L'autore illustra le caratteristiche che hanno contrassegnato il nostro sistema di giustizia costituzionale: il modello prescelto dai padri costituenti, la sua evoluzione nel tempo, la tipologia delle sentenze emesse dalla Corte e i suoi criteri di giudizio, gli strumenti a disposizione, il rapporto con gli altri poteri. La Corte ha via via consolidato il suo ruolo nella protezione dei diritti di libertà fondamentali. Agendo nelle successive fasi della sua attività come motore delle riforme e come mediatore dei conflitti sociali e politici la Corte ha operato attraverso un'applicazione sempre più estesa e penetrante del principio di uguaglianza. E quale potrebbe essere oggi il suo ruolo in una stagione di riforme istituzionali?
Le classi politiche sono centrali in tutti i sistemi e inevitabilmente nelle democrazie contemporanee qualsiasi discorso, anche critico, sulla classe politica si intreccia con il ruolo dei partiti, il problema della rappresentanza e il funzionamento della democrazia stessa. Infatti, le classi politiche contemporanee sono sostanzialmente di estrazione partitica e si collocano prevalentemente in ruoli parlamentari e di governo. Questo volume illustra le modalità con le quali esse si formano, funzionano, si ricambiano e analizza le soluzioni che vengono proposte per migliorarne la qualità, controllarne il potere e favorirne il ricambio.
Accordare il mondo, cioè comporre i contrasti su scala planetaria, è la funzione della diplomazia. Un protagonista della diplomazia italiana introduce alle grandi questioni che muovono oggi la scena internazionale - il nazionalismo e la globalizzazione, l'integrazione europea, i diritti umani - e ai retroscena, cioè alla vita quotidiana dei diplomatici, alle questioni etiche che il loro lavoro implica, al delicato rapporto con i politici.
Un'opera di grande attualità, pubblicata nel 1933 dal celebre autore del "Tradimento dei chierici", che rivela come il sentimento europeista, che ha attraversato tutto il nostro secolo e la sua cultura, sia legato alla necessità di liberarsi dallo spirito nazionalistico, per fare dell'Europa un luogo di superamento degli egoismi e dei particolarismi nazionali, in cui si realizzi una libera convergenza fra gli stati e la loro cultura.
L'autore segue lo sviluppo del pensiero giuridico e politico di Preuss fin dagli anni '80 del XIX secolo, rapportandolo ai dibattiti coevi all'interno delle scienze del diritto e dello stato nonché alle trasformazioni che contrassegnarono la storia sociale, politica e costituzionale tedesca a cavallo fra i due secoli. Attraverso l'opera di Preuss viene così presentata un'originale lettura del contraddittorio processo di democratizzazione sfociato in Germania nell'esperimento weimariano. Il rigore e la passione con cui Preuss fece oggetto di riflessione politica negli ultimi anni della sua vita una democrazia in costruzione e continuamente esposta alla minaccia del disfacimento fanno di lui una figura emblematica.
Il libro ricostruisce quella che si può chiamare l'autocoscienza dell'Estrema destra italiana, concentrata su una identificazione con la Repubblica sociale italiana per cui, per quasi cinquant'anni, si è assistito alla rivendicazione di un'identità politica che coincideva con i venti mesi di quell'esperienza. Questa rielaborazione avvenne, secondo l'autore, in assenza di una storiografia di destra che, dotata delle necessarie basi metodologiche, potesse contrastare quella di orientamento antifascista. Il libro intende colmare una lacuna nella conoscenza di pensiero di Estrema destra.