Il vocabolo crisi viene ormai comunemente accostato a ogni realtà cristiana e ancor più alla vita religiosa e sacerdotale. Eppure la crisi non è un incidente di percorso, ma una componente normale della vita, anzi ne rappresenta una situazione di sviluppo. Essa riguarda tanto l'uomo e la donna qualsiasi quanto i fondatori di comunità: tutti sono chiamati a fare i conti con l'esperienza di un deserto che improvvisamente invade il proprio essere.
«Se la vita dell'uomo è avvolta dal mistero, è anche fatta di crisi; anzi, la crisi è voce del mistero». Il titolo del volume esprime con chiarezza il senso che la riflessione dell'autore ha inteso dare alle crisi che accompagnano la vicenda esistenziale del credente, sacerdote o consacrato che sia. Esse «rappresentano "l'ora di Dio". Il momento in cui l'azione della sua grazia è all'opera, dunque kairòs, momento opportuno per la crescita» (dalla Conclusione). Lo studio si propone di individuare il significato della crisi, in cosa consista e quali siano le aree più sensibili o vulnerabili, per cogliere poi come essa sia oggi percepita dal singolo individuo che la sperimenta. Tenta infine di suggerire come vivere e come aiutare a vivere le crisi, affinché queste possano diventare occasione di crescita sul piano umano e spirituale in cui riconoscere la voce di Dio e decifrare il suo linguaggio.
Descrizione dell'opera
La vita religiosa tra i venticinque e i quarant'anni è caratterizzata da due distinti momenti: il primo, dai venticinque ai trent'anni, identificabile con la tappa di formazione, abbraccia il tempo dalla prima professione alla professione perpetua o solenne. Il secondo è costituito dal decennio successivo: un tempo molto fecondo e carico di sfide, talora segnato anche da crisi, da studiare con attenzione.
L'autrice affronta il tema stimolando la riflessione attraverso uno stile narrativo. Dopo un'acuta analisi degli spazi nei quali il giovane religioso o la giovane religiosa sono chiamati a dare forma alla propria identità, passa a indagare le fasi che la persona dovrà superare nel proprio cammino verso la maturità.
La stretta connessione tra dimensione psicologica, riferimento alla vita pratica e attenzione al dato istituzionale rende il percorso particolarmente convincente e prezioso.
Sommario
Presentazione. Introduzione. I. Gli spazi. 1. L'importanza narrativa dello spazio come ambito vitale. 2. Dagli spazi dati agli spazi scelti. II. I protagonisti. 1. Dall'affermazione di sé all'affermazione del carisma. III. Le azioni significative. 1. Le azioni significative dai venticinque ai trent'anni. 2. Le azioni significative dai trent'anni ai quaranta. Conclusione. Bibliografia. Ritiro di quaresima. «Riconciliazione, dono di Dio e fonte di vita nuova» (M. José Arana scj). Celebriamo la riconciliazione. Materiali che potranno aiutare durante il ritiro.
Note sull'autrice
Mercedes Navarro, mercedaria della carità, è teologa, esegeta e psicologa. È molto vicina a religiose e religiosi impegnati nell'insegnamento e nell'educazione dei giovani in vari centri universitari, e da questo contesto trae riflessioni ricche d'interesse per una visione interdisciplinare della vita religiosa. Dalla sua vasta bibliografia citiamo solo alcuni titoli inerenti al tema: «La vida religiosa apostólica vivida desde las mujeres: una narración paradójica», in Boletín UISG, 95,1994, 33-44; «Celibado (por el Reino)», in 10 palabras sobre la vida consagrada, Verbo Divino, Estella (Navarra) 1997; Las siete palabras de Mercedes Navarro, PPC, Madrid 1996
Il racconto evangelico del «giovane ricco», tema della prossima Giornata mondiale della gioventù, fa da guida in questo sussidio per i giovani e i loro educatori.
In modo più o meno esplicito ogni giovane credente rivolge a Gesù la domanda vocazionale del giovane del Vangelo: «Maestro, che cosa devo fare per avere la vita eterna?». La risposta di Gesù è: «Seguimi». Questo libro può essere un prezioso strumento per aiutare i giovani a dare concretezza all’esortazione di Gesù.
«Gli autori, in modo vivace, ci propongono un vero e proprio itinerario educativo-vocazionale», scrive don Anselmi nella Presentazione, «una vera miniera di stimoli, di azioni, di suggerimenti culturali, spirituali, pratici di grandissima utilità e di assoluta freschezza».
