
La storia recente degli Stati Uniti in due aspre e provocatorie interviste dello scrittore americano che mette a nudo il potere e la deriva della democrazia. Per Vidal il popolo americano non ha alcun peso nelle scelte del governo. Questo vale per le questioni sociali e ambientali e per quelle decisive della guerra e della corsa agli armamenti. Un sistema geniale di controllo delle informazioni influenza l'opinione pubblica e orienta la stampa e i media. La verità? È quella costruita dal potere politico ed economico. Una denuncia durissima sulla fine della democrazia americana. Un libro scomodo di uno scrittore che per le sue ragioni e la sua storia, entrambe vicine al vecchio establishment Usa, ne fa un pampleth controccorrente sull'America di oggi.
Oggi non è più possibile tenere separati i discorsi che riguardano i diversi mezzi di comunicazione di massa. C'è l'esigenza di cogliere insieme, in un confronto costante, l'evoluzione del sistema dei media in un paese come l'Italia, che non ha conosciuto a suo tempo una larga diffusione dei quotidiani e che dagli anni Ottanta registra una centralità del mezzo radiotelevisivo. Questa edizione aggiorna la storia della stampa italiana ai profondi rivolgimenti avvenuti nel campo dell'informazione con la diffusione di Internet, discutendone pregi e difetti e non trascurandone gli effetti sulla stampa quotidiana nazionale. Dalle importanti trasformazioni che hanno caratterizzato negli ultimi decenni sia il settore dell'informazione scritta e radiotelevisiva sia il più vasto contesto della società italiana, il libro giunge a esaminare le questioni più scottanti che hanno animato il passaggio nel nuovo millennio. Particolare attenzione viene dedicata all'influenza della televisione sulla stampa e sul mercato pubblicitario.
Com'è nata la società mediatica? E, soprattutto, chi comanda all'interno di questa società? Il libro di Álvarez traccia un interessante profilo del mondo occidentale facendoci vedere quanto e come i media pervadano la società e trasformino i rapporti di potere che si creano all'interno di essa.
Il volume si propone di fare il punto sullo stato delle conoscenze, nell'ambito della psicologia sociale italiana, sui mezzi di comunicazione di massa. L'obiettivo è quello di presentare una panoramica delle diverse prospettive di ricerca, sia in termini di approcci teorici che di strumentazioni empiriche, utilizzando come esemplificazione ricerche empiriche condotte su temi di attualità.
Multimedialità, interattività, usabilità, ipertesti, comunicazione mediata dal computer e, ancora, SMS, instant messaging, blog, comunità virtuali, videogiochi: gli studiosi di nuove tecnologie si confrontano con un campo d'indagine in continua trasformazione. In questa introduzione aggiornata, i concetti, le teorie e gli strumenti metodologici indispensabili per stimolare l'analisi semiotica e le riflessioni sui nuovi media.
Per comprendere i modi in cui le persone comunicano occorre studiare, oltre al linguaggio, la cultura e la società, servendosi dell'etnografia. Un'azione comunicativa dice molto sull'identità di chi la esegue e di chi la riceve, e non è mai neutrale dal punto di vista politico e ideologico: studiare la comunicazione significa quindi anche approfondire le dinamiche politiche, quindi i rapporti di forza, esistenti in un determinato contesto. In questo volume l'autore presenta in modo chiaro e sulla base di un ricco corredo di esempi alcune idee importanti per capire il significato antropologico della comunicazione.
Anche se in casa non manca un computer, i bambini passano tuttora più tempo davanti alla tv che davanti ad altri schermi o in qualsiasi altra attività ricreativa. Una sciagura? Sugli effetti della violenza in tv, sulla diffusione di comportamenti stereotipati e, in genere, sul ruolo della televisione nella vita dei bambini riflette questo libro, esaminando i problemi più importanti che in questo ambito devono affrontare genitori ed educatori. Dafna Lemish insegna al dipartimento di Comunicazione dell'Università di Tel Aviv.
Un manuale sui fenomeni comunicativi e mediatici che si voglia completo, oltre a proporre una riflessione sul rapporto tra media e audience di massa, deve fornire approfondimenti sul rapporto tra comunicazione e interazione, linguaggio, razionalità. È la prospettiva adottata in questo volume, che presenta una rassegna ragionata delle principali teorie sui media e la comunicazione, ordinate non solo in senso cronologico ma anche per approcci. Punti di forza del testo la ricchezza degli argomenti affrontati, e i precisi riferimenti ai contesti storico-culturali e alle vicende biografiche entro cui sono nate e si sono sviluppate le teorie delle comunicazioni di massa.
In epoca medievale gli studenti dovevano iniziare il loro percorso di apprendimento attraverso il "Trivium": lo studio di logica (l'arte di ragionare correttamente), grammatica (la comprensione della struttura delle lingue) e retorica (l'arte di produrre testi efficaci). Il Trivium aveva un valore formativo essenziale, forniva strumenti metodologici di base sui quali poggiava tutto l'edificio delle conoscenze acquisite successivamente. Un ruolo analogo è oggi svolto dal cosiddetto "critical thinking". Questa disciplina, che nel mondo anglosassone è ormai considerata un prerequisito essenziale allo studio universitario e che anche in Italia viene guardata con crescente interesse, intende "insegnare a pensare e a comunicare": sviluppare argomentazioni corrette e presentarle efficacemente, valutare criticamente le argomentazioni altrui e individuare i tentativi di manipolazione che possono annidarsi nella comunicazione. In questo libro gli argomenti canonici del Trivium vengono presentati in modo chiaro ed essenziale e rivisitati alla luce delle specifiche forme che ha assunto oggi la comunicazione.
In questi che sono gli anni della "critica della rete", secondo Geert Lovink, si sta sempre più mettendo in discussione il modello economico del Web 2.0. "Perché gli utenti dovrebbero continuare a pubblicare tutti quei dati privati, dai quali una manciata di aziende ricava miliardi di dollari di profitti? Perché dovrebbero cedere gratuitamente i loro contenuti mentre un pugno di imprenditori del Web 2.0 sta guadagnando milioni? Che prezzo siamo disposti a pagare per la gratuità? Perché si usa l'"immaginazione collettiva" per escogitare modelli sostenibili per una cyber-infrastruttura pubblica? È ora di rompere il consenso libertario. È tempo di tornare a essere utopisti e cominciare a edificare una sfera pubblica al di fuori degli interessi a breve termine delle corporation e della volontà di regolamentare dei governi. È ora di investire nell'educazione, ricostruire la fiducia e svincolarsi dalla retorica securitaria post 11 settembre."
Sei incontri con cinquanta protagonisti, sei esperti, due docenti e un editore per realizzare tre dvd e un libro sulla professione del relatore pubblico. Il video-libro vuole favorire la crescita della consapevolezza rispetto al ruolo delle relazioni pubbliche nella vita sociale ed economica del nostro Paese, trasferendo ragionamenti, stimoli e conoscenze che permettano lo sviluppo di un comportamento competente a riguardo di un'attività divenuta pervasiva.