L’opera offre un ventaglio molto ampio di studi sull’istituzione monastica femminile come una delle vie privilegiate in cui le donne del passato consumarono la propria vita, contribuendo anche in modo attivo a gestire le istituzioni e a trasformarle. Numerosi ricercatori italiani e stranieri, autori di questo volume, hanno trovato un momento di convergenza e confronto nel convegno tenutosi nel 1995 a S. Vittoria in Matenano (Ascoli Piceno) organizzato da Gabriella Zarri e promosso dalla Scuola di Memoria Storica del Piceno e dal Centro di Studi Farfensi che da anni conducono una riflessione sul fenomeno monastico nelle sue articolazioni regionali ed europee. Questa ricerca induce a riflettere particolarmente sullo sviluppo istituzionale del monachesimo femminile in Italia in rapporto alla società, a partire da unampia periodizzazione, adatta a tratteggiare i momenti e gli aspetti più significativi di tale sviluppo, che può dirsi compiuto alla fine del secolo XVII, momento in cui listituto monastico perde vigore sia per la flessione del reclutamento sia per lincipiente contestazione della clausura che preluderà alla soppressione dei conventi in età napoleonica. Allinterno di questa percorso si sono voluti privilegiare il periodo delle origini e i momenti di svolta, quelli in cui si attuano le trasformazioni più profonde, con un’attenzione particolare alle realtà monastiche del Meridione, in modo da riequilibrare il divario finora esistente nella storiografia, in gran parte dedicata allItalia centro-settentrionale. La riflessione storica è, inoltre, accompagnata in questo volume da un confronto con la realtà monastica del nostro tempo: vengono accolte, come testimoni e come studiose, voci di religiose diverse, appartenenti ad istituti che avevano e hanno tuttora un più stretto rapporto con il passato, come le benedettine claustrali e le terziarie, o che sono sorti nel XIX secolo, come le salesiane. Ricostruzione storica del monachesimo femminile e riflessione metodologica sul come scrivere la storia monastica si accompagnano in questo libro al tentativo di dar voce al “soggetto” che costituisce argomento delle diverse indagini, in un rapporto tra passato e presente che non si esaurisce nello storico e nellinterpretazione storica ma che trova il suo perno nellistituzione monastica e nella sua millenaria tradizione.
Contributi di: L. Aiello, G. Barone, M. Battelli, M. Campanelli, A. Facchiano, M. Farina, C. Filannino, G. Jenal, G. Lunardi, R. Mariani, F. Medioli, E. Novi Chavarria, E. Occhipinti, V. Polonio, A. Scattigno, L. Sebastiani, M. Sensi, I. Sutto, G. Zarri
"Nel nostro tempo, occorre essere pastori come presenza di Cristo (PDV 22) impregnati dell'odore delle pecore" (Papa Francesco). "Al sacerdote, immagine vivente di Cristo Sposo, sono affidate coppie e famiglie. È quindi importante considerare la sorgente comune dei due sacramenti" (CCC 1535). Entrambi sono al servizio della edificazione della Chiesa. La famiglia è il luogo originario creato da Dio della comunione umana e diviene luogo antropologico della comunione ecclesiale, quasi un "grembo di Chiesa" donato al Signore per l'edificazione del suo Corpo. Per questo è bene che il sacerdote sia preparato a questo compito e attento al valore umano e sacramentale delle famiglie con pienezza, accogliendo nella propria paternità anche le famiglie ferite. In questa pubblicazione sono riportate le riflessioni emerse nel primo Convegno sacerdotale promosso dall'Opera Madonnina del Grappa a Roma. Giorni, brevi ma intensi, per rispondere alla domanda su come essere oggi sacerdoti, immagini viventi di Cristo Sposo, vivendo un amore verginale nel celibato, che aiuti e sostenga gli sposi e le famiglie a vivere nel Signore la pienezza del loro amore nei nuovi contesti culturali.