Punti forti
Presentazione di don Nicolò Anselmi, responsabile della CEI per la pastorale giovanile. Lo stile vivace e la ricchezza di stimoli culturali e spirituali contenuti nel testo.
Il Decalogo per educatori a chiusura del volume.
ricorrenze particolari
28 marzo 2010: XXV Giornata mondiale della gioventù.
25° anniversario della Lettera ai giovani di Giovanni Paolo II Dilecti amici (1985), basata sul brano evangelico del «giovane ricco».
Destinatari
Ragazzi delle superiori e loro educatori/formatori. Il testo è adatto sia alla meditazione personale sia alla formazione comunitaria.
Autori
Luigi Guglielmoni, sacerdote della diocesi di Fidenza, è parroco a Salsomaggiore, pastoralista e collaboratore di alcune riviste di catechetica e di pastorale. fausto negri, già insegnante di religione a Salsomaggiore, è laico impegnato nell’ambito della pastorale parrocchiale. Insieme hanno pubblicato numerosi testi, frutto del loro lavoro pastorale.
L’arte del discepolo è un testo coraggioso perché offre una riflessione su due dimensioni della vita spirituale, ascesi e disciplina, decisamente fuori moda, legate a un «immaginario collettivo che associa a questi due termini sensazioni e figure legate a un passato che pare tramontato».
L’itinerario è percorso in 5 brevi capitoli:
Alla radice dei termini: a partire dal significato di ascesi e disciplina si può cogliere la dimensione positiva-propositiva e lo stretto legame con la formazione umana e la crescita della personalità. Oltre i dubbi e gli equivoci: è messo a fuoco il rapporto tra disciplina e libertà. Sono poi presentate alcune forme possibili di indisciplinatezza: gli “smidollati”, i “cani sciolti”, i “grandi
copiatori” ecc. Funzione dell’ascesi nella vita spirituale: il progetto diventa forma e norma della vita cristiana e
consacrata in particolare. Funzione dell’ascesi nel processo di maturazione umana: le scienze umane confermano che ascesi
e disciplina non sono fine a se stesse, ma mezzi per acquisire una libertà nuova e autentica. Aree e contenuti: la dimensione relazionale e quella personale. Non moralismo ma esigenza di
darsi alcune regole di vita che ci orientino nel cammino quotidiano.
In questo Sabato del tempo camminiamo come a tentoni, grati se Dio ci svela in modi vari la strada da seguire, ma determinati, poi, a percorrerla fino in fondo.
È l’invito che ci viene dal libro dei Proverbi: «Attieniti alla disciplina, non lasciarla, praticala perché essa è la tua vita» (4,13). (questa è l’edizione riveduta del testo pubblicato nel 2000 nella collana “Animatori di pastorale giovanile e vocazionale”)
Il nome dell’autore, molto conosciuto a livello nazionale e internazionale. Tema quanto mai opportuno nell’odierno panorama sociale e formativo.
La valorizzazione di ascesi e disciplina in chiave positiva, che aiuta il lettore a verificare su di sé e sulle persone affidate alle sue “cure” possibili itinerari di crescita.
Destinatari
Animatori vocazionali e di pastorale giovanile, formatori, ma anche quanti si occupano di accompagnamento e di direzione spirituale.
Autore
Amedeo Cencini, religioso canossiano, è formatore, insegnante alla Pontificia Università Salesiana a Roma e allo Studio Teologico S. Zeno di Verona, e psicoterapeuta. Autore di numerose pubblicazioni per altre case editrici, per Paoline Editoriale Libri, oltre a sette testi in questa collana, ne ha pubblicato altri nella collana Animatori di pastorale giovanile e vocazionale e per le collane Religiosi 2000 e Figli in cielo. Specializzato in psicoterapia analitica, svolge attività di consulenza, di relatore su tematiche legate all’ambito formativo e di insegnamento in Italia e all’estero. Dal 1995 è consultore della Congregazione per gli istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica.
Un lavoro di ricerca che porta in luce eminenti figure sacerdotali, ma anche la storia della Val d'Elsa, la sua cultura e il suo territorio.
In occasione dell’Anno Sacerdotale, indetto per il 2009-2010 da Sua Santità Benedetto XVI nella ricorrenza del 150° anniversario della nascita di Giovanni Maria Vianney, il Curato d’Ars, santo patrono dei parroci, il cardinal Comastri presenta una sua riflessione sulla bellezza, la generosità e l’impegno che caratterizzano la vita consacrata.
