
"L'arte lunga" è la medicina, 'arte della cura' che ha per scopo di tutelare la salute o di ricuperarla quando è perduta. La sua storia è antichissima, forse quanto l'uomo stesso, ed è modernissima, coinvolgendo oggi, come forse prima non mai, la durata e la qualità della vita umana. Lo sguardo di Cosmacini indaga nei fatti e fruga nei concetti, passando in rassegna personaggi, luoghi e istituzioni (medici, ospedali, università) e raccontando di malattie e di paure, di piccoli tentativi e di grandi ideali, sullo sfondo della storia naturale e sociale dell'umanità.
Un'ampia e articolata trattazione di grande leggibilità, quasi come un romanzo; un'introduzione al mondo arabo e alla sua storia. Bernard Lewis è professore emerito di Studi del Vicino Oriente nell'Università di Princeton. Molte delle sue opere sono state tradotte in italiano.
Fu definito 'la mente migliore del fascismo', ma a lui si rivolgevano anche gli antifascisti. Era il leader della fronda che si proponeva di cambiare il regime dall'interno, seguì Mussolini prima con entusiasmo, poi con molti dubbi fino al 25 luglio 1943, quando firmò l'ordine del giorno Grandi, ma non cercò mai di salire sul carro dei presunti vincitori. Questo volume raccoglie i diari di Bottai dagli 'anni del consenso' fino al 1944, quando l'Italia era divisa in due.
L'Unione europea è oggi uno spazio giuridico-economico, finanziario e monetario, ma non ancora identitario. Le fa difetto quel patrimonio simbolico mediante il quale le nazioni hanno saputo proporre agli individui un interesse collettivo, una fratellanza, una protezione. Ma, come ci insegna questo libro, non tutto è perduto: due secoli fa il comune sentire fra un contadino bavarese e uno junker prussiano, tra un pastore sardo e un borghese toscano era tutt'altro che scontato. L'autrice ricostruisce il processo di formazione delle identità, ed in particolare nel campo dell'arte, della letteratura, dell'estetica, dell'architettura, dei riti collettivi.
Il volume illustra il profondo cambiamento che ha subito il nostro paese negli ultimi cinquant'anni, caratterizzato soprattutto da un netto calo della natalità, dal progressivo invecchiamento della popolazione e dall'aumento dei flussi immigratori. Non tralasciando di collegare le vicende demografiche a quelle politiche ed economiche, l'analisi fornisce anche utili indicazioni per la programmazione della politica sociale di lungo periodo, che dovrà essere concepita in chiave europea e locale, e non solo nazionale.
Un uomo venuto al mondo nel 1900 nella cittadina di Ungvar ha trascorso infanzia e adolescenza come suddito dell'impero austroungarico, nel 1918 è diventato cittadino della Cecoslovacchia, nel 1939 di un effimero stato ucraino-carpatico, poi dell'Ungheria ed infine dell'Unione Sovietica. Questa è solo un'immagine della turbolenza connaturata a quell'area dell'Europa. Un'area che ha una storia comune segnata da una marcata instabilità delle compagini statali e, per converso, da forti identità etniche oltre che da arretratezza economica. La narrazione di Wandycz prende le mosse dall'epoca medievale e giunge fino alla caduta dei regimi comunisti che ha restituito la regione alla sua posizione tradizionale di periferia dell'Occidente.
Quello dei Cavalieri di Cristo è stato il più enigmatico e controverso esercito di Santa Romana Chiesa. Nati nel 1119 per vegliare sui pellegrini in Terra Santa, i Templari hanno affrontato il Saladino e i Mamelucchi, combattuto battaglie, garantito servizi finanziari a principi e sovrani, costruito imponenti fortezze e straordinarie cattedrali, fino a diventare il più potente ordine monastico degli occidentali. Ma la loro travolgente ascesa si è interrotta sul rogo che il re di Francia fece preparare per Giacomo Molay, l'ultimo maestro del Tempio. E quel drammatico epilogo non cessa di far discutere.
Sono le pagine di un diario ad avvicinare Elisabetta, giovanissima regina d'Inghilterra, alla madre che non ha mai conosciuto. Anche Anna Bolena era giovane quando perse la vita sotto la scure del boia, vittima dei capricci di un re potente e sregolato, dello stesso uomo che per lei aveva sfidato la Chiesa e provocato lo scisma d'Inghilterra. Affidata alla memoria, la vita di Anna scorre parallela a quella della figlia che, attraverso le sue parole, ne rivive il destino. Fino a decidere che, pur sensibile al fascino dei suoi molti corteggiatori, non accetterà mai di essere sopraffatta da qualcuno.