
Il giornalismo è collocato all'interno della società e in quanto tale non può non rispondere a delle leggi e norme che ne definiscono gli ambiti e le responsabilità. Da qui il forte significato civile e sociale di questa attività. Il giornale non può non avere regole di gioco la cui osservanza ne fa crescere la valenza civile ed estetica.
Anche l'apprendimento del "mestiere" di giornalista non esce da questa logica: giornalisti non si nasce né si diventa smanettando tecnologie.
Un libro che raccoglie le interviste fatte dall'autore - giornalista Rai per molti anni - ad alcuni dei tantissimi giovani italiani che hanno deciso di trasferirsi in Germania per vedere realizzate le proprie ambizioni. Il risultato è un racconto brillante che ci permette di capire gli aspetti più significativi del Paese di partenza - l'Italia - e di quello d'arrivo, la Germania. L'intento dell'autore è quello di conoscere non solo i protagonisti di questo esodo ma, di riflesso, conoscere meglio sia l'Italia che la Germania.
Studio sulla Giornata Mondiale dei Giovani a Madrid nel 2011.
Nel 2005, durante la Messa per l'inizio del ministero petrino, Benedetto XVI definì la Chiesa una realtà "viva" e "giovane", che "porta in sé il futuro del mondo". A tre giorni dalla sua elezione, Papa Francesco, nel corso di un incontro con i giornalisti che avevano seguito le fasi della Sede Vacante e del Conclave, ha offerto una vera e propria "ermeneutica" della comunicazione, spiegando che, per svolgere un buon lavoro informativo sulla Chiesa cattolica, occorre conoscerne la "vera natura", "il suo cammino nel mondo, con le sue virtù e con i suoi peccati", e "le motivazioni spirituali che la guidano e che sono le più autentiche per comprenderla".Il presente manuale prende le mosse proprio da queste "pietre miliari" consegnateci dagli ultimi due Pontefici: la consapevolezza che l'Istituzione religiosa di cui ci occupiamo non è soltanto un ente dotato di una propria struttura giuridico-amministrativa, ma è anche un "corpo vivo", "giovane" e perciò contemporaneo dell'uomo; e la necessità, insita nella stessa vitalità del corpo-Chiesa, di assumere, per raccontare adeguatamente questa realtà, la sua essenza spirituale, essenza che ne definisce la "vera natura", e che si identifica, in definitiva, con la Verità, la Bontà e la Bellezza "in persona", vale a dire, con Dio. Rivolto a tutti coloro che si affacciano alla professione giornalistica nel campo dell'informazione religiosa e agli studenti delle Facoltà di giornalismo e di comunicazione.
La Libreria Editrice Vaticana prosegue l'iniziativa di raccogliere i messaggi di Papa Francesco su Twitter. In particolare vengono raccolti in questo secondo volume i tweet del Santo Padre dal 12 settembre 2013 al 4 marzo 2014. Una dimostrazione tangibile di come il nuovo pontefice si muova con grande disinvoltura nel mondo della comunicazione digitale e dei social network, che stanno assumendo un ruolo sempre più importante nel nobile scopo dell'evangelizzazione.
Durante l'Anno Paolino sono state trasmesse dalla Radio Vaticana una serie di meditazioni di Mons. Waldemar Turek, intitolate "Sulle tracce dell'Apostolo" delle genti con le quali il sacerdote polacco ripercorreva il cammino spirituale di Paolo richiamandosi non solo alle Sacre Scritture, ma anche ai numerosi viaggi compiuti nei luoghi legati alla vita dell'Apostolo (Turchia, Grecia, Malta, Italia). Tali audizioni radiofoniche vengono qui pubblicate con lo scopo di fornire ai fedeli uno strumento per intraprendere un viaggio spirituale in compagnia dell'Apostolo delle genti e vivere così il tempo di Quaresima con maggiore intensità.