Destinatari
Sacerdoti, seminaristi.
Autore
Angelo Card. Comastri, arciprete della basilica papale di San Pietro e vicario generale di Sua Santità per la Città del Vaticano, è autore di numerosi volumi di spiritualità, liturgia e meditazione. Presso le Edizioni San Paolo ha pubblicato: Non uccidete la libertà! (2005), Prepara la culla: è Natale! (2005), Dov’è il tuo Dio? (20074), La firma di Dio (20073), Prega e sarai felice! (20072), Via della Croce di Cristo e del cristiano (20072), La sposa bella. Vi racconto la Chiesa (2007), L’angelo mi disse (2007), Dio è amore! (20084), Come andremo a finire? (20083), Nel buio brillano le stelle (20082), Gesù... e se fosse tutto vero? (2008), Ti chiamerai Pietro (2009).
È una figura conosciuta a tutti, credenti e persone in ricerca. È una presenza, nella società, apportatrice della Buona Notizia, il Vangelo, di sostegno e conforto. È visto nel suo ruolo istituzionale di pastore di comunità, ma la sua natura è quella di essere uomo di Dio tra la gente di ogni tempo. È il sacerdote.
Questo testo si sofferma a riflettere sui diversi aspetti che caratterizzano la vita del sacerdote sia nell’ambito delle relazioni che della spiritualità e dell’attenzione pastorale. Un testo che tocca punti cardine della vita e della formazione permanente del sacerdote: il seminario, i primi anni di ministero pastorale, il rapporto con il dolore e la fragilità personale, la celebrazione dei sacramenti, la burocrazia parrocchiale, l’obbedienza al vescovo e il rapporto con i confratelli sacerdoti, la carriera, le tradizioni popolari e le sfide della modernità, il rapporto con i media e le nuove frontiere della tecnologia.
Sviluppata in tre parti, la lettera mette in evidenza come il sacerdote, l’alter Christus, è uno che vive radicato nella storia; è uno che si fa fulcro e promotore di relazioni; è uno che si rende fecondo di frutti dello Spirito.
«Un buon pastore, un pastore secondo il cuore di Dio, è il più grande tesoro che il buon Dio possa accordare ad una parrocchia e uno dei doni più preziosi della misericordia divina», dice il Curato d’Ars.
È una consapevolezza necessaria da riproporre nella Chiesa oggi:
– il sacerdozio è questione di servizio;
– il sacerdozio va vissuto alla maniera di Cristo, che ha dato se stesso per
tutti;
– il sacerdozio è, in primo luogo, memoriale-testimonianza di Cristo, che
ha a cuore gli interessi di Dio Padre. E il Padre ha a cuore tutti coloro che ha creato.
Punti forti
Speciale lettera di un vescovo ai sacerdoti. Il modo originale del pensare di monsignor Giancarlo Maria Bregantini. Il parlare per simbologia produce convinzione più profonda.
Destinatari
I sacerdoti, in primo luogo.
Autore
Mons. Giancarlo Maria bregantini è nato a Denno il 28 settembre 1948. Padre Giancarlo (come ama farsi chiamare) è religioso stimmatino. Ordinato sacerdote a Crotone nel 1978 è stato docente di Storia della Chiesa, insegnante di Religione, delegato diocesano per la Pastorale del Lavoro, cappellano del Carcere. E’ stato parroco di San Cataldo in Bari e cappellano dell’Ospedale CTO di Bari.Vescovo di Locri Gerace dal 12 febbraio 1994, è stato Presidente della Commissione CEI Problemi sociali e lavoro, Giustizia e pace e salvaguardia del creato. L’8 novembre 2007 è stato promosso alla sede arcivescovile metropolitana di Campobasso Bojano, dove è entrato il 19 gennaio 2008. Collabora con il mensile Messaggero di Sant’Antonio.
Fra le sue pubblicazioni ricordiamo: Il tulipano giallo (2008); I colori di Luca (2007); Gli alberi dell’anno (2004); La terra e la gente. La speranza in cui credo (2001); Una chiesa tra gli ultimi. Riflessioni pasquali di un vescovo (2000).
Il volumetto, proposto dall’Autore in occasione dell’Anno sacerdotale, guarda al sacerdozio come missione, come azione, movimento che, dall’altare, si spinge nel mondo, a “compromettersi “ con il mondo. Il principio qui sotteso è una sorta di moderna rivoluzione copernicana che vede nell’altare il centro, il vertice cui tutto confluisce, cielo e terra. E dunque, proprio a muovere da questa prospettiva, proprio dall’altare il cristiano è chiamato a “guardare al dramma e alla bellezza della vita”.
