
Il primo incontro avviene un giorno di dicembre. Nick sta camminando sul lago ghiacciato vicino alla sua casa, nell'Alaska sud-orientale, con la moglie e il loro labrador, quando succede. Il lupo nero fermo da un po' sulla riva opposta inizia a correre verso di loro con le fauci spalancate, sollevando la neve con le zampe. Poi si ferma, a pochi metri, con la coda tesa, in atteggiamento dominante. D'istinto Nick stringe a sé la moglie e il collare del cane e si mette in allerta. La paura atavica dell'uomo di fronte a questo animale assale anche lui, che pure ha incontrato molti lupi. Mai però così da vicino. D'un tratto il cane si divincola e va incontro al lupo, muso contro muso. Da quel momento Romeo, come è stato chiamato, entra nella vita di Nick e della piccola comunità di Juneau. Si rivela estremamente sociale, gioca con i cani, interagisce con le persone. Intelligente e attento, diventa una presenza fissa, portando un alito di vita selvaggia alle soglie delle case. Per Nick, Romeo è un amico, obbedisce ai suoi segnali, lo aspetta sul lago davanti a casa. Ma, come spesso accade, non tutti apprezzano questa prossimità, invocando l'atavica inimicizia tra uomini e lupi.
La sostenibilità impone un uso equilibrato del suolo per assicurare lavoro e benessere, fornire credito e sicurezza alimentare e ottenere stabilità climatica. È giunto il momento di combattere la povertà puntando su salute e istruzione, un uso sostenibile del suolo, lavoro dignitoso e meno emissioni. Dobbiamo acquisire una coscienza-responsabilità individuale e collettiva capace di tradursi in pratiche eco-solidali. Realizzare una proficua interazione tra uomini e donne che operano sul campo e professionisti e scienziati. Perciò l'analisi delle condizioni necessarie per praticare politiche sostenibili va coniugata con il cambio di mentalità necessario per utilizzare al meglio risorse umane, tecnologie, ricchezze.
Da millenni gli uomini si interrogano sulla natura ultima della vita, eppure le spiegazioni che sono state fornite nel corso della storia si possono dividere in due sole grandi categorie: da un lato c’è chi pensa che tutti i fenomeni vitali possono essere ricondotti al movimento di minuscole particelle fisiche; dall’altro c’è chi invoca un’entità speciale, una sostanza invisibile che anima la materia vivente dandole uno scopo. Chi la chiama Dio, chi «slancio vitale» o vis viva: sarebbe l’«intelligenza» cosmica necessaria a spiegare la mirabile organizzazione degli esseri viventi, così apparentemente diversa dal caos della materia bruta.
La spiegazione «vitalistica» ha trionfato per secoli, benché della «forza vitale» non si sia mai trovata traccia. Democrito, Epicuro, La Mettrie e Darwin, campioni della visione «meccanicista», erano considerati i «materialisti» da combattere.
Nel frattempo la scienza è progredita ed è grazie agli enormi passi avanti compiuti nei decenni scorsi da fisici e biologi che Peter Hoffmann ha potuto scrivere questo libro, un vibrante e aggiornatissimo racconto che di fatto rovescia la prospettiva e condanna al fallimento ogni forma residua di vitalismo: il moto caotico e casuale delle molecole, unito alla necessità imposta dalle leggi fisiche, è tutto ciò che serve per spiegare la vita.
Una mostra d'arte, come un libro, è forse il miglior modo per farsi portare in un luogo inesplorato e nuovo, per fare un passo verso risposte grandi e piccole, per sentirci persone migliori.
Una mostra è l'insieme delle vie che essa è in grado di aprire nella mente del visitatore, e se ben fatta non si limita a una fruizione passiva che faccia dire «ho visto i girasoli di Van Gogh», ma «guardando i girasoli di Van Gogh ho scoperto una cosa nuova». In "Mirabilia" questa scoperta riguarda il sorprendente mondo delle piante svelato nelle opere di Dürer, Degas, Hokusai, Rivera, Duchamp, Warhol, Banksy e molti altri, dalle dinamiche ecologiche all'archeobotanica, dal sapore dei pomodori fino alle "vertical farms" e alle rivoluzionarie frontiere della ricerca.
