
Che cosa accade in una grande città, in una capitale dell'Impero, per la precisione, quando il suo capo supremo passa da una religione a un'altra? Quali sono i contraccolpi sull'urbanistica, sui riti cittadini, sulle cerimonie ufficiali, sullo stesso calendario e, attraverso questo e le sue ricorrenze, sulla vita di tutti i cittadini, fino agli strati più umili? Una ricostruzione di eccezionale ampiezza e organicità della conversione di Roma che mostra come, a partire da Costantino, la capitale dell'Impero romano divenne una delle più importanti sedi della cristianità.
Il volume è al tempo stesso un lavoro scientifico - come dimostrano gli indici esaurienti - e il frutto di un'operazione culturale più vasta. Infatti le leggi longobarde non rappresentano solo un arido elenco di norme giuridiche, come potrebbe pensare chi non si è mai accostato ad esse, bensì costituiscono un mezzo per entrare nei meccanismi sociali, economici e culturali dell'età longobarda, sono, cioè, un'autentica fonte storica e non un astratto compendio di leggi; il loro stesso carattere, così poco formalizzato, ci consente di collegarci in modo più immediato alla realtà di quel lontano periodo.
Il volume esamina il processo che portò all'unificazione dei territori tedeschi sotto l'egemonia prussiana e alla proclamazione del Secondo Reich nel 1871. L'autore discute il contesto economico, culturale e politico del processo, tanto a livello europeo che nelle varie realtà tedesche. L'unificazione è seguita nel succedersi dei conflitti bellici con la Danimarca, la Francia e l'Austria, con un'analisi delle ragioni che hanno reso possibile alla Prussia la conquista dei territori e delle dinamiche che hanno portato a percepire quella conquista come una unificazione nazionale.
Il 1848 marca uno spartiacque nella storia dell'Ottocento europeo; le rivoluzioni che quell'anno si innescarono in diversi paesi - dalla Francia all'Italia - furono il più vistoso tentativo di tradurre in un mutamento istituzionale e politico quello sviluppo d'ordine sociale ed economico che era ormai consolidato, nonostante il ritorno all'ordine imposto dalla Restaurazione dopo la Rivoluzione francese. Questo studio ripercorre origini, svolgimento e conseguenze delle rivoluzioni europee di quell'anno, interpretandole come una crisi di crescita di un sistema economico e sociale e occasione per le élite dirigenti di riaffermare e consolidare la propria presa sulla società.
Paolo Cammarosano insegna Storia medievale all'Università di Trieste. Si è occupato di temi di storia economica e sociale, culturale, religiosa e politica del Medioevo. Fra le sue opere: 'Le campagne nell'età comunale' (Torino 1974), 'La famiglia dei Berardenghi' (Spoleto 1974), 'Italia medievale. Struttura e geografia delle fonti scritte' (Roma 1991) e 'Abbadia a Isola. Un monastero toscano nell'età romanica' (Castelfiorentino 1993).
È il 1962 quando John Paul Vann raggiunge per la prima volta il Vietnam come consigliere militare. Sbarcato a Saigon, Vann si rende conto che le forze sudvietnamite sono demotivate e mal addestrate. Ma, soprattutto, rimane scioccato da una realtà di omicidi e torture che rischia di far precipitare gli Stati Uniti nel pantano di un conflitto sporco, corrotto, ingovernabile. Comprende che la sistematica tortura dei contadini e gli scriteriati bombardamenti che colpiscono i civili ben più dei vietcong non potranno che portare la popolazione a mobilitarsi sotto le bandiere comuniste. Il suo grido d'allarme rimane però inascoltato. Il libro ha vinto Pulitzer e National Book Award.
Quello dei Cavalieri di Cristo è stato il più enigmatico e controverso esercito di Santa Romana Chiesa. Nati nel 1119 per vegliare sui pellegrini in Terra Santa, i Templari hanno affrontato il Saladino e i Mamelucchi, combattuto battaglie, garantito servizi finanziari a principi e sovrani, costruito imponenti fortezze e straordinarie cattedrali, fino a diventare il più potente ordine monastico degli occidentali. Ma la loro travolgente ascesa si è interrotta sul rogo che il re di Francia fece preparare per Giacomo Molay, l'ultimo maestro del Tempio. E quel drammatico epilogo non cessa di far discutere.
Le ossessioni, la retorica, i tradimenti, il tragicomico narcisismo del duce in un piccolo libro che fa riflettere. Denis Mack Smith è lo storico inglese più noto nel nostro Paese.
"Carocci è attento e vigile testimone della difficoltà dell'Italia di realizzare una forma evolutiva di vita politica e civile i cui contenuti ideali (la 'destra' e la 'sinistra') siano sempre chiari e leggibili." (Lucio Villari, "la Repubblica"). "Carocci ha sempre mostrato le qualità dello storico di razza: un distacco sempre più pronunciato di fronte alle vicende del passato, anche assai recente, che dà una lucidità particolare ai giudizi." (Nicola Tranfaglia, "L'Indice"). Giampiero Carocci è libro docente di Storia moderna presso l'Università di Roma La Sapienza e membro della Commissione per la pubblicazione dei documenti diplomatici presso il Ministero degli Esteri.

