Il libro ripercorre le varie tappe del pensiero semiotico come si è manifestato nell'antichità classica, focalizzando l'attenzione sia sulle pratiche indiziarie, sia sulle teorie del segno e del linguaggio: si va, così, dai segni della divinazione greca al linguaggio delle Sibille, dagli indizi e prove della storiografia ai sintomi descritti nella medicina greca, per arrivare alle teorie dei filosofi. Queste ultime si susseguono in un ordine cronologico tale da coprire in maniera organica il percorso semiotico della cultura classica: una sorta, quindi, di comprensiva storia della semiotica dell'antichità. Si inizia con la teoria linguistica del Cratilo di Platone, si prosegue con Aristotele e gli stoici, si arriva al "De signis" di Filodemo, che illustra il dibattito tra epicurei e stoici sull'inferenza semiotica, e in cui compare per la prima volta l'espressione "semeiosis" (semiosi), poi adottata da Charles Sanders Peirce proprio in seguito alla lettura di quel testo nel 1879-80. Si affronta quindi il tema del confronto tra il linguaggio degli animali e quello degli uomini, che ha attraversato la riflessione filosofico-linguistica dell'antichità e si è posto alla radice di una lunga tradizione che conduce, attraverso il Medioevo, fino a Cartesio, ai dibattiti settecenteschi e alle indagini attuali sulla mente degli animali. Il volume si conclude infine su alcune tematiche semiotiche generali, che legano il mondo antico a quello contemporaneo...
Ricerche recenti hanno evidenziato gli effetti benefici del bilinguismo precoce. Molti però restano gli interrogativi. In quale lingua parlare con il neonato? Tutti i bambini possono diventare bilingui? Che tipo di scuola scegliere? Coppie miste, espatriati o monolingui, i genitori giocano un ruolo importante nell’educazione bilingue. Questo libro è destinato a loro e a tutti quelli – familiari, insegnanti, professionisti dell’infanzia – che si occupano di bambini che sono già bilingui o lo diventeranno. Dalla trasmissione delle lingue materne all’apprendimento precoce delle lingue straniere, l’autrice analizza le condizioni del successo e quelle invece che possono creare difficoltà, offrendo utili consigli per guidare i bambini verso una competenza bilingue duratura.
Barbara Abdelilah-Bauer si occupa di linguistica e didattica delle lingue e conduce ricerche sullo sviluppo del linguaggio e sull’identità del bambino bilingue.
Raccontare il Novecento attraverso le orme e le tracce degli autori più amati che hanno saputo cogliere il linguaggio nella sua onnipotenza ma anche nei suoi limiti. È questo il sentiero scelto da Gian Luigi Beccaria: una strada personale che tocca alcune stelle polari come Giorgio Caproni, e incontra amici come Claudio Magris saggista e scrittore, Edoardo Sanguineti e Giorgio Bàrberi poeti. Il libro ci regala un Novecento intimo, che si immerge nei versi carnali di Ignazio Buttitta e che riemerge nella prosa senza sfumature di Primo Levi, in quella epica dell'amatissimo Fenoglio, in quella scabra e ironica di Pietro Chiodi, o nelle storie raccontate da Vassalli. Senza dimenticare alcune vette - Sbarbaro, gli stessi Caproni e Bandini, Giudici e Sanguineti - e a sorpresa, anche Fabrizio De André. E poi il dialetto, nella poesia e nella prosa di autori come Luigi Meneghello: dialetto raccontato come un reticolo di stabilità, di "privacy linguistica", che richiama a Beccaria le radici più profonde, la casa, l'infanzia, gli affetti remoti. Un mondo quasi scomparso, sentimentalmente difeso. Un atto d'amore, queste pagine, nei confronti di autori che si sono spinti ai confini dell'espressione, conducendo il lettore verso lingue e mondi sconosciuti.
