Perché a volte riusciamo a condizionare gli altri e a volte invece veniamo ignorati? Che cosa succede nel nostro cervello quando ascoltiamo l'opinione di un'altra persona? Che cosa determina il fatto che altri modifichino ciò in cui crediamo e come ci comportiamo? Che cosa alimenta la fiducia reciproca? Ogni giorno - dalle mura di casa all'aula scolastica, dalla sala riunioni ai social media - tutti cerchiamo di influenzare chi ci circonda. Tuttavia, molto di ciò che mettiamo in atto per condizionare gli altri è privo di efficacia, se non controproducente, perché non è compatibile con il modo in cui funziona la nostra mente. Tali Sharot, basandosi sui risultati delle ultime ricerche in neuroscienze, economia comportamentale e psicologia, scava sotto la superficie dei principi che comunemente guidano la nostra attività di influenzamento, ne dimostra l'infondatezza e ci dà una nuova comprensione del comportamento umano. Finalmente, svelando le insidie e le potenzialità che si nascondono nel nostro cervello, ci metterà al riparo dai pifferai magici in giro per il mondo.
Gianumberto Accinelli ci insegna che la natura è fatta di caos e meraviglia, ci trascina nel grande romanzo del cosmo e ci invita a guardarci intorno con uno sguardo nuovo.
La luce solare è capace di trasformare il nostro pianeta in un luogo ricco di storie intricate e affascinanti. Basta un raggio, uno soltanto, per accendere il meccanismo che da milioni di anni fa girare il mondo, permettendo alle piante di crescere, alle api di volare, agli animali di rincorrersi e ai loro corpi di spirare. Una sequenza apparentemente perfetta, ma in realtà piena di contrattempi, perché nel cerchio della vita problemi e soluzioni si susseguono senza sosta. A questo servono i raggi di sole: non a spiegarci come funziona l'universo, ma a illuminarne la complessità. Dai fili d'erba, che si nutrono esclusivamente di luce, agli erbivori che la cercano ruminando nel verde, l'energia del sole si sposta di bocca in bocca incontrando storie straordinarie: alberi immortali, coccinelle ferocissime, fiori disposti a tutto per farsi impollinare. Raccontando il percorso di un raggio di sole dal momento in cui lascia lo spazio siderale a quello in cui vi fa ritorno dopo aver visitato ogni angolo della Terra, Gianumberto Accinelli ci insegna che la natura non è fatta di regole e risposte, ma di caos e meraviglia. Con un linguaggio semplice e incantevole, ci trascina nel grande romanzo del cosmo e ci invita a guardarci intorno con uno sguardo completamente nuovo, perché anche dentro ciò che ci appare piccolo, o brutto, o insignificante, si nasconde un tesoro prezioso: un tesoro fatto di luce.
Perché la scienza non ha potuto prescindere dagli algoritmi, e da quanto tempo il calcolo è entrato prepotentemente in ogni settore della nostra vita? Che cosa può e che cosa non può essere automatizzato? La matematica possiede sempre e comunque le qualità che le sono generalmente attribuite, come l'utilità, l'armonia o l'efficacia in ogni sua applicazione? Questo libro offre una risposta penetrante e articolata a domande che appaiono oggi ineludibili. Zellini le affronta con un rigore e con una misura che fanno emergere con evidenza tutto l'interesse scientifico del pensiero algoritmico, come pure il carattere virtualmente apocalittico di ciò che appare ormai un dominio incontrastato del calcolo digitale. Se non si vogliono ignorare i princìpi di libertà e di responsabilità, non si può rimanere estranei o indifferenti alla diffusione di una scienza che si ispira a un criterio fondamentale di effettività e di efficienza meccanica, ultimo fondamento e pietra angolare del calcolo, ma anche causa di inevitabili pregiudizi e travisamenti.
Il testo, qui presentato in traduzione italiana, pone problemi ancora rilevanti, e a volte dimenticati, di filosofia della mente, a cominciare dalla problematicità del significato della domanda che chiede se “le macchine possano pensare”. Il test dell’“imitazione” ideato da Turing vuole appunto essere un approccio, privo di pregiudizi e libero da concezioni aprioristiche, alla scottante e tutt’oggi inquietante questione. Prendendo spunto dal testo e da uno dei problemi più pressanti che il matematico attribuisce a menti umane distinte da possibili intelligenze artificiali, quello del “solipsismo”. Il saggio di Cimmino propone una serie di passi argomentativi che affrontano infine la questione solipsista – dalla discussione dell’idea che l’emulazione dell’intelligenza umana possa essere considerata un passo decisivo per l’identità mente/macchina, alle difficoltà del naturalismo riduzionista, fino alla natura dell’intenzionalità e il suo rapporto con il tempo. Proprio il carattere intrinsecamente temporale della mente permette secondo l’autore di indicare una prospettiva che, oltre a chiarire alcune delle tante difficoltà che gravano sulla “mente intenzionale”, sembra in grado di evitare l’imbarazzante questione del solipsismo.
