La biografia di Maria José, l'ultima regina d'Italia, di cui l'Autore ha raccolto i ricordi dal vivo, arricchiti da documenti e testimonianze inediti. Il matrimonio con il principe Umberto non si rivelò felice come lo aveva sognato, tuttavia l'intesa con il marito nei drammi che condivisero fu profonda. Per la prima volta, questo volume ricostruisce il ricatto che Mussolini ordì sulla presunta omosessualità di Umberto. E la fiera opposizione di Maria José al Duce: nei suoi diari, confermati da molteplici fonti coeve, riaffiorano gli incontri segreti con Croce, Montini - il futuro Paolo VI -, Olivetti e altri personaggi; e il piano escogitato col marito nel 1938 per abbattere la dittatura. Un autentico tentativo di golpe, finora poco conosciuto, approfondito anche nei contributi degli storici Francesco Perfetti e Donatella Bolech Cecchi. La guerra fu vissuta con particolare dolore dalla Regina, già per l'invasione del Belgio natio fin dal 1940. Ma, senza piegarsi, affrontò a viso aperto il Duce, Hitler, e cercò conforto in tante altre figure, da D'Annunzio a Padre Pio, da Evita Peron a Francisco Franco, da Benedetti Michelangeli a Balthus. Nel 1944 ripiegò in Svizzera per porre in salvo i figli, ma avrebbe voluto unirsi ai partigiani. Al ritorno in Italia cercò di portare aiuto, con la Croce Rossa, alle famiglie disastrate, mentre bussò alla Chiesa e alla Dc perché sostenessero la Monarchia al referendum. Anche in esilio Maria José reagì dedicandosi alla musica, alla ricerca storica, ai viaggi. Poco prima della morte confidò all'autore che «sognava di poter andare sulla Luna». Regina indomita. La figura più carismatica di Casa Savoia nel tratto estremo della Monarchia.
L'opera ricostruisce il contributo offerto da Giorgio Nebbia, chimico e merceologo, divulgatore e militante ambientalista, al dibattito sui limiti della crescita a partire dagli anni Settanta del secolo scorso. La prima parte tratteggia la biografia e la ricchissima produzione saggistica di Nebbia, mentre la seconda è un'antologia dei suoi scritti più significativi. Il filo conduttore è l'intreccio tra le motivazioni scientifiche e quelle sociali che ne sorreggono il percorso nei decenni. Le prime si basano sulla ricerca originale del merceologo, centrata sullo studio del metabolismo delle merci con l'obiettivo di applicare le leggi biofisiche allo studio dell'economia, svelando così i limiti naturali della crescita. Nel contempo, la sensibilità acquisita dal cattolicesimo conciliare e dalla migliore cultura del comunismo italiano lo portano a considerare la crisi ecologica inscindibilmente legata alla crisi sociale. Temi, oggi, di grande attualità.
Perché le opere di Eschilo, Sofocle ed Euripide vengono tutt'oggi rappresentate e continuano ad appassionarci? Perché la loro messa in scena suscita sempre emozioni viscerali, che ci fanno inabissare nel profondo di noi stessi? In questo libro la tragedia greca viene letta come un inquieto laboratorio della coscienza civile - quindi anche giuridica e politica - dell'Occidente, ove l'intreccio fra mito e attualità del V secolo a.C. solleva questioni con cui ancora dobbiamo misurarci, come uomini e cittadini: dalla natura ambivalente del potere, sempre sul punto di degenerare in tirannide o di dar corpo all'incubo della guerra civile, alle irrisolte criticità della democrazia e dell'uso della parola - in grado di persuadere e conciliare, ma anche soverchiare e irretire - ; dal fondo cupo di violenza e terrore in cui talvolta si specchiano gli assetti istituzionali, alla ricerca di criteri che definiscano la responsabilità dell'individuo.
L'elenco di luoghi comuni o idee di senso comune o pregiudizi o falsi miti, culturalmente o socialmente fuorvianti e talvolta tossici più famosi e diffusi in alcuni tempi e luoghi della storia umana, difesi anche su basi scientifiche quando lo studio scientifico mancava di teorie valide, è consistente e, inevitabilmente, cresce via via che la ricerca scientifica dispone di teorie e metodi di potenza crescente. In questo libro, gli autori dei capitoli mostrano in che modo un atteggiamento scientifico ha messo in discussione diverse idee di senso comune. Idee relative a omosessualità, vita extraterrestre, intelligenza animale, rapporto tra cervello e mente, differenze etniche, origine dell'uomo o guerra che sono circolate nella cultura occidentale in tempi diversi con diversi apporti da parte di studiosi, attraverso una competizione continua tra ipotesi e tentativi di spiegare i fatti osservati, si sono progressivamente spogliate, anche se in modi non definitivi, dei pregiudizi che hanno inquinato anche i punti di vista degli esperti o degli scienziati. Gli autori del testo: Arnaldo Benini, Patrizia Caraveo, Gilberto Corbellini, Paolo Legrenzi, Vittorio Lingiardi, Sebastiano Maffettone, Giorgio Vallortigara.