Il maschile e il femminile nella vita consacrata. Insieme, quale espressione specifica della redenzione di Cristo e partecipazione creaturale alla vita trinitaria. La presenza ormai decennale nella Chiesa di esperienze di vita consacrata mista chiama la teologia a percorrere nuovi sentieri i quali, radicati nella tradizione ecclesiale, sappiano gettare fondamenta e offrire nuove prospettive di sviluppo alla riflessione. Il presente lavoro è un tentativo di dare ragione del bipolarismo uomo-donna nella vita consacrata, alla luce del 'grande mistero' della relazione nuziale tra Cristo-Sposo e Maria/Chiesa-Sposa, senza tralasciare il rapporto materno che unisce la Vergine al Figlio Gesù e sponsale che la con/lega al suo sposo terreno Giuseppe.
Questo libro è dedicato ad approfondire l'identità e il carisma dell'Opera dell'Amore Sacerdotale, che intende accogliere e accompagnare la fraternità tra un prete e una donna consacrata e formare "nuclei di famiglie in preghiera" per essere di sostegno ai preti e ai consacrati.
Il volume ne fa emergere i fondamenti nella Parola di Dio e nella viva tradizione della Chiesa e definisce quella che si può considerare una vocazione "nuova" dentro la comune vocazione al sacerdozio, sia ordinato sia battesimale, inteso - come hanno richiamato i padri conciliati - come partecipazione al sacerdozio di Cristo Signore.
Il volume del cardinale Arinze offre una riflessione sulla vita consacrata all'interno della Chiesa. Le meditazioni proposte affrontano le origini della vita consacrata partendo dal Vangelo stesso. Vengono esaminati gli elementi principali e le forme differenti di tale vita anche attraverso una stima del numero di uomini e donne consacrate all'interno della Chiesa dei nostri giorni. Non si tratta di una "dissertazione di ricerca profonda sulla teologia e sul diritto canonico sulla vita consacrata", ma di una riflessione sul discepolato radicale per le persone consacrate, per i laici e per i religiosi. Il volume offre numerosi strumenti per il pensiero e la preghiera con "la speranza che esso aiuti la vita consacrata a essere meglio compresa, amata, vissuta e incoraggiata".
A partire dalla disamina della Regula pastoralis di san Gregorio Magno, questo volume è un valido sostegno alle anime sacerdotali talvolta tentate dallo scoraggiamento e dalla stanchezza. Ogni meditazione è seguita dall'esempio di un santo (san Vincenzo de' Paoli, san Pier Giuliano Eymard, san Pietro Canisio, san Giovanni d'Avila) che ha incarnato, nel corso dei secoli, determinati tratti della carità pastorale: le vite dei santi, infatti, incarnano al meglio la freschezza del Vangelo di Cristo e mostrano come sempre, in ogni tempo e in ogni luogo, un pastore d'anime possa portare frutti abbondanti di santificazione, per sé e per gli altri.
Quando si affronta il tema della vita religiosa, in genere le tematiche da affrontare sono già segnate. Carisma, voti, costituzioni, vita comune... In specifico, poi, si tratta di presentare la spiritualità del proprio istituto, le sue particolarità, le devozioni. Il rischio è che ci si trovi come nel racconto zen, là dove si finisce con il guardare il dito che indica la luna, e non la luna stessa. La riflessione di questo volume si presenta volutamente sia nella forma che nel contenuto - modulata in maniera diversa. Nella prima parte l'autore spiega - partendo dalle motivazioni che da altri gli sono state presentate - perché ha scelto la vita religiosa come fratello laico, senza voler diventare prete. Nella seconda parte entra in merito ad alcuni punti che possono essere significativi per un'esperienza di vita religiosa oggi.
Presentazione di Raniero Cantalamessa. Postfazione di Cristiana Dobner.
