il suo segreto è proprio quello di interpretare l'anelito più profondo dell'uomo, quel bisogno di assolutezza, di completezza, di infinità che nessun bene finito può colmare, e chi l'ha detto - con tutta probabilità, l'abate benedettino Giovanni Gersen, cadute ormai le impossibili attribuzioni a Tommaso da Kempis e a Giovanni Gerson - si rivela profondo conoscitore del cuore umano. La presente edizione, con testo e apparati riveduti e aggiornati, si impone per rigore, facilità di lettura, limpidezza di commento.
La vita cristiana è situata dentro la morte e risurrezione di Gesù Cristo, che è il mistero pasquale della nostra fede. È il significato del battesimo, di cui il catechismo dice che è immersione o innesto in Cristo morto e risorto. Non è possibile separare il Crocifisso dal Risorto, pena farsi un'idea inesatta della fede cristiana. Siamo salvati da un amore che, donando la vita per noi sulla croce, reca in sé la potenza della risurrezione. La nostra sequela di Cristo non è solo sequela del Crocifisso, ma del Crocifisso-Risorto. La croce che portiamo dietro di lui e con lui ci porta verso il suo stesso destino. Per questo anche in noi dolore e morte profumano di risurrezione.
Lo specifico della teologia morale presuppone per il cristiano un modello di comportamento da seguire che non sia dettato soltanto dalla legge morale naturale, comprensibile anche da una ragione non illuminata dalla grazia e dalla fede, ma è Cristo stesso, icona ed epifania di Dio, che completando la rivelazione mostra all’uomo come vivere il suo “essere immagine somiglianza di Dio”. Il proprium dell’etica cristiana è l’imitazione di Cristo, per cui la conoscenza dei suoi insegnamenti è indispensabile per ricavare le proposizioni normative da seguire. Il presente lavoro si rivolge a tutti coloro che intendono avvicinarsi e approfondire le tematiche fondamentali della morale cristiana, con un linguaggio accessibile e pastorale.
Questo volume intende contribuire con fedeltà e creatività a un cammino ecclesiale di confronto franco e sereno, per una comprensione della fede e un annuncio del Vangelo che incontrino le domande e la ricerca di senso che inquietano i credenti e il mondo contemporaneo
Diventare discepoli di Cristo significa seguirlo e diventare Suoi servitori, un compito che non è soltanto un onore sulla terra, ma che continuerà a essere la nostra gioiosa vocazione anche in cielo: "... i suoi servitori lo serviranno. Essi vedranno la sua faccia ..." (Apocalisse 22:3, 4). In questo libro Charles H. Spurgeon condivide la sua visione appassionata del servizio cristiano. Il suo stile, eloquente e ispiratore, guida i credenti verso l'azione, ponendo l'accento sull'importanza di utilizzare i talenti e le risorse disponibili per servire il Signore e ottenere la ricompensa eterna. Questo libro è una chiamata alla semplicità e alla dedizione totale nel seguire Cristo, presentando concetti accessibili e diretti per chi è pronto a dedicare la propria vita alla nobile causa dell'Evangelo.
"Siamo venuti al mondo ma non ancora alla luce. Nati a metà necessitiamo di portarci a compimento". Anche le parole dette, o non dette, contribuiscono a portarci alla luce. Quelle che abitano in questo libro sono parole che vorrebbero gettare luce negli ambiti legati particolarmente alla fatica del vivere, della crisi, del male e dell'ombra.
Si può ancora parlare di "metodo" dopo il Novecento? La società italiana di studi lonerganiani (sislon) si è posta la domanda, avviando una ricerca sui plurimi aspetti storici, antropologici, epistemologici del metodo, per esplorarne possibilità e validità. Il libro presenta saggi che si addentrano in tematiche forse complesse, ma non meno affascinanti per chi si lasci incuriosire dal termine "trascendentale" e dal suo pluriverso filosofico e teologico. Dopo una prima investigazione sul "trascendentale" nel pensiero di J. Maréchal, K. Rahner, J.B. Lotz, l'attenzione degli autori si focalizza sul pensiero di B. Lonergan e il suo metodo trascendentale, affrontato da diverse prospettive.
L'esperienza del distacco segna la nostra vita fin dall'inizio, quando si lascia il grembo materno per entrare nel mondo, e poi la contraddistingue fino alla fine: i figli divenuti adulti che lasciano i genitori; il cambiamento di lavoro o di città; la fine di una relazione, e così via fino al distacco irreversibile della morte. Nel congedo è sempre racchiusa la promessa di qualcosa di nuovo. Esaminando le diverse esperienze di distacco da qualcosa o da qualcuno, queste pagine invitano a riflettere su come i momenti di perdita possano trasformarsi in opportunità per sviluppare nuove capacità per una vita buona: il dolore della separazione può rinnovare l'esistenza e aprirla a una nuova prospettiva.
Nei vangeli di Gesù racconta brevi storie chiamate "parabole", i cui temi sono tratti dalla vita ordinaria, da incontri casuali, dagli eventi più vari. Le racconta, come spesso si è detto, per fare la morale ai suoi interlocutori? No, perché Gesù non è né un saggio né un filosofo. Una sola cosa gli interessa: l'esistenza concreta di coloro che incontra e che desiderano crescere nella libertà, nella verità e nell'amore. Tutte quelle storie hanno lo scopo di liberare coloro che le ascoltano da false immagini di Dio e di condurli a una migliore comprensione del suo volto. Sparse nei vangeli, queste parabole sono state riunite e commentate da Jean-Marie Ploux costruendo un itinerario organizzato in alcune macro-articolazioni. L'autore conduce così il lettore sul cammino di quello che Gesù chiamava il «regno di Dio», all'incrocio con quello degli uomini, qualunque sia la loro diversità. Una riflessione stimolante sul messaggio inedito trasmesso da Gesù al mondo e sulla sua sconcertante attualità. Nelle pagine di Ploux le parabole, rivolgendosi all'intelligenza del cuore, tornano a infondere una sana inquietudine in noi interlocutori di oggi.
«Nel mezzo della vita siamo avvolti dalla morte (Media vita in morte sumus)», canta un antico corale gregoriano. Per quanto aspra, è una verità ineluttabile, apparentemente priva di consolazione. Lì si cela, tuttavia, la promessa gioiosa e rassicurante della fede cristiana che ha il suo culmine nelle celebrazioni pasquali. Le meditazioni del cardinal Koch, seguendo questo filo conduttore, fungono da guida spirituale in un viaggio che parte dal mercoledì delle ceneri, attraversa tutta la Quaresima, giunge alle solennità del Triduo pasquale e si prolunga nel tempo di Pasqua fino all'Ascensione e alla Pentecoste. Le sue parole ci svelano il significato più profondo delle feste cristiane, come un faro che ci permette di seguire con intensità il cammino dall'oscurità della croce alla luminosa gioia pasquale. Lì, specchiandoci nel Risorto, possiamo abbracciare e assaporare la gioia della fede. Una guida spirituale, di facile lettura, fatta di meditazioni a firma del cardinal Koch «Un autentico tesoro, e non solo per quanti sono chiamati a tenere l'omelia nel corso di questi novanta giorni» (Stefan Kronthaler).