L'ormai ampia mole di analisi di cui si dispone sul web viene esplorata in questo volume secondo due linee di fondo: la prevalenza della spiegazione della teoria - rispetto alla misurazione quantitativa; la continuità della "network society" rispetto ai nodi problematici su cui le scienze sociali si interrogano da tempo. Emerge una realtà in cui non tutto è davvero nuovo, in cui gli utenti non sono poi così attivi. E la rete, in sé, si rivela un mezzo tutt'altro che democratico. Perché quello che sappiamo della società di Internet, in fondo, dipende anche dalla scelta di guardare più in superficie o più in profondità.
La necessità di una "cittadinanza digitale" che tuteli il nostro accesso alla rete e il nostro "corpo elettronico". Le inedite e variegate forme di aggregazione e azione politica nate online, che hanno riempito le strade di tutto il mondo, da Seattle a piazza Tahrir. La pervasività delle reti sociali che ha attribuito una dimensione nuova al rapporto tra democrazia e diritti. Il bisogno di una tutela un tempo impensabile, il diritto all'oblio e alla cancellazione dei dati personali. Sono solo alcune delle nuove realtà e dei problemi inesplorati che hanno origine ogni giorno dal rapporto di due miliardi di persone con la rete. Come affrontarli in termini di diritti e democrazia? Il mondo del web può avere regole sebbene mobile, sconfinato e in continuo mutamento? Deve trovare una sua "costituzione"?
Dopo essere stati espulsi nello stesso giorno dalla Francia per la loro partecipazione al Maggio 1968, Castells e Ibànez riprendono il dialogo interrotto per capire come mai l'anarchismo, già protagonista di quel Maggio, sia nuovamente in sintonia con il rapido mutamento che segnala l'avvento della società dell'informazione. Un mutamento che gli attori politici tradizionali non riescono a interpretare proprio perché non si propongono di cambiare il mondo, ma al più di gestirlo. E non è questa la domanda sociale contemporanea, che oggi mutua dalla Rete le modalità di azione e comunicazione. Superata l'atomizzazione individualista propria del liberalismo, una fitta trama di reti interindividuali sta oggi plasmando dal basso l'ambito del politico, mettendo radicalmente in discussione il tradizionale ruolo di leader e partiti. Un sovvertimento dell'ordine politico, ci dicono i due autori, che rimanda direttamente all'anarchismo. Postfazione di Andrea Staid.
Lo "scudo crociato" nasce come simbolo di partito nel 1919. Nella storia della Democrazia Cristiana, lo scudo crociato porta quello spirito di "crociata" che si rivelerà efficace sul piano dell'identità e della propaganda politica, ma difficile da gestire nel rapporto con la gerarchia ecclesiastica. In uno scenario politico come quello del Novecento, infatti, che pone in termini dialettici il rapporto fra ambito religioso e ambito laico, l'uso in politica del più sacro dei simboli, la croce, sarà spesso una scelta travagliata.
Forse è giunto il momento di aprire una riflessione sulla nuova figura di padre che va emergendo in questo nostro tempo d'esodo. Queste pagine provano a tratteggiare la ricerca e l'attesa di paternità delle figlie e dei figli. E mostrano come l'assumere la paternità apra agli uomini un cammino di umanizzazione particolare. Nella nostra convivenza i padri si fanno testimoni, nella loro fragilità, quando si fanno iniziatori e, insieme, capaci di consegna.
In questo studio si affronta il concetto di "fiducia", intesa come categoria legata agli atteggiamenti ed ai comportamenti sociali. L'autore ci invita a prendere in considerazione quanto sta avvenendo nella società odierna, preda di un cambiamento inarrestabile: spostiamo con un click appartenenza, denaro, pensieri e parole, sentimenti ed emozioni personali e politiche, in un dialogo elettronico intermittente con amici e non. Una riflessione sulla società della comunicazione che esalta l'individualità e che ha come rischio quello di portare a legami inconsistenti, indecifrabili e discontinui.