In un dialogo serrato con il filosofo Leonidas Donskis, Zygmunt Bauman affronta il tema del male nella contemporaneità. Perché se da una parte è indubitabilmente un compagno permanente e inalienabile della condizione umana, dall'altra sono inedite le forme e i modi in cui opera nella sua odierna versione liquefatta. Il male liquido ha una stupefacente capacità di camuffarsi e reclutare al proprio servizio ogni sorta di interesse e desiderio umano, profondamente umano. Lo fa con motivazioni tanto pretestuose quanto difficili da sfatare e confutare. Il più delle volte il male liquefatto riesce ad apparire non come un mostro, ma come un amico che non vede l'ora di dare una mano. Utilizza come strategia di fondo la tentazione anziché la coercizione. Ha l'impressionante capacità, tipica dei liquidi, di scorrere attorno agli ostacoli che si trovano sul suo cammino. Come ogni liquido, li impregna e li macera fino a eroderli per poi assimilarli nel suo organismo in modo da nutrirlo e accrescerlo ulteriormente. È questa sua capacità, accanto alla elusività, a rendere così arduo lo sforzo di resistergli efficacemente.
I ghiacciai e le vette del Monte Bianco, le sue pareti di granito e le sue creste di neve dove s'incontrano Italia, Francia e Svizzera, formano paesaggi di straordinario fascino. La prima ascensione ai 4810 metri della cima è stata compiuta nel 1786 da Jacques Balmat e Michel-Gabriel Paccard. Da allora, uomini e donne d'avventura come Edward Whymper e Albert Frederick Mummery, Giusto Gervasutti e Walter Bonatti, Christophe Profit, Catherine Destivelle e tanti altri hanno compiuto imprese straordinarie. Il libro racconta le loro speranze, i loro trionfi, le tragedie che hanno segnato questi due secoli e mezzo. E ancora, l'evoluzione dei materiali e delle tecniche di progressione, dei rifugi e degli impianti di risalita. Il Monte Bianco, da secoli, è anche un perno della storia d'Europa. Per il Piccolo San Bernardo sono passati soldati, pellegrini e mercanti. Nel 1924, a Chamonix, sono nate le Olimpiadi invernali. Attraverso il Col de la Seigne, nel 1940, l'esercito dell'Italia fascista ha attaccato la Francia già invasa dalle armate di Hitler. Infine sono arrivati il Traforo del Monte Bianco, il boom del turismo estivo e invernale, le corse in montagna e il cambiamento climatico con il drammatico ritiro dei ghiacciai
In Italia nascono sempre meno bambini, aumentano le donne senza figli, chi diventa madre lo fa sempre più tardi. Perché una dimensione della vita che dovrebbe essere semplice è diventata così complicata? Per rispondere bisogna affrontare sia gli aspetti culturali sia quelli strutturali che pesano sulle spalle delle italiane. Tra i primi, il mito della maternità che esercita una pressione fortissima nel nome di un ideale di perfezione. Tra gli aspetti strutturali, mancanza di servizi per l'infanzia, congedi parentali non equamente distribuiti e incertezza lavorativa. In questo saggio - informatissimo e ricco di dati - idee e proposte per superare la crisi demografica e per immaginare una società in cui vita professionale e vita privata siano in armonia.
Sono passati dieci anni dalla prima edizione della Scuola Toniolo. Un viaggio ricco di momenti di approfondimento, di esperienze, di riflessioni, di discernimento sulle criticità e le questioni del nostro tempo. Uno spazio in cui si sono intessute relazioni, amicizie e confronti. Questo volume vuole essere memoria di questo lungo cammino di formazione attraverso un diario, in cui vengono raccontati i momenti principali che hanno scandito il cammino della Scuola, un inserto fotografico e una raccolta di alcune delle relazioni più significative di questi anni. La speranza è che questo volume, pur con tutti i suoi limiti, possa contribuire alla riflessione e a fondare una nuova stagione di cattolici impegnati nella società civile, che sappiano seguire la bussola della dottrina sociale della Chiesa, per costruire un mondo nuovo: inclusivo e giusto, in cui non trovino più spazio la guerra e le disuguaglianze.