“È dall’altare, da questo monte santo che dobbiamo guardare le cose terrene, giudicarle e servircene” scrive papa Giovanni XXIII. E l’Autore va oltre, alla ricerca della linfa che nutre l’originalità di questo sguardo: il Calice e il Libro, la liturgia eucaristica e la liturgia della Parola.
Lo studio, la riflessione, la meditazione del Libro divengono allora, condizione necessaria per poter abitare il monte santo, la città di Dio. Ed esserne cittadini.
Punti Forti
La fama dell’autore e una scrittura agile e chiara. Il testo esce come 11° volume di una collana affermata che ha tra i suoi autori Ermes Ronchi e Carlo Maria Martini. Di Andrea Riccardi: Paolo, l’uomo dell’incontro (2008); L’uomo e la donna. Sogno di Dio (2009).
Destinatari
Per chi segue gli scritti di Andrea Riccardi e per chi cerca una proposta sul tema del sacerdozio che provochi alla riflessione.
Autore
Andrea Riccardi è docente ordinario di Storia contemporanea presso la Terza Università di Roma. Studioso della Chiesa in età moderna e contemporanea, ha pubblicato numerose opere riprendendo i temi del difficile rapporto tra Cristianesimo, Cultura e Modernità nel secolo XX. Ha riservato inoltre un particolare interesse ai rapporti tra i mondi religiosi dell’area mediterranea. Oltre che per la sua vasta attività scientifica, è noto in ambito internazionale per aver fondato nel 1968 la Comunità di Sant’Egidio. Tra i suoi scritti ricordiamo: Il «partito romano». Politica italiana, Chiesa cattolica e Curia romana da Pio XII a Paolo VI (Brescia 2007); Convivere (Bari 2006); La pace preventiva. Speranze e ragioni in un mondo di conflitti (Cinisello Balsamo 2004); Il secolo del martirio. I cristiani nel Novecento (Milano 2000).
In ogni scheda sono proposte un’intenzione specifica di preghiera vocazionale, una preghiera sacerdotale ricavata dagli “Appunti dalla prigione” (1953-1956) del cardinale polacco Stefan Wyszynski, il confronto con la parola di dio e con esperienze di Testimoni di oggi.
In ogni cartella:
12 schede di preghiera in fogli distinti e separati.
1 scheda esplicativa con l’introduzione, lo schema generale delle preghiere e alcune indicazioni pratiche.
4 cartoncini con Preghiere vocazionali: la Preghiera di Offerta per le Vocazioni (Giacomo Alberione) la Preghiera per i Sacerdoti (Paolo VI) la Preghiera a Maria per i Consacrati (Dionigi Tettamanzi) la Preghiera per la Famiglia (Carlo M. Martini)
Destinatari
Parrocchie, gruppi di preghiera, animatori, catechisti, comunità religiose, sacerdoti.
Autori
Suore Apostoline
Descrizione dell'opera
Le persone non si possono gestire. Dovunque si tratti con donne e uomini - in un'azienda o in un monastero -, il management deve tradursi in direzione. Ma l'arte della direzione delle persone si può imparare? Probabilmente no e le qualità dirigenziali sono per lo più dono di natura. Tuttavia chi arriva ad assumere un tale ruolo può abusare del proprio carisma e rivolgere la propria autorità contro i collaboratori.
In questa prospettiva, Notker Wolf è certo che la regola di san Benedetto sia stata per lui di grande aiuto: essa «porta l'impronta di un uomo che è convinto dell'importanza della libertà e del valore dell'individuo. Questo la rende inossidabile». Benedetto non ha cercato di mettere in riga le persone con delle norme minuziosamente precise. Egli non ha dato nessun programma e coloro che nell'Ordine svolgono funzioni direttive non possono trincerarsi dietro le sue prescrizioni, ma devono continuamente interrogarsi allo scopo di trovare nel pensare, nel parlare e nell'agire la giusta misura.
In un libro a due voci, forti di esperienze e prospettive che si completano a vicenda, gli autori mettono in luce gli errori più diffusi e che cosa è veramente importante nel dirigere le persone. L'accento è posto dapprima sull'impresa e la politica, poi sulla scuola e l'educazione.