Ripensando ai trascorsi di vita, accanto a me ci sono sempre stati degli animali rappresentati da peluche di varie fogge quando ero piccola, da adulta presenti come pure ideità e nei sogni, ma molto spesso esseri viventi e senzienti che non ho mai considerato come semplici corollari della mia quotidianità.
Non sarei ciò che sono oggi se la mia passione per loro non mi avesse condotto a conoscerli ancora più nel profondo. Inoltre grazie alla convivialità con queste creature, ho compreso quanto siano degne di essere rispettate nella loro soggettività ed identità; e credetemi, è stato veramente appagante poter scrivere di loro e raccontare, quanto i nostri incontri possano essere stati propedeutici ed accrescitivi, latori di esperienze che era doveroso tramandare.
A voi dunque, per primi i protagonisti in assoluto che campeggiano sulla copertina;
il jack russell Tommy, erborista provetto e valente rubacuori,
e la vezzosa Milù, felina dal carattere tempestoso ed indomito, assieme ad altri unici, incredibili ed eclettici pets...
«Una società non è davvero democratica finché non si sposta decisamente verso la voglia di capire.» È a questo desiderio che Umberto Veronesi si è ispirato nella sua ricerca, nel suo lavoro quotidiano di medico e nella sua vita. Da qui è partito per cercare di comprendere un mondo sempre più complesso e più sfuggente, ma anche capace di offrire grandi opportunità a patto di saperle vagliare in modo critico, libero, responsabile. Alla base di tutto sta il nostro diritto di essere umani - donne o uomini, sani o malati, stranieri o cittadini. Un diritto che si esercita nell'arte dell'ascolto, nel confronto con gli altri, nella passione per la scienza e per la conoscenza, nel rispetto profondo della dignità di ciascuno. Che parli della sua «medicina della persona» o delle ultime frontiere della bioetica, dell'inutilità del dolore o del lusso della salute, della miseria della guerra o del miracolo della pace, Veronesi mostra nei pensieri raccolti in questo libro un'empatia e un acume che sono la traccia della sua essenza più profonda: quella del vero umanista, che vive a fondo la propria realtà senza mai smettere di immaginare un futuro migliore.
Sovrappopolazione, abissali ineguaglianze sociali, devastazione ambientale, distruzione della biodiversità, cambiamento climatico hanno condotto a quello che gli scienziati definiscono il "punto critico planetario". C'è bisogno di un nuovo "illuminismo", di strategie capaci di riprogettare l'economia, implementare politiche a tutela dell'umanità e dell'ambiente e gestire in modo equilibrato le risorse del Pianeta. I massimi esperti di sostenibilità e membri del Club di Roma presentano le sfide che oggi ci attendono: clima, popolazione, agricoltura e alimentazione, commercio internazionale, rivoluzione digitale, fonti energetiche, mercati, istruzione, città e campagne, sistema finanziario, sanità.
“La creatività è il carattere distintivo della nostra specie e ha come fine ultimo la comprensione di noi stessi.” Così Wilson avvia la sua analisi delle discipline umanistiche e dei rapporti che le legano a quelle scientifiche. Ripercorrendo l’evoluzione della creatività dai nostri antenati primati fino ai moderni esseri umani, l’autore spiega come le discipline umanistiche, spronate dall’invenzione
del linguaggio, abbiano giocato un ruolo cruciale nel definire la nostra specie. Passando in rassegna un’ampia varietà di attività creative – dall’istinto di realizzare giardini all’uso delle metafore e dell’ironia nel parlare fino alla forza della musica e delle canzoni –, Wilson auspica la nascita di un “Terzo Illuminismo”, nel quale l’amalgama dell’ambito scientifico e di quello umanistico ci garantirà una conoscenza più approfondita della condizione umana, chiarendo quale sia stata la sua origine.
Frutto dell’annuale convegno organizzato dalla Pontificia Facoltà Teologica di Sicilia, il testo offre un contributo di analisi e di riflessione per l’edificazione di quello che papa Francesco chiama “umanesimo solidale”. L’intento di cogliere il nesso che c’è tra evangelizzazione, catechesi ed educazione consente di ritornare sugli Orientamenti pastorali CEI Educare alla vita buona del Vangelo, alla luce del magistero di papa Francesco (Evangelii gaudium, Amoris laetitia, Laudato si’ e I giovani, la fede e il discernimento vocazionale), per ricomprendere e riformulare i contenuti dell’“umanesimo solidale” in vista di una adeguata trasmissione della fede oggi, coniugando il processo educativo con tre dimensioni della vita: rispettare il creato, assumersi le proprie responsabilità e promuovere buone relazioni.