Presente da quasi un secolo su tutti i giornali del mondo, assente da qualsiasi storia del giornalismo, del costume, della lingua, il cruciverba è l'inavvertito elefante che siede nel salotto della comunicazione del Novecento. Molti lo ritengono più antico di quello che è: eppure non poteva che nascere nella New York degli anni Dieci, contemporaneamente a tutto ciò che ha costituito l'orizzonte del moderno, dalla catena di montaggio al cubismo, dal giornalismo dei reportage alla musica jazz. Vuoto, il cruciverba è una griglia ortogonale di caselle; pieno, è un caleidoscopio alfabetico in cui si frammentano e si ricompongono le parole della lingua e i nomi del mondo, dando la possibilità ai lettori di verificare le proprie conoscenze in una sfida con se stessi, circoscritta a una percorrenza in metropolitana o a una sosta in poltrona durante il weekend. La storia del cruciverba è un romanzo. I suoi personaggi sono tutti straordinariamente eccentrici (e apparentemente tutti "normali"), i suoi dialoghi collegano definizioni indiziarie e soluzioni congetturali, la sua ambientazione è la metropoli, con i suoi giornali, i suoi grattacieli, i suoi mezzi di trasporto.
Questo libro vuole offrire una risposta a tutti coloro che, per motivi diversi, abbiano la necessità di impadronirsi della nostra lingua. Situazioni comuni, di vita vissuta, facilmente riscontrabili e sperimentati, portano a riconoscere meglio le diverse parti del discorso, insegnano ad articolare l'italiano parlato secondo le necessità imposte dalla situazione e dagli interlocutori, fanno capire in modo semplice e chiaro l'importanza di tante piccole sfumature di una lingua.
"Piuttosto che" usato al posto di "o" è un'espressione che merita, proprio come "un attimino" o "quant'altro", un posto di primo piano fra i cosiddetti tormentoni, con l'aggravante di essere un errore: il suo significato corretto, infatti, è "più che", "invece di", "anziché". Un tipico errore "di moda", che si è affermato grazie ai media. In questo libro, gli autori hanno elencato in ordine alfabetico altri 300 errori molto comuni, veniali o più gravi. Li hanno trovati disseminati nei giornali, nelle chat e nei blog e, in gran numero, nelle conversazioni televisive e nelle dichiarazioni di personaggi pubblici, a conferma di quanto sia facile cadere in certi trabocchetti anche in situazioni nelle quali il linguaggio dovrebbe essere più attento e sorvegliato. Attraverso i "cattivi esempi" i due linguisti hanno messo a punto uno strumento utile e divertente da usare come test di autovalutazione o per un veloce "ripasso" delle forme da evitare in vista di un esame o di un concorso. Se è vero, infatti, che l'evoluzione della lingua ha semplificato le regole della comunicazione e cambiato il modo di giudicare gli errori, è pur sempre vero che, se si vuole parlare e scrivere correttamente, bisogna interrogare la grammatica e seguire i colorati insegnamenti della matita rossa e blu.
Proseguendo nel grande panorama iniziato con la "Storia sociale della conoscenza", in questa nuova sintesi Peter Burke esplora le trasformazioni che hanno investito il mondo del sapere dalla fine del Settecento a oggi. Dopo aver illustrato le forme peculiari che la raccolta delle informazioni e i metodi per analizzarle assumono nell'età contemporanea, l'autore mostra come, contrariamente all'idea di una continua crescita, l'aumento esponenziale delle informazioni generi anche una perdita di conoscenze e una progressiva frammentazione del sapere. Infine disegna una geografia, una sociologia e una cronologia dei cambiamenti.