Sommario
1. Dare sempre il buon esempio e fungere da modello. Sull'attualità della regola di san Benedetto. 2. Le tentazioni del potere. La personalità decide. 3. Bisogna voler bene alle persone. L'impresa come spazio libero dalla paura. 4. Chi è in grado di fare, lo può fare. La direzione collaborativa. 5. Nessuna paura dell'uomo forte. I capi veri e falsi. 6. I capi devono essere artisti. Cosa mi aspetto da un dirigente. 7. Si sente dire che… Come si superano le crisi e si compongono gli scontri. 8. Beato chi è in grado di distinguere un granello di sabbia da una montagna. Sul lodare, criticare e motivare. 9. Una cultura a due voci. Arringa in favore di uno stile direttivo femminile. 10. Mentalità riassicurativa. Coraggio e viltà nel quotidiano aziendale. 11. Una forza magica. L'ascolto e la concentrazione sull'essenziale. 12. Coraggio di resistere. Cosa ci si aspetta dagli educatori. 13. Credere nella propria autorità. Come possiamo superare la crisi educativa. 14. Il dialogo esistenziale. Come aiutiamo i figli a ritrovare se stessi. 15. Basta fingere di essere la buona fatina? Che cosa dobbiamo ai nostri figli. 16. Risvegliare l'interesse latente. Guidare le persone nell'insegnamento scolastico.
Note sugli autori
Notker Wolf osb (Bad Grönebach [Germania], 1940) ha studiato filosofia, teologia e scienze naturali a Roma e Monaco di Baviera. Nel 1961 entra nell'abbazia benedettina di Sankt Ottilien am Ammersee e nel 1977 viene eletto abate. Dal 2000 è abate primate dell'Ordine dei Benedettini e risiede a Roma.
Enrica Rosanna, della Congregazione delle Figlie di Maria Ausiliatrice (salesiane), è nata a Busto Arsizio (VA) ed è sottosegretario della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica (prima donna a ricoprire tale incarico). A coronamento degli studi accademici in scienze religiose e in sociologia, ha conseguito il dottorato di ricerca in scienze sociali presso la Pontificia Università Gregoriana. Ha insegnato alla Pontificia Università Salesiana, alla Pontificia Università Lateranense e alla Pontificia Facoltà di scienze dell'educazione Auxilium, ove è stata preside per 9 anni. Ha pubblicato una dozzina di volumi su temi di sociologia applicata alla vita religiosa e su aspetti della formazione, oltre a numerosi articoli e saggi.
Con questa pubblicazione, semplice e snella, si apre la piccola collana dei Quaderni della Formazione Permanente del Clero, pubblicata dal Centro Ambrosiano e pensata per accompagnare il cammino spirituale, pastorale e culturale del Clero della Diocesi di Milano, in diretto rapporto con le proposte dell’Arcivescovo.
Invitati quest’anno dal santo padre Benedetto XVI a vivere un “anno sacerdotale” e dal nostro Arcivescovo a farlo anzitutto “riposando in Dio” desideriamo in primo luogo aprirci all’ascolto della Parola di Dio e fissare lo sguardo su Cristo, “sommo sacerdote della fede che professiamo”. Riposare in Dio è lasciarsi attrarre e ammaestrare dalla rivelazione del grande mistero, dal quale deriva la nostra identità cristiana e ministeriale. Abbiamo così voluto proporre in questo primo quaderno della Formazione Permanente alcune meditazioni sul sacerdozio di Cristo nella Lettera agli Ebrei. Le offriamo a ciascun presbitero e diacono, suggerendo in particolare ai decani di utilizzarle per gli incontri di decanato.
Alle meditazioni seguono quattro ritratti sacerdotali, profili di presbìteri che meritano di essere considerati esemplari, nei quali – per così dire – provare a specchiarci. Il primo è quello del santo Curato d’Ars, del quale festeggiamo quest’anno il 150° anniversario della morte; il secondo e il terzo riguardano due grandi preti della nostra diocesi recentemente beatificati: don Luigi Monza e don Carlo Gnocchi; il quarto presenta la figura autorevole di don Primo Mazzolari. L’incontro con queste forti personalità spirituali ci sarà di aiuto nell’approfondimento e nella testimonianza della nostra identità ministeriale. Anche questi brevi ritratti potranno servire per la meditazione personale e per le riunioni decanali del clero.
Un vivo e sincero ringraziamento a chi ha generosamente collaborato alla stesura di questo testo, fornendo i singoli contributi.
A tutto il presbiterio e a tutti i diaconi diocesani l’augurio di un cammino pastorale illuminato dalla Grazia di Cristo e condotto insieme, in spirito di vera fraternità.