
Immaginate di essere fatti di pura coscienza, senza corpo, e di essere in grado di spostarvi a velocità vertiginose nello spazio immenso e profondo, capaci di miniaturizzarvi per immergervi dentro al mondo brulicante di un nucleo atomico, o di diventare enormi per tuffarvi a capofitto proprio dentro a un buco nero. Immaginate di essere proprio lì, a toccare fisicamente tutte quelle cose così affascinanti che nei libri di fisica vengono spesso descritte in termini un po' asettici e talvolta decisamente difficili. Ma questa volta capite tutto, perché non vi stanno solo descrivendo l'universo: lo state proprio toccando con mano. Christophe Galfard vi farà volare direttamente sulla superficie del Sole, nei meandri di una galassia, alle origini del Big Bang e dentro un buco nero, dove tempo, spazio, materia e energia - e ogni altra abituale categoria della fisica, di cui Galfard è uno degli interpreti più brillanti - si confondono. Questo libro ci fa comprendere le più strane e sconcertanti verità della scienza, senza disdegnare di soffermarsi lungo il cammino sulle questioni che queste scoperte hanno rimesso in discussione, dall'esistenza di Dio, all'origine del tempo, al futuro stesso dell'umanità.
Il mondo come noi lo conosciamo finirà. Presto o tardi, ma finirà. Semmai sarebbe opportuno domandarci quale sarà la fine che attende il nostro pianeta e, con esso, tutta l'umanità che ospita e contiene. Alok Jha, in questo libro dall'apparenza catastrofistica e scanzonata, ma in realtà una vera e propria disamina scientifica, analizza per filo e per segno cinquanta plausibili ipotesi apocalittiche. Sarà la desertificazione o l'inquinamento chimico, la collisione solare o l'inversione dei poli a condannare l'umanità? O piuttosto un olocausto nucleare, una pandemia o un'invasione aliena? "Manuale dell'apocaiisse" è un modo insolito e divertente per imparare nozioni di genetica, biologia, approfondire tematiche sul clima e, perché no?, anche sugli alieni...
Non lo chiamavano ancora così, "pi greco", né tantomeno usavano quello che oggi consideriamo un simbolo universale, pi greco ; ma egizi e sumeri sapevano che il rapporto tra il diametro e la circonferenza di un cerchio è una costante; i greci che è un numero illimitato non periodico e lo chiamarono irrazionale. Ma fu Archimede, a Siracusa, a studiarlo, a darne un valore molto preciso e a concepire l'idea, moderna, di limite. Che storia, quella di pi greco! Ha coinvolto in un crescendo appassionante di studi tutti i più grandi matematici. Ma ha anche catturato la curiosità dei poeti e attraversato la storia dei popoli. Ancora oggi, mentre i computer calcolano milioni dei suoi decimali, pi greco fa parlare di sé, tanto da diventare il primo e finora unico numero cui il mondo intero dedica una giornata di festa: il Pi Greco day!
La crisi economica sta cambiando la struttura della nostra società, introducendo disuguaglianze insormontabili, marginalizzando le energie più giovani, soffocando la ricerca scientifica e cosi inibendo anche la possibilità di sviluppare quelle idee e tecnologie innovative che potrebbero contribuire a guidarci fuori dalla crisi stessa. La scienza può però fornire degli strumenti chiave non solo per la comprensione dei problemi alla radice della crisi attuale, ma può anche suggerire soluzioni possibili e originali.
Uno dei motivi dominanti della moderna storia della scienza consiste nel tentar di chiarire gli elementi di continuità che legano fra loro le varie epoche del pensiero scientifico. È altrettanto vero che esistono personalità eccezionali, capaci di dominare con la loro intelligenza e il loro talento intere epoche. Ma queste personalità non nascono dal nulla. Ricostruire la formazione di un genio significa spesso abbassare il piedistallo su cui lo hanno collocato le generazioni successive e render giustizia a numerose figure minori che hanno contribuito al progresso della scienza. Quello degli ingegneri del Rinascimento è un mondo affascinante e ricchissimo in cui, se da un lato si raccolgono certe eredità del mondo antico e medievale, dall'altro si vengono organizzando e consolidando certe nozioni di statica e dinamica che contribuiranno al sorgere della scienza moderna. Nei taccuini di Leonardo abbiamo un quadro vivo di un'epoca in cui, nel lavoro degli ingegneri, comincia a infiltrarsi una preoccupazione nuova: quella di una base scientifica su cui costruire. Le prodigiose "macchine di Leonardo", che hanno meravigliato e stupito generazioni, hanno spesso antecedenti precisi, individuabili nelle scoperte di Kyeser, Villard de Honnecourt, Guido da Vigevano, Taccola, Valturio, Francesco di Giorgio Martini.