La nostra interiorità è pervasa da un profondo senso di insicurezza e dal pensiero ricorrente di non essere all'altezza: siamo sempre insoddisfatti, viviamo nel giudizio perenne su noi stessi e qualsiasi meta raggiungiamo non è mai abbastanza. Abbiamo paura di parlare davanti agli altri, di esprimere un'opinione, di essere al centro dell'attenzione, per timore di essere giudicati. Questa paura assume mille volti e diventa ansia dell'esame, di sostenere una conversazione, dell'autorità, del fallimento... Eppure non c'è errore più grande di cercare l'autostima fuori di sé, di collegarla ai risultati che otteniamo, all'approvazione degli altri. Perché l'autostima è un cammino verso qualcosa che già è dentro di noi, che "vede" la nostra unicità e giorno dopo giorno la realizza. In questo libro, Raffaele Morelli ci indica la via per superare la nostra paura di non valere abbastanza e per ritrovare la stima di noi stessi. Ognuno dei capitoli rappresenta una lezione e si conclude con un'esperienza pratica. E così, pagina dopo pagina, esercizio dopo esercizio, impareremo a lasciare andare le aspettative che abbiamo su noi stessi, smetteremo di credere alle opinioni dominanti che impongono un ideale di perfezione senza ombre, per rivolgerci invece a quel silenzio interiore che custodisce la nostra unicità e la nostra evoluzione. Basterà modificare ogni giorno per qualche istante il nostro atteggiamento mentale per riuscire finalmente ad avvicinarci al nostro Sé, la cui perdita è la vera causa dei disagi che ci affliggono: "Bastano pochi attimi per cambiare totalmente il modo di vedere noi stessi. Pochi istanti di percezione producono gocce di cambiamento inimmaginabili".
L'avvocato, avevano scritto a suo tempo gli autori di questo libro, è quanto mai necessario. E questa necessità si è sentita fin dall'inizio della storia. Ma, rispetto al secolo scorso, il suo lavoro è profondamente cambiato. Nella relazione con i clienti, nella natura degli spazi fisici della giustizia (i tribunali) e nella ritualità del processo. Ma anche nel reperimento delle fonti e dei casi. L'incontro con le nuove tecnologie, con le norme che cambiano e con l'Intelligenza artificiale ha reso quello dell'avvocato un lavoro ibrido e versatile, nel bene e nel male. Un esempio per tutti: quando si ha a che fare con l'Intelligenza artificiale, chi è che può decidere, che può rappresentare, che può ragionare a favore di qualcun altro se non un essere umano? Fulvio Gianaria e Alberto Mittone delineano in questo libro ciò che sarà dell'avvocato nel futuro: prospettive, problemi, opportunità di una professione la cui necessità oggi, e domani, non verrà meno.
«Assemblando i pezzi del mio racconto, come raccogliendo in un album le istantanee scattate in questi anni, mi accorgo che ho a che fare con tante narrazioni contrastanti, ciascuna contenente uno scampolo di verità. E ho la conferma che i nostri umori e la nostra sorte sono nelle mani dell'informazione». Dal 2008 ogni sera, nel programma Otto e Mezzo, Paolo Pagliaro seleziona e commenta in due minuti un fatto particolarmente rilevante o significativo della giornata. Una sorta di diario pubblico che si interroga sulle grandi e piccole trasformazioni che hanno riguardato l'economia, la comunicazione, le abitudini sociali, la demografia e l'ambiente nel nostro paese. Siamo ricchi o siamo poveri? È vero che il lavoro ci sarebbe per tutti, se solo volessimo? Dove ci sta portando e come si arresta il declino demografico? Ambientalismo significa pale eoliche e pannelli solari, oppure nulla di tutto questo, se il prezzo è una modifica del paesaggio? E quanta parte della nostra vita si sta trasferendo online? Domande che si prestano a innumerevoli esercizi ideologici e che costituiscono altrettanti aspetti controversi, ma essenziali, della nostra autoconsapevolezza di italiani.
Novembre 2010. A Pompei collassa uno degli edifici più celebri, la Schola Armaturarum. La notizia fa il giro del mondo, i media denunciano lo stato di incuria in cui versa il fiore all'occhiello del patrimonio archeologico del nostro Paese. Un episodio drammatico, che però segna una svolta. Da allora, grazie ad anni di intenso lavoro, a Pompei c'è stato un cambiamento netto che ha permesso di mettere in sicurezza la maggior parte delle rovine e riprendere gli interventi di scavo che hanno portato alla luce gli affreschi con l'immagine di Leda e il cigno, gli splendidi mosaici della casa di Orione, il Termopolio e altri incredibili ritrovamenti di quello che Chateaubriand definiva "il più meraviglioso museo della Terra". In questo volume Massimo Osanna - direttore del parco archeologico dal 2016 al 2020 - presenta al grande pubblico i tesori di Pompei e al contempo ci restituisce "il presente di duemila anni fa", facendoci scoprire attraverso reperti e oggetti d'uso la vita quotidiana dei pompeiani fino al momento fatale dell'eruzione del vulcano nel 79 d.C. Un racconto sorprendente, in cui le parole sono accompagnate da immagini inedite, capaci di farci rivivere il tempo di Pompei che si scopre per molti versi così simile al nostro.