Chi sono le innamorate? E di chi? E perché sono felici? Attraverso dieci brevi testi, scritti con intensa partecipazione, un vescovo tratteggia i profili di donne consacrate dei nostri giorni. "Si rimane affascinati da queste donne umili, coraggiose, ricche di fede, colme di gioia", scrive nella presentazione Maria Marcellina Pedico. "Alcune giovanissime, altre meno, tutte donne dal cuore di spose innamorate. Felici di aver creduto all'Amore e di essersi "votate" a un'esistenza offerta senza riserve e senza calcoli". Le suore protagoniste del libro: Monica Cima, Cecilia Andorno, Maria Laura Mainetti, Alessandra Macajone, Teresilla Barillà, Rosalba Smedili, Laura Pelizza, Leonella Sgorbati, Rita Dametto, Le sei "Poverelle" di Bergamo.
Da tanto tempo si avverte che nella vita religiosa qualcosa non va. Si sono fatte tante analisi sulla vita comunitaria e sulle opere delle religiose e dei religiosi, come anche sulla loro collocazione nella Chiesa. Il libro mette in evidenza alcune dinamiche teologico-spirituali della storia della vita religiosa alle quali si può attribuire lo stato in cui essa si trova oggi, individuando dei sentieri che aprono agli orizzonti in cui propriamente si colloca la risposta a Colui che chiama. E lo fa mantenendo viva una creatività dinamica tra il monachesimo antico e la vita religiosa nella forma che essa ha assunto in occidente nel secondo millennio. L'aspetto della memoria, infatti, è costitutivo della vita religiosa, perché essa è in un certo senso, nella Chiesa, tra le realtà che hanno la memoria più lunga: dalla memoria dei deserti in cui è cominciata a quella della parusia, di cui costituisce un'anticipazione vivente. È nello spazio di questa memoria, allora, che essa impara a non avere il cuore imprigionato dalle proprie realizzazioni e a disporsi continuamente ad accogliere il dono. E questa è la condizione del suo servizio alla Chiesa, la possibilità di avere gli occhi attenti a saper cogliere il germoglio quando ancora punge il gelo.
Nel DVD il racconto della straordinaria esperienza religiosa e umana che si ripete ogni giorno nel cuore della Locride. La storia di una vita esemplare, interamente dedicata al volere di Dio e al servizio degli altri.
Seconda edizione rinnovata, con Prefazione di Antonio Spadaro
Questa intensa e originalissima meditazione teilhardiana risale al 1918: l’autore è prete-soldato al fronte. Sono pagine che testimoniano la sua mistica profonda e la sua capacità visionaria: tra mistero eucaristico e universo esistono strette analogie. Nell’eucaristia il cristiano è chiamato a condividere lo sviluppo dell’umanità e l’anelito del cosmo stesso per l’avvento del Regno di Dio.
Qui Teilhard offre una visione del mondo, del suo sviluppo e delle tensioni che lo agitano. In questa visione Dio illumina le cose dall’interno: le rende diafane, è come la luce che fa vedere al nostro occhio i colori e le sfumature dell’alabastro.
Descrizione
Questo non è soltanto un libro sui sacerdoti o per i sacerdoti, ma un libro per tutti. Un libro che a tutti offre una visione sacerdotale della realtà. Un libro che si dispiega come un’opera – dal ritmo di una sessione di jazz – in quattro movimenti: consacrazione, adorazione, comunione, apostolato.
«Le pagine che il lettore si trova tra le mani in realtà non sono un libro, ma una finestra che spalanca una visione del mondo, della realtà e della storia. Una visione mozzafiato: è come se al di là della finestra ci fosse un panorama di enorme ampiezza. Teilhard de Chardin plasma un linguaggio poetico perché, davanti a quel che contempla, non mette a tacere la sua capacità immaginativa e rappresentativa, ma piega il discorso in forma di preghiera poetica che, proprio per questo, ha potenza speculativa. Non abbiamo timore a riconoscere Teilhard come fratello di Dante, come pure di un poeta come Mario Luzi, che di Teilhard del resto fu avido lettore» (dalla Prefazione di Antonio Spadaro).