Siamo abituati a guardare le piante che ci circondano con indifferenza. Nel millennio dell'iperconnessione, dei social, della corsa all'ultimo dispositivo tecnologico e della facilità di spostamento abbiamo perso il nostro rapporto con gli alberi. Lo sviluppo delle città ci ha portato ad allontanarci dalla natura: non conosciamo più i nomi degli alberi, non sappiamo capirne lo stato di salute, l'età, la storia né, spesso, accudirli. Recuperare un legame con gli alberi, imparare a conoscerli e amarli, tuttavia può essere un modo per ritrovare noi stessi, per metterci in contatto con le nostre radici. Zovi, esperta guardia forestale, con questo libro costruisce un trattato che è un manuale d'amore: ci spiega come gli alberi si muovono, cosa scoprire accarezzando 1a corteccia o come ascoltare un bosco in un giorno di vento. La ricerca dello spirito dei boschi, ci dice Zovi, è allo stesso tempo la ricerca del nostro spirito.
La scienza sta rapidamente riducendo gli spazi della filosofia pensata. Considerando che la scienza è filosofia sperimentale, proviamo a viaggiare per qualche pagina nella terra dei neuroni a specchio e dell'epigenetica, guidati dalle storie di chi è vissuto prima di noi.
Il cervello dei teenager non funziona male. L’adolescenza è un periodo della vita in cui il cervello cambia profondamente: sta a noi comprenderlo, coltivarlo e onorarlo al meglio.
«Un libro coinvolgente e interessante, scritto in modo comprensibile per un pubblico non specialistico. Abbatterà molti miti sull’adolescenza e dopo averlo letto capirete meglio i vostri figli» - The Times
«Finalmente un libro sul cervello degli adolescenti scritto da qualcuno che effettivamente fa scienza! Godibile nella lettura e innovativo» - Laurence Steinberg, autore di Adolescenti. L’età delle opportunità
Lunatici, pigri, inaffidabili. Spesso gli adolescenti vengono descritti ricorrendo a luoghi comuni e con una superficialità preoccupante. Tuttavia, il comportamento scostante tipico dei teenager non è irragionevole e non ha nulla fuori dall’ordinario. Ed è così per un motivo. Correre rischi, provare imbarazzo o passare più tempo con gli amici sono tutti sintomi di una fase importante dello sviluppo cerebrale, sono i segni di un viaggio che deve essere compiuto per poter diventare adulti. Fino a circa vent’anni fa, il lato spiacevole del comportamento adolescenziale veniva attribuito agli ormoni impazziti e ai cambiamenti che i giovani affrontano a scuola e nella vita sociale. Oggi invece sappiamo che il loro cervello va incontro a uno sviluppo sostanziale e che questo contribuisce probabilmente all’insorgere dei comportamenti tipici dell’età adolescenziale. E dunque che cosa accade a livello neurale, dentro il cervello dei ragazzi? Nel corso dell’adolescenza irrompe un processo fondamentale chiamato pruning, «potatura» o «sfoltimento sinaptico», che rinforza certe aree e ne elimina altre; le sinapsi usate in un determinato ambiente vengono conservate, tutte le altre vengono «sfoltite», dando infine forma alla struttura definitiva del cervello adulto. Frutto di un lavoro di ricerca decennale e degli studi pionieristici compiuti in prima persona da Sarah-Jayne Blakemore, Inventare se stessi è la guida fondamentale per comprendere meglio i processi evolutivi del cervello adolescente.
«Questo libro rappresenta per me la sintesi di molti decenni di riflessione sul bello. E aggiunge al dibattito una nuova dimensione: quella della conoscenza scientifica tanto della contemplazione dell’opera d’arte, quanto della sua creazione. Con le neuroscienze infatti si apre un nuovo campo di ricerca sull'opera d’arte, per cui si può parlare ormai di una vera e propria “neuroscienza dell’arte”. Comprendere come il nostro cervello intervenga nella relazione tra l’essere umano e l’opera d’arte è divenuto possibile e promettente. Ed è il percorso che io vi propongo in questo mio nuovo libro». J.-P. Changeux
Quali sono i processi intellettuali e biologici che presiedono alla nascita di un’opera musicale? è possibile capire da un punto di vista scientifico in che modo e per quali ragioni un compositore, un musicista o un direttore d’orchestra scelgano di mettere insieme una nota con l’altra? più in generale, quale relazione sussiste tra le strutture elementari del nostro cervello – le molecole, le sinapsi, i neuroni – e le attività mentali complesse, come la percezione del bello o la creazione artistica? E dunque: che cos’è la musica? che cos’è un’opera d’arte? quali sono i meccanismi della creazione? che cos’è il bello? Due protagonisti assoluti della cultura contemporanea, Pierre Boulez – il grande compositore e direttore d’orchestra – e Jean-Pierre Changeux – il neurobiologo che ha fatto del cervello l’oggetto privilegiato delle sue ricerche – affrontano questi interrogativi, insieme al musicologo Philippe Manoury, in un dialogo che rappresenta un inedito e originale tentativo di fondare una “neuroscienza dell’arte”.