Ben prima dell'invenzione del microreticolo metallico, Efesto nell'"Odissea" forgiava "catene impossibili da frangere, sottili come fili di ragnatela", catene che "nessuno avrebbe potuto notare, neppure un dio, tanto erano ingannevoli". Ben prima degli studi di Maxwell sul tempo di rilassamento dei liquidi, Lucrezio intuì che molecole di lunghezza differente scorrono con tempi differenti. Anche Gozzano, in una delle sue poesie più belle, descrive con precisione l'imprevedibilità di una crepa, oltre che la viltà di un giovane pattinatore di fronte a una donna innamorata. E questo molto prima che i matematici dimostrassero - anche attraverso il Gioco della vita l'impossibilità assoluta di predire l'evoluzione di alcuni sistemi. "Ahimè, non mai due volte configua il tempo in egual modo i grani!" scrive Montale: non è forse questa l'entropia? E Borges sa - forse meglio dei neuroscienziati - che "aver saputo e aver dimenticato il latino è un possesso, perché l'oblio è una delle forme della memoria." La poesia arriva prima? Forse. D'altra parte, però, il linguaggio degli scienziati è fatto spesso di analogie, esattamente come quello dei poeti. La poesia e la scienza, ci spiega l'autore vagabondando tra un secolo e l'altro, non sono opposte, non lo erano alle origini e non lo sono oggi, che si concepiscono entrambe come tensione alla conoscenza del mistero del reale.
Le biotecnologie animali e vegetali sono state considerate, sin dal loro esordio, con grande entusiasmo, non solo in quanto aprivano nuove possibilità alla comprensione dei geni, ma anche perché capaci di fornire strumenti per la tutela della salute umana e la salvaguardia dell’ambiente. Nelle prime realizzazioni del mais, si è iniziato a discutere degli eventuali rischi per la salute e per la salvaguardia delle altre coltivazioni e si sono realizzate, come in Europa, le prime direttive regionali e nazionali. Il testo mette in rilievo i seguenti aspetti delle biotecnologie animali e vegetali: storico–scientifico, dove sono esaminate le tappe più importanti dell’ingegneria genetica; antropologico ed etico, con particolare riferimento agli aspetti che sono chiamati in causa nel rapporto uomo–ambiente; giuridico, con particolare attenzione alla normativa sugli alimenti e i mangimi geneticamente modificati e sul brevetto.Daniele Tortoreto è laureato in Giurisprudenza e dottore di ricerca in Bioetica con titolo conseguito presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore. È autore di numerosi articoli su biotecnologie, sviluppo sostenibile, etica dell’ambiente e rischio elettromagnetico. Ha partecipato alla preparazione di un cd–rom su Etica e biotecnologie, prodotto da S.T.E.S., Scienziati e Tecnologi per l’Etica dello Sviluppo, Centro di Bioetica dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, F.I.D.A.F., Federazione Italiana Dottori in Agraria e Forestali, Regione Lazio.
Genio indiscusso, appassionato pacifista, eclettico rivoluzionario delle scienze, Albert Einstein ha sovvertito il nostro modo di concepire l'universo. Michio Kaku ripercorre in questo libro le tappe principali che hanno portato alla nascita, al completamento e alla pubblicazione della teoria della relatività, uno dei capisaldi della cultura del Novecento, capace di estendere la sua influenza ben oltre i confini della fisica. Gli aneddoti sulla vita privata di Einstein e sul rapporto con i colleghi si alternano al racconto delle sue straordinarie scoperte scientifiche; un continuo dialogo tra storia pubblica e cronaca privata.
Sei milioni di italiani sono grassi ma non lo sanno. Eppure, stando alla bilancia non risultano in sovrappeso, né vestono taglie forti, e non hanno neppure fastidiosi cuscinetti sui fianchi o sulle gambe. Sono "grassi dentro": accumulano il grasso dove non si vede tra gli organi interni dell'addome. In questo libro Nicola Sorrentino ci spiega come individuare e combattere efficacemente il grasso addominale responsabile di molti problemi di salute. Una dieta di 30 giorni con ricette gustose e facili da eseguire vi aiuterà a perdere la pancia e ritrovare il vostro peso forma.