Sono duemila gli alberi che il Corpo Forestale definisce di "grande interesse" e centocinquanta quelli di "eccezionale valore storico o monumentale", equamente distribuiti tra nord, centro e sud Italia. Sono piante che hanno un'importanza unica, non solo per la loro peculiarità dal punto di vista biologico e naturale: sono testimoni del nostro passato, della nostra storia, e sono ancora protagonisti di temi caldi dell'attualità, come gli ulivi malati di Xylella in Puglia. L'obiettivo di trovare l'albero più alto d'Italia è l'occasione per il giovane arboricoltore e tree-climber Pietro Maroè di intraprendere un viaggio sulle tracce di questo patrimonio di inestimabile valore, che spesso nel nostro Paese viene dimenticato. Dai larici della Val d'Ultimo al platano di Cavour, dal cipresso di Nola agli immensi castagni siciliani, Pietro e i suoi compagni toccano gran parte delle regioni d'Italia, arrampicando non solo gli alberi più alti, ma anche i più antichi. Il viaggio è faticoso per Pietro, tanto più che suo padre è a capo della squadra, e il rapporto tra i due non è sempre facile. Tappa dopo tappa, l'autore ci accompagna tra i segreti dei tronchi e delle chiome, alla scoperta delle storie di esseri millenari, maestri di vita eppure spesso in pericolo. Questo libro parla di un'avventura, della passione per gli alberi e dell'arte di curarli, ma è anche un'inevitabile riflessione sulla responsabilità dell'uomo verso questi monumenti della natura, immortali custodi dell'azzurro del cielo.
Benché mammiferi e uccelli siano unanimemente considerati le creature più intelligenti, si va imponendo una diversa, sorprendente, evidenza: da un ramo dell'albero della vita assai distante dal nostro è nata una forma di intelligenza superiore, i cefalopodi - ossia calamari, seppie e soprattutto polpi. In cattività, i polpi sono in grado di distinguere l'uno dall'altro i loro guardiani, di compiere scorrerie notturne nelle vasche vicine per procurarsi del cibo, di spegnere le luci lanciando getti d'acqua sulle lampadine, di mettere in atto ardite evasioni. Com'è possibile che una creatura tanto dotata abbia seguito una linea evolutiva così radicalmente lontana dalla nostra? Il fatto è - ci rivela Peter Godfrey-Smith, indiscussa autorità in materia e appassionato osservatore sul campo - che i cefalopodi sono un'isola di complessità mentale nel mare degli invertebrati, un esperimento indipendente nell'evoluzione di grandi cervelli e comportamenti complessi. E probabile, insomma, che il contatto con i polpi sia quanto di più vicino all'incontro con un alieno intelligente ci possa mai capitare. Ma Godfrey-Smith tocca in questo libro un altro punto capitale: nel momento in cui siamo costretti ad attribuire un'attività mentale e una qualche forma di coscienza ad animali ben distanti da noi nell'albero della vita, dobbiamo anche ammettere di non avere certezze su che cosa sia la nostra coscienza di umani. E forse questa via è una delle migliori per arrivare a capirlo.
Con la perfezione delle loro forme e l'armonia dei colori, fiori e piante hanno da sempre esercitato un particolare fascino sulla sensibilità degli artisti di ogni tempo. Dal tentativo di riprodurre la natura in modo fedele e accurato, ma senza rinunciare allo spirito creativo, sono nati nei secoli alcuni autentici capolavori, al confine tra arte e scienza: sono le illustrazioni botaniche create da grandi artisti del passato, che riproducono le specie più comuni e gli esemplari più rari ed esotici. Attraverso meravigliose illustrazioni, questo volume guiderà il lettore alla scoperta dell'arte botanica dagli erbari medievali ai volumi novecenteschi, offrendo una panoramica delle tecniche, degli stili e dei principali artisti che hanno saputo catturare l'essenza della natura.