E se esistesse un modo semplice per dimagrire, risollevare l'umore, guarire l'organismo e sentirsi alla grande? Se avessimo a portata di mano la cura per i più diversi mali odierni, dallo stress al dolore cronico? In questo libro, il dottor Oz rivela come la soluzione ai nostri problemi di salute sia contenuta in ogni pasto, in ogni spuntino, in ogni boccone che consumiamo. In "Mangiare è la cura" il dottor Oz delinea un metodo di immediata comprensione per sfruttare il potere curativo del cibo. Grazie a un piano alimentare ricco di superalimenti dalle mille proprietà nutrizionali, spiega come perdere peso, migliorare i livelli di energia, ridurre l'infiammazione e prevenire o alleviare tutta una serie di diffusi problemi di salute senza l'aiuto dei farmaci. Il suo programma comprende anche oltre cento ricette sane e gustose, con cui è facile mettere in pratica i suoi consigli e applicare le sue strategie. Questo libro risponde ai mille dubbi che abbiamo sull'alimentazione, fornisce soluzioni garantite - come un favoloso piano detox di 3 giorni -, ci insegna potenti strategie per resistere alle tentazioni e gestire la fame emotiva, restituendoci il piacere del cibo.
La Terra si evolve. Dal primo atomo ai minerali, dal magma al verdeggiante paesaggio vivente, il nostro pianeta si trasforma senza sosta. In "Breve storia della Terra" Robert M. Hazen - mentore di una nuova generazione di scienziati - sposta più in là le frontiere della geologia, raccontando il profondo intreccio che unisce le vicende della geosfera e della biosfera - delle rocce e della materia vivente -, e che ha trasformato il globo in qualcosa di unico nel Sistema solare, se non nel cosmo intero. Con l'immaginazione di un astrobiologo, la prospettiva di uno storico e la passione per i dettagli di un naturalista, Hazen compone una biografia della Terra nei suoi primi 4,5 miliardi di anni: l'origine degli elementi, nati dalla polvere cosmica; le primissime ere geologiche, quando il Sole sorgeva ogni cinque ore e la Luna si alzava in cielo 250 volte più spesso di oggi; la «giovinezza» del globo, ricoperto dai mari prima dell'emersione dei continenti; la misteriosa comparsa della vita e il Grande Evento Ossidativo che dipinse le terre di rosso; il vulcanismo, che ha alterato ogni cosa ed è forse laverà causa dell'estinzione dei dinosauri. Ma in queste pagine c'è anche la storia delle scoperte e degli esseri umani che la biografia della Terra hanno contribuito a scriverla. Incontreremo così i frammenti di meteoriti del Sahara venduti alle bancarelle degli ambulanti, l'agente armato che sorveglia la polvere lunare delle missioni Apollo, l'ufficiale di marina della seconda guerra mondiale la cui bomba super-pressurizzata simulò la fusione delle rocce nel mantello terrestre, gli avventurosi pionieri che stanno rivoluzionando la geologia. Per Hazen, sono le reazioni tra molecole organiche e minerali ad aver generato i primi organismi terrestri, a loro volta responsabili di oltre due terzi delle varietà minerali sul pianeta: una varietà che non potrebbe esistere in un mondo senza vita.
Far capire la scienza significa far capire la natura, e la chiave fondamentale per capire la natura è offerta dalla teoria dell'evoluzione. Ma la teoria dell'evoluzione nelle mani di quel grandissimo divulgatore oltre che importante scienziato che è Stephen Jay Gould si trasforma in uno strumento per comprendere non solo le bizzarrie e le stranezze della natura, bensì anche il carattere fondamentalmente storico del mondo stesso. Gould, che ama definirsi "galileiano", prende l'avvio da particolari spesso modesti per risalire poi a concetti più generali. I particolari, per quanto possano apparire strani e slegati, rientrano infatti sempre in un contesto storico generale di cui aiutano a spiegare l'unità. Per Gould, tutto, anche la natura, è storia, perciò occorre il rispetto assoluto del fatto storico, anche dell'imperfezione, che spesso è la chiave principale per comprendere il meccanismo dell'evoluzione. E per quanto disparati siano gli argomenti trattati nei suoi saggi, contengono sempre una lezione di metodo e di stile; riescono sempre a comunicare al lettore una visione chiara della scienza, senza tuttavia mai rinunciare alla ricchezza e alla complessità intellettuale. Il seguito delle "Riflessioni di storia naturale iniziate" con "Bravo brontosauro".