Miliardi di dati personali immagazzinati nel cuore di granito delle Montagne Rocciose, archivi polverosi contenenti i registri dei deportati nelle prigioni della Tasmania, un laboratorio di Oxford che segue le tracce delle popolazioni dell'antica Britannia, moderne società private che custodiscono in immense banche dati il DNA di milioni di individui e nuovi detective della genetica in grado di documentare un'ascendenza diretta con Gengis Khan... Come si conserva il passato dell'umanità? Quale ruolo svolgono i cromosomi dell'uomo di Neanderthal nel nostro corredo genetico attuale? In che modo l'eredità biologica e culturale caratterizza la nostra specie? Attingendo a ricerche all'avanguardia nel campo della genetica, Christine Kenneally, pluripremiata giornalista australiana, in "Storia invisibile della razza umana" risponde a queste e ad altre domande, le stesse che da sempre gli uomini si pongono riguardo alle proprie origini, come del resto testimoniano le innumerevoli genealogie dell'Antico Testamento, le ossessioni dinastiche delle famiglie reali e, più di recente, il crescente interesse per la genealogia reso possibile dai progressi nella decodificazione del genoma. Infatti, se l'eredità della razza umana è un tesoro che ci è stato trasmesso sotto forma di antichi manufatti storici, essa è custodita anche nel nostro DNA, e quindi nei nomi che portiamo, nelle emozioni e persino nelle credenze e negli atteggiamenti che si tramandano da un'epoca all'altra...
Se l'uomo potesse essere invisibile, cosa farebbe? Probabilmente qualcosa che ha a che fare con il potere, la ricchezza o il sesso. Magari le tre cose insieme. Non dovrebbe però sentirsi molto in colpa. Questi impulsi sono sempre stati al centro dell'attrazione che il genere umano nutre per l'invisibilità: riguardano ciò che è al di là dei nostri sensi, servono a comprendere ed esorcizzare paure sogni, alludono a mondi governati da altre leggi. L'invisibilità è un grande potere e una terribile maledizione, un gioco seduttivo, una condizione spirituale. Philip Ball ha scritto la storia dei molteplici rapporti tra l'umanità e l'invisibile: dai miti delle narrazioni platoniche alle ossessioni medievali per l'occulto, dai trucchi e illusionismi dei maghi all'aura e all'etere della fisica vittoriana, dalle strategie difensive degli animali e dei militari alla scoperta di mondi invisibili alternativi al nostro. Muovendosi con la stessa curiosità tra le magiche suggestioni delle fiabe o le tecnologie delle telecomunicazioni, svelando i brividi del soprannaturale o la misteriosa esistenza dell'energia oscura della fisica contemporanea, Ball ci fa scoprire, e persino intravedere, l'immenso universo dell'invisibile.
"Alice per la maggior parte del tempo portava vestiti dell'ospedale. Si svegliava quando glielo dicevano, si lavava e si vestiva quando glielo dicevano, mangiava quando glielo dicevano. Viveva con chiunque le dicevano che dovesse vivere. Alice si sentiva in prigione, come se l'avessero messa dentro per vecchiaia". La caducità umana può essere un argomento infido. Si può innegabilmente provare una sorta di disagio ad affrontare temi che la riguardano. Ma se fossimo vittime proprio del nostro rifiuto di accettare l'inesorabilità del ciclo vitale? E se ci fossero invece approcci migliori, proprio lì, davanti ai nostri occhi, che chiedono solo di essere riconosciuti? Sicuramente la qualità di vita di anziani e malati potrebbe migliorare. Atul Gawande presenta e discute le principali difficoltà incontrate nell'Occidente industriale dai servizi assistenziali per gli anziani, e propone alternative. Nel suo classico stile equilibrato, lucido e coinvolgente, mostra come, per provare a migliorare la qualità della vita di persone molto anziane a malate, occorra prima di tutto interrogarsi su che cosa ciascuno di noi intende per qualità della vita così da accorgersi che ciò che rende la vita degna di essere vissuta non coincide soltanto con sicurezza e salute. Molte altre sono le sfide da affrontare quando il medico vuole fare meglio, e vuole far andare meglio le cose, quando ha cioè cura di ascoltare il paziente...