Se pensi di scoprire in queste pagine quanto il tuo nome o cognome ti porterà fortuna oppure jella, se punti a sapere quale numero giocare al lotto in base a come ti chiami, puoi fare una cosa sola: riporre delicatamente il volumetto nello scaffale della libreria. Aprilo, compralo, leggilo - invece - se sei curioso di sapere quale storia hanno i nomi e cognomi italiani, perché si sono diffusi in una certa epoca o in una certa zona, quale legame hanno con la moda, la cultura, la storia del nostro paese. Scoprirai, ad esempio, che Mario è un nome d'origine etrusca e non ha nulla a che spartire con Maria, così come Martina non è il diminutivo di Marta, ma il femminile del latino Martinus e Sabrina non c'entra niente con Sabina (ma molto col film degli anni Cinquanta). Scoprirai che il cognome Sesso proviene dal nome di un centro presso Reggio Emilia, Seno è la variante settentrionale di senno, Fallo deriva da una voce dialettale per faldo ossia "falda". Scoprirai che Manzo (coi suoi derivati Manzini, Manzoni, Manzolini) non ha origini bovine, ma deriva dal nome germanico Mand e Agnolotti non si deve a qualche antenato ingordo, ma a un avo di nome Agnolo, variante toscana di Angelo. Scoprirai che... tu come hai detto che ti chiami, scusa?
"Guida allo studio delle letterature comparate" è un manuale ma anche un grande romanzo d'avventura: è la storia dei racconti e della poesia nelle diverse lingue del mondo che gli uomini hanno inventato per intrattenere se stessi e gli dèi. C'è chi sostiene che oggi, in un mondo sempre più interconnesso, parlare di letteratura in termini comparatistici sia l'unico modo di trattare la letteratura. Ma la letteratura comparata esiste da più di duemila anni, da quando cioè romani e greci paragonavano autori e testi delle rispettive tradizioni per spiegarne ai lettori l'efficacia e la bellezza. Seguire il percorso vuol dire tracciare una tela fittissima di testi scritti in lingue diverse che consente l'ascolto contemporaneo di tante voci riecheggianti, un iPad che permette di seguire simultaneamente le infinite riscritture di cui è intessuta la tradizione. In questa Guida, organizzata per generi (epico, sacro, tragico, comico, lirico, fantastico) e per grandi aree tematiche (ad esempio, la peripezia, il mito, la metamorfosi) si dispiega tra collegamenti e cortocircuiti - la ramificazione perenne della letteratura, dall'antichità ai nostri giorni: da Omero e la Bibbia a Dante e Shakespeare, da Pindaro e Leopardi a Tolstoj e Joyce, da Edipo e Ulisse a Faust e Don Giovanni.
"Un concetto è una qualità della sostanza fonica" (Saussure): è la definizione più rivoluzionaria da Aristotele ai nostri giorni nell'ambito della linguistica, della psicologia, della filosofia; il volume ne spiega il significato e il perché dell'importanza. L'interesse che Saussure continua a suscitare negli studi è testimoniato dal fatto che nell'"International Encyclopedia of Linguistics" - la raccolta più autorevole di articoli nelle discipline linguistiche - rimane tuttora l'autore più citato nelle bibliografie. Il casuale ritrovamento di migliaia di carte di sua mano, avvenuto a Ginevra nel 1996, ha dato inoltre avvio a un imponente lavoro di archiviazione e rilettura della sua opera ancora in corso. Il testo, alla sua terza edizione riveduta e aggiornata, offre una guida rigorosa ed essenziale alla vita e al pensiero linguistico di Saussure, mostrando inoltre, nell'ultimo capitolo, l'attualità della terminologia e dei concetti saussuriani nel contesto degli studi linguistici di questo primo decennio del XXI secolo.
Questo libro, che si presenta come un vademecum della scrittura dedicato agli studenti (universitari e non), intende sfatare i pregiudizi e i luoghi comuni che riguardano la pratica dello scrivere e fornire istruzioni concrete per acquisire le principali abilità comunicative. Numerosi e interessanti suggerimenti concernono la redazione delle varie tipologie di testo: lettera, curriculum, relazione, tema e riassunto, mentre le due appendici aiutano a fare chiarezza su alcuni dei più comuni dubbi ortografici e a realizzare una bibliografia.
Dal sonetto alla frottola, dal madrigale al verso libero, un'introduzione al verso, per imparare anche a giocare con le sillabe, gli accenti, il ritmo. Uno stimolo a provare ad avvicinarsi senza troppa paura alla metrica e un rapido colpo d'occhio gettato su un territorio non solo vastissimo - idealmente corrispondente a metà dell'intera produzione letteraria italiana - ma anche assai mutevole nel tempo.